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Ambiente

Una petizione in difesa della libertà di manifestazione degli attivisti per il clima

Il Comitato Torino Respira ha lanciato una petizione su Change.org per difendere il diritto di manifestare pacificamente in modo nonviolento per far sentire la propria voce in particolare contro le conseguenze della crisi climatica.

“Sempre più spesso manifestazioni nonviolente e pacifiche a favore del clima vengono sanzionate in modo sproporzionato dalle forze dell’ordine, utilizzando norme pensate per combattere crimini violenti. Sinora a queste denunce hanno spesso fatto seguito archiviazioni e annullamenti dei provvedimenti amministrativi e tuttavia è chiaro l’intento di intimidire i giovani e ridurre la loro volontà di continuare a manifestare anche a causa delle spese legali che si devono accollare”, spiega Roberto Mezzalama, presidente del Comitato Torino Respira.

Il testo della petizione:

La crisi climatica ed ecologica diventa sempre più grave, e gli effetti negativi subiti dai cittadini del nostro Paese aumentano ogni anno in modo drammatico. Siccità, inondazioni, ondate di calore, trombe d’aria, grandinate devastanti si susseguono in ogni parte d’Italia e provocano centinaia di morti, danni alle coltivazioni, alle case, alle fabbriche e alle infrastrutture e sono destinate ad aumentare nei prossimi decenni.

Gli effetti di questi eventi colpiscono in particolare le fasce più deboli della popolazione, gli anziani, i bambini, le persone con disagi economici e sociali, le piccole e piccolissime imprese agricole.

Di fronte a tutto questo, molti gruppi di giovani hanno deciso di far sentire la loro voce, quella di chi vede la prospettiva concreta di passare la propria vita in un pianeta sempre più inospitale, dove carestie, migrazioni di massa e conflitti armati saranno sempre più frequenti.

Questi giovani sono la voce della Terra che soffre e sono una voce indispensabile per ricordare a tutti quali sono le vere priorità per il genere umano; la trasformazione dell’economia, la fine delle guerre, il rispetto dei diritti umani e la solidarietà nei confronti di chi soffre.

Da anni i movimenti per il clima portano avanti le loro manifestazioni in modo pacifico e nonviolento, utilizzando i loro corpi e la loro intelligenza per portare il loro messaggio a quante più persone possibili con i mezzi a loro disposizione. In modo crescente però le forze dell’ordine reagiscono a queste manifestazioni in modo sproporzionato rispetto alla gravità degli atti compiuti, utilizzando strumenti pensati per contrastare fenomeni criminali che nulla hanno a che fare con le intenzioni di chi protesta e con la natura e le conseguenze dei loro atti.

La disobbedienza civile nonviolenta è uno strumento che ha portato le società moderne a compiere progressi sociali e politici fondamentali, dal diritto al voto delle donne alle fine della segregazione razziale, all’affermazione dei diritti di minoranze oppresse da secoli. Persone che nel loro tempo sono state incarcerate, torturate e represse in ogni modo per avere manifestato in modo nonviolento sono oggi celebrate come figure importanti della storia moderna.

Come cittadine e cittadini preoccupati per il futuro dell’umanità di fronte alla crisi climatica ed ecologica esprimiamo la nostra solidarietà agli attivisti per il clima colpiti da atti ingiustamente repressivi per avere manifestato pacificamente ed in modo nonviolento, e chiediamo a chiunque abbia responsabilità di governo a tutti i livelli di adoperarsi per garantire la massima libertà di manifestazione e ad evitare la criminalizzazione del dissenso.


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Ambiente

A Cecilia Di Lieto il Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno 2024

È stato assegnato a Cecilia Di Lieto, storica voce di Radio Popolare, il Premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno”, alla sua XV edizione. La cerimonia di consegna del Premio si è tenuta venerdì 29 novembre, a Casale Monferrato (AL), la città piemontese teatro da alcuni anni dell’importante riconoscimento promosso da Legambiente e dalla rivista La Nuova Ecologia insieme al Comitato organizzatore che unisce numerose realtà casalesi, all’Ente di Gestione delle Aree Protette del Po piemontese e al Comune monferrino. (altro…)


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Ambiente

‘Voglio raccontarti una storia’, successo per lo spettacolo teatrale che racconta la tragedia dell’alluvione del 1994 in Piemonte

Occhi lucidi, ricordi, e tante emozioni hanno accompagnato lo spettacolo teatrale “Voglio raccontarti una storia” andato in scena venerdì 22 novembre 2024 al Cinema Moretta di Alba. L’evento, inserito tra le celebrazioni del Trentennale della grande alluvione che il 5-6 novembre colpì il sud Piemonte, ha fatto segnare il tutto esaurito con una grande partecipazione della cittadinanza e alcuni momenti davvero emozionanti: dall’omaggio ai familiari del Sindaco albese Enzo Demaria che si trovò a fronteggiare nel 1994 l’Alluvione a quello a Mauro Marchiani, Assessore ai Servizi Ambientali del Comune di Lugo di Romagna, centro nel ravennate colpito duramente dalle alluvioni del 2023 e del 2024.

L’evento è stato introdotto dalla vicesindaca del Comune di Alba, assessora alla cultura, Caterina Pasini, che ha ricordato l’importanza di quanto la cittadinanza albese si scoprì unita e solidale per superare un momento così difficile, che aveva causato morte e distruzione chiamata sul palco da Luigi Bosio, Presidente della Cooperativa ERICA che proprio dopo quell’evento tragico iniziò la sua attività. Presenti anche molti Sindaci e rappresentanti dei Comuni del territorio come Castagnito, Ceresole d’Alba, Ceva, Cherasco, Clavesana, Gorzegno, Guarene, Lequio Tanaro, Monchiero, Neive, Ormea, Piozzo, Roddi, Rodello, Serralunga d’Alba, Treiso.

Lo spettacolo, nato da un testo di Roberto Cavallo e per la regia di Oliviero Corbetta, è stato promosso alla Cooperativa ERICA, con il supporto di Stroppiana SpA e la collaborazione della compagnia teatrale “Liberipensatori Paul Valery”. Durante la serata tanti partecipanti hanno potuto acquistare il libro celebrativo “Voglio raccontarti una storia, contenente il testo integrale dello spettacolo: il ricavato di 1500 euro sarà devoluto, come annunciato a fine serata, alla Fondazione Specchio dei Tempo per la sua raccolta fondi a favore dei comuni alluvionati dell’Emilia-Romagna.

Luigi Bosio, Presidente del CdA di E.R.I.C.A. soc. coop. ha dichiarato: “Abbiamo ricordato un momento che ha segnato il nostro territorio, perché la memoria e il ricordo servono per le vecchie e le nuove generazioni ed in qualche modo ci difendono dalle fake news. Sempre ed ancor di più in questo momento in cui i disastri accaduti in Emilia-Romagna, Catania e Valencia pongono l’accento su quanto sia importante tutelare il territorio e l’ambiente in generale. E per questo che l’impegno di E.R.i.CA. su queste tematiche è e sarà continuo per fare in modo che la consapevolezza e la sensibilità delle persone aumenti e contribuisca a mitigare l’impatto di tali eventi in futuro”.


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Ambiente

Mediterraneo sempre più caldo, biodiversità in pericolo: la Pinna nobilis rischia l’estinzione

Il cambiamento climatico minaccia di spingere diverse specie del Mediterraneo verso l’estinzione, trasformando il mare in un ambiente sempre più caldo e tropicale. Tra quelle che rischiano letteralmente di sparire vi è la Pinna nobilis, il mollusco bivalve più grande del Mare Nostrum. In passato era comune trovarne anche decine di esemplari in un fazzoletto di fondale ma, a partire dal 2016, un’epidemia ha determinato una mortalità senza precedenti della specie, con un tracollo di oltre il 95% delle popolazioni e l’inserimento nella lista rossa IUCN in “pericolo critico” (critically endangered). (altro…)


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