Massa Critica
Slow News Days 2022 a Torino
Il programma
Venerdì 14 ottobre
10.00-11.00
La sicurezza digitale – LIVE + ONLINE
Con Gabriele Cruciata, Google News Lab Teaching Fellow
Nell’era digitale anche chi fa informazione è vulnerabile. Vale per le redazioni nazionali, per quelle
locali o tecniche, ma anche per i freelance. Essere sotto attacco può significare perdere il proprio
lavoro, andare offline, o vedere svelate le proprie fonti. In alcuni casi può diventare una questione di
sicurezza personale. Il Google News Lab offre però alcuni strumenti gratuiti a chi fa giornalismo.
L’obiettivo è rendere l’informazione sempre più indipendente e affidabile anche in un’era di attacchi
cyber.
11.00-12.00
Cibo e informazione – ONLINE
Con Paola Nano, giornalista presso Slow Food, e Silvia Soligon, nutrizionista e giornalista scientifica
Tutti mangiamo e per questo ci sentiamo competenti in tema di cibo e alimentazione. Ma la realtà è
diversa, tanto che, spesso, messaggi pubblicitari e promozionali sui benefici (o sui rischi) associati al
consumo di specifici alimenti hanno una forte presa sul consumatore nonostante non siano basati su
evidenze scientifiche. Nemmeno i professionisti dell’informazione sono esenti da questo fenomeno;
così capita che informazioni prive di fondamenta scientifiche vegano riprese e amplificate, con tutto ciò
che questo fenomeno comporta. Come evitare di rilanciare falsi miti in ambito alimentare o di crearne
di nuovi? Quali sono le fonti di cui possiamo fidarci?
12.00-13.00
Se argomentare è diabolico, litigare è la soluzione? – ONLINE
Con Roberta Covelli e Bruno Mastroianni, giornalisti
Litigare sembra l’attività umana più comune ogni volta che sorge dissenso. Ma lo scontro sordo è
davvero una condanna senza appello? Discutere bene è possibile a patto che si sia disposti a cambiare
il proprio rapporto con la differenza (di opinioni). È la disputa felice.
14.30-16.00
Sostenibilità e media: differenze tra greenwashing e una comunicazione responsabile LIVE +
ONLINE
Con Davide Mazzocco, Giorgia Marino e Ferdinando Cutugno, giornalisti
È possibile capire la differenza tra greenwashing e un serio impegno in termini di sostenibilità? Dove
finisce la responsabilità del singolo e inizia quella di Stato e aziende? Di sostenibilità è pieno il mondo
dei media: in questo panel cercheremo di capire come distinguere una comunicazione etica dalla mera
propaganda.
16.00-17.00
Come fare giornalismo a fumetti – LIVE + ONLINE
Con Andrea Coccia, direttore di Revue Dessinée Italia, ed Emanuele Rosso, comics artist
Da Joe Sacco a Zerocalcare, da Feltrinelli Comics alla Revue Dessinée Italia, il graphic journalism,
o giornalismo a fumetti, si sta conquistato un posto nel cuore del pubblico unendo alla forza del
reportage, quella del disegno. Ma come si fa? Quali sono i limiti e quali i superpoteri di una forma di
giornalismo così ibrida?
Sabato 15 ottobre
09.00-10.00
Podcasting – LIVE + ONLINE
Con Gabriele Cruciata, Google News Lab Teaching Fellow
Il podcast è uno strumento di comunicazione sempre più affermato anche per chi si occupa di
informazione. L’intimità dell’audio consente di raggiungere un pubblico ampio e affezionato e la voce
umana può essere usata per storie lunghe come inchieste o documentari, ma anche per temi più brevi
o leggeri. Ma come si fa a conoscere chi ti ascolta? Come si monitorano i dati del tuo podcast? E
come possiamo registrare interviste a distanza o sbobinare delle interviste in modo comodo e
affidabile? Ci vengono incontro alcuni tool gratuiti del Google News Lab.
10.00-11.00
Guida pratica alla condivisione e al riuso delle risorse digitali – LIVE + ONLINE
Con Alberto Puliafito, giornalista
Il caso di studio delle elezioni italiane per imparare metodi, strategie e tecniche per risparmiare tempo
e lavorare meglio. Per chi informa, per chi comunica, per cittadine e cittadini.
11.00-12.30
Comunicazione sessista e diversity – LIVE + ONLINE
Con Cathy La Torre, avvocata e co-fondatrice di GayLex e Wild Side – Human First, Ella Marciello,
communication strategist e attivista e creativa di Hella, e Francesca Mudanò, direttrice creativa e
CEO di Cookies
Sappiamo realmente quali sono le implicazioni di una comunicazione sessista e discriminante? E
quali sono le parole da usare per una comunicazione inclusiva? Perché inclusione e diversity non
siano solo parole di tendenza, è necessario cambiare paradigma e modo di comunicare. Scopriamo
perché le sfumature sono così importanti per cambiare la sostanza delle parole.
14.00-15.00
La politica come discorso – ONLINE
Con Mafe de Baggis, media strategist
Si può essere progressisti e rassicuranti. George Lakoff ha messo a punto una tecnica per aiutare i
democratici a battere le destre e Obama l’ha usata con successo, e il fatto che la usino meglio i
populisti non significa che non possa essere usata anche per sintetizzare la complessità. A volte
mancano le basi della psicologia della comunicazione. Ed è un bel problema.
15.00-16.00
7 nuove idee di ecologia digitale – LIVE + ONLINE
Con Alberto Puliafito, giornalista
Dalla prima versione di 7 idee di ecologia digitale sono passati due anni: quasi un’era geologica, per
la velocità con cui ruota su se stessa l’infosfera. Ecco, dunque, 7 nuove idee di ecologia digitale.
16.00-17.00
Digital wellbeing – ONLINE
Con Alessio Carciofi, docente in Marketing e Digital Wellbeing presso l’Università degli Studi di Pisa
La tecnologia ha (anche) cambiato il modo in cui le persone percepiscono il benessere. Qual è
l’impatto della tecnologia digitale sulla nostra salute mentale, sulle nostre relazioni e sulla nostra
società? Come garantiamo il nostro benessere digitale? È importante conoscere come le tecnologie
nuove e consolidate impattano sulle persone, sul lavoro e sulla società, osservando gli aspetti positivi
e negativi dell’interazione con la tecnologia.
Domenica 16 ottobre
10.00-11.00
Ricerca avanzata e investigazione – LIVE + ONLINE
Con Gabriele Cruciata, Google News Lab Teaching Fellow
Su internet esistono miliardi di database e informazioni pubbliche su cui costruire articoli o inchieste,
talvolta interi documentari. Ma spesso sono difficili da trovare e poi da gestire. Grazie ad alcuni tool
gratuiti però è possibile potenziare le capacità di ricerca e trovare i dati e le informazioni di cui si ha
bisogno in pochi click.
11.00-12.00
Solution Journalism – ONLINE
Con Assunta Corbo, giornalista
La realtà in cui viviamo è complessa e lo sarà sempre di più. Restare ancorati al problema ci impedisce
di evolvere come persone e come comunità. Il solutions journalism si propone come una risposta alla
negatività dilagante dell’informazione. Esploriamo insieme quali sono i principi base da cui partire
per raccontare ciò che funziona nel mondo che stiamo abitando.
14.00-15.00
La Membership, e come farla – LIVE + ONLINE
Con Andrea Coccia, giornalista
Tra i tanti modelli di business che il giornalismo sta sperimentando in giro per il mondo per
sopravvivere, la membership è quello che sta dando i frutti migliori. Ma come si fa? Da dove si parte?
Può essere la vostra strada? Seguendo le orme della Membership Guide, cerchiamo di capire insieme
da che parte cominciare.
15.00-16.00
Dai dati all’algoritmo – ONLINE
Con Donata Columbro, giornalista
L’algoritmo è davvero una mano invisibile che governa le nostre vite? E da quando succede? Che
pregiudizi e bias porta con sé? Facciamo insieme un viaggio che parte dalla costruzione del dato al
disegno delle regole che definiscono i contenuti che consumiamo, l’accesso al lavoro, al credito e
molto altro.
16.00-18.00
Proiezione LIVE + ON DEMAND
Slow News
Di Andrea Coccia, Fulvio Nebbia, Alberto Puliafito
(Italia, 2020, 92’)
Sinossi: Ogni 60 secondi, condividiamo e commentiamo milioni di contenuti su Facebook, guardiamo milioni di video su YouTube e TikTok, scriviamo miliardi di tweet e messaggi su WhatsApp. Falsi giornali con bufale perfette e veri giornali pieni di false notizie. Le persone credono a tutto e a niente, allo stesso tempo. Il nostro cervello non può neanche processare e comprendere tutta questa mole di informazioni
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Arte
Giorgio de Chirico precursore del Surrealismo: una mostra a cent’anni dalla nascita del movimento
In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino dedica una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.
Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. In quanto tale, l’esposizione intende evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).
Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, nella mostra viene esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.
Breton, che scoprì la pittura metafisica di de Chirico nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline. Mentre de Chirico e gli Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923-1924, Breton e de Chirico si incontrarono per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. In quell’anno, si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray al Bureau de recherches surréalistes (ottobre 1924), scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto di Breton.
Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un vero e proprio conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).
In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante tale periodo (1921-1928), dimostrano l’esatto contrario da quanto articolato da Breton. In tale ottica, il visitatore troverà in mostra una ricca selezione di
opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921-1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Esempi presenti in mostra includono i magnifici Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).
Come accertato, il pittore si accostò al Classicismo in maniera evidente dal 1919 al 1925: lo si evince dalla formidabile Lucrezia, 1921 circa, dall’Autoritratto con la madre, 1922, e dall’Autoritratto, 1925 – la prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano – dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura italiana del Quattrocento. L’elemento della sua continuità dell’opera metafisica degli anni Dieci, da lungo denominata come una “metafisica continua”, è illustrata, ad esempio, da Natura morta con cocomero e corazza, 1922, L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922, o La mia camera nell’Olimpo, 1927, dove, in un’atmosfera fantastica ed enigmatica, compaiono, uno accanto all’altro, oggetti accostati apparentemente in maniera casuale. Oppure i Facitori di Trofei (1926-1928), una chiara evoluzione del primo periodo metafisico di de Chirico, in cui convivono elementi del passato e del presente: figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico, fusi insieme da tre personaggi-manichino intenti nella costruzione dell’iconico “totem-trofeo”. Inoltre, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.
Nonostante le polemiche dei Surrealisti, in primis quelle di Breton, questo avvicinamento al Classicismo non impedì al critico francese di commissionare a de Chirico delle repliche di opere del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come Natura morta con selvaggina (il bicchiere di vino), 1923, e Ulisse (Autoritratto), 1924, entrambi esposti in mostra. La presenza di questi dipinti (già collezione Éluard) evidenzia la conflittualità tra la critica surrealista verso le opere degli anni Venti di de Chirico e tale realtà poco conosciuta.
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