Massa Critica
Alex Langer: breve storia di un disperato costruttore di ponti
Il 22 febbraio scorso è stato il settantacinquesimo anniversario dalla nascita di Alex Langer. Una figura chiave nell’istituzione dell’ecologismo moderno, avendo contribuito a fondare i Verdi Italiani ed essendo stato il primo esponente del partito ecologista ad essere eletto nel Parlamento Europeo, nel 1989. Un uomo che oggi, a distanza di venticinque anni dal suo drammatico suicidio, ha ancora molto da dire e che ha fatto nascere un’intera generazione di seguaci (Greta Thunberg docet), facendo diventare il tema dell’ambiente uno dei più scottanti anche in sede politica.
Trentino di Vipiteno, era figlio di un medico viennese (ebreo non praticante) e di una farmacista tirolese, molto attiva nella politica locale come membro del SVP (Sudtiroler Volkspartei). Fin da bambino rifiutò ogni tipo di divisione etnica o linguistica, tanto da crescere nell’assoluto bilinguismo e nella più totale apertura verso ogni gruppo culturale, sociale o etnico che lo interessasse. Frequentò il liceo italiano a Bolzano, ma al contempo cominciò a pubblicare, insieme ad alcuni amici, una serie di riviste in lingua tedesca, come la celebre Die Brücke (Il Ponte), che raggiunse una discreta fama in tutto l’Alto Adige. Dopo il liceo si trasferì a Firenze, dove si laureò in Giurisprudenza. In questi anni collaborò molto con le istituzioni cattoliche (in particolare con la figura di don Milani), salvo poi allontanarsi da quel mondo per abbracciare gli ideali di sinistra, entrando nella redazione di Lotta Continua (di cui diventerà anche direttore). Tuttavia, nel corso della sua carriera politica successiva, manterrà sempre aperto un dialogo pacifico e costruttivo con le istituzioni cattoliche, attirandosi addosso, per questo motivo, anche l’antipatia di alcuni esponenti della sinistra e dei Verdi. Collaborò con Lotta Continua per diversi anni, occupandosi in modo particolare del dialogo tra i comunisti italiani e quelli tedeschi. Nel 1978, tornato definitivamente a Bolzano, fondò la Nuova Sinistra, promotrice di ideali molto meno estremi rispetto a quelli dei suoi ex compagni, cominciando a porre la lente d’ingrandimento sull’ambiente e l’uguaglianza sociale. Anche grazie all’attività di questo partito sorgerà, nel 1986, la Federazione dei Verdi (nata dalla fusione delle Liste Verdi con i Verdi Arcobaleno). In occasione dell’apertura dell’assemblea dei neonati Verdi, Langer nel suo discorso tracciò le linee guida di un movimento che si espanderà a macchia d’olio nei decenni successivi, vedendo sempre in prima linea, come portavoce e destinatari dei messaggi, i giovani. In modo particolare colpì la frase “gli ecologisti non sono né di destra né di sinistra”, per indicare una volta per tutte l’universalità delle istanze portate avanti dalla Federazione.
Il successo del partito fu subito dirompente, tanto che nel 1989, Langer divenne il primo esponente eletto al Parlamento Europeo nel gruppo dei Verdi. Proprio a partire da questo momento, Langer cominciò a lavorare ad un progetto politico europeo, che non prendesse in considerazione il concetto di confine, da sempre insopportabile ai suoi occhi perché intrinsecamente divisivo nei confronti dell’umanità. Un impegno che si concretizzò con passione in quasi tutti i paesi dell’Unione e che vide sempre il suo ideatore come centro di gravità. L’attività politica di Langer continuò sempre a far parlare di sé. Dapprima fondò la Fiera delle Utopie Concrete, che ancora oggi vede Città di Castello trasformarsi, almeno nelle intenzioni di Langer, in una sorta di “Santiago de Compostela laica”, dove si presentano esperienze e soluzioni di conversione ecologica dell’economia e della società attraverso iniziative permanenti e periodiche. Il motto della Fiera, sbeffeggiando quello olimpico, è “Lentius, Profundius, Suavius”, perché per parlare seriamente del futuro occorre approcciare il discorso con la giusta calma, la giusta profondità e persino una certa grazia. Ma Alex Langer è stato anche un grandissimo osservatore delle realtà politiche del suo tempo. Pacifista convinto, contrario ad ogni forma di discriminazione razziale o territoriale, nei primissimi anni Novanta fu di gran lunga il politico che si oppose più apertamente e attivamente alla Guerra in Jugoslavia. La sua proposta, mai presa seriamente in considerazione dal Parlamento Europeo, era di creare un Corpo Civile di Pace europeo, che contrastasse e prevenisse i conflitti, compreso quello in corso, senza l’uso di armi o della violenza. Solo dopo il terribile bombardamento di Tuzla, da cui scaturirà il massacro di Sebrenica (in cui vennero massacrati più di ottomila bosgnacchi), si espresse in favore di un intervento militare in Jugoslavia da parte dell’Onu. Anche per questa sua posizione particolare rispetto al suo credo, Langer venne sempre più isolato non solo dai suoi oppositori, ma anche dagli stessi Verdi nati dalla sua mente. Cadde in una depressione sconcertante, sentendosi sconfitto e abbandonato. Il 3 luglio del 1995 si impiccò ad un albero di albicocche vicino a Firenze, lasciando un messaggio che colpisce per la lucidità e la cultura con cui Langer ha espresso i suoi ultimi pensieri: “I pesi mi sono diventati davvero insostenibili, non ce la faccio più. Vi prego di perdonarmi tutti anche per questa dipartita. Un grazie a coloro che mi hanno aiutato ad andare avanti. Non rimane da parte mia alcuna amarezza nei confronti di coloro che hanno aggravato i miei problemi. “Venite a me, voi che siete stanchi ed oberati”(cit. dal Vangelo di Matteo). Anche nell’accettare questo invito mi manca la forza. Così me ne vado più disperato che mai. Non siate tristi, continuate in ciò che era giusto”.
Alexander Langer ha lasciato questo mondo certamente troppo presto, ma soltanto fisicamente. Le sue idee, infatti, non solo gli sono sopravvissute, ma si sono rinvigorite e ampliate, sia in termini di temi sia sotto l’aspetto numerico. Le idee ecologiste, oggi, rappresentano una priorità assoluta soprattutto per le giovani generazioni, come dimostra il clamoroso successo suscitato dalle iniziative di una figura già storica come quella di Greta Thunberg. Chissà cosa penserebbe Langer guardando le migliaia di giovani che, quando ancora si poteva, riempivano le piazze per parlare di ambiente, di rotte da invertire, di muri da saltare e ponti da costruire, in nome non di un popolo ma del pianeta tutto intero. Probabilmente sorriderebbe di quella gioia sincera che tutti i suoi conoscenti gli hanno sempre riconosciuto e certamente si unirebbe a loro, facendo vacillare qualche dogma della politica contemporanea con una le sue trovate piene di sogni e speranze, oltre che di bellezza. Il movimento verde, in generale, è certamente cambiato rispetto a quello fondato da Lager: molti ad esempio vedono il verde come il nuovo colore della sinistra, dato il sempre più evidente collasso del rosso. In realtà aveva ragione Langer quando affermava che valori così fondamentali e universali, come il benessere del nostro pianeta e la sua sostenibilità nel lungo termine, non possono essere racchiusi all’interno di un’unica ideologia, in una sola linea di pensiero. C’è, senza dubbio, ancora molta strada da fare per poter vedere finalmente realizzato il sogno di Alexander Langer, ma il fatto che il suo pensiero accresca la propria attualità man mano che gli anni passano, dà a tutti il coraggio di pensare che gli ideali di questo disperato e solitario “costruttore di ponti” possano davvero trovare applicazione. Perché tutti devono “continuare a lottare per ciò che è giusto”.
Ricevi le nostre ultime notizie da Google News - SEGUICI
Massa Critica è una piattaforma di informazione, partecipazione e attivazione dei cittadini per favorire l'attivazione di quanti condividono aspirazioni nuove e innovative su sostenibilità , tecnologia , innovazione , startup , cibo , social innovation, salute.
.Vuoi saperne di più su Massa Critica ? Ecco la nostra presentazione.
Ti è piaciuto Massa Critica ? Bene! Iscriviti alla nostra newsletter. e al nostro canale Telegram.
Se ti piace il nostro lavoro vai alla nostra pagina su Facebook e clicca su "Like".
Se preferisci puoi anche seguirci via Twitter , via Instagram e via Youtube.
Per sostenerci abbiamo bisogno del vostro contributo, per questo vi chiediamo di supportarci concretamente attraverso Paypal o Satispay. Grazie per il vostro contributo e per la vostra fiducia!
Donazione con Paypal o carta di credito
Donazione con Satispay
Donne
Se io non voglio, tu non puoi – Se tu non vuoi io non posso – Contro la violenza sulle donne per il 25 novembre
In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza sulle Donne, la Fondazione Una Nessuna Centomila lancia una campagna per ribadire se necessario che il consenso non è una concessione, è un diritto.
Ogni giorno troppe donne si sentono giudicate, colpevolizzate o abbandonate di fronte alla violenza subita.
Quante volte si è cercato di giustificare uno stupro con frasi come “Perché non ha reagito?” o “Ma come eri vestita?”
Un “NO” deve essere ascoltato.
Il silenzio NON è un assenso
Ricevi le nostre ultime notizie da Google News - SEGUICI
Massa Critica è una piattaforma di informazione, partecipazione e attivazione dei cittadini per favorire l'attivazione di quanti condividono aspirazioni nuove e innovative su sostenibilità , tecnologia , innovazione , startup , cibo , social innovation, salute.
.Vuoi saperne di più su Massa Critica ? Ecco la nostra presentazione.
Ti è piaciuto Massa Critica ? Bene! Iscriviti alla nostra newsletter. e al nostro canale Telegram.
Se ti piace il nostro lavoro vai alla nostra pagina su Facebook e clicca su "Like".
Se preferisci puoi anche seguirci via Twitter , via Instagram e via Youtube.
Per sostenerci abbiamo bisogno del vostro contributo, per questo vi chiediamo di supportarci concretamente attraverso Paypal o Satispay. Grazie per il vostro contributo e per la vostra fiducia!
Donazione con Paypal o carta di credito
Donazione con Satispay
Arte
Giorgio de Chirico precursore del Surrealismo: una mostra a cent’anni dalla nascita del movimento
In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino dedica una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.
Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. In quanto tale, l’esposizione intende evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).
Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, nella mostra viene esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.
Breton, che scoprì la pittura metafisica di de Chirico nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline. Mentre de Chirico e gli Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923-1924, Breton e de Chirico si incontrarono per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. In quell’anno, si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray al Bureau de recherches surréalistes (ottobre 1924), scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto di Breton.
Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un vero e proprio conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).
In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante tale periodo (1921-1928), dimostrano l’esatto contrario da quanto articolato da Breton. In tale ottica, il visitatore troverà in mostra una ricca selezione di
opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921-1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Esempi presenti in mostra includono i magnifici Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).
Come accertato, il pittore si accostò al Classicismo in maniera evidente dal 1919 al 1925: lo si evince dalla formidabile Lucrezia, 1921 circa, dall’Autoritratto con la madre, 1922, e dall’Autoritratto, 1925 – la prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano – dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura italiana del Quattrocento. L’elemento della sua continuità dell’opera metafisica degli anni Dieci, da lungo denominata come una “metafisica continua”, è illustrata, ad esempio, da Natura morta con cocomero e corazza, 1922, L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922, o La mia camera nell’Olimpo, 1927, dove, in un’atmosfera fantastica ed enigmatica, compaiono, uno accanto all’altro, oggetti accostati apparentemente in maniera casuale. Oppure i Facitori di Trofei (1926-1928), una chiara evoluzione del primo periodo metafisico di de Chirico, in cui convivono elementi del passato e del presente: figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico, fusi insieme da tre personaggi-manichino intenti nella costruzione dell’iconico “totem-trofeo”. Inoltre, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.
Nonostante le polemiche dei Surrealisti, in primis quelle di Breton, questo avvicinamento al Classicismo non impedì al critico francese di commissionare a de Chirico delle repliche di opere del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come Natura morta con selvaggina (il bicchiere di vino), 1923, e Ulisse (Autoritratto), 1924, entrambi esposti in mostra. La presenza di questi dipinti (già collezione Éluard) evidenzia la conflittualità tra la critica surrealista verso le opere degli anni Venti di de Chirico e tale realtà poco conosciuta.
Ricevi le nostre ultime notizie da Google News - SEGUICI
Massa Critica è una piattaforma di informazione, partecipazione e attivazione dei cittadini per favorire l'attivazione di quanti condividono aspirazioni nuove e innovative su sostenibilità , tecnologia , innovazione , startup , cibo , social innovation, salute.
.Vuoi saperne di più su Massa Critica ? Ecco la nostra presentazione.
Ti è piaciuto Massa Critica ? Bene! Iscriviti alla nostra newsletter. e al nostro canale Telegram.
Se ti piace il nostro lavoro vai alla nostra pagina su Facebook e clicca su "Like".
Se preferisci puoi anche seguirci via Twitter , via Instagram e via Youtube.
Per sostenerci abbiamo bisogno del vostro contributo, per questo vi chiediamo di supportarci concretamente attraverso Paypal o Satispay. Grazie per il vostro contributo e per la vostra fiducia!
Donazione con Paypal o carta di credito
Donazione con Satispay
Difesa Ambiente
Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino | Convegno il 13 novembre all’Unione Culturale
Il 13 novembre 2024 alle ore 18, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli Torino (via Cesare Battisti 4/a), è in programma il convegno dal titolo “Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino”. (altro…)
Ricevi le nostre ultime notizie da Google News - SEGUICI
Massa Critica è una piattaforma di informazione, partecipazione e attivazione dei cittadini per favorire l'attivazione di quanti condividono aspirazioni nuove e innovative su sostenibilità , tecnologia , innovazione , startup , cibo , social innovation, salute.
.Vuoi saperne di più su Massa Critica ? Ecco la nostra presentazione.
Ti è piaciuto Massa Critica ? Bene! Iscriviti alla nostra newsletter. e al nostro canale Telegram.
Se ti piace il nostro lavoro vai alla nostra pagina su Facebook e clicca su "Like".
Se preferisci puoi anche seguirci via Twitter , via Instagram e via Youtube.
Per sostenerci abbiamo bisogno del vostro contributo, per questo vi chiediamo di supportarci concretamente attraverso Paypal o Satispay. Grazie per il vostro contributo e per la vostra fiducia!
Donazione con Paypal o carta di credito
Donazione con Satispay