Sostenibilità
Un appello di António Guterres segretario dell’ONU : la COP28 deve prepararci per un’azione drammatica sul clima e ora
In diversi interventi pubblici il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha invitato la prossima COP28 delle Nazioni Unite che si terrà a Dubai ad agire profondamente sui cambiamenti climatici e a impegnarsi per colmare il divario tra le ambizioni climatiche dei paesi.
Nonostante i maggiori sforzi da parte di alcuni paesi, il rapporto mostra che ora sono necessarie molte più azioni per piegare ulteriormente la traiettoria delle emissioni mondiali verso il basso ed evitare i peggiori impatti del cambiamento climatico.
Secondo l’ultimo rapporto della UNFCCC, i piani d’azione per il clima nei diversi paesi sono ancora insufficienti per limitare, entro la fine di questo secolo, il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius, né potranno realizzare l’obiettivo dell’Accordo di Parigi del 2015.
Il divario tra domanda e azione per combattere i cambiamenti climatici è più minaccioso che mai; quindi, in tema di azioni climatiche, non è utile procedere lentamente; bisognerebbe invece accelerare i tempi per raggiungere velocemente il momento di emissioni zero.
Il rapporto mostra che i governi insieme stanno facendo piccoli passi per scongiurare la crisi climatica. E dimostra perché i governi devono fare passi avanti coraggiosi alla COP28 di Dubai, per rimettersi in carreggiata. La COP28 deve rappresentare un chiaro punto di svolta. I governi non devono solo concordare quali azioni più incisive verranno intraprese sul clima, ma devono anche iniziare a mostrare esattamente come realizzarle”.
Il rapporto Global Stocktake pubblicato quest’anno dalle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici mostra chiaramente dove i progressi sono troppo lenti. Ma illustra anche la vasta gamma di strumenti e soluzioni proposti dai paesi. Miliardi di persone si aspettano di vedere i loro governi raccogliere questi strumenti e metterli in pratica.
Gli ultimi dati scientifici del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite indicano che le emissioni di gas serra devono essere ridotte del 43% entro il 2030, rispetto ai livelli del 2019. Ciò è fondamentale per limitare l’aumento della temperatura a 1,5 gradi Celsius entro la fine di questo secolo ed evitare gli impatti peggiori dei cambiamenti climatici, tra cui siccità, ondate di caldo e precipitazioni più frequenti e gravi.
Nella conferenza stampa successiva alla presentazione del nuovo Emission Gap Reportt dell’United Nations environment programme (Unep), il segretario generale dell’Onu António Guterres ha detto che Il rapporto dimostra che, se non cambia nulla, nel 2030, le emissioni saranno di 22 Gigatonnellate superiori rispetto al limite consentito di 1,5 gradi. Si tratta più o meno del totale delle attuali emissioni annuali di Stati Uniti, Cina e Ue messe insieme. Dimostra che le emissioni di gas serra hanno raggiunto i massimi storici – un aumento dell’1,2% rispetto allo scorso anno – quando quei livelli dovrebbero essere stati abbattuti. E quelle emissioni stanno infrangendo i record della temperatura. Giugno, luglio, agosto, settembre e ottobre sono stati i più caldi mai registrati. I trend attuali stanno portando il nostro pianeta verso un vicolo cieco con un aumento della temperatura di 3 gradi. In breve, il rapporto dimostra che il gap delle emissioni è più simile a un canyon delle emissioni. Un canyon disseminato di promesse non mantenute, vite spezzate e record infranti. Tutto ciò rappresenta un fallimento della leadership, un tradimento dei più vulnerabili e un’enorme opportunità mancata.
Le energie rinnovabili non sono mai state così economiche e accessibili. Sappiamo che è ancora possibile rendere realtà il limite di 1,5 gradi. E sappiamo come arrivarci: abbiamo le roadmap dell’International energy agency e dell’IPCC. Occorre estirpare la radice avvelenata della crisi climatica: i combustibili fossili. E richiede una transizione giusta ed equa alle energie rinnovabili. I leader devono migliorare drasticamente il loro operato, ora, con ambizioni record, azioni record e riduzioni record delle emissioni. La prossima tornata di piani nazionali sul clima sarà fondamentale. Per renderli possibili, questi piani devono essere supportati dalla finanza, dalla tecnologia, dal supporto e dalle partnership. Il compito dei leader alla COP28 è garantire che ciò accada».
E il capo dell’Onu ha ricordato che la prossima COP28 Unfccc di Dubai discuterà del Global Stocktake, un inventario dei piani climatici dei paesi che mostrerà quanto il mondo è lontano dal raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e che «Questa risposta è vitale. Le iniziative volontarie e gli impegni non vincolanti possono svolgere un ruolo importante. Ma non possono sostituire una risposta globale concordata da tutti.La risposta al Global Stocktake deve accendere la miccia per un’esplosione di ambizioni nel 2025. Deve allinearsi con quel che la scienza ci dice che è necessario. Deve definire piani per aumentare massicciamente l’ambizione e gli investimenti nell’adattamento. Deve impegnarsi per un aumento della finanza e della cooperazione. E deve creare aspettative per piani climatici nazionali più ambiziosi e dettagliati. Questo significa piani nazionali con obiettivi chiari per il 2030 e il 2035, che siano in linea con gli 1,5 gradi, che coprano l’intera economia e che traccino un percorso per porre fine ai combustibili fossili. Questi piani devono fornire chiari segnali di mercato. Abbiamo bisogno che le forze di mercato riducano le emissioni.
Abbiamo bisogno che le imprese producano piani di transizione completi, in linea con le raccomandazioni del gruppo di esperti di alto livello che ho creato. Nella loro risposta al Global Stocktake, i Paesi devono impegnarsi a triplicare la capacità delle rinnovabili, raddoppiare l’efficienza energetica e portare energia pulita a tutti, entro il 2030. E devono anche impegnarsi a eliminare gradualmente i combustibili fossili, con un quadro temporale chiaro allineato al limite degli 1,5 gradi. Altrimenti non faremo altro che affollare le scialuppe di salvataggio rompendo i remi. Il raggiungimento di tutto questo dipende dalla cooperazione e dalla collaborazione dei Paesi. La recente dichiarazione sul clima tra Cina e Stati Uniti è un primo passo positivo. Ma occorre fare molto di più. E dipende dal ripristino della fiducia tra i Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo, che è stata gravemente danneggiata da promesse non mantenute e da azioni lente. I Paesi che non lo hanno ancora fatto dovrebbero annunciare i loro contributi al Green Climate Fund.Abbiamo bisogno di contributi generosi e tempestivi al nuovo Fondo per perdite e danni per farlo iniziare alla grande. E accolgo con favore l’impegno dell’Unione europea a fornire un contributo sostanziale e attendo con ansia di conoscere i dettagli.
Guterres ha ribadito per l’ennesima volta che I Paesi sviluppati devono onorare la loro promessa di 100 miliardi di dollari all’anno in finanziamenti per il clima. E devono presentare un piano chiaro su come manterranno il loro impegno di raddoppiare i finanziamenti per l’adattamento ad almeno 40 miliardi di dollari l’anno entro il 2025. In un momento di dubbi, divisioni e sfiducia, abbiamo bisogno di una risposta al Global Stocktake per ripristinare credibilità nell’azione climatica. I leader non possono più prendere a calci il barattolo. Siamo fuori strada. La COP28 deve prepararci per un’azione drammatica sul clima – ora.
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Ambiente
Festa dell’albero 2024 dal 21 al 24 novembre
Questo è il periodo dell’anno giusto per metterli a dimora anche se alcuni dei loro fondamentali benefici per la vita quotidiana di ognuno di noi emergeranno più tardi, ovvero nel periodo estivo quando entrerà in gioco la loro funzione regolatrice del clima. È anche per questo che dal 21 al 24 novembre – in concomitanza con la Giornata nazionale degli alberi (21 novembre) – si celebra la Festa dell’Albero, la storica campagna di Legambiente, grazie all’impegno di volontari e volontarie dei Circoli insieme ad associazioni, scuole, amministrazioni locali e imprese.
Per la 29esima edizione della Festa dell’Albero – sostenuta dai partner AzzeroCO2, FRoSTA, e Statkraft – sono in programma più di 250 eventi a cui parteciperanno 13mila studenti e studentesse, per la messa a dimora di 5mila alberi che contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi del progetto europeo Life Terra, di cui Legambiente è partner. Alcuni di questi eventi sono già partiti lo scorso weekend ed altri sono in programma in 15 regioni italiane nei prossimi giorni, molti saranno aperti al pubblico (consulta la mappa degli eventi).
Isole di calore e eventi meteo estremi in città. Nella lotta alla crisi climatica gli alberi sono i nostri preziosi alleati, e ancor di più nel contrasto al fenomeno delle isole di calore in città e gli eventi meteo estremi: si stima che gli effetti del cambiamento climatico siano già evidenti nelle aree urbane del pianeta sempre più soggette ad ondate di calore e fenomeni meteorologici estremi. Le morti legate al caldo tra gli over 65 sono aumentate del 167% nel 2023, rispetto agli anni ’90. Dagli ultimi studi (fonte Global Centre for Clean Air Research GCCAR) è emerso che il maggior fattore di mitigazione delle ondate di calore in città è la presenza di giardini botanici (in media fanno registrare un -5 gradi centigradi) e di alberi lungo le strade (-3,8 gradi), mitigazione amplificata se questi spazi verdi – giardini verticali, parchi urbani, viali alberati e alberi lungo le strade – fossero collegati tra loro.
Verde urbano e alberi in città. Eppure, secondo i dati dell’ultimo rapporto Ecosistema Urbano 2024 di Legambiente, solo 9 città capoluogo possono vantare più di 100 mq di verde urbano pro capite (tra zone di verde storico, parchi urbani, aree verdi attrezzate, giardini scolastici, foreste urbane, orti urbani e orti botanici), in diminuzione rispetto agli anni precedenti: erano infatti 19 nel 2020 (dati ISTAT). Le città “più verdi” sono Isernia, Rieti, Trento e Sondrio con oltre 300 metri quadri; le località con minore superficie verde (meno di 10 metri quadri ad abitante) sono invece Savona e Imperia in Liguria insieme a Lecce, Bari, Foggia, Chieti, Siracusa, Trapani, Messina e Crotone. Sono invece 50 le città italiane con 20 o più alberi ogni 100 abitanti (erano 44 lo scorso anno); 14 tra queste ne contano almeno 40 ogni 100 abitanti, mentre all’opposto, sono 6 quelle con 5 o meno alberi ogni 100 abitanti, tutte localizzate al sud e nelle isole: Campobasso, Sassari, Agrigento, Napoli, Crotone, Siracusa. Invece il maggior numero di alberi per ogni 100 abitanti sono a Belluno, Modena, Cremona e Trieste.
“I benefici che derivano dalla messa a dimora di alberi sono davvero tanti, dall’adattamento al cambiamento climatico al contrasto all’inquinamento atmosferico oltre che la riduzione del dissesto idrogeologico e della perdita di biodiversità – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente. È per questo che quello della Festa dell’Albero è un appuntamento a cui teniamo particolarmente. Ogni evento che sia una messa a dimora di poche decine di alberi o che conti un maggiore quantitativo è ugualmente di fondamentale importanza per la vita di chi vive in quelle aree. Un ringraziamento speciale va ai volontari e le volontarie dei Circoli di Legambiente che in tutta Italia in occasione della Festa dell’Albero riescono ad essere da aggregatori di diverse anime delle loro comunità e soprattutto riescono a sottrarre ettari ed ettari dei loro territori alla cementificazione e al consumo di suolo. Estendiamo l’invito a quanti vorranno partecipare agli eventi in programma”.
“Si tratta di un’ulteriore tappa di una collaborazione ormai consolidata tra le due realtà” afferma Gianluca Mastrocola, AD FRoSTA Italia che, proprio in occasione della Festa dell’albero presenterà la nuova busta per i surgelati fatta al 90% di carta. “Legambiente e FRoSTA, diverse ma complementari, da anni si supportano e lavorano insieme per cercare di pensare e realizzare opere concrete per la salvaguardia dell’ambiente, supportandosi a vicenda. Impegno concreto sottolineato proprio da momenti come questi che ci vedono ancora una volta fianco a fianco sul territorio. La nostra ambizione come FRoSTA è diventare di esempio per altre realtà industriali come la nostra, perché per avere un impatto significativo serve essere sicuramente concreti, ma soprattutto uniti e numerosi. Questo è sicuramente uno dei principali obiettivi che condividiamo con gli amici di Legambiente”.
Alcuni appuntamenti di Festa dell’Albero 2024
Sono diverse le specie che verranno piantate in luoghi simbolo delle nostre città: nelle aree a ridosso di zone ad alto insediamento urbano e industriale, in aree abbandonate e da riqualificare oppure in parchi e giardini delle scuole. Due iniziative con FRoSTA: il 25 novembre a Monza dove avverrà il ripristino della cartellonistica dell’oasi ambientale di piazza Castello; e il 29 novembre alle ore 10 a Pietracatella (Campobasso) dove saranno messe a dimora varietà di meli e peri per realizzare un frutteto di comunità. Il 20 novembre, a Verona nel quartiere San Massimo (in via Sant’Euprepio 8) sarà creato un giardino didattico per bambini e bambine, famiglie e scuole. Sarà piantata una siepe ornamentale, composta da oltre 170 piante di diverse specie, per circondare un’area prima degradata e destinata a essere un parcheggio. Il 21 novembre, presso il museo MIRA di Mercogliano (AV), sono in programma laboratori per bambini e bambine per sensibilizzare sulle caratteristiche e sull’importanza del patrimonio arboreo del Parco Regionale del Partenio. Il 23 novembre, a Roma presso la palestra della scuola Rosa Parks in via Mario Ugo Guattari 45, in occasione di Festa dell’Albero si terrà una giornata dedicata all’ambiente e allo sport, con una partita di basket in carrozzina “contro le barriere” tra l’Asd Futura e l’Asd Casilino23 Successivamente, saranno messe a dimora due alberi, come simbolo di inclusione. Il 23 novembre, a Gallipoli saranno messe a dimora 100 querce nella pineta del Parco Regionale, con la collaborazione di cittadini e cittadine, scuole, associazioni. Il 24 novembre ad Alpignano (TO) presso Cascina Govean, una speciale caccia al tesoro all’interno del bosco per conoscere meglio la vita e la varietà degli alberi. Il 24 novembre, a Pisa appuntamento in via Guido De Ruggiero: visite guidate per conoscere il bosco e laboratori di educazione ambientale.
Gli appuntamenti in Piemonte e Valle d’Aosta
Diversi sono gli appuntamenti realizzati dai circoli di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta.
Martedì 19 novembre il circolo Pasquale Cavaliere dà il via alla campagna con un’iniziativa di messa a dimora di nuovi alberi con le scuole di Barone Canavese (TO). Gli appuntamenti con le scuole continuano giovedì 21 novembre a Mazzè (TO) con il circolo Pasquale Cavaliere e a Rivoli (TO) con il circolo di Rivoli; venerdì 22 novembre a Ivrea (TO) presso il Parco Lago di Città con il circolo Dora Baltea e a Trino (VC) con il circolo Vercellese e della Val Sesia. Sempre venerdì 22 novembre appuntamento ad Alpignano (TO) con il circolo CEA Cascina Govean insieme ai bambini del progetto “Crescere nel bosco” e le loro rispettive famiglie. Le iniziative di messa a dimora proseguono anche nel fine settimana, aperte alla cittadinanza e in collaborazione con le associazioni locali: sabato 23 novembre mattina in frazione Tagliaferro a Moncalieri (TO) insieme al circolo Fare Insieme; a Rivoli (TO) presso il Parco Luigi Colla e al Giardino Paolo Borsellino insieme al circolo di Rivoli; nel pomeriggio a Torino presso il pratone Parella insieme al circolo Molecola. Domenica 24 novembre pomeriggio secondo appuntamento ad Alpignano (TO) presso il CEA Cascina Govean con una speciale caccia al tesoro nel bosco.
“Negli ultimi anni, anche grazie al progetto europeo Life Terra – dichiara Federica Sisti, responsabile campagne di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – abbiamo avviato importanti collaborazioni e sinergie con istituzioni e imprese virtuose, che ci fanno ben sperare che la lotta ai cambiamenti climatici sia davvero possibile. Mettere a dimora nuovi alberi, soprattutto nelle aree più critiche come le città, rappresenta l’azione più concreta e alla portata di tutti, che ci permette di coinvolgere l’intera comunità nel protagonismo attivo a tutela del nostro Pianeta.”
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Raccolta differenziata
RaccogliamoPiuPile per la raccolta differenziata delle pile scariche e degli accumulatori portatili
RaccogliamoPiuPile.it è la campagna per la raccolta differenziata delle pile scariche e degli accumulatori portatili associata a un tour partito dalla città di Sanremo .
La rete dei punti di raccolta delle pile e degli accumulatori portatili è di oltre 10.000 punti: i cittadini possono riportarli nei punti vendita dove li hanno acquistati, utilizzare i contenitori dislocati sul territorio e messi a disposizione dagli enti locali oppure consegnarli nei centri di raccolta comunali.
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Economia circolare
Archeoplastica: la storia dei prodotti attraverso i contenitori di plastica finiti sulla spiaggia
Il progetto Archeoplastica ha la finalità di sensibilizzare sul tema dell’inquinamento dei mari determinato dall’utilizzo della plastica e, nello specifico, dalla scorretta gestione del fine vita della stessa.
Archeoplastica è un progetto per sensibilizzare sul problema dell’inquinamento da plastica e promuovere un uso più consapevole e responsabile di questo materiale. Dal 2018 sono stati selezionati numerosi rifiuti di plastica, datati dai 30 ai 60 anni fa, per realizzare un museo virtuale e diverse mostre nelle scuole e in altri luoghi pubblici.
La messa in mostra di reperti di plastica spiaggiata di oltre cinquant’anni fa è il pretesto per raccontare una storia senza fine, quella della plastica, immortale, che si accumula sempre di più nei nostri mari. Solo la conoscenza e la consapevolezza del problema potranno portare al cambiamento di ciascuno di noi nell’uso quotidiano della plastica.
Non sussiste alcuna volontà da parte di Archeoplastica di accusare e denigrare le aziende produttrici dei prodotti rinvenuti in mare ed esposti nel presente museo virtuale, né tantomeno sussiste alcuna volontà di agganciamento ai marchi stessi.
I marchi citati sono riportati al solo fine di dimostrare la datazione dei rifiuti rinvenuti.
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