Massa Critica
Aperto il programma di candidature per elevator, il programma di crescita imprenditoriale alle OGR
Fino al 30 settembre le startup potranno candidarsi per accedere alla terza edizione del programma di crescita di Endeavor Italia, sviluppato con il supporto di Fondazione Sviluppo e Crescita CRT e Ogr Torino. Le 9 aziende più promettenti verranno selezionate per intraprendere un percorso della durata di sei mesi. Si tratta di una call per selezionare le aziende che non hanno ancora raggiunto la maturità necessaria per entrare a far parte del network di Endeavor, ma che dimostrano di avere il potenziale per giocare, in futuro, un ruolo di primo piano nel sistema imprenditoriale locale e internazionale.
Elevator è il nuovo brand dello scaleup program di Endeavor Italia, prima conosciuto come EndeavorX, giunto alla sua terza edizione. Un programma della durata di sei mesi che ha lo scopo di aiutare gli imprenditori a far crescere le proprie aziende e attivare contatti internazionali. L’obbiettivo è quello di raggiungere più rapidamente le dimensioni necessarie per intraprendere il processo di selezione di Endeavor, l’organizzazione non-profit attiva in più di 35 paesi che supporta la crescita degli imprenditori ad alto potenziale.
Il programma è sviluppato alle OGR Torino, con il supporto di Fondazione Sviluppo e Crescita CRT e EY. Inoltre, una startup operante nel settore deeptech avrà accesso esclusivo al programma ScienceLab di Pariter Partners, un format di sviluppo imprenditoriale appositamente dedicato alle aziende ad alto contenuto tecnologico.
Altri network partner dell’iniziativa sono B Heroes, Intesa Sanpaolo e NABA Nuova Accademia di Belle Arti, attraverso la collaborazione degli studenti nelle classi del professor Massimo Pettiti.
Gli imprenditori potranno candidarsi fino al 30 settembre 2020. Le 9 startup selezionate dal team di Endeavor Italia intraprenderanno un percorso che include:
• Valutazione iniziale del business plan;
• Accesso a tutoraggio e mentorship personalizzati, oltre a eventi di networking e deal esclusivi;
• Workshop con il business coach di fama internazionale Ed Capaldi presso Ogr Torino;
• Possibilità di partecipare a un Investor Day, dove gli imprenditori riceveranno feedback sulla strategia di raccolta fondi da parte di investitori internazionali appartenenti all’Investor Network di Endeavor.
Le 15 startup scelte nelle precedenti edizioni hanno visto un aumento del fatturato aggregato medio del 90% dall’inizio del programma e 4 sono entrate nell’iter di selezione Endeavor.
“Elevator nasce per supportare le imprese che stanno costruendo casi di successo nell’ecosistema Italiano e che stanno affrontando la delicata fase di passaggio tra startup e scaleup, ovvero il momento in cui si raggiunge quella fascia dimensionale in cui cambiano le regole del gioco, per così dire, e diventa fondamentale aprirsi all’estero, espandere il team e raccogliere capitali in modo professionale – spiega Raffaele Mauro, Managing Director di Endeavor Italia –. In un’epoca di incertezza economica è fondamentale fornire, a chi sta spiccando questo salto, gli strumenti per evolversi e internazionalizzarsi, grazie a una rete come quella di Endeavor e il supporto di attori come lo spazio OGR, la Fondazione CRT, EY e molti altri”.
“Il consolidamento della partnership internazionale tra OGR, Fondazione CRT – con il suo ‘braccio operativo’ Sviluppo e Crescita – ed Endeavor è elemento particolarmente strategico quest’anno, perché garantisce la continuità del supporto alle imprese in un momento storico ad elevata complessità e di transizione verso modelli necessariamente più sostenibili e responsabili – dichiara Massimo Lapucci, Direttore Generale OGR e Segretario Generale della Fondazione CRT –. I partecipanti al programma Elevator troveranno negli spazi delle OGR Tech il luogo ideale dove crescere e far crescere l’ecosistema italiano dell’innovazione, pilastro fondamentale su cui puntare per il rilancio del territorio e del Paese nella ormai prossima Fase 4”.
“Ho partecipato a tanti programmi ideati per aiutare i giovani imprenditori, ma il valore che ho estratto dall’esperienza di Elevator è imparagonabile a tutti gli altri – racconta Giada Zhang, CEO di Mulan Group, che ha preso parte alla scorsa edizione del programma –. In Elevator, gli esperti e professionisti più qualificati dei vari settori aiutano le aziende in modo pratico e immediato. L’impatto che il programma ha avuto sulla mia crescita personale e professionale è paragonabile a una sorta di MBA intensivo, da cui sono nate anche amicizie inestimabili.”
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Arte
Giorgio de Chirico precursore del Surrealismo: una mostra a cent’anni dalla nascita del movimento
In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino dedica una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.
Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. In quanto tale, l’esposizione intende evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).
Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, nella mostra viene esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.
Breton, che scoprì la pittura metafisica di de Chirico nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline. Mentre de Chirico e gli Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923-1924, Breton e de Chirico si incontrarono per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. In quell’anno, si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray al Bureau de recherches surréalistes (ottobre 1924), scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto di Breton.
Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un vero e proprio conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).
In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante tale periodo (1921-1928), dimostrano l’esatto contrario da quanto articolato da Breton. In tale ottica, il visitatore troverà in mostra una ricca selezione di
opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921-1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Esempi presenti in mostra includono i magnifici Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).
Come accertato, il pittore si accostò al Classicismo in maniera evidente dal 1919 al 1925: lo si evince dalla formidabile Lucrezia, 1921 circa, dall’Autoritratto con la madre, 1922, e dall’Autoritratto, 1925 – la prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano – dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura italiana del Quattrocento. L’elemento della sua continuità dell’opera metafisica degli anni Dieci, da lungo denominata come una “metafisica continua”, è illustrata, ad esempio, da Natura morta con cocomero e corazza, 1922, L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922, o La mia camera nell’Olimpo, 1927, dove, in un’atmosfera fantastica ed enigmatica, compaiono, uno accanto all’altro, oggetti accostati apparentemente in maniera casuale. Oppure i Facitori di Trofei (1926-1928), una chiara evoluzione del primo periodo metafisico di de Chirico, in cui convivono elementi del passato e del presente: figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico, fusi insieme da tre personaggi-manichino intenti nella costruzione dell’iconico “totem-trofeo”. Inoltre, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.
Nonostante le polemiche dei Surrealisti, in primis quelle di Breton, questo avvicinamento al Classicismo non impedì al critico francese di commissionare a de Chirico delle repliche di opere del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come Natura morta con selvaggina (il bicchiere di vino), 1923, e Ulisse (Autoritratto), 1924, entrambi esposti in mostra. La presenza di questi dipinti (già collezione Éluard) evidenzia la conflittualità tra la critica surrealista verso le opere degli anni Venti di de Chirico e tale realtà poco conosciuta.
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Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino | Convegno il 13 novembre all’Unione Culturale
Il 13 novembre 2024 alle ore 18, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli Torino (via Cesare Battisti 4/a), è in programma il convegno dal titolo “Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino”. (altro…)
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Torino, a trent’anni dall’alluvione del Tanaro un dibattito sulla pianificazione e gestione dei rischi climatici
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