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Politecnico di Torino ha lanciato la nuova PoliTo Students App

Il Politecnico di Torino ha lanciato la nuova PoliTo Students App per la comunità studentesca del Politecnico di Torino.

Polito App per AndroidPolito App per Ios

La app è stata sviluppata dall’Ateneo con un processo aperto e collaborativo, coinvolgendo sin da subito gli utenti attraverso interviste, focus group e test di prototipi, e inserendo nel team di sviluppo due studenti di Ingegneria Informatica, che hanno lavorato in sinergia con il personale dell’Ateneo.

“Il percorso progettuale aperto e collaborativo di PoliTO Students inaugura un nuovo modo di lavorare al Politecnico. La app infatti è nata nell’ambito di una tesi di laurea magistrale in Ingegneria Informatica e lo sviluppo ha visto la collaborazione tra il Dipartimento di Automatica e Informatica-DAUIN e la Direzione ISIAD-Infrastrutture Servizi Informatici e Amministrazione Digitale di Ateneo – spiega il professor Fulvio Corno, Referente del Rettore per le tecnologie a supporto della didattica al Politecnico – La comunità studentesca è stata coinvolta nella fase di test della app, nel corso dei mesi che hanno preceduto la pubblicazione ufficiale sugli store iOS e Android.

Le segnalazioni e le richieste raccolte in questa fase hanno portato alla risoluzione di problemi e allo sviluppo di nuove funzioni. Tutto il lavoro è stato condotto in una logica Open Source, pertanto, tutto il codice della app è stato pubblicato con licenza aperta sul portale GitHub. Questa operazione rende il Politecnico di Torino la prima università italiana ed europea a rilasciare la propria app studenti, con funzionalità complete, in questa modalità aperta”.

“Il percorso progettuale aperto e collaborativo di PoliTO Students inaugura un nuovo modo di lavorare al Politecnico. La app infatti è nata nell’ambito di una tesi di laurea magistrale in Ingegneria Informatica e lo sviluppo ha visto la collaborazione tra il Dipartimento di Automatica e Informatica-DAUIN e la Direzione ISIAD-Infrastrutture Servizi Informatici e Amministrazione Digitale di Ateneo – spiega il professor Fulvio Corno, Referente del Rettore per le tecnologie a supporto della didattica al Politecnico – La comunità studentesca è stata coinvolta nella fase di test della app, nel corso dei mesi che hanno preceduto la pubblicazione ufficiale sugli store iOS e Android. Le segnalazioni e le richieste raccolte in questa fase hanno portato alla risoluzione di problemi e allo sviluppo di nuove funzioni. Tutto il lavoro è stato condotto in una logica Open Source, pertanto, tutto il codice della app è stato pubblicato con licenza aperta sul portale GitHub. Questa operazione rende il Politecnico di Torino la prima università italiana ed europea a rilasciare la propria app studenti, con funzionalità complete, in questa modalità aperta”.

La nuova applicazione è caratterizzata da una User Experience moderna e disegnata sulle esigenze emerse dagli studenti. I contenuti sono stati aggregati in modo che lo studente possa avere ogni giorno a portata di mano tutto il necessario per la sua vita in Ateneo.

La sezione principale, “Didattica”, presenta, in un’unica schermata, i corsi seguiti, un estratto degli appelli disponibili e il libretto con la situazione della carriera. I corsi seguiti sono completamente personalizzabili: è possibile selezionare quelli che si vogliono visualizzare, “silenziando” quelli momentaneamente non di interesse. È inoltre possibile personalizzarne l’aspetto attraverso colori e icone per distinguerli a prima vista.

La sezione “Agenda”, completamente rinnovata, presenta gli impegni giornalieri e settimanali in Ateneo, aggregando lezioni, esami, prenotazioni e scadenze.

La sezione “Luoghi” è stata completamente ridisegnata nell’ottica di facilitare gli spostamenti in Ateneo e la ricerca dei luoghi. Le planimetrie dei diversi piani delle sedi cittadine sono state integrate in un geo-database per poter essere fruite sopra la base cartografica fornita da Open Street Map. Un sistema di marker presenta le principali categorie di locali di interesse per gli studenti, permettendo un immediato orientamento all’interno degli edifici. È possibile ricercare un luogo per nome oppure per categoria.

Vero e proprio “progetto nel progetto”, la nuova presentazione delle mappe di Ateneo in maniera dettagliata e la sperimentazione di un sistema di navigazione indoor hanno allargato la collaborazione anche al Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture-DIATI) e ad altre Direzioni di Ateneo (CALOS-Campus: Logistica e Sostenibilità e PROGES-Progettazione, Edilizia e Sicurezza), mettendo insieme tante competenze diverse sia del personale tecnico-amministrativo, sia docente. Il nuovo sistema costituisce anche la base per numerosi utilizzi futuri in ambito di sicurezza e manutenzione.
Le nuove mappe saranno presto integrate anche sul sito di Ateneo. Una successiva evoluzione prevede l’avvio della sperimentazione di un sistema di navigazione interna, anche attraverso un ulteriore coinvolgimento degli studenti. Nella sezione “Profilo” è inoltre stata inserita la visualizzazione digitale della smart card.

Grande attenzione è stata posta agli aspetti di inclusività e accessibilità, con il coinvolgimento di studenti Special Needs in interviste e test. Anche in questo ambito sono previste continue evoluzioni, come alcuni miglioramenti per facilitare, per esempio, gli studenti con problemi di dislessia.

Il codice della app e disponibile su Github


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Dal 23 ottobre su App IO le versioni digitali tessera sanitaria, patente e Carta europea della disabilità

Dal 23 ottobre 2024 saranno progressivamente rilasciate ai cittadini su App IO le versioni digitali della tessera sanitaria, della patente di guida e della Carta europea della disabilità. Per il 2025, è prevista l’adozione dell’IT-Wallet.

Dal 23 ottobre infatti 50 mila cittadini, individuati dal Dipartimento per la transizione digitale, potranno caricare i tre documenti sul cellulare attraverso l’app Io, per esibirli nel caso di un controllo di polizia o in farmacia. L’uso online, per transazioni e accessi vari sarà disponibile soltanto nel 2025. Il secondo step è fissato per il 6 novembre per 250mila cittadini. La terza per il 20 novembre per un milione di cittadini, poi dal 4 dicembre saranno coinvolti tutti i cittadini,

IT Wallet sarà, composto da un wallet pubblico per l’accesso ai servizi digitali della Pubblica amministrazione e a tutti i documenti verificabili come il passaporto, o la tessera sanitaria oppure la tessera elettorale e i titoli di studio, e da una serie di wallet resi disponibili a provider privati come le banche. L’accesso sarà vincolato all’utilizzo della carta d’identità elettronica CIE e dello Spid.


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Telegram fornirà gli indirizzi Ip e i numeri di telefono degli utenti alle autorità nel caso di richieste legali legittime

A circa un mese dall’arresto del CEO di Telegram, Pavel Durov, lapp di messaggistica Telegram ha annunciato che fornirà gli indirizzi Ip e i numeri di telefono degli utenti alle autorità nel caso di richieste legali legittime.

Scrive Pavel Durov sul suo canale su  Telegram

La ricerca su Telegram è più potente rispetto ad altre app di messaggistica perché consente agli utenti di trovare canali e bot pubblici. Sfortunatamente, questa funzionalità è stata abusata da persone che hanno violato i nostri Termini di Servizio per vendere beni illegali.

Nelle ultime settimane, un team dedicato di moderatori, sfruttando l’AI, ha reso la Ricerca di Telegram molto più sicura. Tutti i contenuti problematici che abbiamo identificato nella Ricerca non sono più accessibili. Se riesci ancora a trovare qualcosa di pericoloso o illegale nella Ricerca di Telegram, ti preghiamo di segnalarcelo tramite @SearchReport.

Per scoraggiare ulteriormente i criminali dall’abusare della Ricerca di Telegram, abbiamo aggiornato i nostri Termini di Servizio e la Politica sulla Privacy, assicurando che siano coerenti in tutto il mondo. Abbiamo chiarito che gli indirizzi IP e i numeri di telefono di coloro che violano le nostre regole possono essere divulgati alle autorità competenti in risposta a richieste legali valide.

Queste misure dovrebbero scoraggiare i criminali. La ricerca di Telegram è pensata per trovare amici e scoprire notizie, non per promuovere beni illegali. Non permetteremo che persone malintenzionate mettano a rischio l’integrità della nostra piattaforma per quasi un miliardo di utenti.


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Parla Pavel Durov dopo il suo arresto: le affermazioni di alcuni media secondo cui Telegram sarebbe una sorta di paradiso anarchico sono assolutamente false

Dopo il suo recente arresto a Parigi Pavel Durov ha scritto un messaggio a tutti gli utenti di Telegram attraverso il suo canale in cui per la prima volta descrive direttamente la sua posizione sui fatti che lo riguardano e che riguardano Telegram.

Grazie a tutti per il vostro supporto e affetto! Lo scorso mese sono stato interrogato dalla polizia per 4 giorni dopo essere arrivato a Parigi. Mi è stato detto che potrei essere personalmente responsabile dell’uso illegale di Telegram da parte di altre persone, perché le autorità francesi non hanno ricevuto risposte da Telegram.

Questo è stato sorprendente per diverse ragioni:

  1. Telegram ha un rappresentante ufficiale nell’UE che accetta e risponde alle richieste dell’UE. Il suo indirizzo email è stato pubblicamente disponibile per chiunque nell’UE che abbia cercato su Google “indirizzo Telegram UE per le forze dell’ordine”.
  2. Le autorità francesi avevano numerosi modi per contattarmi e chiedere assistenza. Come cittadino francese, ero un ospite frequente al consolato francese a Dubai. Un po’ di tempo fa, quando mi è stato chiesto, ho personalmente aiutato a stabilire una linea diretta con Telegram per affrontare la minaccia del terrorismo in Francia.
  3. Se un paese non è soddisfatto di un servizio internet, la prassi consolidata è quella di avviare un’azione legale contro il servizio stesso. Utilizzare leggi dell’era pre-smartphone per accusare un CEO di crimini commessi da terze parti sulla piattaforma che gestisce è un approccio fuorviante. Costruire tecnologia è già abbastanza difficile così com’è. Nessun innovatore costruirà mai nuovi strumenti sapendo che potrebbe essere personalmente ritenuto responsabile per un possibile abuso di tali strumenti.

Stabilire il giusto equilibrio tra privacy e sicurezza non è facile. Bisogna conciliare le leggi sulla privacy con i requisiti delle forze dell’ordine, e le leggi locali con quelle dell’UE. Bisogna tenere conto delle limitazioni tecnologiche. Come piattaforma, vuoi che i tuoi processi siano coerenti a livello globale, garantendo allo stesso tempo che non vengano abusati in paesi con uno stato di diritto debole. Ci siamo impegnati a collaborare con i regolatori per trovare il giusto equilibrio. Sì, ci teniamo ai nostri principi: la nostra esperienza è plasmata dalla nostra missione di proteggere i nostri utenti nei regimi autoritari. Ma siamo sempre stati aperti al dialogo.

A volte non riusciamo a trovare un accordo con il regolatore di un paese sull’equilibrio giusto tra privacy e sicurezza. In questi casi, siamo pronti a lasciare quel paese. Lo abbiamo fatto molte volte. Quando la Russia ci ha chiesto di consegnare le “chiavi di crittografia” per consentire la sorveglianza, abbiamo rifiutato — e Telegram è stato bandito in Russia. Quando l’Iran ci ha chiesto di bloccare i canali dei manifestanti pacifici, abbiamo rifiutato — e Telegram è stato bandito in Iran. Siamo pronti a lasciare i mercati che non sono compatibili con i nostri principi, perché non lo facciamo per soldi. Siamo guidati dall’intenzione di fare del bene e difendere i diritti fondamentali delle persone, specialmente nei luoghi dove questi diritti vengono violati.

Tutto ciò non significa che Telegram sia perfetto. Anche il fatto che le autorità possano essere confuse su dove inviare le richieste è qualcosa che dovremmo migliorare. Ma le affermazioni di alcuni media secondo cui Telegram sarebbe una sorta di paradiso anarchico sono assolutamente false. Ogni giorno rimuoviamo milioni di post e canali dannosi. Pubblichiamo rapporti di trasparenza giornalieri (come questo o questo). Abbiamo linee dirette con ONG per gestire più rapidamente le richieste di moderazione urgenti.

Tuttavia, sentiamo voci che dicono che non è abbastanza. L’aumento improvviso del numero di utenti di Telegram a 950 milioni ha causato dolori di crescita che hanno reso più facile per i criminali abusare della nostra piattaforma. È per questo che ho fatto del miglioramento significativo in questo ambito il mio obiettivo personale. Abbiamo già iniziato questo processo internamente e condividerò presto maggiori dettagli sui nostri progressi.

Spero che gli eventi di agosto porteranno a rendere Telegram — e l’intero settore dei social network — più sicuro e più forte. Grazie ancora per il vostro affetto e i vostri meme!


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