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Massa Critica

Nove realtà di Torino già iscritte a Fa’ la cosa giusta! 2020: Fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibil

A cinque mesi dal via, sono già nove le realtà provenienti dalla provincia di Torino iscritte a Fa’ la cosa giusta! 2020, la fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, che giungerà alla sua diciassettesima edizione e si terrà dal 6 all’8 marzo a fieramilanocity. Le iscrizioni sono ancora aperte, a chi si iscrive entro il 30 novembre sarà riservato uno sconto del 10% sul costo dell’area espositiva. I numeri della scorsa edizione: 32 metri quadrati di superficie, 700 realtà espositive,  65.000 visitatori e 450 eventi all’interno del programma culturale per adulti e bambini.Da Torino arriva Mercato Circolare, la app che permette di trovare prodotti, servizi ed eventi che mettono in pratica l’economia circolare, producono quindi nuovi beni dai rifiuti, trasformando così un potenziale danno per l’ambiente in un valore per tutti. Per gli imprenditori, è possibile trovare fornitori che lavorano secondo questo tipo di economia. Tra le varie realtà: c’è chi ha costruito un parco giochi con vecchie pale eoliche, chi coltiva funghi con gli scarti di caffè e chi trasforma gli avanzi della tosatura in isolante termico per case.

Da Torino nella sezione Mangia come Parli arriva una novità: Le due Benedette, piccola azienda agricola che prosegue l’attività tramandata da tre generazioni, mantenendo gli antichi metodi di coltivazione nel rispetto dell’ambiente. Agli inizi del Novecento, a Giovinazzo, cittadina in provincia di Bari, la giovane Benedetta raggruppò più di dieci ettari di possedimenti, in parte ereditati dal padre, e in parte acquistati con i soldi che il marito emigrante le mandava dall’America. Da sola portava avanti la gestione degli uliveti e commercializzava il prodotto. La generazione dopo si limitò a conservare i terreni, producendo solo olio per uso personale, ma è stata un’altra Benedetta, la nipote, che cresciuta a Torino, ha ripreso a commerciare l’olio extravergine prodotto nelle loro terre. Muovendosi da Torino e Giovinazzo, tutt’oggi si occupa della coltivazione e della vendita, proponendo due tipi di extravergine biologico con sapori diversi, quello “Gainmorulo”, un fruttato leggero, dolce e delicato, e il “Peragineto”, un fruttato medio dal profumo erbaceo intenso, vivace con una nota piccante finale.

Da Torino nella sezione Mangia come Parli torna L’Alveare che dice Sì!, startup che promuove una spesa sana, sostenibile e a km0. Una piattaforma in cui i produttori si iscrivono, e si uniscono in un “alveare”, mettendo così in vendita i loro prodotti. I consumatori che si sono registrati possono acquistare, e poi andare a ritirare ogni settimana al proprio Alveare più vicino, dove possono conoscere personalmente i produttori. 158 sono gli alveari in tutta Italia, 2.018 i produttori, 10.678 le distribuzioni e quasi 12mila le persone iscritte alla rete.

Da Torino nella sezione Turismo consapevole e Percorsi torna Viaggi solidali, cooperativa sociale che opera dal 2004, promuovendo il “turismo dal volto umano”, accompagnando oltre ventimila viaggiatori a scoprire l’Italia e il mondo attraverso l’incontro con le popolazioni locali. Collabora con ONG, quali Cisv, Icei, Oxfam, Cospe e Acra, prendendo parte a progetti di cooperazione allo sviluppo sostenibile del territorio. Si impegna nella diffusione delle buone pratiche del turismo responsabile e nella sensibilizzazione del grande pubblico attraverso incontri divulgativi e formativi, collaborando con associazioni, amministrazioni pubbliche, scuole e università. Nel 2010 hanno ideato Migrantour, progetto premiato nell’ambito del World Responsible Tourism Award 2016, come una tra le pratiche più innovative a livello internazionale. Una rete che propone passeggiate urbane interculturali alla scoperta della ricchezza delle culture esistenti nelle nostre città, così da costruire nuove narrazioni delle migrazioni e delle diversità culturali. Tra le novità: la summer school internazionale “Mobility and Heritage in the Mediterranean”, nata dalla collaborazione tra l’Università di Milano Bicocca e l’Università di Malta, dedicata al rapporto tra migrazioni e turismo nel Mediterraneo.

Da Torre Pellice nella stessa sezione torna la Diaconia Valdese, ente ecclesiastico senza scopo di lucro della Chiesa Evangelica Valdese, impegnato principalmente nei servizi socio-sanitari ed educativi, volontariato in Italia e all’estero, accoglienza turistica nelle Case Valdesi. Si occupa di fornire assistenza alle persone anziane, accoglienza, sostegno, educazione e formazione a minori, giovani, italiani e stranieri; sostegno a disabili, migranti richiedenti asilo, a detenuti e a donne sole e/o con bambini.

Da Leinì nella sezione Cosmesi Naturale e Biologica torna Allegro Natura, realtà che propone detergenti ecologici, tra cui “Gli Amici per la Pelle”, cosmetici preparati usando ingredienti altamente selezionati provenienti da agricoltura biologica certificata AIAB, con una produzione che avviene tutta in maniera artigianale.

Da Torino nella sezione Critical Fashion torna Yatra Onlus, associazione che si impegna nella realizzazione di progetti di sviluppo in campo economico, sociale e culturale. Ad oggi ha promosso diverse campagne e campi di studio-lavoro in India, e avviato progetti legati all’informatica, alla scuola e al sostegno a distanza, alla sartoria, all’assistenza medica, alla formazione, ai gruppi sociali e sportivi.

Da Torino nella sezione Abitare Green torna Naturalmente di Marta Monda, realtà che si occupa della produzione e della vendita di arredamento bio-ecologico, quali letti, divani, armadi, librerie e materassi in lattice naturale 100%. Utilizzano essenze legnose autoctone ed effettuano trattamenti preventivi contro insetti xilofagi con oli essenziali di lavanda e cedro. Nel laboratorio delle doghe selezionano le parti più resistenti del faggio, mentre nel laboratorio tessile soluzioni sane ed armoniose con filati naturali, cocco e lattice vegetale, proponendo diversi tipi di materassi e rivestimenti dai molteplici colori.

Da Torino nella sezione Critical Fashion torna anche ExtraLiberi, laboratorio di serigrafia, stampa digitale, ricamo e sartoria all’interno del carcere di Lorusso e Cutugno di Torino, impegnato in un’esperienza di riqualificazione professionale per offrire una nuova opportunità ai detenuti. Lavora per privati e per aziende, per enti no profit e realtà sportive, anche per scuole e negozi, realizzando stampe e ricami per ogni genere. Gestisce inoltre Freedhome, il primo negozio italiano dedicato interamente all’economia carceraria, che si trova a Torino.


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Donne

Se io non voglio, tu non puoi – Se tu non vuoi io non posso – Contro la violenza sulle donne per il 25 novembre

In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza sulle Donne, la Fondazione Una Nessuna Centomila lancia una campagna per ribadire se necessario che il consenso non è una concessione, è un diritto.

Ogni giorno troppe donne si sentono giudicate, colpevolizzate o abbandonate di fronte alla violenza subita.

Quante volte si è cercato di giustificare uno stupro con frasi come “Perché non ha reagito?” o “Ma come eri vestita?”

Un “NO” deve essere ascoltato.

Il silenzio NON è un assenso


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Arte

Giorgio de Chirico precursore del Surrealismo: una mostra a cent’anni dalla nascita del movimento

In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino dedica una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.

Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. In quanto tale, l’esposizione intende evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).

Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, nella mostra viene esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.

Breton, che scoprì la pittura metafisica di de Chirico nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline. Mentre de Chirico e gli Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923-1924, Breton e de Chirico si incontrarono per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. In quell’anno, si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray al Bureau de recherches surréalistes (ottobre 1924), scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto di Breton.

Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un vero e proprio conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).

In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante tale periodo (1921-1928), dimostrano l’esatto contrario da quanto articolato da Breton. In tale ottica, il visitatore troverà in mostra una ricca selezione di
opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921-1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Esempi presenti in mostra includono i magnifici Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).

Come accertato, il pittore si accostò al Classicismo in maniera evidente dal 1919 al 1925: lo si evince dalla formidabile Lucrezia, 1921 circa, dall’Autoritratto con la madre, 1922, e dall’Autoritratto, 1925 – la prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano – dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura italiana del Quattrocento. L’elemento della sua continuità dell’opera metafisica degli anni Dieci, da lungo denominata come una “metafisica continua”, è illustrata, ad esempio, da Natura morta con cocomero e corazza, 1922, L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922, o La mia camera nell’Olimpo, 1927, dove, in un’atmosfera fantastica ed enigmatica, compaiono, uno accanto all’altro, oggetti accostati apparentemente in maniera casuale. Oppure i Facitori di Trofei (1926-1928), una chiara evoluzione del primo periodo metafisico di de Chirico, in cui convivono elementi del passato e del presente: figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico, fusi insieme da tre personaggi-manichino intenti nella costruzione dell’iconico “totem-trofeo”. Inoltre, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.

Nonostante le polemiche dei Surrealisti, in primis quelle di Breton, questo avvicinamento al Classicismo non impedì al critico francese di commissionare a de Chirico delle repliche di opere del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come Natura morta con selvaggina (il bicchiere di vino), 1923, e Ulisse (Autoritratto), 1924, entrambi esposti in mostra. La presenza di questi dipinti (già collezione Éluard) evidenzia la conflittualità tra la critica surrealista verso le opere degli anni Venti di de Chirico e tale realtà poco conosciuta.


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Difesa Ambiente

Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino | Convegno il 13 novembre all’Unione Culturale

Il 13 novembre 2024 alle ore 18, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli Torino (via Cesare Battisti 4/a), è in programma il convegno dal titolo “Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino”. (altro…)


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