Massa Critica
L’ attacco Ramsomware a Westpole manda in tilt la PA digitale
La gang russa di criminali informatici Lockbit ha rivendicato l’attacco attacco che dalle 5 del mattino dell’8 dicembre ha colpito Westpole, società specializzata nella digital transformation delle medie e grandi aziende, pubbliche e private e fornitore di servizi in cloud,che ha come clienti 1300 Pubbliche Amministrazioni di cui 540 Comuni. Ci sono ingenti danni a vari servizi al cittadino e per l’operatività interna di molti enti. I danni economici non sono ancora quantificabili.
Il sito Westpole riporta una serie di aggiornamenti
Aggiornamento – 19 Dicembre – 15:30
Nell’esprimere il suo profondo legame con i propri clienti in merito ai recenti eventi, WESTPOLE SPA (Westpole) conferma che sta lavorando attivamente a soluzioni per ripristinare la piena capacità operativa il prima possibile.Attualmente, oltre il 60% dei clienti ha ripreso le normali attività e Westpole è impegnata a normalizzare completamente i propri sistemi. Aggiorneremo ulteriormente questa informativa qualora ci fossero cambiamenti o sviluppi.
Cordiali saluti.
Team Westpole Italia
Aggiornamento – 15 Dicembre – 15:00
Dopo aver rilevato attività sospette nel Data Center di Westpole in Italia, i nostri team e partner hanno lavorato 24 ore su 24 per mitigare il problema e ridurre al minimo l’impatto sui nostri clienti che stanno riscontrando interruzioni di servizio.Siamo riusciti rapidamente a contenere il problema. Da allora, i nostri team hanno lavorato concentrandosi al 100% sul ripristino e sulla ricostruzione degli ambienti IT dei nostri clienti. Sfortunatamente, alcuni clienti sono ancora interessati dal problema. Nel frattempo, continuiamo a monitorare l’ambiente dal nostro SOC in stretta comunicazione con gli Incident Response Teams.
Aggiorneremo ulteriormente questa informativa qualora ci fossero cambiamenti o sviluppi.
Cordiali saluti.
Team Westpole Italia
Aggiornamento – 12 Dicembre – 19:00
L’8 Dicembre, abbiamo rilevato alcune attività sospette nel Data Center Westpole in Italia. Non appena siamo venuti a conoscenza di questo incidente, abbiamo immediatamente avviato i processi di emergenza previsti. A causa di questo incidente di sicurezza, molti dei sistemi IT dei nostri clienti, ed i nostri stessi, stanno subendo interruzioni.
Vogliamo assicurarvi che al momento non ci sono indicazioni nei sistemi informativi (dei clienti) di Westpole che i dati (dei clienti) siano stati esfiltrati o trapelati.
Abbiamo agito, insieme ai nostri partner, tempestivamente per contenere e ridurre al minimo qualsiasi potenziale impatto rafforzando la sicurezza dei sistemi, delle operations e dei dati di Westpole. Abbiamo implementato misure di mitigazione volte a risolvere rapidamente il problema.
Al momento, i nostri team hanno già contenuto la situazione e stanno ricostruendo gli ambienti 24 ore su 24. Nel frattempo, stiamo continuando a monitorare l’ambiente dal nostro SOC in stretta comunicazione con l’Incident Response Team.
Restate tranquilli, Westpole e i nostri partner manterranno un atteggiamento vigile, monitorando costantemente la situazione. Abbiamo inoltre tenuto informati sulla situazione tutti i nostri clienti interessati. Aggiorneremo ulteriormente questa informativa qualora ci fossero cambiamenti o sviluppi.
Grazie per la pazienza e la comprensione.
Team Westpole Italia
PADigitale ha diramato un comunicato sul tema
PA Digitale S.p.A. facendo seguito alle precedenti comunicazioni, informa che il proprio fornitore di servizi cloud, Westpole S.p.A. fornitore qualificato dalle pubbliche Autorità in possesso dei requisiti previsti dalla norma in tema di servizi cloud per la pubblica Amministrazione ed in possesso delle più rilevanti certificazioni di sicurezza, ha subito un down del data center di riferimento, a causa di un significativo evento di sicurezza. La società Westpole S.p.A., dall’analisi effettuata, ha confermato l’attacco e la conseguente criptazione delle macchine presenti sull infrastruttura informatica della stessa Westpole S.p.A.; a seguito di questa operazione di attacco, i servizi ed i dati presenti sull’architettura sono diventati indisponibili. Westpole S.p.A. tuttavia non ha evidenziato, né durante il periodo di esecuzione dell’attacco, né durante i giorni precedenti, alcuna esfiltrazione di dati. PA Digitale S.p.A. ha operato sin da subito per ottenere da Westpole S.p.A. il ripristino di una nuova infrastruttura affidabile e sicura sulla quale, attivando propri gruppi di lavoro in emergenza,ha proceduto alla reimportazione dei dati dei propri clienti partendo da backup di dati, operando, senza limiti di risorse e orario, per garantire un’effettiva, sicura e tempestiva ripresa dei servizi. I clienti sono progressivamente in fase di riavvio a scaglioni e per gruppi successivi, con le prime riattivazioni avvenute già nella giornata di ieri. Man mano che i singoli clienti vengono ripristinati sulla nuova infrastruttura viene loro riattivato l’accesso ai servizi applicativi e da quel momento il cliente potrà tornare ad operare nel sistema. PA Digitale S.p.A. esprime il proprio rammarico per questa spiacevole vicenda, indipendente dalla propria volontà e al di fuori del proprio controllo; l’obiettivo di PA Digitale S.p.A. è quello di assicurare un rapido ripristino delle funzioni essenziali e, progressivamente, il patrimonio informativo e di dati disponibile nell’arco di qualche giorno. PA Digitale S.p.A. si impegna ad una comunicazione trasparente e completa, non appena avrà ottenuto da Westpole le richieste informazioni di maggior dettaglio sull’evento. PA Digitale S.p.A. attraverso la propria struttura commerciale e tecnica mantiene un canale diretto aperto nei confronti di tutti i propri clienti con lo scopo di fornire tutto il supporto necessario ai propri clienti. PA Digitale S.p.A. ringrazia tutti i propri clienti e partner per la collaborazione e la disponibilità che stanno dimostrando.
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Arte
Giorgio de Chirico precursore del Surrealismo: una mostra a cent’anni dalla nascita del movimento
In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino dedica una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.
Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. In quanto tale, l’esposizione intende evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).
Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, nella mostra viene esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.
Breton, che scoprì la pittura metafisica di de Chirico nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline. Mentre de Chirico e gli Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923-1924, Breton e de Chirico si incontrarono per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. In quell’anno, si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray al Bureau de recherches surréalistes (ottobre 1924), scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto di Breton.
Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un vero e proprio conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).
In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante tale periodo (1921-1928), dimostrano l’esatto contrario da quanto articolato da Breton. In tale ottica, il visitatore troverà in mostra una ricca selezione di
opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921-1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Esempi presenti in mostra includono i magnifici Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).
Come accertato, il pittore si accostò al Classicismo in maniera evidente dal 1919 al 1925: lo si evince dalla formidabile Lucrezia, 1921 circa, dall’Autoritratto con la madre, 1922, e dall’Autoritratto, 1925 – la prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano – dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura italiana del Quattrocento. L’elemento della sua continuità dell’opera metafisica degli anni Dieci, da lungo denominata come una “metafisica continua”, è illustrata, ad esempio, da Natura morta con cocomero e corazza, 1922, L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922, o La mia camera nell’Olimpo, 1927, dove, in un’atmosfera fantastica ed enigmatica, compaiono, uno accanto all’altro, oggetti accostati apparentemente in maniera casuale. Oppure i Facitori di Trofei (1926-1928), una chiara evoluzione del primo periodo metafisico di de Chirico, in cui convivono elementi del passato e del presente: figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico, fusi insieme da tre personaggi-manichino intenti nella costruzione dell’iconico “totem-trofeo”. Inoltre, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.
Nonostante le polemiche dei Surrealisti, in primis quelle di Breton, questo avvicinamento al Classicismo non impedì al critico francese di commissionare a de Chirico delle repliche di opere del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come Natura morta con selvaggina (il bicchiere di vino), 1923, e Ulisse (Autoritratto), 1924, entrambi esposti in mostra. La presenza di questi dipinti (già collezione Éluard) evidenzia la conflittualità tra la critica surrealista verso le opere degli anni Venti di de Chirico e tale realtà poco conosciuta.
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Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino | Convegno il 13 novembre all’Unione Culturale
Il 13 novembre 2024 alle ore 18, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli Torino (via Cesare Battisti 4/a), è in programma il convegno dal titolo “Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino”. (altro…)
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Torino, a trent’anni dall’alluvione del Tanaro un dibattito sulla pianificazione e gestione dei rischi climatici
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