Massa Critica
I progetti vincitori di Faber 2023
Sono stati resi noti oggi i progetti vincitori di Faber 2023. Gli ideatori dei progetti vincenti avranno la possibilità di partecipare al Faber Meeting, presentare i propri progetti ed incontrare i professionisti del settore, entrando così in contatto diretto con le aziende.
I progetti vincitori disponibili sul sito di Faber
Gaming, Realtà Aumentata e VR
Titolo
It’s ADVENTURE: School years
Rappresentante Team
Silvia Brocardo
Titolo
ARtista
Rappresentante Team
Andrea Marchese
Titolo
Sono-Il Gioco
Rappresentante Team
Alice Mocci
Titolo
Il cielo in una stanza
Autore singolo
Lorenzo Pusateri
Titolo
PARKOUR CHASERS
Rappresentante Team
Thomas Tramarin
Live Action e Animazione
Titolo
Saad
Autore singolo
Emanuele Patrick Biganzoli
Titolo
Irrisolti
Rappresentante Team
Anna Carpensano
Titolo
Porkery Skool
Autore singolo
Sofia Casini
Titolo
Danzamorfosi
Rappresentante Team
Anita Cisi
Titolo
La creatività è contagiosa
Autore singolo
Carola Del Bono
Titolo
Breaking Bee
Autore singolo
Miriam Mancuso
Titolo
Blu & Cane Ciccione
Autore singolo
Matteo Marzano
Titolo
Arcang3l
Rappresentante Team
Angelo Mastrolonardo
Titolo
LOOP
Autore singolo
Sara Obialero
Titolo
La Notte
Rappresentante Team
Simone Pratola
Visual e Graphic Design
Titolo
MACEDONIA: si impara toccando
Autore singolo
Chiara Baseggio
Titolo
Häagen-Dazs, Catch Me If You Can
Rappresentante Team
Silvia Bertola
Titolo
Sprite that flow
Autore singolo
Federica Cassata
Titolo
MAE
Autore singolo
Luca Falcitano
Titolo
piacere nostro
Rappresentante Team
Sara Granata
Titolo
SEMINARE IDEE
Autore singolo
Loredana Lo Fiego
Titolo
Scarpetta Bistrot
Rappresentante Team
Bernadette Mele
Titolo
Bug Busters
Rappresentante Team
Sofia Pasquero
Titolo
SKIN Bio Natural Selfcare
Autore singolo
Loredana Lo Fiego
Titolo
Tessuti Urbani
Rappresentante Team
Sara Ruberto
Web, App e Social
Titolo
FridgeScan
Rappresentante Team
Lorenzo Apicella
Titolo
SCOM.DESIGN
Rappresentante Team
Viviana Barresi
Titolo
Goccediscienza
Autore singolo
Eleonora Conca
Titolo
TampSoon
Autore singolo
Leda Fregoni
Titolo
Tracher
Autore singolo
Stefania Gambino
Titolo
EIKON Project
Rappresentante Team
Davide Lanza
Titolo
Hacking Asthma
Autore singolo
Alessandro Roasio
Titolo
Porn of View – beyond stereotypes
Autore singolo
Chiara Servello
Titolo
Faces Of Strangers
Autore singolo
Mateusz Pawel Szwedo
Titolo
App Sotto Sopra Festival
Autore singolo
Giulia Tanga
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Arte
Giorgio de Chirico precursore del Surrealismo: una mostra a cent’anni dalla nascita del movimento
In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino dedica una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.
Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. In quanto tale, l’esposizione intende evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).
Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, nella mostra viene esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.
Breton, che scoprì la pittura metafisica di de Chirico nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline. Mentre de Chirico e gli Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923-1924, Breton e de Chirico si incontrarono per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. In quell’anno, si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray al Bureau de recherches surréalistes (ottobre 1924), scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto di Breton.
Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un vero e proprio conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).
In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante tale periodo (1921-1928), dimostrano l’esatto contrario da quanto articolato da Breton. In tale ottica, il visitatore troverà in mostra una ricca selezione di
opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921-1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Esempi presenti in mostra includono i magnifici Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).
Come accertato, il pittore si accostò al Classicismo in maniera evidente dal 1919 al 1925: lo si evince dalla formidabile Lucrezia, 1921 circa, dall’Autoritratto con la madre, 1922, e dall’Autoritratto, 1925 – la prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano – dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura italiana del Quattrocento. L’elemento della sua continuità dell’opera metafisica degli anni Dieci, da lungo denominata come una “metafisica continua”, è illustrata, ad esempio, da Natura morta con cocomero e corazza, 1922, L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922, o La mia camera nell’Olimpo, 1927, dove, in un’atmosfera fantastica ed enigmatica, compaiono, uno accanto all’altro, oggetti accostati apparentemente in maniera casuale. Oppure i Facitori di Trofei (1926-1928), una chiara evoluzione del primo periodo metafisico di de Chirico, in cui convivono elementi del passato e del presente: figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico, fusi insieme da tre personaggi-manichino intenti nella costruzione dell’iconico “totem-trofeo”. Inoltre, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.
Nonostante le polemiche dei Surrealisti, in primis quelle di Breton, questo avvicinamento al Classicismo non impedì al critico francese di commissionare a de Chirico delle repliche di opere del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come Natura morta con selvaggina (il bicchiere di vino), 1923, e Ulisse (Autoritratto), 1924, entrambi esposti in mostra. La presenza di questi dipinti (già collezione Éluard) evidenzia la conflittualità tra la critica surrealista verso le opere degli anni Venti di de Chirico e tale realtà poco conosciuta.
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Difesa Ambiente
Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino | Convegno il 13 novembre all’Unione Culturale
Il 13 novembre 2024 alle ore 18, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli Torino (via Cesare Battisti 4/a), è in programma il convegno dal titolo “Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino”. (altro…)
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Acqua
Torino, a trent’anni dall’alluvione del Tanaro un dibattito sulla pianificazione e gestione dei rischi climatici
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