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Domenica 3 dicembre è la Giornata internazionale delle persone con disabilità. Appuntamenti a Torino
Il 3 dicembre di ogni anno il mondo si unisce per celebrare la Giornata Internazionale delle persone con disabilità, un’occasione dedicata ai diritti delle persone con disabilità e alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla sfida quotidiana affrontata da milioni di persone con disabilità in tutto il mondo. Questa giornata non è solo un promemoria di sfide e di diritti, ma anche un richiamo universale all’inclusione, alla solidarietà e alla promozione dell’uguaglianza. L’obiettivo degli eventi e dei dibattiti organizzati per quest’anno è quello di riflettere sull’importanza di garantire che ogni individuo, indipendentemente dalle sue abilità, abbia accesso ai diritti fondamentali, all’istruzione, all’occupazione e alla partecipazione attiva nella società. In un mondo che sta progressivamente diventando più consapevole delle diversità, è fondamentale abbattere i pregiudizi sociali e pensare le infrastrutture in un’ ottica più inclusiva.
Agenda della Disabilità: sfide e obiettivi
A trent’anni dall’istituzione della Giornata Internazionale delle persone con disabilità, le persone con disabilità e le loro famiglie conoscono ancora troppo bene l’emarginazione: spesso le persone con disabilità non si vedono riconosciuti i diritti civili e sociali fondamentali e le opportunità di partecipazione e inclusione sociale sono molto ristrette. Affinché si realizzi un cambiamento sostanziale, sono necessarie politiche, servizi, risorse e culture più robuste e adeguate, mirate a emancipare le persone dalla marginalità, isolamento e rischio di impoverimento, spingendole invece verso l’inclusione e le pari opportunità. L’Agenda della Disabilità, un progetto in collaborazione con CPD (Consulta per le Persone in Difficoltà) e Fondazione CRT, si propone di sostenere queste persone e le loro famiglie, delineando obiettivi, azioni e progetti sostenibili che coinvolgano responsabilità, sensibilità e disponibilità delle comunità e dei territori.
Eventi a Torino per la Giornata internazionale delle persone con disabilità
Gli eventi previsti per il 3 dicembre includono il Convegno Agenda della Disabilità 2023 presso la Sala Duomo delle OGR Torino, incontro che si terrà il 2 dicembre a partire dalle ore 9.30. Qui, si farà il punto della situazione e di valuteranno le conquiste di quest’anno per cambiare la narrazione sul rapporto tra lavoro e disabilità. L’importanza del tema del lavoro sarà oggetto sia del Convegno del 2 dicembre alle OGR Torino, sia del Seminario “Il Management e la Disabilità: prospettive e scenari futuri” che si terrà il 5 dicembre.
Domenica 3 dicembre invece la CPD in collaborazione con la Fondazione OMI organizza alle ore 21.00 presso il Coro di Santa Pelagia in via San Massimo 21, il concerto di Ivan Dalia, pianista e compositore, cieco dalla nascita, che si esibirà con il suo progetto “La cultura non è un confine, ma un contenitore”. Una serata che attraversa il momenti salienti della melodia italiana, rivisitati in chiave ironica, in cui l’artista mescolando musica, aneddoti e storie, porta in scena la storia del nostro inestimabile patrimonio musicale.
Martedì 5 dicembre alle ore 17.30 si svolgerà quindi il seminario “Management e disabilità: prospettive e scenari futuri” presso la SAA – School of Management in via Ventimiglia 115. Qui verranno affrontate questioni legate alla valorizzazione delle differenze nell’ottica di motori d’innovazione.
Gli eventi si concluderanno martedì 12 dicembre con l’ultimo appuntamento, dalle ore 9.30 al Palazzetto dello Sport Pala Gianni Asti, con la Giornata dedicata alle Scuole, che coinvolgerà migliaia di alunni delle scuole torinesi. “Siamo come i fiori” il nome di quest’appuntamento che riprende il tema del concorso multidisciplinare con cui si sono invitati gli studenti a riflettere in classe su inclusione e diversità, si svolgerà in una mattinata di festa, condivisione, sport con esibizioni di giovani artisti, musicisti e atleti con disabilità che sarà aperta non solo agli studenti ma a tutti i cittadini.
per altri dettagli sugli eventi: www.fondazionecrt.it
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In Evidenza
Secondo il rapporto Ispra continua il consumo di suolo in Italia
Venti ettari al giorno persi, al ritmo 2,3 metri quadrati ogni secondo: nel giro di dodici mesi appena, in Italia con un consumo di 72,5 chilometri quadrati di suolo. È il dato che salta agli occhi leggendo l’edizione 2024 del rapporto di Ispra Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici.
Nel 2023 la riduzione dell’”effetto spugna”, ossia la capacità del terreno di assorbire e trattenere l’acqua e regolare il ciclo idrologico, secondo le stime, costa al Paese oltre 400 milioni di euro all’anno. Un “caro suolo” che si affianca agli altri costi causati dalla perdita dei servizi ecosistemici dovuti alla diminuzione della qualità dell’habitat, alla perdita della produzione agricola, allo stoccaggio di carbonio o alla regolazione del clima.
Cambia la classifica dei comuni “Risparmia suolo”, quelli in cui le trasformazioni della copertura del suolo sono limitate o assenti: sul podio del 2024 salgono Trieste, Bareggio (MI) e Massa Fermana (FM)
A descrivere l’andamento nazionale del fenomeno, il rapporto SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” che in questa edizione pubblica le stime per tutte le regioni, le province e i comuni italiani relative al 2023. Ad accompagnare il report, l’EcoAtlante il quale, oltre a rappresentare un vero e proprio viaggio nell’ambiente italiano, consente di consultare e scaricare le mappe dettagliate del consumo di suolo e di personalizzarle in base alle proprie esigenze.
Nel 2023 risultano cementificati più di 21.500 km2, dei quali l’88% su suolo utile. In aumento la cancellazione del suolo ormai irreversibile con nuove impermeabilizzazioni permanenti pari a 26 km2 in più rispetto all’anno precedente. Il 70% del nuovo consumo di suolo avviene nei comuni classificati come urbani secondo il recente regolamento europeo sul ripristino della natura (Nature Restoration Law). Nelle aree, dove il nuovo regolamento europeo prevede di azzerare la perdita netta di superfici naturali e di copertura arborea a partire dal 2024, si trovano nuovi cantieri (+663 ettari), edifici (+146 ettari) e piazzali asfaltati (+97ettari). In calo costante quindi la disponibilità di aree verdi: meno di un terzo della popolazione urbana riesce a raggiungere un’area verde pubblica di almeno mezzo ettaro entro 300 metri a piedi.
Proseguono le trasformazioni nelle aree a pericolosità idraulica media, dove la superficie artificiale avanza di oltre 1.100 ettari, mentre si sfiorano i 530 ettari nelle zone a pericolosità da frana, dei quali quasi 38 si trovano in aree a pericolosità molto elevata.
La Valle d’Aosta e la Liguria sono le uniche regioni sotto i 50 ettari: la Valle d’Aosta, con +17 ettari, è la regione che consuma meno suolo, seguita dalla Liguria (+28) che si contiene al di sotto di 50 ettari. Gli incrementi maggiori per l’ultimo anno si sono verificati in Veneto (+891 ettari), Emilia-Romagna (+815), Lombardia (+780), Campania (+643), Piemonte (+553) e Sicilia (+521). Escludendo le aree ripristinate (operazione da cui si ricava il consumo di suolo netto) segnano gli aumenti maggiori Emilia-Romagna (+735 ettari), Lombardia (+728), Campania (+616), Veneto (+609), Piemonte (+533) e Sicilia (+483).
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Donne
Se io non voglio, tu non puoi – Se tu non vuoi io non posso – Contro la violenza sulle donne per il 25 novembre
In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza sulle Donne, la Fondazione Una Nessuna Centomila lancia una campagna per ribadire se necessario che il consenso non è una concessione, è un diritto.
Ogni giorno troppe donne si sentono giudicate, colpevolizzate o abbandonate di fronte alla violenza subita.
Quante volte si è cercato di giustificare uno stupro con frasi come “Perché non ha reagito?” o “Ma come eri vestita?”
Un “NO” deve essere ascoltato.
Il silenzio NON è un assenso
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Ambiente
Scrivo da un paese che non esiste: il sito che racconta l’impatto del cambiamento climatico in Italia
E’ online il sito Il Clima sta cambiando che contiene i reportage realizzati dal progetto Scrivo da un paese che non esiste , viaggio nell’Italia del cambiamento climatico. Scrivo da un paese che non esiste è un progetto di quality giornalism realizzato da ANSO l’Associazione Nazionale della Stampa Online, finanziato da Google News Initiative, che raccoglie le voci delle testate locali per raccontare l’impatto del cambiamento climatico in ogni angolo d’Italia.
Un mosaico di inchieste, reportage e storie che, pezzo dopo pezzo, compongono un’immagine inedita e allarmante del nostro Paese. Insieme con i lavori di tutti i giornali che troveranno spazio, link e visibilità nel sito del progetto, è previsto un prodotto finale. Sarà un docufilm: “Il Clima sta cambiando” sintesi dei video girati nei vari territori italiani.
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