Seguici su

Ambiente

Il programma di lunedì 4 ottobre a Cinemabiente 2021

Gli appuntamenti del Festival Cinemabiente di lunedì 4 ottobre prendono il via in mattinata con il panel dedicato a “Il cinema  ambientale oggi” (ore 10-16, Circolo dei lettori), che punta i riflettori sulla trasformazione  di un settore in crescita accelerata. L’emergenza ambientale e i fenomeni estremi che ne  derivano sono oggi sotto gli occhi di tutti. Diventati perfettamente visibili e, quindi,  narrabili, producono una nuova “materia cinematografica”, a cui, in tutto il mondo, si  attinge con frequenza crescente. L’incontro vede riuniti in una giornata di discussione  cineasti e studiosi, per riflettere collettivamente sul ruolo del cinema in un momento di  grandi cambiamenti come quelli attuali e sulle nuove modalità espressive, produttive,  distributive, che caratterizzano oggi la realizzazione e la diffusione dei film a tema  ambientale. Al panel – introdotto dal direttore del Festival Gaetano Capizzi – interverranno la studiosa di ecocinema e Associate Professor di Italiano alla Wayne State University di Detroit Elèna Past, lo studioso di cinema ambientale Francesco Lorenzini, il  critico cinematografico Enzo Lavagnini, il regista Mario Brenta, l’ecocritica Serenella  Iovino e parteciperanno oltre una ventina di registi italiani le cui opere sono presentate  nella sezione Made in Italy. L’incontro sarà anche trasmesso in diretta streaming sul  canale YouTube del Festival.

Nel pomeriggio (dalle ore 16, Cinema Massimo – Sala Soldati) riprendono le proiezioni  dell’ampia sezione Made in Italy. Il primo film della giornata è Una famiglia resistente, di Walter Bencini, girato in Sicilia. Protagonisti sono Agron e Sandra, che rifiutano le  scorciatoie della modernità e con tenacia continuano a resistere producendo formaggi nel  rispetto della natura, della tradizione e del gusto. Un esempio di coraggio, di integrazione  e di riscatto, ma anche di antichi saperi e di sostenibilità. Ci si sposta in Sardegna con il  cortometraggio a seguire, Sulle arie, sulle acque, sui luoghi, di Vittoria Soddu, un’analisi  approfondita delle immagini di propaganda e delle simbologie linguistiche utilizzate dalla  Fondazione Rockefeller nell’isola, tra il 1946 e il 1951, per la campagna antimalarica,  conosciuta come “The Sardinian Project”, e del modo in cui la malattia venne trattata in  chiave bellica, sulla scia dell’immediato dopoguerra. Le proiezioni saranno seguite da un  incontro con i registi.

Nella sezione Ecoeventi il Festival presenta (ore 16, Cinema Massimo – Sala Cabiria) le  proiezioni dei quattro cortometraggi realizzati da otto giovani autori – Mario di Caterina  Nonis e Andrea Bagnasco, Verde acciaio di Camilla Morino e Eugenio Goria, D’ora di Sarika  Strobbe e Martina Ferlisi, Donne al centro di Teresa Bucca e Ieri Varriale – che hanno  partecipato alla prima edizione di RUTA, Summer School di cinema documentario a  tematica ambientale organizzata dall’Associazione Culturale elvira in collaborazione con  CinemAmbiente e con il Museo A come Ambiente. RUTA è una delle tappe che compone  il percorso partecipativo di MAPS, progetto finanziato dalla Compagnia di San Paolo grazie  al bando Civica 2019 e dedicato all’esplorazione e all’applicazione del concetto di  sostenibilità sul quartiere San Donato, a Torino. La proieione sarà seguita da un incontro  con i coordinatori dell’iniziativa e con i giovani registi.

Sempre nel pomeriggio, torna in scena il Concorso cortometraggi, che presenta la seconda  tranche di opere in gara (dalle ore 17.30, Cinema Massimo – Sala Cabiria), composta da  sei titoli. River Elegy, dello svedese Jonas Selberg Augustsén, è una riflessione sulla  bellezza dell’imponente fiume Luleå, ma anche sull’impatto che la produzione di energia  idroelettrica ha sull’ambiente. In arrivo dall’Estonia, Under Control, di Ville Koskinen,  esplora gli effetti dell’azione umana sulla natura nel microcosmo di un giardino botanico,  dove i giardinieri ingaggiano una lotta, tanto più dura quanto più perdente, contro i  parassiti. Anche il corto di animazione Shift, del canadese Zach Fenlon, insiste sul nostro  disastroso rapporto con il Pianeta e sulla necessità di un deciso cambiamento. Tre altri  film si concentrano sugli effetti del riscaldamento globale in zone specifiche del Pianeta.  Il messicano Adán Ruiz in Memorias de hielo documenta la progressiva fusione dell’ultimo  ghiacciaio del Pico de Orizaba, la montagna più alta del suo Paese. Mar concreto, della  brasiliana Julia Naidin, segue, invece, la progressiva erosione della spiaggia di Atafona a  São João da Barra, cittadina a nord di Rio de Janeiro che rischia di scomparire per  l’avanzata del mare.

L’inglese It’s Bean too Hot, di Hedvika Michnová, analizza, attraverso un viaggio in  Tanzania e Costa Rica, come i cambiamenti climatici stiano minacciando le coltivazioni di  caffè. Il film è inserito in una nuova iniziativa di Food Wave – Empowering Urban Youth  for Climate Action, il progetto quadriennale, cofinanziato dalla Commissione Europea  nell’ambito del programma Europaid Dear, finalizzato a dare a ragazze e ragazzi dai 15 ai  35 anni gli strumenti per guidare la transizione globale verso un sistema alimentare  sostenibile entro il 2030. D’intesa con CinemAmbiente, il Comune di Torino, che aderisce  al progetto con altre 17 città europee, ha selezionato, infatti, tra tutte le diverse sezioni  del Festival una serie di sei film legati specificamente al tema della sostenibilità  alimentare. La rassegna così composta verrà messa a disposizione degli altri partner europei di Food Wave, che potranno farla circuitare nei rispettivi Paesi. L’iniziativa verrà  presentata nel corso dell’incontro successivo alla proiezione di It’s Bean too Hot, a cui  parteciperanno in presenza e online diversi partner del progetto e interverrà lo Chef  Kumalè.

In contemporanea, proseguono (dalle ore 17.30, Cinema Massimo – Sala Soldati) le  proiezioni della sezione Made in Italy. La distanza, del collettivo Enece Film, è il frutto di  una ricerca etnografica svolta nel 2020. Racconta, senza retorica, la realtà nascosta dei  pastori nomadi nella bassa Padana. Attraverso lo sguardo dei registi la vita di questi  personaggi e dei loro luoghi viene restituita senza forzare lo scorrere del tempo. Sempre  i pastori, nella loro quotidianità di gesti atavici tramandati di padre in figlio, sono i  protagonisti di Umbras di Fabian Volti. Le pratiche agropastorali custodite nei filmati  d’archivio antropologici e nei filmati di famiglia si intersecano alle immagini  contemporanee, in un confronto tra due generazioni che si interrogano sui luoghi della  memoria e gli inganni del presente. Le proiezioni sono seguite da un incontro con i registi.  In orario preserale (dalle ore 19, Cinema Massimo – Sala Soldati), ancora due titoli della  sezione. Donne di terra, di Elisa Flaminia Inno, vede protagonista un gruppo di contadine  di nuova generazione, attive in varie zone del Sud Italia. Cinque storie che raccontano il  percorso attraverso cui ognuna di loro ha mutato il proprio rapporto con i consumi e  l’ambiente, per giungere poi alla terra e creare un sistema di auto-sostenibilità. Anche nei  grandi agglomerati urbani, talvolta, si nascondono comunità resistenti che praticano stili  di vita sostenibili e in armonia con la natura. Una di queste esperienze è raccontata da  Acquabella – The Dying Farm, di Maurizio Dalla Palma, girato alle porte di Milano dove  sorge la cascina del titolo, un terreno agricolo stretto d’assedio da centri commerciali ed  edifici residenziali: un’attività florida che rischia di essere inghiottita dal cemento e dalle  logiche sfuggenti della globalizzazione. Le proiezioni saranno seguite da un incontro con i  registi.

Sempre in orario preserale riprendono anche le proiezioni del Concorso documentari. Fish  Eye (ore 19.30, Cinema Massimo – Sala Cabiria), dell’iraniano Amin Behroozzadeh, è una  riflessione sui meccanismi del capitalismo che dominano il mondo della pesca industriale,  dove la lotta per la sopravvivenza si ingaggia tra uomini e altri esseri viventi. Il film segue  il viaggio in mare di un peschereccio che ha l’obiettivo di catturare 2000 tonnellate di  tonno. Isolati per mesi in mezzo all’oceano, gli uomini a bordo condividono condizioni di  vita molto dure, lavorando fino a quindici ore al giorno e aspettando spasmodicamente  l’incontro con il banco di pesci che garantisca il ritorno a casa con il cospicuo bottino, come  fosse una guerra. La proiezione sarà seguita da un incontro con Paula Barbeito  Morandeira, coordinatrice di Slow Fish, campagna internazionale promossa da Slow Food.

L’incontro sarà anche occasione per illustrare i prossimi passi di CINE – Cinema  communities for Innovation, Networks and Environment, progetto con il quale Slow  Food, insieme a partner italiani e internazionali – tra cui CinemAmbiente – intende  sostenere i cinema rilanciando il loro ruolo all’interno delle comunità locali. Tra le  iniziative imminenti figura una serie di proiezioni, di film prevalentemente europei, il cui  programma è stilato in collaborazione con CinemAmbiente e i cinema locali coinvolti nel  progetto, situati nell’area tra Bra e Cherasco e nel Canavese. Agli appuntamenti  cinematografici si affiancheranno eventi complementari come degustazioni e dibattiti che  coinvolgeranno soggetti locali, attivi nella promozione della sostenibilità ambientale e  gastronomica.

In serata (dalle ore 20.30, Cinema Massimo – Sala Soldati), ancora due film della sezione Made in Italy. Una storia di donne è al centro di L’amore e la cura, di Joseph Péaquin: due  sorelle, nate e cresciute a Gressoney-Saint-Jean in Valle d’Aosta, intraprendono un’attività  agro-pastorale basata sin dal principio su un’agricoltura sostenibile di alta qualità e  sull’amore per gli animali. Il film a seguire vede protagonista lo scrittore Matteo Righetto,  che ha trascorso il tempo dell’isolamento imposto dall’emergenza sanitaria nei boschi.  L’anno dei sette inverni, di Marco Zunin, coglie l’aspetto poetico e di ricerca interiore di  questa nuova dimensione, in cui lo scrittore s’immerge per affinare nuovi livelli di  percezione del reale, affidandosi al minuscolo, alla vita delle piante, ai ritmi naturali che  vengono quotidianamente stravolti dall’antropocene. Le proiezioni saranno seguite da un  incontro con i registi.

Sempre in serata, il Festival presenta un altro titolo in gara nel Concorso documentari: Marcher sur l’Eau (ore 21.30, Cinema Massimo – Sala Cabiria), esordio nel lungometraggio  di Aïssa Maïga, attrice francese di origini maliane-senegalesi dal forte impegno civile e con  una ricca carriera internazionale costruita lavorando con registi dei più vari Paesi, da  Sissako a Haneke alla Comencini. Il suo primo film è girato in un villaggio nel Nord del  Niger in cui il cambiamento climatico ha reso un calvario quotidiano l’accesso all’acqua.  Per procurarsela, la quattordicenne Houlaye, come le altre donne del villaggio, deve  camminare ogni giorno per chilometri, saltando la scuola. Eppure, sotto i loro piedi, a  duecento metri di profondità, c’è un’enorme falda acquifera: se solo si riuscisse a trivellare  e a costruire un pozzo… La proiezione sarà seguita da un incontro online con la regista.

In seconda serata, l’ultimo titolo della giornata in cartellone per la sezione Made in Italy. Film in quattro capitoli, Volere è podere (ore 22.30, Cinema Massimo – Sala Soldati), di  Carlo Simeoni, racconta altrettanti percorsi di cambiamento verso la progettazione di un  futuro di vita sostenibile. Il film si concentra in un piccolo paese della Maremma toscana,

Tatti: grazie ad un processo di aggregazione lento ma costante che dura da più di  vent’anni, il borgo è un raro esempio di ripopolazione spontanea portata avanti da chi si  è innamorato a prima vista di una terra dimenticata, o ha imparato ad amarla. La  proiezione sarà seguita da un incontro con il regista.

Il programma di lunedì 4 ottobre a Cinemabiente 2021

Circolo dei lettori – ore 10.00

Il cinema ambientale oggi

Ormai il mondo scientifico condivide l’opinione che il Pianeta sia entrato nell’Antropocene, una  nuova fase geologica provocata dalle attività dell’uomo che si manifesta con fenomeni come il  cambiamento climatico, le estinzioni di massa, inquinamento degli ecosistemi, ma anche con  ingiustizie sociali che derivano dalla crisi e in ultimo anche dalle pandemie globali. Citando  Serenella Iovino: «L’Antropocene non sembra più solo un’ipotesi di geologi, ma la trama di un  enorme romanzo planetario». Sono fenomeni che stanno subendo un’accelerazione inaspettata e  cambiando la vita di tutti noi. Diventati visibili e narrabili, hanno assunto le caratteristiche di  “materia cinematografica”. Proprio per questo il cinema che racconta la crisi ambientale sta  avendo uno sviluppo direttamente proporzionale all’esplosione di questi fenomeni e alla necessità  di individuare delle soluzioni. Ogni anno vengono realizzati migliaia di film, ogni edizione di  CinemAmbiente ne riceve circa tremila; negli ultimi tempi sono aumentati i festival dedicati al  cinema ambientale, mentre i festival generalisti sempre più accolgono opere su queste tematiche.  “Playlist ambientali” iniziano anche a popolare canali televisivi e piattaforme indipendenti basate  sullo streaming. Il panel “Il cinema ambientale oggi” vedrà riuniti in una giornata di discussione  cineasti e studiosi, per riflettere collettivamente sul ruolo del cinema in un momento di grandi  cambiamenti come quello che stiamo vivendo. Verranno affrontati i temi della produzione e della  distribuzione, dei contenuti e della capacità dei film di lanciare o supportare campagne ambientali,  dell’applicazione di eco-protocolli in fase di realizzazione e, in generale, di quali debbano essere

le caratteristiche del cinema che racconta la nostra contemporaneità. Sono previsti alcuni  interventi introduttivi, tuttavia il panel vuole essere un momento di confronto aperto tra,  speriamo, i numerosi registi e studiosi che interverranno.

Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 16.00

Ruta – Summer School di cinema documentario ambientale

RUTA è una Summer School dedicata alla formazione di giovani autori e autrici nel campo del  cinema documentario a tematica ambientale. Per questa prima edizione sono stati selezionati 8  partecipanti, dal background molto differente, per svolgere un lavoro a coppie della durata di due  mesi. La produzione dei cortometraggi ha avuto come focus l’esplorazione e l’applicazione del  concetto di sostenibilità in ambito urbano, precisamente sul territorio del quartiere San Donato,  a Torino.

RUTA è organizzata dall’Associazione Culturale elvira in collaborazione con il Museo A come  Ambiente e con il Festival CinemAmbiente. Questa prima edizione è stata realizzata nell’ambito  del progetto MAPS, grazie al sostegno del Bando CivICa della Fondazione Compagnia di San Paolo. La scuola è stata coordinata da Beatrice Surano e Francesco Dragone, con il prezioso intervento di  Gaetano Capizzi, Angelo D’Agostino, Lorenzo Crippa, Irene Ameglio, Antonio Castagna, Lia Furxhi,  Giovanni Mauriello, Sofia Nadalini, Giulia Scintu, Morena Terranova, Luca Vigliani e il supporto  tecnico di Base Zero.

Mario di Caterina Nonis e Andrea Bagnasco

Nascosto tra gli edifici di una polisportiva e il fiume Dora, Mario si è costruito un orto fatto di  materiali dismessi e piante abbandonate. Nonostante la sua precarietà, l’orto è per Mario non  solo una fonte di sostentamento ma anche un’oasi di pace, un rifugio dalla confusione della città.

Verde acciaio di Camilla Morino e Eugenio Goria

Un’indagine su un parco atipico, dove gli alberi si alternano al ferro e al cemento delle fabbriche  in disuso. Questo scenario post-industriale ci parla attraverso le voci delle persone che lo abitano  e che, interagendo con i suoi spazi, ne ridefiniscono l’identità.

D’ora di Sarika Strobbe e Martina Ferlisi

Fiume che abitiamo, che allontaniamo. Fiume che vogliamo, fiume che abbiamo. Fiume che si fa  soggetto e colora le nostre esistenze e che non smette di interrogarci sul nostro rapporto di ieri,  d’ora e di domani con lo scorrere inarrestabile di un elemento vitale.

Donne al centro di Teresa Bucca e Ieri Varriale

Il Centro in via Le Chiuse è un piccolo ecosistema cittadino in cui le storie parlano di cambiamento  e di accoglienza. Tre giovani donne raccontano come le loro storie abbiano preso forma in questo  alveare che sostiene la vita come bene comune. Raccolte nell’intimità del laboratorio, dove il  contatto con l’argilla scioglie ogni difesa, ci ricordano che le persone non sono fatte per stare da  sole, ma per vivere insieme e sostenersi.

Al termine della proiezione incontro con i registi

Cinema Massimo – Sala Soldati – ore 16.00

Una famiglia resistente di Walter Bencini (Italia 2021, 37’)

Agron e Sandra rifiutano le scorciatoie della modernità e con tenacia continuano a resistere  producendo formaggi nel rispetto della natura, della tradizione e del gusto. La loro storia è un  esempio di coraggio, di integrazione e di riscatto, ma anche di fiducia e spirito di accoglienza.  Agron ha lasciato la sua terra scommettendo su una nuova vita e un nuovo lavoro in Italia,  Sandra ha investito sul proprio territorio; insieme oggi interpretano con passione una  tradizione produttiva secolare, che non è solo siciliana, bensì patrimonio condiviso di tutte le  culture mediterranee. L’affresco di un’Italia che reagisce alla crisi e al cambiamento globale  attraverso una visione del mondo che parte dal basso, coniugando antichi saperi e bisogno di  sostenibilità.

Walter Bencini, produttore, regista e direttore della fotografia, nel 1997 fonda la Casa di produzione Insekt Film.  Realizza documentari e serie TV per i circuiti nazionali e internazionali. Tra i suoi film ricordiamo Viaggio in Saharawi (2010), I cavalieri della Laguna (2014), Gli ultimi butteri (2018), L’ultimo uomo che dipinse il cinema (2020).

Sulle arie, sulle acque, sui luoghi di Vittoria Soddu (Italia 2021, 23’)

Tra il 1946 e il 1951, in Sardegna, la Fondazione Rockefeller promuove una campagna antimalarica  conosciuta come “The Sardinian Project”. In uno spazio narrativo ibrido tra storiografa e scienza,  la regista indaga, attraverso una sorta di metodologia di scavo archeologico, le immagini di  propaganda e le simbologie con cui allora il linguaggio trattò la malattia in chiave bellica, sulla scia  dell’immediato dopoguerra.

Vittoria Soddu studia nel Regno Unito, Paesi Bassi e Belgio. La sua esplorazione dello strumento audiovisivo nasce  inizialmente come documentazione di performance per poi diventare ricerca verso forme ibride tra cinema  sperimentale, progetti editoriali, installazioni scultoree.

Al termine della proiezione incontro con i registi

Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 17.30

concorso cortometraggi

River Elegy di Jonas Selberg Augustsén (Svezia 2021, 8’)

Il fiume Luleå è il maggior produttore di elettricità di tutta la Svezia. Un viaggio nella bellezza della  sua imponenza, per una riflessione, al contempo, sull’enorme impatto che lo sfruttamento  dell’energia idroelettrica ha sull’ambiente.

Jonas Selberg Augustsén studia cinema alla Kalix Folkhögskola e alla Scuola di Regia dell’Università di Göteborg.  Sceneggiatore e regista, realizza Höstmannen (2010), Den längsta dagen (2020) e Myrlandet (2011).

Under Control di Ville Koskinen (Estonia/Finlandia 2021, 18’)

Il giardino botanico è un’installazione artificiale simile alla natura in cui ogni stanza ha il suo  microclima. Nonostante i tentativi umani di controllare l’ambiente, i parassiti si stanno  diffondendo e mangiano le piante in tutto il giardino. I giardinieri combattono contro i parassiti  con le cryptobugs, migliaia di coccinelle allevate appositamente. Ma poiché le coccinelle predatrici  da sole non risolvono il problema, si deve ricorrere a una disinfestazione invasiva. La fumigazione distrugge tutto, ma i parassiti appaiono resistenti. Più cercano di sbarazzarsi degli intrusi, peggiore  diventa il problema.

Ville Koskinen studia alla Baltic Film and Media Arts School di Tallin. L’interazione umana con altre forme di vita, reali o  immaginarie, è un tema ricorrente nelle sue opere di finzione e documentarie come il recente Behind the Big Top (2019).

Shift di Zach Fenlon (Canada 2021, 2’)

Le conseguenze della nostra relazione con il pianeta che chiamiamo casa. Un effetto a catena di  disastro e distruzione.

Zach Fenlon si diploma in Animazione cinematografica presso la Mel Hoppenheim School of Cinema della Concordia  University con il corto Shift. Lavora nelle produzioni dello studio indipendente Cinesite Montréal.

Memorias de hielo di Adán Ruiz (Messico 2021, 5’)

L’ultimo ghiacciaio del Pico de Orizaba, la montagna più alta del Messico, sta per scomparire e non  c’è nulla che possa essere fatto per impedirne il completo scioglimento. Questo progetto  documenta gli ultimi anni di progressiva fusione del ghiaccio, che un tempo si pensava fosse  perpetuo.

Adán Ruiz, laureato in Regia cinematografica e media interattivi, partecipa a diversi film e serie TV come regista,  produttore e direttore della fotografia. I suoi documentari The Mariachi Woman (2018), Whispers of the Lake (2019),  Clouds under the Mountain (2020) sono stati presentati in diversi forum, gallerie, musei e festival in tutto il mondo.

Mar concreto di Julia Naidin (Brasile 2021, 15’)

La spiaggia di Atafona da oltre cinquant’anni subisce un forte processo di erosione. Come esercizio  di resistenza, Sônia segue il processo di distruzione causato dal mare, che giorno dopo giorno,  avanza verso la spiaggia e si avvicina a casa sua. Attraverso i suoi appunti quotidiani, la donna  costruisce un legame emotivo, una prosa solitaria che sfida la tragedia finale.

Julia Naidin è ricercatrice e docente di Filosofia contemporanea. Dal 2017 sviluppa attività artistiche tra arte  contemporanea ed educazione ambientale all’interno del lavoro progettuale curato dalla residenza artistica CasaDuna  – Centro de Arte, Pesquisa e Memória di Atafona. Mar concreto è il suo primo cortometraggio.

It’s Bean too Hot di Hedvika Michnová (Regno Unito 2021, 25’)

Un viaggio intorno al mondo, dal Costa Rica alla Tanzania fino a casa nostra, nel momento del caffè  mattutino. La storia dei cambiamenti climatici raccontata da quei coltivatori di caffè, che  quotidianamente, a nostra insaputa, si misurano con la minaccia incombente della riduzione delle  terre destinate a questa coltivazione. La ricerca di pratiche agricole sostenibili e fattorie a zero  emissioni di carbonio sono alcune delle strategie utilizzate per adattarsi al cambiamento,  proteggere la biodiversità e garantire il sostentamento economico a milioni di famiglie. Ora il  passo decisivo verso una scelta consapevole spetta al consumatore.

Hedvika Michnová regista e fotografa, lascia la Repubblica Ceca per laurearsi in Fotografia di Storia marina e naturale  alla Falmouth University in Inghilterra. Attualmente lavora per la Plimsoll Productions.

Al termine della proiezione incontro con i partner del progetto Food Wave e con Chef Kumalè.

Cinema Massimo – Sala Soldati – ore 17.30

La distanza di Enece Film (Italia 2021, 51’)

Una famiglia tesse la sua rete nella bassa Padana. Sono pastori nomadi da generazioni che si  muovono, oggi, in un ambiente completamente antropizzato, nascosti alla vista. Sono interpreti di un mestiere antico che sopravvive tra le rovine della moderna civiltà agroalimentare e che  economicamente dipende dai risultati più controversi della globalizzazione. Legami familiari  indissolubili che si stringono continuamente tra paesaggi marginali e violenza primitiva. Attraverso  lo sguardo dei registi la realtà di questi personaggi e i loro luoghi viene restituita senza forzare lo  scorrere del tempo. Il risultato, in forma di film, di una ricerca etnografica svolta nel 2020,  realizzata per l’Archivio di Etnografia e Storia Sociale di Regione Lombardia.

Enece Film è un collettivo fondato nel 2012 che realizza documentari osservando e analizzando aspetti emersi da una  relazione attenta con le persone e da un confronto approfondito sul territorio. Produce progetti propri e collabora con  artisti e professionisti della ricerca audiovisiva.

Umbras di Fabian Volti (Italia 2021, 16’)

Un figlio e un padre pastore ripetono atavici gesti quotidiani in una dimensione senza tempo;  pratiche e rituali, simbolo di resilienza antica che non ha ancora subito l’avvento della modernità.  La voce fuori campo di un poeta narra i loro sguardi, mentre immagini d’archivio riportano a  un’infanzia lontana. Tra i silenzi reciproci, due generazioni si interrogano sui luoghi della memoria  e gli inganni del presente.

Fabian Volti, dopo la laurea in Scienze Politiche, si specializza in Fotografia dell’arte a Firenze e in linguaggi audiovisivi  a Berlino e a Madrid. Nel 2007 fonda in Sardegna il collettivo 4CaniperStrada e la casa di produzione indipendente Roda  Film. Oltre ai numerosi reportage fotografici, realizza i documentari Luci a mare (2014), Strascico a Nord (2015) e R esistenze (2017).

Al termine della proiezione incontro con i registi

Cinema Massimo – Sala Soldati – ore 19.00

Donne di terra di Elisa Flaminia Inno (Italia 52’)

Le donne di terra sono un gruppo di contadine di nuova generazione, attive in varie zone del Sud  Italia. Coltivatrici, allevatrici ed educatrici che negli anni hanno creato un nuovo stile di vita basato  sull’autoproduzione di cibo biologico e sulla costituzione di una rete locale e globale sul lavoro  agricolo. Cinque storie che raccontano il percorso attraverso cui ognuna di loro ha mutato il  proprio rapporto con i consumi e l’ambiente, per giungere poi alla terra e creare un sistema di  auto-sostenibilità. Doris, Mariapia, Nanà, Marialuisa e Maura condividono sullo schermo la  concretezza della loro scelta, indissolubilmente legata, tuttavia, a una trasformazione intima e  personale, oggi più che mai urgente e necessaria rispetto al ruolo dell’essere umano nel mondo.

Elisa Flaminia Inno, dopo il Dams si diploma in Regia del documentario all’Istituto Nazionale dell’Immagine e del Suono  di Montrèal. Dal 2014 è presidente della 15 06 Film, con cui produce e dirige nel 2015 Il mosaico di Alessandro e La  scena delle donne, trasmessi su Rai Storia. Con Parallelo41 produce e dirige Costa d’Angolo (2014) e Pagani (2017),  presentati in numerosi festival internazionali. Nel 2020 realizza il documentario collettivo Tutte a casa.

Acquabella – The Dying Farm di Maurizio Dalla Palma (Italia 2020, 12’)

Alle porte di Milano sorge Cascina Acquabella, un terreno agricolo stretto d’assedio da centri  commerciali ed edifici residenziali. L’ultima discendente della famiglia, amministratrice della  proprietà, racconta tutti i passaggi che hanno portato questo piccolo paradiso a trasformarsi da  una attività florida a un’area che rischia di essere inghiottita dal cemento e dalle logiche sfuggenti  della globalizzazione. Nelle parole della protagonista, Elena Galbiati, rivivono le vicende della sua famiglia, l’epopea dei migranti del Sud Italia, la tradizione solidale lombarda, l’amicizia con il  cantante Al Bano Carrisi, che in quei luoghi provava la sua musica prima di trovare il successo.

Maurizio Dalla Palma, giornalista di formazione specializzatosi alla Columbia Journalism School di New York, ha lavorato  nei quotidiani del Gruppo l’Espresso per proseguire a Tg4 di Mediaset e Euronews. Realizza i documentari Non  lasceremo Chinatown (2019), sulla gentrificazione a Milano, e nel 2021 Milano 21/21, sull’esperienza della città durante  la pandemia di Covid-19.

Al termine della proiezione incontro con i registi

Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 19.30

Fish Eye di Amin Behroozzadeh (Iran 2020, 70’)

Il peschereccio “Parsian Shila” inizia il suo viaggio attraverso l’oceano con un equipaggio composto  da 30 pescatori provenienti dall’Africa e 5 iraniani nei ruoli di comando. L’obiettivo è catturare 2000  tonnellate di tonno. Isolati in mezzo all’oceano per mesi, senza neanche la possibilità di contattare  le loro famiglie, questi uomini condividono condizioni di vita estremamente dure, lavorando fino  a 15 ore al giorno. La vita quotidiana sulla nave diventa un’attesa febbrile, interminabile, prima di  trovare il banco di pesci giusto che permetta di tornare a casa con un bottino, come fosse una  guerra. Pescare diventa una questione di vita o di morte. Tra poesia e critica sociale, un saggio  visivo per riflettere sui meccanismi del capitalismo attraverso la pesca su scala industriale.

Amin Behroozzadeh è musicista, fotografo e filmmaker autodidatta. Da sempre interessato alla fusione di immagini,  suoni e musica del linguaggio cinematografico, compone la colonna sonora di vari documentari come Braving the  Waves, I want to be a King e The Art of Living in Danger, presentati in tutto il mondo. Fish Eye è il suo primo  documentario da regista, frutto di una lavorazione di quasi otto anni.

Al termine della proiezione incontro con Paula Barbeito Morandeira, Slow Food

Cinema Massimo – Sala Soldati – ore 20.30

L’amore e la cura di Joseph Peaquin (Italia 2021, 52’)

La montagna è sovente stata rappresentata da uomini; poche donne presenti, in genere relegate  in secondo piano. Oggi, su quella montagna, due sorelle nate e cresciute a Gressoney-Saint-Jean  in Valle d’Aosta, dopo gli studi universitari, decidono di intraprendere un’attività agro-pastorale  basata sin dal principio su una agricoltura di alta qualità nel rispetto per l’ambiente e l’amore per  gli animali. Il pensiero e il racconto di Marta e Matilde si intrecciano intimamente ai suoni della  natura per narrare la loro storia di donne libere, appassionate ed indipendenti, capaci, con  semplicità, di rendere concreto un modello diverso di coltivazione, incentrato sulla cura di un  luogo impervio e nel tempo abbandonato.

Joseph Péaquin, laureato in Scienze della Comunicazione con indirizzo in Regia audiovisiva all’Università di Grenoble, si  dedica al documentario sin dal 1997. I suoi film sono selezionati in vari festival internazionali e trasmessi su televisioni  europee. Si ricordano In un altro mondo (2009), Tra terra e cielo (2010), La Suisse d’Emilio (2012), Jelie (2014) e Anima (2019), tutti presentati a CinemAmbiente.

L’anno dei sette inverni di Marco Zuin (Italia 2021, 19’)

Il tempo dell’isolamento, a cui l’emergenza pandemica ha costretto intere comunità, è rimasto  sospeso nella solitudine degli spazi quotidiani: la percezione di questa assenza è parsa evidente  anche allo scrittore Matteo Righetto, che ha trascorso i mesi di contenimento tra i boschi del  Fodòm e la valle di Colle Santa Lucia, in una baita vicino a un piccolo paese di montagna di soli quattrocento abitanti. Il legame con una natura severa e ancestrale domina il profilo di un inverno  che pare immobile, senza termine, in cui lo scrittore affonda per affinare nuovi livelli di percezione  del reale, affidandosi al minuscolo, alla vita delle piante, ai ritmi naturali che vengono  quotidianamente stravolti dall’Antropocene.

Marco Zuin laureatosi al Dams di Bologna, si dedica alla produzione di cortometraggi e documentari sociali per ONG,  fondazioni e Onlus come Daily Lydia (2014), La sedia di cartone (2015), Niente sta scritto (2017), Hoa (2018), Passi verso  l’Altrove (2020). Cura l’opera collettiva Le storie che saremo (2020) in cui sette autori interrogano questo fragile presente  attraverso la forza dei filmati di famiglia.

Al termine della proiezione incontro con i registi

Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 21.30

Marcher sur l’Eau di Aïssa Maïga (Francia/Belgio, 2021, 89’)

Si calcola che 2,2 miliardi della popolazione mondiale non ha accesso all’acqua potabile. Nel Nord  del Niger ogni giorno la quattordicenne Houlaye si allontana dal villaggio per procurare acqua alla  sua famiglia. Insieme ai suoi coetanei cammina per chilometri, costretta a sacrificare la scuola.  Eppure nel sottosuolo di questa regione, tra le più colpite dal riscaldamento globale e dal  conseguente abbandono della popolazione adulta alla ricerca di sussistenza oltre frontiera, è  presente una falda acquifera di diverse migliaia di km². Grazie al sostegno della ONG “Amman  Imman: Water is Life” il miraggio della costruzione di un pozzo diventa realtà. Sarà la stessa  comunità, unita in questa battaglia vittoriosa, a gestire la nascente rete idrica destinata a collegare  tutti i villaggi della zona.

Aïssa Maïga si rivela al grande pubblico in qualità di attrice con Le bambole russe (2005) di Cédric Klapisch e Bamako (2006) di Abderrahmane Sissako, con cui viene nominata al César come migliore speranza femminile. Lavora poi con  numerosi registi quali Michael Haneke, Alain Gomis, Michel Gondry, Dominique Cabrera, Cristina Comencini. È  impegnata in Africa con progetti sostenuti da AMREF e varie ONG. Marcher sur l’Eau è il suo esordio alla regia.

Al termine della proiezione incontro online con la regista

Cinema Massimo – Sala Soldati – ore 22.30

Volere è podere di Carlo Simeoni (Italia 2021, 60’)

Quattro capitoli. Quattro poderi in un piccolo villaggio della Maremma toscana di nome Tatti, che  raccontano percorsi di cambiamento verso la progettazione di un futuro di vita sostenibile.  Opportunità, volontà e immaginazione si intrecciano nelle scelte intimamente personali di ognuno  dei personaggi, lungo una strada non sempre lineare e semplice. Una storia di oltre vent’anni che  li accomuna tutti nell’amore a prima vista, o arrivato col tempo, per una terra in gran parte  dimenticata e abbandonata nel recente passato. Un processo di aggregazione lento ma costante,  che fa di questo paese un raro esempio di ripopolazione spontanea.

Carlo Simeoni lavora da oltre trent’anni come assistente al montaggio e montatore nelle produzioni di molti dei  maggiori registi italiani, tra cui Nanni Moretti, Gianni Amelio, Marco Bellocchio, Paolo Virzì. Appassionato anche di  fotografia, realizza varie mostre personali. Dal 2010 è docente presso la Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria  Volonté di Roma.

Al termine della proiezione incontro con il regista


Google NewsRicevi le nostre ultime notizie da Google News - SEGUICI


Massa Critica è una piattaforma di informazione, partecipazione e attivazione dei cittadini per favorire l'attivazione di quanti condividono aspirazioni nuove e innovative su sostenibilità , tecnologia , innovazione , startup , cibo , social innovation, salute.
.Vuoi saperne di più su Massa Critica ? Ecco la nostra presentazione.
Ti  è piaciuto Massa Critica ? Bene! Iscriviti alla nostra newsletter. e al nostro canale Telegram.
Se ti piace il nostro lavoro vai alla nostra pagina su Facebook e clicca su "Like".
Se preferisci puoi anche seguirci via Twitter , via Instagram e via Youtube.


Per sostenerci abbiamo bisogno del vostro contributo, per questo vi chiediamo di supportarci concretamente attraverso Paypal o Satispay. Grazie per il vostro contributo e per la vostra fiducia!


Donazione con Paypal o carta di credito



Donazione con Satispay


Ambiente

Scrivo da un paese che non esiste: il sito che racconta l’impatto del cambiamento climatico in Italia

E’ online il sito Il Clima sta cambiando che contiene i reportage realizzati dal progetto Scrivo da un paese che non esiste , viaggio nell’Italia del cambiamento climatico. Scrivo da un paese che non esiste è un progetto di quality giornalism realizzato da ANSO l’Associazione Nazionale della Stampa Online, finanziato da Google News Initiative, che raccoglie le voci delle testate locali per raccontare l’impatto del cambiamento climatico in ogni angolo d’Italia.

Un mosaico di inchieste, reportage e storie che, pezzo dopo pezzo, compongono un’immagine inedita e allarmante del nostro Paese. Insieme con i lavori di tutti i giornali che troveranno spazio, link e visibilità nel sito del progetto, è previsto un prodotto finale. Sarà un docufilm: “Il Clima sta cambiando” sintesi dei video girati nei vari territori italiani.


Google NewsRicevi le nostre ultime notizie da Google News - SEGUICI


Massa Critica è una piattaforma di informazione, partecipazione e attivazione dei cittadini per favorire l'attivazione di quanti condividono aspirazioni nuove e innovative su sostenibilità , tecnologia , innovazione , startup , cibo , social innovation, salute.
.Vuoi saperne di più su Massa Critica ? Ecco la nostra presentazione.
Ti  è piaciuto Massa Critica ? Bene! Iscriviti alla nostra newsletter. e al nostro canale Telegram.
Se ti piace il nostro lavoro vai alla nostra pagina su Facebook e clicca su "Like".
Se preferisci puoi anche seguirci via Twitter , via Instagram e via Youtube.


Per sostenerci abbiamo bisogno del vostro contributo, per questo vi chiediamo di supportarci concretamente attraverso Paypal o Satispay. Grazie per il vostro contributo e per la vostra fiducia!


Donazione con Paypal o carta di credito



Donazione con Satispay


Continue Reading

Ambiente

Marco Bagliani, Climate of change, Esposti al rischio e Pronti all’azione sono i vincitori del premio AICA 2024

Si è tenuta ad Alba (CN) sabato 16 novembre la XXI edizione del Premio AICA, il riconoscimento per realtà e protagonisti che si distinguono nel campo della comunicazione ambientale per chiarezza e capacità di coinvolgimento. (altro…)


Google NewsRicevi le nostre ultime notizie da Google News - SEGUICI


Massa Critica è una piattaforma di informazione, partecipazione e attivazione dei cittadini per favorire l'attivazione di quanti condividono aspirazioni nuove e innovative su sostenibilità , tecnologia , innovazione , startup , cibo , social innovation, salute.
.Vuoi saperne di più su Massa Critica ? Ecco la nostra presentazione.
Ti  è piaciuto Massa Critica ? Bene! Iscriviti alla nostra newsletter. e al nostro canale Telegram.
Se ti piace il nostro lavoro vai alla nostra pagina su Facebook e clicca su "Like".
Se preferisci puoi anche seguirci via Twitter , via Instagram e via Youtube.


Per sostenerci abbiamo bisogno del vostro contributo, per questo vi chiediamo di supportarci concretamente attraverso Paypal o Satispay. Grazie per il vostro contributo e per la vostra fiducia!


Donazione con Paypal o carta di credito



Donazione con Satispay


Continue Reading

Ambiente

Festa dell’albero 2024 dal 21 al 24 novembre

Questo è il periodo dell’anno giusto per metterli a dimora anche se alcuni dei loro fondamentali benefici per la vita quotidiana di ognuno di noi emergeranno più tardi, ovvero nel periodo estivo quando entrerà in gioco la loro funzione regolatrice del clima. È anche per questo che dal 21 al 24 novembre – in concomitanza con la Giornata nazionale degli alberi (21 novembre) – si celebra la Festa dell’Albero, la storica campagna di Legambiente, grazie all’impegno di volontari e volontarie dei Circoli insieme ad associazioni, scuole, amministrazioni locali e imprese.

Per la 29esima edizione della Festa dell’Albero – sostenuta dai partner AzzeroCO2, FRoSTA, e Statkraft – sono in programma più di 250 eventi a cui parteciperanno 13mila studenti e studentesse, per la messa a dimora di 5mila alberi che contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi del progetto europeo Life Terra, di cui Legambiente è partner. Alcuni di questi eventi sono già partiti lo scorso weekend ed altri sono in programma in 15 regioni italiane nei prossimi giorni, molti saranno aperti al pubblico (consulta la mappa degli eventi).

Isole di calore e eventi meteo estremi in città. Nella lotta alla crisi climatica gli alberi sono i nostri preziosi alleati, e ancor di più nel contrasto al fenomeno delle isole di calore in città e gli eventi meteo estremi: si stima che gli effetti del cambiamento climatico siano già evidenti nelle aree urbane del pianeta sempre più soggette ad ondate di calore e fenomeni meteorologici estremi. Le morti legate al caldo tra gli over 65 sono aumentate del 167% nel 2023, rispetto agli anni ’90. Dagli ultimi studi (fonte Global Centre for Clean Air Research GCCAR) è emerso che il maggior fattore di mitigazione delle ondate di calore in città è la presenza di giardini botanici (in media fanno registrare un -5 gradi centigradi) e di alberi lungo le strade (-3,8 gradi), mitigazione amplificata se questi spazi verdi – giardini verticali, parchi urbani, viali alberati e alberi lungo le strade – fossero collegati tra loro.

Verde urbano e alberi in città. Eppure, secondo i dati dell’ultimo rapporto Ecosistema Urbano 2024 di Legambiente, solo 9 città capoluogo possono vantare più di 100 mq di verde urbano pro capite (tra zone di verde storico, parchi urbani, aree verdi attrezzate, giardini scolastici, foreste urbane, orti urbani e orti botanici), in diminuzione rispetto agli anni precedenti: erano infatti 19 nel 2020 (dati ISTAT). Le città “più verdi” sono Isernia, Rieti, Trento e Sondrio con oltre 300 metri quadri; le località con minore superficie verde (meno di 10 metri quadri ad abitante) sono invece Savona e Imperia in Liguria insieme a Lecce, Bari, Foggia, Chieti, Siracusa, Trapani, Messina e Crotone. Sono invece 50 le città italiane con 20 o più alberi ogni 100 abitanti (erano 44 lo scorso anno); 14 tra queste ne contano almeno 40 ogni 100 abitanti, mentre all’opposto, sono 6 quelle con 5 o meno alberi ogni 100 abitanti, tutte localizzate al sud e nelle isole: Campobasso, Sassari, Agrigento, Napoli, Crotone, Siracusa. Invece il maggior numero di alberi per ogni 100 abitanti sono a Belluno, Modena, Cremona e Trieste.

“I benefici che derivano dalla messa a dimora di alberi sono davvero tanti, dall’adattamento al cambiamento climatico al contrasto all’inquinamento atmosferico oltre che la riduzione del dissesto idrogeologico e della perdita di biodiversità – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente. È per questo che quello della Festa dell’Albero è un appuntamento a cui teniamo particolarmente. Ogni evento che sia una messa a dimora di poche decine di alberi o che conti un maggiore quantitativo è ugualmente di fondamentale importanza per la vita di chi vive in quelle aree. Un ringraziamento speciale va ai volontari e le volontarie dei Circoli di Legambiente che in tutta Italia in occasione della Festa dell’Albero riescono ad essere da aggregatori di diverse anime delle loro comunità e soprattutto riescono a sottrarre ettari ed ettari dei loro territori alla cementificazione e al consumo di suolo. Estendiamo l’invito a quanti vorranno partecipare agli eventi in programma”.

“Si tratta di un’ulteriore tappa di una collaborazione ormai consolidata tra le due realtà” afferma Gianluca Mastrocola, AD FRoSTA Italia che, proprio in occasione della Festa dell’albero presenterà la nuova busta per i surgelati fatta al 90% di carta. “Legambiente e FRoSTA, diverse ma complementari, da anni si supportano e lavorano insieme per cercare di pensare e realizzare opere concrete per la salvaguardia dell’ambiente, supportandosi a vicenda. Impegno concreto sottolineato proprio da momenti come questi che ci vedono ancora una volta fianco a fianco sul territorio. La nostra ambizione come FRoSTA è diventare di esempio per altre realtà industriali come la nostra, perché per avere un impatto significativo serve essere sicuramente concreti, ma soprattutto uniti e numerosi. Questo è sicuramente uno dei principali obiettivi che condividiamo con gli amici di Legambiente”.

Alcuni appuntamenti di Festa dell’Albero 2024
Sono diverse le specie che verranno piantate in luoghi simbolo delle nostre città: nelle aree a ridosso di zone ad alto insediamento urbano e industriale, in aree abbandonate e da riqualificare oppure in parchi e giardini delle scuole. Due iniziative con FRoSTA: il 25 novembre a Monza dove avverrà il ripristino della cartellonistica dell’oasi ambientale di piazza Castello; e il 29 novembre alle ore 10 a Pietracatella (Campobasso) dove saranno messe a dimora varietà di meli e peri per realizzare un frutteto di comunità. Il 20 novembre, a Verona nel quartiere San Massimo (in via Sant’Euprepio 8) sarà creato un giardino didattico per bambini e bambine, famiglie e scuole. Sarà piantata una siepe ornamentale, composta da oltre 170 piante di diverse specie, per circondare un’area prima degradata e destinata a essere un parcheggio. Il 21 novembre, presso il museo MIRA di Mercogliano (AV), sono in programma laboratori per bambini e bambine per sensibilizzare sulle caratteristiche e sull’importanza del patrimonio arboreo del Parco Regionale del Partenio. Il 23 novembre, a Roma presso la palestra della scuola Rosa Parks in via Mario Ugo Guattari 45, in occasione di Festa dell’Albero si terrà una giornata dedicata all’ambiente e allo sport, con una partita di basket in carrozzina “contro le barriere” tra l’Asd Futura e l’Asd Casilino23 Successivamente, saranno messe a dimora due alberi, come simbolo di inclusione. Il 23 novembre, a Gallipoli saranno messe a dimora 100 querce nella pineta del Parco Regionale, con la collaborazione di cittadini e cittadine, scuole, associazioni. Il 24 novembre ad Alpignano (TO) presso Cascina Govean, una speciale caccia al tesoro all’interno del bosco per conoscere meglio la vita e la varietà degli alberi. Il 24 novembre, a Pisa appuntamento in via Guido De Ruggiero: visite guidate per conoscere il bosco e laboratori di educazione ambientale.

Gli appuntamenti in Piemonte e Valle d’Aosta
Diversi sono gli appuntamenti realizzati dai circoli di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta.
Martedì 19 novembre il circolo Pasquale Cavaliere dà il via alla campagna con un’iniziativa di messa a dimora di nuovi alberi con le scuole di Barone Canavese (TO). Gli appuntamenti con le scuole continuano giovedì 21 novembre a Mazzè (TO) con il circolo Pasquale Cavaliere e a Rivoli (TO) con il circolo di Rivoli; venerdì 22 novembre a Ivrea (TO) presso il Parco Lago di Città con il circolo Dora Baltea e a Trino (VC) con il circolo Vercellese e della Val Sesia. Sempre venerdì 22 novembre appuntamento ad Alpignano (TO) con il circolo CEA Cascina Govean insieme ai bambini del progetto “Crescere nel bosco” e le loro rispettive famiglie. Le iniziative di messa a dimora proseguono anche nel fine settimana, aperte alla cittadinanza e in collaborazione con le associazioni locali: sabato 23 novembre mattina in frazione Tagliaferro a Moncalieri (TO) insieme al circolo Fare Insieme; a Rivoli (TO) presso il Parco Luigi Colla e al Giardino Paolo Borsellino insieme al circolo di Rivoli; nel pomeriggio a Torino presso il pratone Parella insieme al circolo Molecola. Domenica 24 novembre pomeriggio secondo appuntamento ad Alpignano (TO) presso il CEA Cascina Govean con una speciale caccia al tesoro nel bosco.

“Negli ultimi anni, anche grazie al progetto europeo Life Terra – dichiara Federica Sisti, responsabile campagne di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – abbiamo avviato importanti collaborazioni e sinergie con istituzioni e imprese virtuose, che ci fanno ben sperare che la lotta ai cambiamenti climatici sia davvero possibile. Mettere a dimora nuovi alberi, soprattutto nelle aree più critiche come le città, rappresenta l’azione più concreta e alla portata di tutti, che ci permette di coinvolgere l’intera comunità nel protagonismo attivo a tutela del nostro Pianeta.”


Google NewsRicevi le nostre ultime notizie da Google News - SEGUICI


Massa Critica è una piattaforma di informazione, partecipazione e attivazione dei cittadini per favorire l'attivazione di quanti condividono aspirazioni nuove e innovative su sostenibilità , tecnologia , innovazione , startup , cibo , social innovation, salute.
.Vuoi saperne di più su Massa Critica ? Ecco la nostra presentazione.
Ti  è piaciuto Massa Critica ? Bene! Iscriviti alla nostra newsletter. e al nostro canale Telegram.
Se ti piace il nostro lavoro vai alla nostra pagina su Facebook e clicca su "Like".
Se preferisci puoi anche seguirci via Twitter , via Instagram e via Youtube.


Per sostenerci abbiamo bisogno del vostro contributo, per questo vi chiediamo di supportarci concretamente attraverso Paypal o Satispay. Grazie per il vostro contributo e per la vostra fiducia!


Donazione con Paypal o carta di credito



Donazione con Satispay


Continue Reading

Suggerimenti per te

Seguici via Whatsapp

Iscriviti alla nostra Newsletter

Suggerimenti

Ultimi Articoli

Suggerimenti per te

Covering Climate Now

Suggerimenti per Te

Startup on Air

Startup Onair

Suggerimenti

CO2WEB