Massa Critica
Il marketplace di esperienze outdoor Freedome ha chiuso un Round Seed da 600 mila euro
La startup innovativa e marketplace di esperienze outdoor Freedome , ha chiuso un Round Seed con una raccolta di 600.000 euro che ha visto l’ingresso di una cordata di investitori privati strategici accanto a SocialFare Seed , fondo di impact investing e veicolo di SocialFare , e Bios Line Holding, capogruppo di Bios Line S.p.A., che da sempre promuove uno stile di vita sano con particolare attenzione a persone e ambiente.
Freedome è una piattaforma digitale che seleziona, aggrega e rende facilmente fruibili esperienze outdoor su tutto il territorio italiano. Con un’offerta di oltre 1.200 attività selezionate tra più di 400 operatori professionali è il servizio verticale sull’outdoor con il catalogo più esaustivo in Italia: voli in mongolfiera, lanci in parapendio, escursioni in barca, passeggiate a cavallo, discese di rafting sono solo alcune delle tante attività che è possibile prenotare dal proprio pc o smartphone. L’obiettivo dell’azienda è sostenere anche le piccole realtà locali: attualmente Freedome supporta un indotto di circa 3.000 persone.
Tra le finalità̀ dell’operazione: accelerare la crescita in Italia, potenziare le strategie di marketing e consolidare la presenza sul territorio nazionale, ampliando il numero di esperienze offerte e di operatori professionali coinvolti. Questa operazione rappresenta il secondo Round di investimento per il marketplace fondato a Legnano nel 2019 da Michele Mezzanzanica, Manuel Siclari e Simone Ferlisi e fa salire l’azienda a quota 740.000 euro raccolti a 2 anni dalla sua nascita.
Il mercato delle attività outdoor in Italia include 245 discipline e coinvolge ogni anna quasi 40 milioni di persone, tra italiani e stranieri, generando un giro d’affari di oltre €1 mld. Questo settore, nonostante l’elevato potenziale di crescita, risulta però caratterizzato da molte inefficienze, dovute alla frammentazione dell’offerta e a un basso livello di digitalizzazione da parte degli operatori. Freedome risolve queste inefficienze aggregando le attività migliori offerte dagli operatori più professionali, facilitandone il confronto e accompagnando gli utenti durante tutto il processo, dalla ricerca delle attività alla prenotazione, garantendo la sicurezza delle operazioni.
Il team è attualmente composto da 8 persone. Freedome fa parte di I3P, incubatore del Politecnico di Torino.
“Il funding ci permetterà di accelerare ulteriormente l’espansione sul mercato italiano, potenziare le attività di marketing e consolidare il nostro posizionamento attraverso partnership con player strategici. Avere tra i nostri soci investitori autorevoli e qualificati conferma la validità della nostra strategia rivolta a rivoluzionare un settore ancora molto tradizionale e frammentato come quello delle esperienze outdoor” dichiara Manuel Siclari, Founder di Freedome.
“Questo traguardo arriva, inoltre, dopo un anno complesso per il settore delle attività outdoor ma i numeri che stiamo registrando sono decisamente positivi: solo nel mese di giugno la piattaforma è stata visitata da oltre 100.000 utenti e sono state gestite prenotazioni per oltre 2.000 persone. Luglio è iniziato ancora meglio, abbiamo registrato un picco pari al +30% di traffico e +100% di transato rispetto alle prime due settimane del mese precedente. I ripetuti lockdown hanno fatto riscoprire alle persone l’importanza di poter viaggiare, esplorare, passare del tempo di qualità in compagnia dei propri cari e vivere avventure a contatto con la natura. Le esperienze outdoor, svolte in piccoli gruppi e lontano dai grandi centri, sono la soluzione ideale per rispondere alla diffusa esigenza di svago e libertà, nel rispetto di tutte le normative” conclude Michele Mezzanzanica, co-fondatore di Freedome.
“L’accelerazione e l’investimento in Freedome supportano in coerenza la visione e l’azione di SocialFare e SocialFare Seed in quanto permettono di rispondere alla richiesta di un mercato sempre più sensibile ad una nuova e più sostenibile relazione tra persone e natura. Accelerare Freedome significa investire a supporto di nuovi comportamenti di svago ed esperienze outdoor supportando innovazione di prodotto/servizio, imprenditorialità giovanile ed economia territoriale scalabile. Persone, ambiente, innovazione sono pilastri fondamentali di sviluppo e Freedome li declina facendo propria l’intenzionalità di generare positivo impatto sociale, ambientale ed economico” dichiara Laura Orestano, CEO di SocialFare e Presidente di SocialFare Seed.
“L’incubatore I3P è orgoglioso di aver supportato il percorso di sviluppo di Freedome, che vede un importante traguardo nel round di investimento appena concluso. Le nuove risorse finanziarie contribuiranno all’obiettivo di Freedome di portare innovazione e digitalizzazione in settori fondamentali come il turismo e lo sport”, ha commentato Giuseppe Scellato, Presidente di I3P.
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Donne
Se io non voglio, tu non puoi – Se tu non vuoi io non posso – Contro la violenza sulle donne per il 25 novembre
In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza sulle Donne, la Fondazione Una Nessuna Centomila lancia una campagna per ribadire se necessario che il consenso non è una concessione, è un diritto.
Ogni giorno troppe donne si sentono giudicate, colpevolizzate o abbandonate di fronte alla violenza subita.
Quante volte si è cercato di giustificare uno stupro con frasi come “Perché non ha reagito?” o “Ma come eri vestita?”
Un “NO” deve essere ascoltato.
Il silenzio NON è un assenso
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Arte
Giorgio de Chirico precursore del Surrealismo: una mostra a cent’anni dalla nascita del movimento
In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino dedica una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.
Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. In quanto tale, l’esposizione intende evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).
Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, nella mostra viene esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.
Breton, che scoprì la pittura metafisica di de Chirico nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline. Mentre de Chirico e gli Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923-1924, Breton e de Chirico si incontrarono per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. In quell’anno, si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray al Bureau de recherches surréalistes (ottobre 1924), scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto di Breton.
Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un vero e proprio conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).
In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante tale periodo (1921-1928), dimostrano l’esatto contrario da quanto articolato da Breton. In tale ottica, il visitatore troverà in mostra una ricca selezione di
opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921-1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Esempi presenti in mostra includono i magnifici Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).
Come accertato, il pittore si accostò al Classicismo in maniera evidente dal 1919 al 1925: lo si evince dalla formidabile Lucrezia, 1921 circa, dall’Autoritratto con la madre, 1922, e dall’Autoritratto, 1925 – la prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano – dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura italiana del Quattrocento. L’elemento della sua continuità dell’opera metafisica degli anni Dieci, da lungo denominata come una “metafisica continua”, è illustrata, ad esempio, da Natura morta con cocomero e corazza, 1922, L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922, o La mia camera nell’Olimpo, 1927, dove, in un’atmosfera fantastica ed enigmatica, compaiono, uno accanto all’altro, oggetti accostati apparentemente in maniera casuale. Oppure i Facitori di Trofei (1926-1928), una chiara evoluzione del primo periodo metafisico di de Chirico, in cui convivono elementi del passato e del presente: figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico, fusi insieme da tre personaggi-manichino intenti nella costruzione dell’iconico “totem-trofeo”. Inoltre, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.
Nonostante le polemiche dei Surrealisti, in primis quelle di Breton, questo avvicinamento al Classicismo non impedì al critico francese di commissionare a de Chirico delle repliche di opere del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come Natura morta con selvaggina (il bicchiere di vino), 1923, e Ulisse (Autoritratto), 1924, entrambi esposti in mostra. La presenza di questi dipinti (già collezione Éluard) evidenzia la conflittualità tra la critica surrealista verso le opere degli anni Venti di de Chirico e tale realtà poco conosciuta.
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Difesa Ambiente
Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino | Convegno il 13 novembre all’Unione Culturale
Il 13 novembre 2024 alle ore 18, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli Torino (via Cesare Battisti 4/a), è in programma il convegno dal titolo “Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino”. (altro…)
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