Massa Critica
Che cosa è Torino Social Impact ? Verso un’alleanza tra istituzioni pubbliche e private per una strategia di sviluppo dell’imprenditorialità ad elevato impatto sociale e tecnologico
Torino Social Impact è un’alleanza tra istituzioni pubbliche e private per sperimentare una strategia di sviluppo dell’imprenditorialità ad elevato impatto sociale ed intensità tecnologica nell’area metropolitana.
La strategia è basata sull’idea che all’intersezione tra la storica vocazione all’imprenditorialità sociale della città, la densità di capacità tecnologiche sul territorio e la presenza di importanti investitori finanziari orientati all’impatto sociale, risieda una interessante opzione di sviluppo sociale ed industriale per la città.
L’iniziativa nasce dall’osservazione che si stia affermando, a livello globale, una nuova generazione di innovatori, imprese ed investitori finanziari che, sfruttando le nuove opportunità tecnologiche, sanno coniugare la capacità di produrre intenzionalmente impatti sociali positivi con la sostenibilità e la redditività economica e finanziaria delle loro iniziative.
Obiettivo dell’alleanza è fare di Torino il miglior ecosistema europeo per l’imprenditorialità e gli investimenti ad impatto sociale e ad elevato contenuto tecnologico.
Torino è una città nella quale sono compresenti tutte le risorse necessarie per intercettare questa opportunità: un robusto sistema di competenze scientifiche e tecnologiche, un terzo settore che coniuga una consolidata vocazione sociale civile e religiosa con significative capacità imprenditoriali, un sistema industriale ancora fortemente caratterizzato dal saper fare e profondamente radicato nella società, una nuova generazione di incubatori e acceleratori sociali ed infine importanti capitali orientati all’impatto sociale.
Questo, grazie alla presenza di un sistema finanziario unico rispetto alla capacità di orientare gli investimenti alla missione di impatto sociale: fondazioni di origine bancaria, banche specializzate, fondi di investimento ad impatto sociale, filantropi. Queste risorse, singolarmente, non garantiscono a Torino un posizionamento distintivo a livello
internazionale, ma insieme e opportunamente combinate possono costituire un ecosistema difficilmente riproducibile in molte altre città europee.
Attorno a questa ipotesi si sono raccolti i firmatari del Memorandum of Understanding Torino Social Impact. L’ipotesi è rafforzata da alcune evidenze recenti.
Il recente rapporto presentato dalla Commissione Europea e da Nesta, Digital Social Innovation”, misura a Torino una densità di progetti di innovazione sociale basati sulle tecnologie digitali inferiore solo a poche grandi capitali europee; Torino è stata la
prima città italiana a organizzare un’iniziativa politica strutturata sull’innovazione sociale Come Torino Socia Innovatio ed è stata la città che più di tutte le altre in Italia ha saputo attrarre finanziamenti pubblici per l’innovazione sociale; ha inoltre catalizzato l’interesse e gli investimenti di importanti banche e fondi di investimento nel settore, ha prodotto imprese sociali che hanno sistematicamente primeggiato nelle competizioni europee. Ha attratto, unica in Europa insieme a Berlino, l’insediamento della più importante think tank mondiale nel campo dell’innovazione sociale, Nesta; infine, sono cresciute a Torino esperienze di accelerazione sociale, Fablab e spazi per makers che rappresentano ormai modelli di riferimento nello scenario europeo. I promotori di Torino Social Impact, in considerazione delle recenti evoluzioni del settore, ritengono che questo sia il momento opportuno per unire le forze verso l’obiettivo descritto.
Il mercato degli investimenti ad impatto sociale a livello mondiale cresce a tassi rilevantissimi, circa del 25% tra il 2016 e il 2017. In Italia si registra, solo negli ultimi mesi, la nascita di numerosi fondi di investimento ad impatto sociale, promossi da fondazioni bancarie, dalla Cassa Depositi e Prestiti, da Invitalia e cofinanziati dal Fondo Europeo d’investimento e dalla Banca Europa di Investimento; le principali banche italiane stanno ridefinendo le proprie strategie per includere prodotti e servizi orientati all’impatto sociale.
Nel campo delle infrastrutture sociali e della rigenerazione urbana si registra altresì un
crescente interesse dei grandi operatori internazionali per modelli di intervento basati sull’impatto sociale, come dimostra la recente aggiudicazione dell’intervento nell’area dell’Expo. A ciò si aggiunge, infine, un contesto politico e normativo particolarmente favorevole. Il recentissimo lancio, a Lisbona, della iniziativa Opening Up to a New Era of Social Innovation, che inaugura una nuova stagione di politiche della Commissione Europea sull’innovazione sociale e la Legge del terzo settore, approvata dal Parlamento nei mesi scorsi, che oltre a introdurre la possibilità per le società di capitali di qualificarsi come nuove impresa sociali ed attribuire a queste ultime innovative opportunità nella scelta di forme di governance favorevoli alla strutturazione imprenditoriale, garantisce altresì rilevanti incentivi fiscali a privati ed istituzioni che intendano investire nella capitalizzazione delle stesse imprese sociali.
L’ambizione di Torino Social Impact è di costruire in modo partecipativo un sistema
metropolitano in grado di intercettare le grandi opportunità di sviluppo sopra descritte, investendo su una nuova generazione di imprenditorialità sociale capace di fare leva sulle risorse tecnologiche e finanziarie per identificare nuove soluzioni a bisogni sociali, collettivi o personali, o per far scalare verso l’alto l’impatto delle soluzioni già esistenti.
Le attività che Torino Social Impact si propone di avviare con la firma del Memorandum sono così sintetizzabili in un manifesto:
– Promuovere a livello internazionale, attraverso il marchio Torino Social Impact, Torino come ecosistema privilegiato per la crescita e l’insediamento di imprese orientate all’impatto sociale e ad intensità tecnologica e per la finanza e gli investimenti ad impatto sociale.
– Creare a Torino un sistema di “Living Labs ad Impatto Sociale”: porzioni di città nelle quali creare condizioni privilegiate, in termini di infratrutture fisiche, regolamentari ed amministrative, grazie alle quali le imprese possano sperimentare, in vivo, soluzioni tecnologiche ad elevato impatto sociale e nel contempo dimostrare a potenziali investitori il potenziale economico e di scalabilità delle soluzioni individuate, sul modello di una socialtech show-room cittadina.
– Offrire alle imprese dell’area metropolitana un centro di competenza ed un’attività di servizio per la misurazione dell’impatto sociale, che rappresenta un prerequisito fondamentale per l’attrazione degli investimenti ad impatto sociale di origine pubblica e privata.
– Realizzare la piattaforma web Torino Social Impact, finalizzata a consentire a tutti gli innovatori sociali dell’area metropolitana di rappresentarsi nell’ecosistema, e a promuovere le iniziative rilevanti per l’ecosistema stesso.
– Costituire una piattaforma privilegiata per la definizione di forme di partenariato pubblico-privato e relativi schemi finanziari con le quali sperimentare soluzioni innovative per problemi sociali rilevanti ed innovare le forme di procurement sociale al fine di sostenere la crescita delle imprese.
– Promuovere la disponibilità in forma aperta, la raccolta, la standardizzazione, l’integrazione e la messa a disposizione di dati e tracce digitali al fine realizzare basi di dati di origine pubblica e privata utili a identificare problemi sociali emergenti e favorire l’identificazione di nuove soluzioni. Favorire inoltre la possibilità di accesso delle imprese sociali alle opportunità che risiedono in tali basi di dati e più in generale nel dominio dei big data, delle capacità di analisi connesse e nelle architetture dati distribuite
quali le blockchain.
– Offrire un osservatorio permanente, per l’area metropolitana, dell’evoluzione delle forme d’impresa ad impatto sociale e degli investitori ad impatto sociale e delle politiche di sostegno all’innovazione inclusiva.
– Creare una rete diffusa e coordinata di punti di primo ascolto per la progettualità sociale di piccola scala, con l’obiettivo di identificare idee e soluzioni particolarmente promettenti ed accompagnarle alle strutture di incubazione ed accelerazione presenti sul territorio, ovvero federare progetti, modelli di intervento e di impresa simili al fine di raggiungere dimensioni progettuali potenzialmente attrattive per gli investitori.
– Promuovere la crescita della cultura dell’impatto sociale e il consolidamento nell’area metropolitana di comunità scientifiche e di pratica basate sul paradigma dell’openness nel campo software, dell’ hardware e della conoscenza.
– Connettere Torino Social Impact con le più importanti reti e iniziative orientate all’imprenditorialità ad impatto sociale su scala nazionale e internazionale, ivi incluse le attività di partecipazione ai grandi programmi di finanziamento europeo e la partecipazione a reti ed alleanze tra città europee per scalare i progetti, le modalità di intervento e le soluzioni.
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Ambiente
A Cecilia Di Lieto il Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno 2024
È stato assegnato a Cecilia Di Lieto, storica voce di Radio Popolare, il Premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno”, alla sua XV edizione. La cerimonia di consegna del Premio si è tenuta venerdì 29 novembre, a Casale Monferrato (AL), la città piemontese teatro da alcuni anni dell’importante riconoscimento promosso da Legambiente e dalla rivista La Nuova Ecologia insieme al Comitato organizzatore che unisce numerose realtà casalesi, all’Ente di Gestione delle Aree Protette del Po piemontese e al Comune monferrino. (altro…)
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Eventi
Un corso di formazione per giornaliste e giornalisti per raccontare la cooperazione internazionale
Il 5 dicembre 2024 a Palazzo Venturi, via Verdi 25 (Aula M) dalle 14 alle 16 – ma fruibile anche a distanza – si terrà il corso “Raccontare la Cooperazione internazionale”. L’evento di formazione è promosso dal Master in Giornalismo ‘Giorgio Bocca’, con il patrocinio di Ucsi Piemonte in collaborazione con Plan Italia ET.S. e il Consorzio Ong Piemontesi, organizzato nell’ambito del Progetto “Cooperazione: mettiamola in Agenda! – Giovani e territori per l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo sostenibile”, finanziato da AICS – Agenzia Italiana Cooperazione allo Sviluppo, del quale capofila è Focsiv – Volontari nel mondo ETS.
Lo scopo è quello di rilanciare la cultura, il valore e lo strumento della cooperazione internazionale per uno sviluppo sostenibile, volgendo la sua attenzione, in particolare, verso cittadinanza, e soprattutto le persone più giovani, le e gli studenti, il corpo docente, la politica e, non ultimi, i e le giornaliste. Attraverso la condivisione di dati, analisi, storie ed esperienze, l’obiettivo della formazione è quello di accrescere la conoscenza sul settore da parte dei media e degli operatori della comunicazione nel trattare il tema della cooperazione, in modo da contribuire a costruire un’opinione pubblica più informata e consapevole.
Nell’ambito del progetto è stato realizzato un Media kit su come raccontare la cooperazione internazionale scaricabile gratuitamente .
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Comala: da aula bunker del processo alle BR a luogo di aggregazione per gli studenti e non solo di Torino
Comala è un luogo polifunzionale nato a Torino nei locali recuperati dell’ex caserma Lamarmora, edificio risalente alla seconda metà dell’Ottocento. Originariamente si trattava di un mercato del bestiame, poi diventato sede per le truppe di artiglieria a cavallo, successivamente ufficio comunale e poi diventato un pezzo di storia degli anni di piombo in quanto aula bunker durante il maxi-processo alle Brigate Rosse.
Oggi il Comala si autodefinisce : “Un posto a Torino in cui studiare, fare musica, riunirsi. Nel verde, durante il giorno ma anche fino a sera”. Gestito dall’omonima associazione culturale che lo ha trasformatoin un centro giovanile e culturale aperto a tutti , Comala deve il suo nome alla cittadina immaginaria creata dallo scrittore messicano Juan Rulfo.
Nato come sala prove e sala registrazione si è ampliato con aule studio per centinaia di persone e un ricco cartellone di iniziative. Con il Covid, l’associazione ha continuato a offrire servizi e spazi creando per l’aula studio tendoni riscaldati per garantire il distanziamento per diventare un punto di riferimento in una zona piena di giovani e studenti.
Molti dei frequentatori del Comala sono studenti universitari fuorisede a Torino che organizzano anche grand feste come la gigantesca festa di San Martino . Da buoni italiani il calcio è tema importante , si sono proiettati con grande successo le partite dei mondiali degli azzurri e poi ci si è messi in proprio perchè è nata l’idea di creare una squadra di calcio a partire da un post su instagram. Comala Football and Cricket abbreviato Comala FC è partito in terza categoria per poi arrivare a una clamorosa promozione in seconda. E in parallelo al calcio sono partite le squadre di basket e volley.
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