Social Innovation
Redattore Sociale chiuderà il 10 gennaio 2025
Ai primi mesi del 2022, dopo vari rinvii, l’Ente nazionale Inail, con il quale avevamo un importante contratto di affidamento dell’organizzazione e gestione del servizio di contact center denominato “SuperAbile Inail”, ci ha comunicato che un nuovo bando per gli stessi scopi con decorrenza dal 30 novembre 2022 era stato assegnato a una diversa agenzia (Dire), avendo ottenuto il 33% di ribasso. Per Redattore Sociale il corrispettivo di tale contratto rappresentava circa il 90% dei ricavi. Da qui le difficoltà finanziarie per Redattore Sociale che aveva alle proprie dipendenze, proprio in ragione del bando, un consistente numero di giornalisti (9 unità) e di altrettanti poligrafici.
Di comune accordo con il personale e i relativi rappresentati sindacali, si decise di accedere alla cassa integrazione speciale all’85%. A fronte di tale situazione tre giornalisti e cinque poligrafici decisero le proprie dimissioni. Nonostante l’impegno per ulteriori commesse (Ministeri, Regioni, gruppi editoriali), a fronte di un gruppo ancora significativo (cinque giornalisti assunti all’Art. 1 del contratto nazionale e altrettanti poligrafici) non è stato possibile ottenere nulla, nemmeno promesse. Da qui la dolorosa decisione di cessare, per ragioni economiche, l’attività della Società a r.l. Redattore Sociale, le cui quote fanno capo alla Comunità di Capodarco di Fermo.
Il 3 dicembre u.s., a Roma con rappresentanti della F.N.S.I. si è deciso di precisare le condizioni di trattamento spettanti ai dipendenti. Redattore Sociale è in grado di onorare tutti gli obblighi derivanti dal licenziamento (trattamento di fine rapporto, ferie non godute etc.). La discussione è unicamente per le mensilità aggiuntive spettanti in virtù del CNLG e non comuni ad altre categorie di lavoratori.
Redattore è ancora creditrice di somme dal Ministero delle Comunicazioni, dell’IVA, di alcuni abbonamenti del 2024. L’impegno è di mettere a disposizione dei dipendenti ogni incasso facente capo a Redattore Sociale. È stata offerta anche la cessione della testata ai Giornalisti, offerta che è stata rifiutata.
Da due anni, nonostante le sollecitazioni della redazione, l’editore non ha cercato nessun’altra soluzione per tenere in piedi un progetto che considerava ormai concluso. Poco importa che quel progetto in questi anni abbia raccontato per primo il disagio, economico e sociale, sempre crescenti nel nostro Paese. Che abbia dato voce agli emarginati, ai disoccupati, ai lavoratori poveri e a tutte quelle categorie di persone che, nella convinzione dei giornalisti di Redattore sociale, erano i primi a dover essere ascoltati, rilanciati e protetti.Ecco, oggi i disoccupati siamo noi giornalisti di Redattore Sociale che, senza un lavoro, rischiamo di precipitare nelle stesse condizioni di disagio delle persone che abbiamo raccontato tante volte. Noi che ci troviamo a dover pagare le scelte di un editore che ci vede solo come un costo aziendale. E che oggi sceglie di mandarci a casa a condizioni inaccettabili e senza neppure onorare tutte le spettanze, che garantirebbero, almeno nell’immediato, una vita più serena a noi e alla nostre famiglie. L’accordo che ci è stato proposto prevede non solo una significativa decurtazione delle indennità, ma le vincola alla riscossione di alcuni crediti. Senza garanzie, dunque, potremmo non avere niente. Ancora una volta tutto sulle spalle dei lavoratori.Come giornalisti di Redattore Sociale ci sentiamo di dover denunciare questa situazione nello stesso modo in cui nel tempo ne abbiamo denunciate di analoghe. In questi anni, nonostante le condizioni sempre più precarie del nostro lavoro, abbiamo cercato di portare avanti l’impegno giornalistico quotidiano, assicurando il notiziario, nella convinzione che c’era un mondo fuori dall’informazione mainstream che andava (e va) raccontato.
L’impegno con i nostri lettori lo abbiamo sempre onorato, ci saremmo aspettati la stessa correttezza e affidabilità da parte dell’editore.
Finisce così la storia di Redattore Sociale una testata piccola ma che, vogliamo credere, in questi anni ha contribuito a migliorare il modo di fare informazione. Migliaia di colleghi e colleghe hanno partecipato ai seminari di Capodarco, si sono formati nel confronto e nello scambio che quelle giornate offrivano ai professionisti della comunicazione.
Quello che chiediamo oggi all’editore è che almeno si chiuda in maniera onorevole, dando ai lavoratori quanto spetta per legge. Senza trattamenti diseguali tra giornalisti, mettendo in pratica i valori dichiarati negli anni, che oggi stridono con l’accordo farsa proposto ai lavoratori di Redattore Sociale.
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Cittadini
IdroGEO la piattaforma web di Ispra che presenta le mappe nazionali di pericolosità per frane e alluvioni e degli indicatori di rischio
La piattaforma IdroGEO consente la consultazione, il download e la condivisione di dati, mappe, report, documenti dell’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia – IFFI, delle mappe nazionali di pericolosità per frane e alluvioni e degli indicatori di rischio.
IdroGEO è una piattaforma web, sviluppata da ISPRA, di tipo collaborativo, open data, open source e multilingua che consente di visualizzare, interrogare, scaricare e condividere mappe e dati dell’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia, delle Mosaicature nazionali di pericolosità per frane e alluvioni e degli indicatori di rischio idrogeologico.
IdroGEO è uno strumento a supporto alle politiche di mitigazione del rischio, alla pianificazione territoriale, alla programmazione degli interventi di difesa del suolo e alla progettazione preliminare delle reti infrastrutturali.
La piattaforma ha inoltre l’obiettivo di aumentare la resilienza delle comunità, favorendo una maggiore consapevolezza dei cittadini sui rischi che interessano il proprio territorio. La funzionalità “Segnala la frana” consente alle Amministrazioni locali e ai professionisti di segnalare nuove frane facilmente, anche tramite smartphone, aggiornando così l’inventario nazionale dei fenomeni franosi gestito da ISPRA e dalla Regione.
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Disabili
Online il secondo report di ORA – Osservatorio Regionale Antidiscriminazione
È stato presentato mercoledì 4 dicembre 2024, presso il grattacielo della Regione Piemonte a Torino, il secondo report di ORA – Osservatorio Regionale Antidiscriminazione. Il secondo report ha analizzato 6.346 articoli, monitorando dal 1° novembre 2023 al 31 luglio 2024 e offrendo una panoramica dettagliata su come i media locali piemontesi trattano i temi cruciali di genere e disabilità.
O.R.A. è stata realizzata da un team di lavoro misto composto dalle ricercatrici universitarie Rossella Iannone, Francesca Tampone, Elena Morrone, Arianna Pellizzer, e da quattro professioniste dell’informazione appartenenti alla rete GIULIA: Stefanella Campana, Ilaria Leccardi, Elena Miglietti, Sara Perro.
È possibile scaricare il report completo al seguente link: https://www.collane.unito.it/oa/items/show/206#?c=0&m=0&s=0&cv=0
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Beni Comuni
La Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti Civili denuncia con un report i problemi di diritti e democrazia in Italia
In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani di martedì 10 dicembre 2024, la Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti Civili ha pubblicato il rapporto Democracy at the crossroads: mapping rights and liberties in Italy, che evidenzia le tendenze allarmanti che stanno minando i diritti e la democrazia in Italia, derivanti da significativi cambiamenti politici e legislativi durante i primi 2 anni del governo Meloni.
Il rapporto ripercorre la progressiva erosione dei diritti e delle libertà in Italia, analizzando le principali iniziative del governo e il loro impatto sui valori democratici sanciti dalla Costituzione italiana e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Dalla libertà di riunione all’indipendenza della stampa, dai diritti delle persone migranti all’autonomia giudiziaria. I nostri risultati rivelano tendenze preoccupanti che richiedono un’attenzione immediata.
Alcuni dei risultati evidenziati nel rapporto includono:
- A rischio la libertà di stampa e dei media, giornalisti sotto attacco: Il rapporto descrive una situazione sempre più critica per la libertà di stampa e il pluralismo mediatico. L’intimidazione e gli attacchi fisici e online contro i giornalisti sono in aumento. Le pressioni politiche sul servizio pubblico radiotelevisivo sono in crescita, riducendo il pluralismo mediatico.
- Criminalizzazione dei gruppi vulnerabili: Politiche restrittive minacciano il diritto d’asilo in Italia, tra cui l’accordo recente con l’Albania e l’espansione del sistema di detenzione amministrativa dei migranti. Il lavoro delle ONG nei salvataggi in mare è minacciato da nuove normative e misure restrittive per chi salva vite in mare. Altre misure punitive sono state introdotte contro i giovani attivisti.
- Attacchi ai diritti delle donne e della comunità LGBTQIA+: Il governo promuove politiche che dichiarano di rafforzare un modello di famiglia tradizionale, ma in realtà ostacolano l’accesso all’aborto e il riconoscimento dei diritti delle coppie dello stesso sesso.
- Povertà e disuguaglianza sociale: Tagli al welfare aggravano le condizioni economiche di famiglie, minori e anziani.
- Deterioramento dell’indipendenza della magistratura: Pressioni politiche e riforme strutturali minacciano l’autonomia della magistratura, minando il principio dello stato di diritto.
- Riforma del premierato : Le proposte di riforma costituzionale rischiano una concentrazione eccessiva del potere esecutivo senza adeguati contrappesi.
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