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La Dichiarazione di Bletchley al termine dell’ AI Safety Summit per definire responsabilità e rischi dell’Intelligenza Artificiale

Al termine dell’ AI Safety Summit 2023, il vertice sulla Sicurezza dell’Intelligenza Artificiale che si è svolto a Bletchley Park, nel Regno Unito è stata presentata la “Dichiarazione di Bletchley” concordata da 28 stati tra cui Stati Uniti e Cina, volta a rafforzare gli sforzi globali per cooperare sulla sicurezza dell’intelligenza artificiale.

La Dichiarazione soddisfa gli obiettivi chiave del vertice stabilendo un accordo e una responsabilità condivisi sui rischi, sulle opportunità e su un processo avanzato per la collaborazione internazionale sulla sicurezza e la ricerca sull’intelligenza artificiale di frontiera, in particolare attraverso una maggiore collaborazione scientifica.

La dichiarazione incoraggia la trasparenza e la responsabilità da parte degli attori che sviluppano tecnologie di intelligenza artificiale di frontiera nei loro piani per misurare, monitorare e mitigare le capacità potenzialmente dannose.

La dichiarazione di Bletchley

L’intelligenza artificiale (AI) presenta enormi opportunità globali: ha il potenziale per trasformare e migliorare il benessere umano, la pace e la prosperità. Per realizzare ciò, affermiamo che, per il bene di tutti, l’intelligenza artificiale dovrebbe essere progettata, sviluppata, implementata e utilizzata in modo sicuro, in modo tale da essere incentrata sull’uomo, affidabile e responsabile. Accogliamo con favore gli sforzi compiuti finora dalla comunità internazionale per cooperare sull’intelligenza artificiale per promuovere la crescita economica inclusiva, lo sviluppo sostenibile e l’innovazione, per proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali e per promuovere la fiducia del pubblico nei sistemi di intelligenza artificiale per realizzare appieno il loro potenziale.

I sistemi di intelligenza artificiale sono già utilizzati in molti ambiti della vita quotidiana, tra cui alloggio, occupazione, trasporti, istruzione, sanità, accessibilità e giustizia, e il loro utilizzo è destinato ad aumentare. Riconosciamo che questo è quindi un momento unico per agire e affermare la necessità di uno sviluppo sicuro dell’IA e di utilizzare le opportunità di trasformazione dell’IA per il bene e per tutti, in modo inclusivo nei nostri paesi e a livello globale. Ciò include servizi pubblici come sanità e istruzione, sicurezza alimentare, scienza, energia pulita, biodiversità e clima, per realizzare il godimento dei diritti umani e per rafforzare gli sforzi verso il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Oltre a queste opportunità, l’intelligenza artificiale comporta anche rischi significativi, anche negli ambiti della vita quotidiana. A tal fine, accogliamo con favore gli sforzi internazionali volti a esaminare e affrontare il potenziale impatto dei sistemi di intelligenza artificiale nei forum esistenti e in altre iniziative pertinenti, e il riconoscimento che la tutela dei diritti umani, la trasparenza e la spiegabilità, l’equità, la responsabilità, la regolamentazione, la sicurezza, un’adeguata È necessario affrontare il problema del controllo umano, dell’etica, della mitigazione dei pregiudizi, della privacy e della protezione dei dati. Notiamo inoltre i potenziali rischi imprevisti derivanti dalla capacità di manipolare contenuti o generare contenuti ingannevoli. Tutte queste questioni sono di fondamentale importanza e affermiamo la necessità e l’urgenza di affrontarle.

Particolari rischi per la sicurezza emergono alla “frontiera” dell’IA, intesa come quei modelli di IA per scopi generali altamente capaci, compresi i modelli di base, che potrebbero svolgere un’ampia varietà di compiti, così come l’IA specifica e ristretta che potrebbe mostrare capacità che causano danno – che corrispondono o superano le capacità presenti nei modelli più avanzati di oggi. Rischi sostanziali possono derivare da un potenziale uso improprio intenzionale o da problemi di controllo non intenzionali relativi all’allineamento con l’intento umano. Questi problemi sono in parte dovuti al fatto che tali capacità non sono completamente comprese e sono quindi difficili da prevedere. Siamo particolarmente preoccupati da tali rischi in settori quali la sicurezza informatica e la biotecnologia, nonché laddove i sistemi di intelligenza artificiale di frontiera possono amplificare rischi come la disinformazione. Esiste il rischio di danni gravi, persino catastrofici, deliberati o involontari, derivanti dalle capacità più significative di questi modelli di intelligenza artificiale. Dato il tasso di cambiamento rapido e incerto dell’intelligenza artificiale, e nel contesto dell’accelerazione degli investimenti nella tecnologia, affermiamo che approfondire la nostra comprensione di questi rischi potenziali e delle azioni per affrontarli è particolarmente urgente.

Molti rischi derivanti dall’intelligenza artificiale sono intrinsecamente di natura internazionale e quindi possono essere affrontati meglio attraverso la cooperazione internazionale. Decidiamo di lavorare insieme in modo inclusivo per garantire un’IA incentrata sull’uomo, affidabile e responsabile che sia sicura e sostenga il bene di tutti attraverso i forum internazionali esistenti e altre iniziative pertinenti, per promuovere la cooperazione per affrontare l’ampia gamma di rischi posti da AI. In tal modo, riconosciamo che i paesi dovrebbero considerare l’importanza di una governance e di un approccio normativo proporzionato e pro-innovazione che massimizzi i benefici e tenga conto dei rischi associati all’intelligenza artificiale. Ciò potrebbe includere, ove opportuno, classificazioni e categorizzazioni dei rischi basate sulle circostanze nazionali e sui quadri giuridici applicabili. Notiamo inoltre l’importanza della cooperazione, ove opportuno, su approcci quali principi comuni e codici di condotta. Per quanto riguarda i rischi specifici riscontrati molto probabilmente in relazione all’IA di frontiera, decidiamo di intensificare e sostenere la nostra cooperazione e di ampliarla con altri paesi, per identificare, comprendere e, se del caso, agire, attraverso i forum internazionali esistenti e altre iniziative pertinenti, tra cui futuri vertici internazionali sulla sicurezza dell’intelligenza artificiale.

Tutti gli attori hanno un ruolo da svolgere nel garantire la sicurezza dell’IA: le nazioni, i forum internazionali e altre iniziative, le aziende, la società civile e il mondo accademico dovranno lavorare insieme. Rilevando l’importanza di un’intelligenza artificiale inclusiva e di colmare il divario digitale, riaffermiamo che la collaborazione internazionale dovrebbe cercare di coinvolgere un’ampia gamma di partner, a seconda dei casi, e accogliere con favore approcci e politiche orientati allo sviluppo che potrebbero aiutare i paesi in via di sviluppo a rafforzare lo sviluppo e l’effetto leva delle capacità dell’intelligenza artificiale. il ruolo abilitante dell’intelligenza artificiale per sostenere la crescita sostenibile e colmare il divario di sviluppo.

Affermiamo che, sebbene la sicurezza debba essere considerata in tutto il ciclo di vita dell’IA, gli attori che sviluppano capacità di IA di frontiera, in particolare quei sistemi di IA insolitamente potenti e potenzialmente dannosi, hanno una responsabilità particolarmente forte nel garantire la sicurezza di questi sistemi di IA, anche attraverso sistemi per i test di sicurezza, attraverso valutazioni e altre misure appropriate. Incoraggiamo tutti gli attori rilevanti a fornire trasparenza e responsabilità adeguate al contesto sui loro piani per misurare, monitorare e mitigare le capacità potenzialmente dannose e gli effetti associati che potrebbero emergere, in particolare per prevenire abusi e problemi di controllo e l’amplificazione di altri rischi.

Nel contesto della nostra cooperazione, e per informare l’azione a livello nazionale e internazionale, la nostra agenda per affrontare il rischio dell’IA di frontiera si concentrerà su:

identificare i rischi per la sicurezza dell’IA di interesse condiviso, costruire una comprensione scientifica condivisa e basata sull’evidenza di questi rischi e sostenere tale comprensione mentre le capacità continuano ad aumentare, nel contesto di un approccio globale più ampio alla comprensione dell’impatto dell’IA nelle nostre società.
costruendo rispettive politiche basate sul rischio in tutti i nostri paesi per garantire la sicurezza alla luce di tali rischi, collaborando in modo appropriato e riconoscendo che i nostri approcci possono differire in base alle circostanze nazionali e ai quadri giuridici applicabili. Ciò include, oltre a una maggiore trasparenza da parte degli attori privati ​​che sviluppano capacità di intelligenza artificiale di frontiera, parametri di valutazione adeguati, strumenti per test di sicurezza e lo sviluppo di capacità pertinenti del settore pubblico e della ricerca scientifica.

A sostegno di questo programma, decidiamo di sostenere una rete inclusiva a livello internazionale di ricerca scientifica sulla sicurezza dell’IA di frontiera che comprenda e integri la collaborazione multilaterale, plurilaterale e bilaterale esistente e nuova, anche attraverso forum internazionali esistenti e altre iniziative pertinenti, per facilitare la fornitura di la migliore scienza disponibile per l’elaborazione delle politiche e il bene pubblico.

Riconoscendo il potenziale positivo di trasformazione dell’intelligenza artificiale e come parte della garanzia di una più ampia cooperazione internazionale sull’intelligenza artificiale, decidiamo di sostenere un dialogo globale inclusivo che coinvolga i forum internazionali esistenti e altre iniziative pertinenti e contribuisca in modo aperto a discussioni internazionali più ampie, e continuare la ricerca sulla sicurezza dell’IA di frontiera per garantire che i vantaggi della tecnologia possano essere sfruttati in modo responsabile per il bene e per tutti. Non vediamo l’ora di incontrarci di nuovo nel 2024.

The Bletchley Declaration

Artificial Intelligence (AI) presents enormous global opportunities: it has the potential to transform and enhance human wellbeing, peace and prosperity. To realise this, we affirm that, for the good of all, AI should be designed, developed, deployed, and used, in a manner that is safe, in such a way as to be human-centric, trustworthy and responsible. We welcome the international community’s efforts so far to cooperate on AI to promote inclusive economic growth, sustainable development and innovation, to protect human rights and fundamental freedoms, and to foster public trust and confidence in AI systems to fully realise their potential.

AI systems are already deployed across many domains of daily life including housing, employment, transport, education, health, accessibility, and justice, and their use is likely to increase. We recognise that this is therefore a unique moment to act and affirm the need for the safe development of AI and for the transformative opportunities of AI to be used for good and for all, in an inclusive manner in our countries and globally. This includes for public services such as health and education, food security, in science, clean energy, biodiversity, and climate, to realise the enjoyment of human rights, and to strengthen efforts towards the achievement of the United Nations Sustainable Development Goals.

Alongside these opportunities, AI also poses significant risks, including in those domains of daily life. To that end, we welcome relevant international efforts to examine and address the potential impact of AI systems in existing fora and other relevant initiatives, and the recognition that the protection of human rights, transparency and explainability, fairness, accountability, regulation, safety, appropriate human oversight, ethics, bias mitigation, privacy and data protection needs to be addressed. We also note the potential for unforeseen risks stemming from the capability to manipulate content or generate deceptive content. All of these issues are critically important and we affirm the necessity and urgency of addressing them.

Particular safety risks arise at the ‘frontier’ of AI, understood as being those highly capable general-purpose AI models, including foundation models, that could perform a wide variety of tasks – as well as relevant specific narrow AI that could exhibit capabilities that cause harm – which match or exceed the capabilities present in today’s most advanced models. Substantial risks may arise from potential intentional misuse or unintended issues of control relating to alignment with human intent. These issues are in part because those capabilities are not fully understood and are therefore hard to predict. We are especially concerned by such risks in domains such as cybersecurity and biotechnology, as well as where frontier AI systems may amplify risks such as disinformation. There is potential for serious, even catastrophic, harm, either deliberate or unintentional, stemming from the most significant capabilities of these AI models. Given the rapid and uncertain rate of change of AI, and in the context of the acceleration of investment in technology, we affirm that deepening our understanding of these potential risks and of actions to address them is especially urgent.

Many risks arising from AI are inherently international in nature, and so are best addressed through international cooperation. We resolve to work together in an inclusive manner to ensure human-centric, trustworthy and responsible AI that is safe, and supports the good of all through existing international fora and other relevant initiatives, to promote cooperation to address the broad range of risks posed by AI. In doing so, we recognise that countries should consider the importance of a pro-innovation and proportionate governance and regulatory approach that maximises the benefits and takes into account the risks associated with AI. This could include making, where appropriate, classifications and categorisations of risk based on national circumstances and applicable legal frameworks. We also note the relevance of cooperation, where appropriate, on approaches such as common principles and codes of conduct. With regard to the specific risks most likely found in relation to frontier AI, we resolve to intensify and sustain our cooperation, and broaden it with further countries, to identify, understand and as appropriate act, through existing international fora and other relevant initiatives, including future international AI Safety Summits.

All actors have a role to play in ensuring the safety of AI: nations, international fora and other initiatives, companies, civil society and academia will need to work together. Noting the importance of inclusive AI and bridging the digital divide, we reaffirm that international collaboration should endeavour to engage and involve a broad range of partners as appropriate, and welcome development-orientated approaches and policies that could help developing countries strengthen AI capacity building and leverage the enabling role of AI to support sustainable growth and address the development gap.

We affirm that, whilst safety must be considered across the AI lifecycle, actors developing frontier AI capabilities, in particular those AI systems which are unusually powerful and potentially harmful, have a particularly strong responsibility for ensuring the safety of these AI systems, including through systems for safety testing, through evaluations, and by other appropriate measures. We encourage all relevant actors to provide context-appropriate transparency and accountability on their plans to measure, monitor and mitigate potentially harmful capabilities and the associated effects that may emerge, in particular to prevent misuse and issues of control, and the amplification of other risks.

In the context of our cooperation, and to inform action at the national and international levels, our agenda for addressing frontier AI risk will focus on:

identifying AI safety risks of shared concern, building a shared scientific and evidence-based understanding of these risks, and sustaining that understanding as capabilities continue to increase, in the context of a wider global approach to understanding the impact of AI in our societies.
building respective risk-based policies across our countries to ensure safety in light of such risks, collaborating as appropriate while recognising our approaches may differ based on national circumstances and applicable legal frameworks. This includes, alongside increased transparency by private actors developing frontier AI capabilities, appropriate evaluation metrics, tools for safety testing, and developing relevant public sector capability and scientific research.
In furtherance of this agenda, we resolve to support an internationally inclusive network of scientific research on frontier AI safety that encompasses and complements existing and new multilateral, plurilateral and bilateral collaboration, including through existing international fora and other relevant initiatives, to facilitate the provision of the best science available for policy making and the public good.

In recognition of the transformative positive potential of AI, and as part of ensuring wider international cooperation on AI, we resolve to sustain an inclusive global dialogue that engages existing international fora and other relevant initiatives and contributes in an open manner to broader international discussions, and to continue research on frontier AI safety to ensure that the benefits of the technology can be harnessed responsibly for good and for all. We look forward to meeting again in 2024.

Bletchley Park è il sito storico considerato uno dei luoghi di nascita dell’informatica e diventato storico per il suo ruolo fondamentale nella decrittazione dei codici della Seconda Guerra Mondiale. Il sito è stato il luogo in cui furono distribuiti i primi computer semi programmabili al mondo, come il Colosso utilizzato per sconfiggere il Nazisti e dove ha lavorato Alan Turing considerato il padre dell’informatica e della crittografia.


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Ambiente

Festa dell’albero 2024 dal 21 al 24 novembre

Questo è il periodo dell’anno giusto per metterli a dimora anche se alcuni dei loro fondamentali benefici per la vita quotidiana di ognuno di noi emergeranno più tardi, ovvero nel periodo estivo quando entrerà in gioco la loro funzione regolatrice del clima. È anche per questo che dal 21 al 24 novembre – in concomitanza con la Giornata nazionale degli alberi (21 novembre) – si celebra la Festa dell’Albero, la storica campagna di Legambiente, grazie all’impegno di volontari e volontarie dei Circoli insieme ad associazioni, scuole, amministrazioni locali e imprese.

Per la 29esima edizione della Festa dell’Albero – sostenuta dai partner AzzeroCO2, FRoSTA, e Statkraft – sono in programma più di 250 eventi a cui parteciperanno 13mila studenti e studentesse, per la messa a dimora di 5mila alberi che contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi del progetto europeo Life Terra, di cui Legambiente è partner. Alcuni di questi eventi sono già partiti lo scorso weekend ed altri sono in programma in 15 regioni italiane nei prossimi giorni, molti saranno aperti al pubblico (consulta la mappa degli eventi).

Isole di calore e eventi meteo estremi in città. Nella lotta alla crisi climatica gli alberi sono i nostri preziosi alleati, e ancor di più nel contrasto al fenomeno delle isole di calore in città e gli eventi meteo estremi: si stima che gli effetti del cambiamento climatico siano già evidenti nelle aree urbane del pianeta sempre più soggette ad ondate di calore e fenomeni meteorologici estremi. Le morti legate al caldo tra gli over 65 sono aumentate del 167% nel 2023, rispetto agli anni ’90. Dagli ultimi studi (fonte Global Centre for Clean Air Research GCCAR) è emerso che il maggior fattore di mitigazione delle ondate di calore in città è la presenza di giardini botanici (in media fanno registrare un -5 gradi centigradi) e di alberi lungo le strade (-3,8 gradi), mitigazione amplificata se questi spazi verdi – giardini verticali, parchi urbani, viali alberati e alberi lungo le strade – fossero collegati tra loro.

Verde urbano e alberi in città. Eppure, secondo i dati dell’ultimo rapporto Ecosistema Urbano 2024 di Legambiente, solo 9 città capoluogo possono vantare più di 100 mq di verde urbano pro capite (tra zone di verde storico, parchi urbani, aree verdi attrezzate, giardini scolastici, foreste urbane, orti urbani e orti botanici), in diminuzione rispetto agli anni precedenti: erano infatti 19 nel 2020 (dati ISTAT). Le città “più verdi” sono Isernia, Rieti, Trento e Sondrio con oltre 300 metri quadri; le località con minore superficie verde (meno di 10 metri quadri ad abitante) sono invece Savona e Imperia in Liguria insieme a Lecce, Bari, Foggia, Chieti, Siracusa, Trapani, Messina e Crotone. Sono invece 50 le città italiane con 20 o più alberi ogni 100 abitanti (erano 44 lo scorso anno); 14 tra queste ne contano almeno 40 ogni 100 abitanti, mentre all’opposto, sono 6 quelle con 5 o meno alberi ogni 100 abitanti, tutte localizzate al sud e nelle isole: Campobasso, Sassari, Agrigento, Napoli, Crotone, Siracusa. Invece il maggior numero di alberi per ogni 100 abitanti sono a Belluno, Modena, Cremona e Trieste.

“I benefici che derivano dalla messa a dimora di alberi sono davvero tanti, dall’adattamento al cambiamento climatico al contrasto all’inquinamento atmosferico oltre che la riduzione del dissesto idrogeologico e della perdita di biodiversità – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente. È per questo che quello della Festa dell’Albero è un appuntamento a cui teniamo particolarmente. Ogni evento che sia una messa a dimora di poche decine di alberi o che conti un maggiore quantitativo è ugualmente di fondamentale importanza per la vita di chi vive in quelle aree. Un ringraziamento speciale va ai volontari e le volontarie dei Circoli di Legambiente che in tutta Italia in occasione della Festa dell’Albero riescono ad essere da aggregatori di diverse anime delle loro comunità e soprattutto riescono a sottrarre ettari ed ettari dei loro territori alla cementificazione e al consumo di suolo. Estendiamo l’invito a quanti vorranno partecipare agli eventi in programma”.

“Si tratta di un’ulteriore tappa di una collaborazione ormai consolidata tra le due realtà” afferma Gianluca Mastrocola, AD FRoSTA Italia che, proprio in occasione della Festa dell’albero presenterà la nuova busta per i surgelati fatta al 90% di carta. “Legambiente e FRoSTA, diverse ma complementari, da anni si supportano e lavorano insieme per cercare di pensare e realizzare opere concrete per la salvaguardia dell’ambiente, supportandosi a vicenda. Impegno concreto sottolineato proprio da momenti come questi che ci vedono ancora una volta fianco a fianco sul territorio. La nostra ambizione come FRoSTA è diventare di esempio per altre realtà industriali come la nostra, perché per avere un impatto significativo serve essere sicuramente concreti, ma soprattutto uniti e numerosi. Questo è sicuramente uno dei principali obiettivi che condividiamo con gli amici di Legambiente”.

Alcuni appuntamenti di Festa dell’Albero 2024
Sono diverse le specie che verranno piantate in luoghi simbolo delle nostre città: nelle aree a ridosso di zone ad alto insediamento urbano e industriale, in aree abbandonate e da riqualificare oppure in parchi e giardini delle scuole. Due iniziative con FRoSTA: il 25 novembre a Monza dove avverrà il ripristino della cartellonistica dell’oasi ambientale di piazza Castello; e il 29 novembre alle ore 10 a Pietracatella (Campobasso) dove saranno messe a dimora varietà di meli e peri per realizzare un frutteto di comunità. Il 20 novembre, a Verona nel quartiere San Massimo (in via Sant’Euprepio 8) sarà creato un giardino didattico per bambini e bambine, famiglie e scuole. Sarà piantata una siepe ornamentale, composta da oltre 170 piante di diverse specie, per circondare un’area prima degradata e destinata a essere un parcheggio. Il 21 novembre, presso il museo MIRA di Mercogliano (AV), sono in programma laboratori per bambini e bambine per sensibilizzare sulle caratteristiche e sull’importanza del patrimonio arboreo del Parco Regionale del Partenio. Il 23 novembre, a Roma presso la palestra della scuola Rosa Parks in via Mario Ugo Guattari 45, in occasione di Festa dell’Albero si terrà una giornata dedicata all’ambiente e allo sport, con una partita di basket in carrozzina “contro le barriere” tra l’Asd Futura e l’Asd Casilino23 Successivamente, saranno messe a dimora due alberi, come simbolo di inclusione. Il 23 novembre, a Gallipoli saranno messe a dimora 100 querce nella pineta del Parco Regionale, con la collaborazione di cittadini e cittadine, scuole, associazioni. Il 24 novembre ad Alpignano (TO) presso Cascina Govean, una speciale caccia al tesoro all’interno del bosco per conoscere meglio la vita e la varietà degli alberi. Il 24 novembre, a Pisa appuntamento in via Guido De Ruggiero: visite guidate per conoscere il bosco e laboratori di educazione ambientale.

Gli appuntamenti in Piemonte e Valle d’Aosta
Diversi sono gli appuntamenti realizzati dai circoli di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta.
Martedì 19 novembre il circolo Pasquale Cavaliere dà il via alla campagna con un’iniziativa di messa a dimora di nuovi alberi con le scuole di Barone Canavese (TO). Gli appuntamenti con le scuole continuano giovedì 21 novembre a Mazzè (TO) con il circolo Pasquale Cavaliere e a Rivoli (TO) con il circolo di Rivoli; venerdì 22 novembre a Ivrea (TO) presso il Parco Lago di Città con il circolo Dora Baltea e a Trino (VC) con il circolo Vercellese e della Val Sesia. Sempre venerdì 22 novembre appuntamento ad Alpignano (TO) con il circolo CEA Cascina Govean insieme ai bambini del progetto “Crescere nel bosco” e le loro rispettive famiglie. Le iniziative di messa a dimora proseguono anche nel fine settimana, aperte alla cittadinanza e in collaborazione con le associazioni locali: sabato 23 novembre mattina in frazione Tagliaferro a Moncalieri (TO) insieme al circolo Fare Insieme; a Rivoli (TO) presso il Parco Luigi Colla e al Giardino Paolo Borsellino insieme al circolo di Rivoli; nel pomeriggio a Torino presso il pratone Parella insieme al circolo Molecola. Domenica 24 novembre pomeriggio secondo appuntamento ad Alpignano (TO) presso il CEA Cascina Govean con una speciale caccia al tesoro nel bosco.

“Negli ultimi anni, anche grazie al progetto europeo Life Terra – dichiara Federica Sisti, responsabile campagne di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – abbiamo avviato importanti collaborazioni e sinergie con istituzioni e imprese virtuose, che ci fanno ben sperare che la lotta ai cambiamenti climatici sia davvero possibile. Mettere a dimora nuovi alberi, soprattutto nelle aree più critiche come le città, rappresenta l’azione più concreta e alla portata di tutti, che ci permette di coinvolgere l’intera comunità nel protagonismo attivo a tutela del nostro Pianeta.”


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In Evidenza

Torino capitale europea dell’innovazione 2024 iCapital

Torino è la Capitale Europea dell’Innovazione 2024 iCapital, riconoscimento che intende celebrare le città europee che sono all’avanguardia nella fornitura di soluzioni innovative a vantaggio dei loro cittadini.

A ritirare il riconoscimento sul palco principale del Web Summit a Lisbona ,  il Sindaco Stefano Lo Russo e l’assessora all’Innovazione Chiara Foglietta.

Per supportare la candidatura di Torino erano presenti all’evento tecnologico nella città portoghese diversi attori rappresentativi dell’ecosistema locale dell’innovazione e coinvolti nelle progettualità torinesi premiate: i due Atenei -Università di Torino e Politecnico di Torino-, la Camera di Commercio di Torino con Torino Social Impact, Fondazione Compagnia di Sanpaolo, Fondazione Piemonte Innova.

La giuria ha evidenziato come fattori per l’assegnazione di questo premio il ruolo di iniziative come la piattaforma Torino City Lab, il laboratorio di innovazione aperto e diffuso della Città di Torino che dal 2021 si è arricchito con la Casa delle Tecnologie Emergenti CTE Next. Così come la collegata piattaforma Torino Social Impact con le numerose progettualità finalizzate a creare impatto sociale sul territorio. Strumenti ma soprattutto ecosistemi di attori ed energie che hanno consentito la co-creazione e la sperimentazione di soluzioni urbane all’avanguardia in condizioni reali in settori che vanno dalla Smart Mobility, allo Smart Living verso un modello di Città a zero emissioni e generativa di opportunità per tutti.

Attraverso iCapital, l’Unione Europea premia le città con ecosistemi di innovazione inclusivi. Il premio, giunto quest’anno alla sua decima edizione, identifica le città che riescono a connettere i cittadini con il mondo accademico, il settore privato e quello pubblico per migliorare il benessere dell’intera società, promuovendo allo stesso tempo l’innovazione rivoluzionaria.

Tra i vincitori delle precedenti edizioni Barcellona (2014), Amsterdam (2016), Parigi (2017), Atene (2018), Nantes (2019), Lovanio (2020), Dortmund (2021), Aix-Marseille Provence Metropole (2022) e Lisbona (2023). come Capitali europee dell’innovazione. Nella categoria delle città innovative emergenti, i vincitori precedenti sono Vantaa (2021), Haarlem (2022) e Linkoping (2023).


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Eventi

A Baku in Azerbaijan la COP 29

A Baku in Azerbaijan, dall’11 al 22 novembre si svolge la 29° Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici Nota come COP 29.

L’evento vede la partecipazione di circa 200 paesi, i cui rappresentanti si riuniscono per affrontare questioni cruciali legate alla crisi climatica globale. Tra le priorità di COP29 ci sono la definizione di nuovi obiettivi di finanziamento per il clima, il rafforzamento delle misure di adattamento e la riduzione delle emissioni di gas serra per limitare l’aumento delle temperature globali a 1,5°C.

Uno degli argomenti centrali è il finanziamento climatico, con un obiettivo ambizioso di raccogliere fino a un trilione di dollari all’anno per sostenere i paesi in via di sviluppo nella loro transizione ecologica. Questo nuovo obiettivo intende sostituire il precedente target di 100 miliardi di dollari annui, considerato insufficiente per affrontare le crescenti sfide climatiche. Alla COP29, inoltre, i paesi sono chiamati a presentare versioni aggiornate dei loro Contributi Nazionali Determinati (NDCs), delineando strategie concrete per ridurre l’uso dei combustibili fossili e adottare fonti energetiche più sostenibili​

Un’altra area di discussione è rappresentata dal “Global Stocktake”, un processo di verifica e valutazione delle misure attuate dagli Stati in vista degli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Questa fase di revisione è fondamentale per monitorare i progressi e individuare i settori in cui è necessario accelerare l’azione. L’evento a Baku assume una particolare rilevanza in un anno segnato da eventi climatici estremi e record di temperature globali, che sottolineano l’urgenza di azioni più incisive e condivise​

Durante la COP29 vengono promosse le iniziative di “giusta transizione”, che mirano a garantire che il passaggio verso un’economia a basse emissioni di carbonio sia equo e inclusivo. Le delegazioni stanno discutendo anche delle tecnologie climatiche, del rafforzamento delle capacità locali e del coinvolgimento delle comunità indigene e dei giovani, i quali rappresentano una voce fondamentale per l’azione climatica​


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