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Clima

La COP28 United Arab Emirates a Dubai dal 24 al 29 novembre e dal 30 novembre al 12 dicembre

La Conferenza delle Parti numero 28, COP28 UAV, United Arab Emirates organizzata dall’UNFCCC, United Nations Convention on Climate Change si tiene a all’Expo City di Dubai da giovedì 30 novembre a martedì 12 dicembre 2023. Le pre sessioni si svolgeranno dal 24 al 29 novembre e dal 30 novembre al 12 dicembre.

Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2023 o Conference of Parties dell’UNFCCC: la COP28 di Dubai ha creato un’area dedicata alla preparazione della conferenza delle parti.

La prima COP1 ha avuto luogo a Berlino nel 1995 per segnare l’inizio di un impegno globale per affrontare i cambiamenti climatici e realizzare una struttura di governance per il processo delle COP future, con la creazione di un segretariato permanente dell’UNFCCC allo scopo di disporre di un coordinamento internazionale e per gestire l’implementazione degli accordi.

Le COP che si sono svolte fino ad oggi

  • COP1 anno 1995, sede a Berlino
  • COP2 anno 1996, sede a Ginevra
  • COP3 anno 1997, sede a Kyoto
  • COP4 anno 1998, sede a Buenos Aires
  • COP5 anno 1999, sede a Bonn
  • COP6 anno 2000, sede a L’Aia
  • COP7 anno 2001, sede a Marrakech
  • COP8 anno 2002, sede a Nuova Delhi
  • COP9 anno 2003, sede a Milano
  • COP10 anno 2004, sede a Buenos Aires
  • COP11 anno 2005, sede a Montreal
  • COP12 anno 2006, sede a Nairobi
  • COP13 anno 2007, sede a Bali
  • COP14 anno 2008, sede a Poznań
  • COP15 anno 2009, sede a Copenaghen
  • COP16 anno 2010, sede a Cancún
  • COP17 anno 2011, sede a Durban
  • COP18 anno 2012, sede a Doha
  • COP19 anno 2013, sede a Varsavia
  • COP20 anno 2014, sede a Lima
  • COP21 anno 2015, sede a Parigi
  • COP22 anno 2016, sede a Marrakech
  • COP23 anno 2017, sede a Bonn
  • COP24 anno 2018, sede a Katowice
  • COP25 anno 2019, sede a Madrid
  • COP26 anno 2020, sede a Glasgow
  • COP27 anno 2022, sede a Sharm el Sheikh

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Ambiente

Scrivo da un paese che non esiste: il sito che racconta l’impatto del cambiamento climatico in Italia

E’ online il sito Il Clima sta cambiando che contiene i reportage realizzati dal progetto Scrivo da un paese che non esiste , viaggio nell’Italia del cambiamento climatico. Scrivo da un paese che non esiste è un progetto di quality giornalism realizzato da ANSO l’Associazione Nazionale della Stampa Online, finanziato da Google News Initiative, che raccoglie le voci delle testate locali per raccontare l’impatto del cambiamento climatico in ogni angolo d’Italia.

Un mosaico di inchieste, reportage e storie che, pezzo dopo pezzo, compongono un’immagine inedita e allarmante del nostro Paese. Insieme con i lavori di tutti i giornali che troveranno spazio, link e visibilità nel sito del progetto, è previsto un prodotto finale. Sarà un docufilm: “Il Clima sta cambiando” sintesi dei video girati nei vari territori italiani.


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Acqua

A Valencia un disastro climatico porta 95 morti e dispersi imprecisati. E’ il più grande disastro naturale in Spagna

L’alluvione che ha colpito Valencia nel 2024 è stata un evento climatico di proporzioni drammatiche, causata dal passaggio di un fenomeno DANA (Depresión Aislada en Niveles Altos), noto in spagnolo come Gota Fria che ha riversato nella regione una quantità di pioggia senza precedenti.

In meno di 8 ore, si sono accumulati circa 445 millimetri di pioggia, una quantità che solitamente si raccoglie in un intero anno. Questo fenomeno ha trasformato le strade in fiumi, bloccato numerosi trasporti e causato vasti danni strutturali, con interruzioni nelle linee ferroviarie ad alta velocità e nella viabilità locale. I voli sono stati deviati e diverse aree risultano isolate o difficilmente raggiungibili.

Le immagini dell’alluvione mostrano scenari devastanti, con veicoli sommersi, edifici allagati e campi agricoli completamente devastati. La priorità attuale è il recupero dei dispersi e il ristabilimento dei collegamenti essenziali, mentre le previsioni meteorologiche mantengono un rischio di ulteriori precipitazioni nei giorni seguenti, aggravando ulteriormente la situazione​

La disastrosa alluvione che ha colpito la provincia di Valencia nel pomeriggio-sera di ieri, martedì 29 ottobre, è stata innescata da una serie di nubifragi autorigeneranti sviluppatisi all’interno della medesima depressione che nello scorso weekend aveva interessato il Nord-Ovest italiano con eventi alluvionali tra Savona e Genova, in Valle Bormida e in Toscana, e che poi, ormai isolata dal flusso perturbato principale delle medie latitudini (cut-off) è andata a localizzarsi intorno a Gibilterra. Il drammatico bilancio dell’evento è in continua evoluzione, per ora sono accertati 70 morti, ma i dispersi sono a decine.

Secondo AEMET, l’agenzia statale di meteorologia della Spagna, la precipitazione più intensa è stata registrata a Chiva, nell’entroterra 35 km a Ovest della costa di Valencia, con ben 491,2 mm in otto ore (pari alla media di un anno!), di cui 160 in un’ora. Si tratta di un valore tra i più elevati storicamente noti in Europa e nel bacino del Mediterraneo, all’incirca del medesimo ordine di grandezza dei 472 mm caduti in un tempo tuttavia ancora più breve (6 ore) il 25 ottobre 2011 a Brugnato (La Spezia), responsabili dell’alluvione delle Cinque Terre e della Val di Vara, e dei 496 mm piovuti sempre in 6 ore il 4 ottobre 2021 a Montenotte Inferiore (Savona), attuale record italiano su tale intervallo orario (precipitazioni tuttavia avvenute in territori mediamente abituati a ricevere e smaltire il triplo della pioggia annua di Valencia). Sono quantità che nessun territorio, anche se correttamente (e giustamente) manutenuto, può sopportare senza gravi conseguenze.

D’altra parte la Comunità Valenzana non è nuova a questo tipo di episodi, essendo anzi tra le zone maggiormente propense allo sviluppo di violenti nubifragi autorigeneranti in Europa e in tutto il bacino del Mediterraneo, insieme alla Catalogna, al Midi francese (dove si parla di épisodes cévenols o méditerranéens) e alla Liguria, trovandosi alle spalle di un mare caldo che dispensa enormi quantità di energia e vapore acqueo per lo sviluppo dei sistemi temporaleschi, con la complicità di fattori orografici e dinamici locali. Un altro evento drammatico avvenne proprio a Valencia il 14 ottobre 1957 causando almeno 81 vittime per il violento straripamento del fiume Turia che attraversava la città, e di cui – a seguito dell’episodio – venne deciso lo spostamento dell’alveo di 3 km, a sud dell’area metropolitana, dove si trova attualmente.

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Clima

Il mese di giugno 2024 è stato il più caldo mai registrato a livello globale

Il mese di giugno 2024 è stato il più caldo mai registrato a livello globale, secondo il programma europeo per il clima Copernicus. (altro…)


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