Massa Critica
Comitato Torino Respira : ecco come si sono ridotti gli inquinanti a Torino nel periodo della limitazioni per il coronavirus
Sabato 28 marzo 2020 il Comitato Torino Respira è tornato a parlare di inquinamento e qualità dell’aria a Torino. con un webinar
“Consapevoli del delicato momento che stiamo vivendo, ma anche della necessità di continuare a diffondere informazioni corrette, vogliamo fare una premessa necessaria sul perché come Comitato abbiamo deciso di parlare di qualità dell’aria di Torino durante l’emergenza sanitaria – introduce Roberto Mezzalama, presidente del Comitato Torino Respira – Abbiamo deciso di farlo in risposta alle notizie che nei giorni scorsi hanno messo in dubbio che le misure di contenimento della diffusione del Coronavirus, e la conseguente riduzione del traffico dei veicoli a motore, abbiamo portato ad una riduzione delle concentrazioni di inquinanti nell’aria. Ma i dati mostrano delle differenze interessanti”.
Mezzalama ha presentato l’analisi dei dati di Biossido di azoto (NO2) e di Particolato fine (PM10), prima e dopo i provvedimenti di limitazione degli spostamenti, nello specifico nei periodi pre chiusura scuole (6 febbraio – 21 febbraio), post chiusura scuole (22 febbraio – 10 marzo) e post chiusura attività commerciali (11 marzo – 26 marzo).
Le analisi effettuate sono state :
- l’andamento delle concentrazioni di PM10 dal 1 gennaio al 26 marzo 2020 in rapporto alla media dell’analogo periodo del quinquennio 2015-2019, che mostrano un calo durante il periodo di blocco
- l’andamento delle concentrazioni di NO2 dal 1 gennaio al 26 marzo 2020 in rapporto con la media dell’analogo periodo del quinquennio 2015-2019, che mostrano un calo durante il periodo di blocco
- l’andamento delle concentrazioni di PM10 nel trimestre ottobre-dicembre 2019 in rapporto con l’analogo periodo del quinquennio 2015-2019
- i dati contenuti nel rapporto “Uno sguardo all’aria – anteprima 2019” pubblicato dalla Città metropolitana di Torino che evidenziano come il 2019 si stato un anno nel quale il numero di giornate con condizioni favorevoli all’accumulo degli inquinanti siano state le più basse mai registrate;
- il confronto tra gli andamenti delle principali variabili meteorologiche (temperatura, precipitazioni, velocità del vento e pressione atmosferica) nel periodo considerato nel 2019 e 2020, che mostrano come le condizioni siano state diverse; .
- le differenze tra le concentrazioni di PM10 nei tre periodi tra il 2020 e gli analoghi periodi del quinquennio 2015-2019..
- le differenze tra le concentrazioni di NO2 nei tre periodi tra il 2020 e gli analoghi periodi del quinquennio 2015-2019.
- l’andamento della temperatura nel periodo considerato per gli anni 2020 ed il triennio 2017-2019. Il 2020 è stato più caldo del triennio precedente.
- l’andamento dei consumi di gas in Italia nel periodo 10 febbraio – 25 marzo
- la riduzione del traffico a Torino una settimana dopo il blocco delle attività: Km percorsi: -18%; N° veicoli: – 20%; Ingressi in ZTL: – 43%
- Riduzione del traffico a Torino una settimana dopo l’ulteriore blocco delle attività: Km percorsi: -4,6%; N° veicoli: – 5,1%; Ingressi in ZTL: – 15%.
Le conclusioni che con dovute cautele possiamo trarre dai dati analizzati qui sopra sono:
la riduzione della concentrazione media degli inquinanti nel periodo successivo all’introduzione delle misure di controllo di COVID19 è stata del 49% per NO2 e del 53% per PM10, mentre nel quinquennio precedente è stata del 18% e del 33%. Questo significa che la variazione registrata nel 2020 è stata significativamente superiore a quella che si è avuta a causa dell’evoluzione delle condizioni meteorologiche nel quinquennio precedente.
l’andamento delle condizioni meteorologiche è stato diverso tra il 2019 ed il 2020, quindi non è corretto fare confronti tra le concentrazioni di periodi analoghi nei due anni.
la diminuzione del traffico tra il 26 e il 10 marzo è stata del 22% in termini di chilometri percorsi, del 25% in termini di veicoli circolanti a livello cittadino e del 55% nella ZTL
l’andamento dei consumi di combustibile da riscaldamento non è ancora valutabile a livello locale.
Le conclusioni sono allineate a quelle alle quali è giunto uno studio condotto dal Sistema Nazionale della Protezione dell’Ambiente, che raggruppa tutte le Agenzie Regionali per l’Ambiente e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che ha stimato una riduzione delle concentrazioni di NO2 per il Piemonte pari al 50%. Questo studio ha integrato per la prima volta i risultati dei rilievi satellitari del programma Copernicus dell’Agenzia Spaziale Europea con quelli delle stazioni di rilevamento a terra in tutto il bacino padano.
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Donne
Se io non voglio, tu non puoi – Se tu non vuoi io non posso – Contro la violenza sulle donne per il 25 novembre
In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza sulle Donne, la Fondazione Una Nessuna Centomila lancia una campagna per ribadire se necessario che il consenso non è una concessione, è un diritto.
Ogni giorno troppe donne si sentono giudicate, colpevolizzate o abbandonate di fronte alla violenza subita.
Quante volte si è cercato di giustificare uno stupro con frasi come “Perché non ha reagito?” o “Ma come eri vestita?”
Un “NO” deve essere ascoltato.
Il silenzio NON è un assenso
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Arte
Giorgio de Chirico precursore del Surrealismo: una mostra a cent’anni dalla nascita del movimento
In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino dedica una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.
Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. In quanto tale, l’esposizione intende evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).
Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, nella mostra viene esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.
Breton, che scoprì la pittura metafisica di de Chirico nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline. Mentre de Chirico e gli Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923-1924, Breton e de Chirico si incontrarono per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. In quell’anno, si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray al Bureau de recherches surréalistes (ottobre 1924), scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto di Breton.
Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un vero e proprio conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).
In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante tale periodo (1921-1928), dimostrano l’esatto contrario da quanto articolato da Breton. In tale ottica, il visitatore troverà in mostra una ricca selezione di
opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921-1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Esempi presenti in mostra includono i magnifici Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).
Come accertato, il pittore si accostò al Classicismo in maniera evidente dal 1919 al 1925: lo si evince dalla formidabile Lucrezia, 1921 circa, dall’Autoritratto con la madre, 1922, e dall’Autoritratto, 1925 – la prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano – dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura italiana del Quattrocento. L’elemento della sua continuità dell’opera metafisica degli anni Dieci, da lungo denominata come una “metafisica continua”, è illustrata, ad esempio, da Natura morta con cocomero e corazza, 1922, L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922, o La mia camera nell’Olimpo, 1927, dove, in un’atmosfera fantastica ed enigmatica, compaiono, uno accanto all’altro, oggetti accostati apparentemente in maniera casuale. Oppure i Facitori di Trofei (1926-1928), una chiara evoluzione del primo periodo metafisico di de Chirico, in cui convivono elementi del passato e del presente: figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico, fusi insieme da tre personaggi-manichino intenti nella costruzione dell’iconico “totem-trofeo”. Inoltre, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.
Nonostante le polemiche dei Surrealisti, in primis quelle di Breton, questo avvicinamento al Classicismo non impedì al critico francese di commissionare a de Chirico delle repliche di opere del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come Natura morta con selvaggina (il bicchiere di vino), 1923, e Ulisse (Autoritratto), 1924, entrambi esposti in mostra. La presenza di questi dipinti (già collezione Éluard) evidenzia la conflittualità tra la critica surrealista verso le opere degli anni Venti di de Chirico e tale realtà poco conosciuta.
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Difesa Ambiente
Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino | Convegno il 13 novembre all’Unione Culturale
Il 13 novembre 2024 alle ore 18, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli Torino (via Cesare Battisti 4/a), è in programma il convegno dal titolo “Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino”. (altro…)
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