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Massa Critica

Fa’ la cosa giusta! Dal’9 al 10 marzo a Fieramilanocity la carica delle realtà di Torino e Piemonte

Fa’ la cosa giusta!, la fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita
sostenibili, giunge alla sua sedicesima edizione, che si terrà dall’8 al 10 marzo a
Fieramilanocity, confermando l’ingresso gratuito per i visitatori sperimentato lo scorso
marzo.

Tra le novità dell’edizione 2019 di Fa’ la cosa giusta!  #PluraleFemminile sarà uno spazio dedicato al ruolo delle donne nella società e nel mondo del lavoro, tanto cruciale quanto spesso faticoso da far riconoscere in termini di valore. Si parlerà, ad esempio, di “linguaggio di genere” e di sessismo nelle espressioni di uso quotidiano; dell’impegno di scienziate, ricercatrici ed esperte nelle materie STEM (scientifiche, tecniche, ingegneristiche e matematiche) per la diffusione del loro studio anche tra le studentesse e per l’inserimento di esperte nei dibattiti pubblici, sui media e nei panel dei convegni, spesso totalmente al maschile; di gender pay gap, l’ingiusto differenziale nella retribuzione che tipicamente caratterizza lo stipendio di una donna rispetto a quello di un suo omologo del genere opposto.

Il problema dei rifiuti, nei mari e sulle spiagge, sta assumendo proporzioni preoccupanti:
secondo le stime del Consiglio Generale della Pesca nel Mediterraneo (Fao) oltre sei milioni di tonnellate i materiali solidi e pericolosi di origine umana vengono scaricati ogni anno nei mari del mondo. Eppure l’Italia presenta anche casi di eccellenza per la produzione ittica e di prodotti che dalla vicinanza al mare, fiumi o laghi traggono la loro unicità; per associazioni di tutela dell’ecosistema e delle acque; per la promozione di turismo lento sui corsi d’acqua e per la valorizzazioni di prodotti ittici sostenibili.
Si parlerà di questi temi all’interno de Il Porto di Fa’ la cosa giusta!: una piazza dove
scienziati, velisti, geografi, pedagogisti, esploratori e giornalisti, racconteranno, con un
approccio multidisciplinare e divulgativo, l’ecosistema marino, dei corsi d’acqua e delle
acque interne, del loro stato di salute, delle emergenze in atto e delle buone pratiche per
risolverle. Si parlerà, ad esempio, dell’impatto delle macro e microplastiche, e degli
interventi messi a punto per limitarne la diffusione e per rendere possibile il recupero di
quelle già disperse in mare.

Inclusione e arte culinaria saranno al centro di AltrEmenti Chef, contest di cucina che
vedrà ragazze e ragazzi con disabilità intellettive cimentarsi nella realizzazione di pietanze
che verranno sottoposte al giudizio di una giuria composta da chef professionisti,
diplomatici ed esponenti del mondo del food, tra cui Benedetta Parodi. Un evento
organizzato da IDI-Istituto Diplomatico Internazionale, FISDIR e Federazione Italiana
Cuochi.

L’accoglienza è un tema fondamentale per la realtà attuale. In fiera si confronteranno
famiglie e associazioni che ospitano e affiancano minori stranieri non accompagnati e
titolari di protezione internazionale.

Il salone Sfide. La scuola di tutti tornerà anche all’interno di Fa’ la cosa giusta! 2019 con un fitto programma di incontri, laboratori e seminari che affronteranno, tra i molti temi:
la didattica tra museo e scuola, la parità di genere in ambito scolastico e della ricerca,
l’educazione alla giustizia sociale e le comunità educanti.

Molte realtà della provincia di Torino saranno protagoniste di Fa’ la cosa giusta!, fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili.

Nella sezione Mangia come Parli torna L’Alveare che dice Sì!, piattaforma nata tre anni fa a Torino, che sostiene una spesa biologica e sana. Chiunque può iscriversi al portale e unirsi in un “alveare”, mettendo così in vendita i propri prodotti. I consumatori registrati al portale ogni settimana si recano all’ “alveare” più vicino a casa, conoscono i produttori degli alimenti che hanno chiesto online e ritirano la spesa. Questo sistema sostiene così l’agricoltura locale: produttori e artigiani fissano liberamente i loro prezzi e percepiscono quindi una remunerazione giusta, che permette loro di sviluppare la loro attività.

Da Torino nella sezione Il Pianeta dei Piccoli torna la collana Il Bambino naturale dell’editore Il leone verde. Libri sulla maternità che mettono al centro i bimbi, il legame con i genitori e il sano sviluppo della relazione familiare, coniugando i più recenti studi nel campo della psicologia evolutiva e della medicina. La collana propone anche un blog con rubriche sempre aggiornate sui temi della maternità e dell’educazione, una fiera interamente dedicata al mondo dei bambini e una rete di punti distribuiti sul territorio nazionale.

Da Ivrea nella sezione Il Pianeta dei Piccoli arrivano i Pannolini Pingo. Sottili e con un elevato potere assorbente e una chiusura riposizionabile sulle ali elasticizzate che garantisce perfetta vestibilità. La cellulosa impiegata proviene da boschi di coltivazione sostenibile; la produzione è certificata come clima neutrale di MyClimate e contribuisce alla riduzione delle emissioni di CO2. Inoltre non contiene cloro, lozioni e profumi ed è dermatologicamente testato.

Da Torino nella sezione Abitare Green torna Naturalmente di Marta Monda: produttori di arredamento bio-ecologico, quali letti, divani, armadi, librerie, materassi in lattice naturale 100% e futon. Utilizzano essenze legnose autoctone e selezionano il legno migliore; effettuano inoltre trattamenti preventivi contro gli insetti con olii di lavanda e cedro, e proteggono le superfici con olii e cere.

Nella sezione Turismo consapevole e Percorsi tornano le proposte di Viaggi Solidali, cooperativa sociale di Torino che opera dal 2004 come tour operator di turismo responsabile. Crede negli incontri con le popolazioni locali, perciò promuove il “turismo dal volto umano” e il buon viaggiare anche attraverso conferenze, incontri formativi ed eventi.

Nella stessa sezione da Torre Pellice torna la Diaconia Valdese, ente ecclesiastico senza scopo di lucro che raccoglie, collega e coordina attività sociali e gestisce strutture di assistenza e accoglienza della Chiesa valdese. Si occupa principalmente di servizi socio-sanitari ed educativi, volontariato in Italia o all’estero e accoglienza turistica tramite le Case Valdesi.

Da Leinì nella sezione Cosmesi Naturale e Biologica torna Allegro Natura, azienda produttrice di cosmetici naturali, detersivi ecologici e detergenti biologici, a base di materie prime di origine vegetale e nessun ingrediente di origine animale.

Nella stessa sezione da Torino arriva una novità: H.A.N.D., Have a nice day. Il creatore Luigi Zelano negli anni ha condotto delle ricerche nel settore cosmetico, cercando le ricette perfette, e infine è giunto alla creazione di una linea di cosmetici prodotti da materie prime naturali, vegetali e ricavate da una agricoltura biologica e sostenibile.

Da Torino tra i cosmetici torna anche Ethical Grace, progetto di cosmetici naturali, studiati per ogni tipo di pelle, come la crema ultra-nutriente Pera alligatore che rinforza la barriera lipidica, adatta per pelli secche e 43 GraniShampoo e balsamo solido 2 in 1, con proteine del grano, olio di argan, di cocco e di ricino, olio essenziale di camomilla, ylang-ylang, limone e rosmarino.

Da Val di Chy torna Le erbe di Brillor, azienda che immette sul mercato prodotti innovativi e di base totalmente vegetale per pulire case, abiti e piatti. Creatori di due neologismi: “Agridetersivi” e “Agrisaponi”, cioè “detersivi e saponi fatti coi prodotti del campo”, perché realizzati con le materie prodotte dalle coltivazioni della cascina-laboratorio Cascina Meira, sul Biotopo del Lago di Alice Superiore. È possibile visitare la cascina per scoprire come avvengono le lavorazioni.

Da Moncalieri nella sezione Salumeria del design arriva una novità: Grazia Isoardi. Accessori dal design minimal in pura fibra naturale di lana, alpaca, cachemire, seta, cotone, lino e canapa, che provengono dai distretti tessili di Biella e Chieri.

Sono molti gli espositori che arrivano dalla provincia di Torino che potrete trovare nella sezione Critical Fashion: abbigliamento e accessori realizzati con materiali riciclati o di riuso, filati biologici o naturali, materie prime organiche, tinture vegetali, ecc, linee realizzate da realtà del commercio equo o all’interno di progetti sociali, in Italia e all’estero.

Da Torino tornano i gioielli di MOeMA sculture: “vere ancore emotive”, così definite dai due artigiani, Monica e Mario. Accessori in grado di raccontare emozioni, da cui prendono il nome per le collezioni: equilibrio, intimità, leggerezza. La tecnica prediletta è la Fusione a Cera Persa, che permette di ottenere forme morbide e scultoree nel metallo.

MOeMA sculture propone anche lo spazio Ubuntu: luogo di sperimentazione in cui ospitano corsi, laboratori, eventi che hanno come filo conduttore lo sviluppo della creatività, la crescita personale e il benessere del corpo. L’idea ha alla base la filosofia sud africana Ubuntu: “io sono ciò che sono in virtù di ciò che tutti siamo”, quindi “il mio benessere è il tuo benessere”.

Un ulteriore espositore da Torino è Amarilla, che torna a proporre borse e accessori di ogni dimensione e forma, con grafiche colorate, realizzate a mano. Da Rueglio torna Sartinbanco: sartoria ingegnosa nomade, dai colori ricchi Da Torino torna anche Extraliberi: cooperativa che unisce la fantasia e l’impegno sociale, perché svolge il lavoro in carcere, nella casa circondariale Lorusso e Cotugno di Torino, e impiega persone in stato di detenzione. Un’esperienza di riqualificazione che ogni anno diventa più grande: aumentano i detenuti impiegati che, ogni giorno si alternano; le idee si trasformano in nuove e sempre migliori creazioni. Inizialmente solo tecniche serigrafiche con attrezzature manuali, poi il passaggio alla stampa digitale, a quella sublimatica su tessuti, ceramiche, tazze e altri oggetti di vario tipo.

Torna anche l’associazione Yatra Onlus di Torino, impegnata nei diritti umani, quali il diritto alla salute, all’istruzione, al lavoro, alla crescita personale, e nel riconoscimento dell’uguaglianza di genere e cultura. In hindi yatra significa “cammino”, proprio per il desiderio di creare strade comuni tra uomini e donne e tra persone di diverse nazionalità, per lavorare insieme a progetti di sviluppo in campo economico, sociale e culturale. L’associazione ha creato campi di studio-lavoro in India e progetti di sartoria, assistenza medica, gruppi sociali e sportivi, scuola e sostegno a distanza, informatica. Alla fiera si potranno ammirare e acquistare capi lavorati dalle donne a Kumhar Toli a Ranchi: cuciti, ricamati o fatti con maglieria a macchina.

Da Cumiana tornano anche gli abiti realizzati con tessuti di recupero di Neroblacknoir. Ispirandosi al gusto futurista dei comics, i vestiti sono trasformabili e creati da un architetto che invece di costruire abitazioni comuni, disegna e produce vestiti: le nostre case “ambulanti”.

Da Torino una novità è Arten: laboratorio sartoriale e creativo in cui lavorano donne rifugiate a seguito di un percorso di formazione tenuto da sarte professioniste torinesi, volontarie di Articolo10 Onlus. Materiali di qualità manufatti con principi etici e/o di riciclo con cui creano pochette, fascette, turbanti ed altri articoli, e attraverso cui trasmettono un messaggio di integrazione vera e di un possibile futuro di coesistenza di diverse culture.

Ancora da Torino torna MUTA Torino Conja- Tegumenti, due linee di gioielli: la prima ha come elemento principale sezioni di cornici, che rendono le creazioni vere e proprie micro architetture; la seconda si concentra invece sugli elementi di rivestimento, principalmente di seta.


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Donne

Se io non voglio, tu non puoi – Se tu non vuoi io non posso – Contro la violenza sulle donne per il 25 novembre

In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza sulle Donne, la Fondazione Una Nessuna Centomila lancia una campagna per ribadire se necessario che il consenso non è una concessione, è un diritto.

Ogni giorno troppe donne si sentono giudicate, colpevolizzate o abbandonate di fronte alla violenza subita.

Quante volte si è cercato di giustificare uno stupro con frasi come “Perché non ha reagito?” o “Ma come eri vestita?”

Un “NO” deve essere ascoltato.

Il silenzio NON è un assenso


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Arte

Giorgio de Chirico precursore del Surrealismo: una mostra a cent’anni dalla nascita del movimento

In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino dedica una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.

Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. In quanto tale, l’esposizione intende evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).

Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, nella mostra viene esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.

Breton, che scoprì la pittura metafisica di de Chirico nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline. Mentre de Chirico e gli Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923-1924, Breton e de Chirico si incontrarono per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. In quell’anno, si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray al Bureau de recherches surréalistes (ottobre 1924), scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto di Breton.

Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un vero e proprio conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).

In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante tale periodo (1921-1928), dimostrano l’esatto contrario da quanto articolato da Breton. In tale ottica, il visitatore troverà in mostra una ricca selezione di
opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921-1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Esempi presenti in mostra includono i magnifici Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).

Come accertato, il pittore si accostò al Classicismo in maniera evidente dal 1919 al 1925: lo si evince dalla formidabile Lucrezia, 1921 circa, dall’Autoritratto con la madre, 1922, e dall’Autoritratto, 1925 – la prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano – dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura italiana del Quattrocento. L’elemento della sua continuità dell’opera metafisica degli anni Dieci, da lungo denominata come una “metafisica continua”, è illustrata, ad esempio, da Natura morta con cocomero e corazza, 1922, L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922, o La mia camera nell’Olimpo, 1927, dove, in un’atmosfera fantastica ed enigmatica, compaiono, uno accanto all’altro, oggetti accostati apparentemente in maniera casuale. Oppure i Facitori di Trofei (1926-1928), una chiara evoluzione del primo periodo metafisico di de Chirico, in cui convivono elementi del passato e del presente: figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico, fusi insieme da tre personaggi-manichino intenti nella costruzione dell’iconico “totem-trofeo”. Inoltre, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.

Nonostante le polemiche dei Surrealisti, in primis quelle di Breton, questo avvicinamento al Classicismo non impedì al critico francese di commissionare a de Chirico delle repliche di opere del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come Natura morta con selvaggina (il bicchiere di vino), 1923, e Ulisse (Autoritratto), 1924, entrambi esposti in mostra. La presenza di questi dipinti (già collezione Éluard) evidenzia la conflittualità tra la critica surrealista verso le opere degli anni Venti di de Chirico e tale realtà poco conosciuta.


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Difesa Ambiente

Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino | Convegno il 13 novembre all’Unione Culturale

Il 13 novembre 2024 alle ore 18, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli Torino (via Cesare Battisti 4/a), è in programma il convegno dal titolo “Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino”. (altro…)


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