Massa Critica
SynDiag, piattaforma che assiste i medici vince la Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta
SynDiag è la startup che ha creato la piattaforma che supporta i medici nell’identificazione precoce di tumori ovarici, il vincitore della XIV Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta. La competizione, promossa dagli Atenei del territorio e gestita dai rispettivi incubatori, ha visto salire sul podio anche NoToVir, che mette a punto nuove ed innovative molecole brevettate ad attività antivirale, e Analitica Italia, che valorizza i prodotti agroalimentari Made in Italy attraverso metodologie di analisi chimica innovative e performanti.
Assistere i medici nelle interpretazioni ecografiche, tramite Intelligenza Artificiale per ultrasuoni, per sostenere la diagnosi precoce del tumore: questo il progetto di SynDiag, che si è aggiudicato a Torino il primo posto della XIV edizione di Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta, la competizione per progetti, idee e aziende che vogliono trovare spazio nel mondo dell’imprenditoria, organizzata dagli incubatori universitari I3P Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, 2i3T Incubatore di Imprese dell’Università degli Studi di Torino, Enne3 Incubatore di Impresa del Polo di Innovazione di Novara e Pépinière d’Entreprises Espace Aosta nell’ambito del PNI – Premio Nazionale per l’Innovazione, promosso da PNICube, l’Associazione Italiana degli Incubatori Universitari e delle Business Plan Competition.
Il team di SynDiag, composto da cinque data scientists ed esperti di innovazione e management e pre-incubato presso I3P, ha sviluppato una piattaforma software basata su AI che supporta i medici durante gli esami ecografici di routine e di controllo, fornendo informazioni utili all’identificazione precoce di caratteristiche patologiche, in real time e in cloud. Ad oggi i software di SynDiag sono sviluppati per l’identificazione precoce di caratteristiche tumorali ovariche e progettati per i medici ginecologi non specialisti, che non posseggono quindi competenze specifiche dell’ambito oncologico e che possono fraintendere o sottovalutare le informazioni contenute nell’immagine ecografica, soprattutto nelle fasi iniziali dello sviluppo del tumore. “Il nostro scopo è sostenere la diagnosi precoce del tumore, velocizzare l’iter diagnostico e renderlo più oggettivo, ottimizzando i tempi e le risorse disponibili al sistema sanitario ed aumentando le speranze di vita delle pazienti”, spiega il team di SynDiag che con il progetto ha ricevuto un premio di 7.500 euro.
Al secondo posto della Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta si classifica NoToVir, supportata dall’Incubatore Enne3: la mission è rappresentata dalle attività di screening, sviluppo e messa a punto di nuove ed innovative molecole brevettate ad attività antivirale per la produzione di principi farmacologici selettivamente attivi nei confronti di infezioni virali. NoToVir ha ricevuto un premio in denaro di 5.000 euro e si è aggiudicato anche la menzione speciale come miglior progetto di “Innovazione Sociale”.
Chiude il podio Analitica Italia, dell’incubatore Enne3: si tratta della prima startup che punta alla valorizzazione di prodotti agroalimentari, in particolare di quelli Made in Italy, attraverso metodologie di analisi chimica particolarmente innovative e performanti, in grado di tracciare, autenticare e garantire la qualità e la specificità dei prodotti analizzati in maniera simultanea, in tempi ridotti e con costi estremamente vantaggiosi. Il progetto prevede inoltre l’acquisizione di big data e la creazione di una blockchain, consultabile da enti o aziende interessate e di un sistema QR code applicabile alle etichette dei prodotti certificati e consultabile dai consumatori finali. Al progetto è andato un premio in denaro di 2.500 euro.
Ai quarti posti ex-equo si sono classificati: Frieco, che propone di affrontare il tema dei rifiuti a partire dall’apparecchiatura FRIDOM, la quale riduce il volume di scarti inorganici del 85%; TagPatch, piattaforma in grado di rendere automatica ed affidabile la lettura dell’elettrocardiogramma; GeDy TrAss, la cui idea di impresa è basata sullo sviluppo di un software numerico–analitico in grado di rendere più rapido, accessibile e performante il processo di progettazione di ingranaggi e trasmissioni.
I primi sei vincitori assoluti parteciperanno al PNI-Premio Nazionale per l’Innovazione, la “coppa dei campioni” tra i progetti di impresa vincitori delle 17 Start Cup regionali che per l’edizione 2018 si svolgerà a Verona dal 29 al 30 novembre.
Il premio speciale Valle d’Aosta, offerto dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta al miglior business plan che insedi l’impresa nella Pépinière d’Entreprises di Aosta o di Pont Saint Martin, è stato assegnato a Qtool, che propone tecniche di fabbricazione additive, comunemente conosciute come stampa 3d, per ridurre – durante il processo di produzione di pezzi – i tempi di raffreddamento fino al 75%, le distorsioni fino al 40% e il costo di produzione fino al 60%.
Il miglior progetto di “Pari Opportunità”, premio che promuove il principio delle pari opportunità e l’imprenditorialità femminile, è invece MinMax, della designer Monica Oddone: si tratta di un’innovativa bicicletta pieghevole, progettata puntando al massimo livello di trasportabilità, garantito da un meccanismo che permette la piegatura delle ruote, raggiungendo le dimensioni più contenute possibili senza sacrificare il comfort in uso e l’uso di ruote da 23″.
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Donne
Se io non voglio, tu non puoi – Se tu non vuoi io non posso – Contro la violenza sulle donne per il 25 novembre
In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza sulle Donne, la Fondazione Una Nessuna Centomila lancia una campagna per ribadire se necessario che il consenso non è una concessione, è un diritto.
Ogni giorno troppe donne si sentono giudicate, colpevolizzate o abbandonate di fronte alla violenza subita.
Quante volte si è cercato di giustificare uno stupro con frasi come “Perché non ha reagito?” o “Ma come eri vestita?”
Un “NO” deve essere ascoltato.
Il silenzio NON è un assenso
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Arte
Giorgio de Chirico precursore del Surrealismo: una mostra a cent’anni dalla nascita del movimento
In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino dedica una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.
Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. In quanto tale, l’esposizione intende evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).
Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, nella mostra viene esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.
Breton, che scoprì la pittura metafisica di de Chirico nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline. Mentre de Chirico e gli Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923-1924, Breton e de Chirico si incontrarono per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. In quell’anno, si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray al Bureau de recherches surréalistes (ottobre 1924), scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto di Breton.
Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un vero e proprio conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).
In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante tale periodo (1921-1928), dimostrano l’esatto contrario da quanto articolato da Breton. In tale ottica, il visitatore troverà in mostra una ricca selezione di
opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921-1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Esempi presenti in mostra includono i magnifici Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).
Come accertato, il pittore si accostò al Classicismo in maniera evidente dal 1919 al 1925: lo si evince dalla formidabile Lucrezia, 1921 circa, dall’Autoritratto con la madre, 1922, e dall’Autoritratto, 1925 – la prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano – dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura italiana del Quattrocento. L’elemento della sua continuità dell’opera metafisica degli anni Dieci, da lungo denominata come una “metafisica continua”, è illustrata, ad esempio, da Natura morta con cocomero e corazza, 1922, L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922, o La mia camera nell’Olimpo, 1927, dove, in un’atmosfera fantastica ed enigmatica, compaiono, uno accanto all’altro, oggetti accostati apparentemente in maniera casuale. Oppure i Facitori di Trofei (1926-1928), una chiara evoluzione del primo periodo metafisico di de Chirico, in cui convivono elementi del passato e del presente: figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico, fusi insieme da tre personaggi-manichino intenti nella costruzione dell’iconico “totem-trofeo”. Inoltre, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.
Nonostante le polemiche dei Surrealisti, in primis quelle di Breton, questo avvicinamento al Classicismo non impedì al critico francese di commissionare a de Chirico delle repliche di opere del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come Natura morta con selvaggina (il bicchiere di vino), 1923, e Ulisse (Autoritratto), 1924, entrambi esposti in mostra. La presenza di questi dipinti (già collezione Éluard) evidenzia la conflittualità tra la critica surrealista verso le opere degli anni Venti di de Chirico e tale realtà poco conosciuta.
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Difesa Ambiente
Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino | Convegno il 13 novembre all’Unione Culturale
Il 13 novembre 2024 alle ore 18, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli Torino (via Cesare Battisti 4/a), è in programma il convegno dal titolo “Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino”. (altro…)
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