Seguici su

In Evidenza

L’1% più ricco della popolazione mondiale è responsabile di un inquinamento pari ai due terzi dell’umanità

Nel 2019, l’1% più ricco in termini di reddito della popolazione mondiale è stato responsabile di una quota di emissioni di CO2, pari a quella prodotta da 5 miliardi di persone, ossia due terzi dell’umanità. È l’allarme lanciato da Oxfam con un nuovo rapporto, a pochi giorni dall’inizio della Cop28 sul clima di Dubai.

Il dossier denuncia infatti come le emissioni di cui è responsabile l’1% più ricco del pianeta causeranno 1,3 milioni di vittime a causa degli effetti del riscaldamento globale, la maggior parte entro il 2030. Vittime che si potrebbero evitare con un radicale e immediato cambio di rotta. “I super-ricchi stanno saccheggiando e inquinando il pianeta e di questo passo finiranno per distruggerlo, lasciando l’umanità a fare i conti con ondate estreme di calore, inondazioni e siccità sempre più frequenti e devastanti. – ha detto Francesco Petrelli, portavoce di Oxfam Italia – Per anni abbiamo lottato per creare le condizioni di una transizione giusta che ponga fine all’era dei combustibili fossili, salvare milioni di vite e il pianeta. Ma raggiungere quest’obiettivo cruciale sarà impossibile se non porremo fine alla crescente concentrazione di reddito e ricchezza che si riflette in disuguaglianze economiche sempre più marcate e contribuisce all’accelerazione del cambiamento climatico”.

Il rapporto, realizzato in collaborazione con lo Stockholm Environment Institute (SEI), offre un’analisi dei livelli di emissioni per diversi gruppi di reddito nel 2019 – anno per cui sono disponibili i dati più recenti – mostrando il netto divario tra l’impronta di carbonio dei percettori di redditi più elevati e quella del resto della popolazione globale in base agli stili di vita, ai modelli di consumo e agli investimenti in industrie inquinanti.

Bastano alcuni dati per fotografare il contesto attuale: nel 2019, l’1% più ricco del pianeta (77 milioni di persone) è stato responsabile del 16% delle emissioni globali di CO2 derivanti dai consumi, una quota superiore a quella prodotta da tutte le automobili in circolazione e degli altri mezzi di trasporto su strada; a sua volta il 10% più ricco della popolazione mondiale è responsabile della metà delle emissioni globali; chi fa parte dell’1% più ricco per reddito inquina in media in 1 anno quanto inquinerebbe in 1.500 anni una persona appartenente al restante 99% dell’umanità; ogni anno, le emissioni di questi super-ricchi annullano di fatto la riduzione di emissioni di CO2 derivanti dall’impiego di quasi un milione di turbine eoliche; nel 2030, le emissioni di carbonio dell’1% più ricco saranno 22 volte superiori al livello compatibile con l’obiettivo di contenere l’aumento delle temperature entro 1,5°C, stabilito con l’Accordo di Parigi sul clima.

Il rapporto non si limita però a fornire quantificazioni sull’iniqua distribuzione delle emissioni tra diversi gruppi di reddito, ma riflette anche sugli impatti differenziati del cambiamento climatico per le diverse fasce della popolazione del pianeta e sulle associate, divergenti, prospettive di sviluppo economico complessivo tra i Paesi. Fotografando inoltre come le sfide del cambiamento climatico e delle crescenti disuguaglianze economiche siano profondamente interconnesse.

Tra le proposte avanzate da Oxfam, incardinate sulla necessità di dare una risposta simultanea alla crisi climatica e all’acuirsi dei divari economici e sociali, figura l’introduzione di un’imposta progressiva sui grandi patrimoni, a carico di chi occupa posizioni apicali nelle nostre società – come lo 0,1% dei cittadini più ricchi – e cui sono associate emissioni più elevate.

“Abbiamo bisogno di garantire che la transizione verso un’economia climaticamente neutra avvenga in modo equo, senza lasciare indietro nessuno e senza produrre ulteriori divari nelle società. – conclude Mikhail Maslennikov, policy advisor su giustizia fiscale di Oxfam Italia – Senza pretesa di rappresentare una panacea, un’imposta progressiva sui grandi patrimoni può generare risorse considerevoli per la decarbonizzazione dell’economia e per affrontare al contempo i crescenti bisogni sociali – salute, istruzione, contrasto all’esclusione sociale – che stentano a trovare oggi una risposta adeguata. Un tributo in grado di garantire maggiore equità del prelievo fiscale e una prospettiva di futuro dignitoso per chi ne è oggi privato”.

Il report completo Climate Equality Report di OXFAM


Google NewsRicevi le nostre ultime notizie da Google News - SEGUICI


Massa Critica è una piattaforma di informazione, partecipazione e attivazione dei cittadini per favorire l'attivazione di quanti condividono aspirazioni nuove e innovative su sostenibilità , tecnologia , innovazione , startup , cibo , social innovation, salute.
.Vuoi saperne di più su Massa Critica ? Ecco la nostra presentazione.
Ti  è piaciuto Massa Critica ? Bene! Iscriviti alla nostra newsletter. e al nostro canale Telegram.
Se ti piace il nostro lavoro vai alla nostra pagina su Facebook e clicca su "Like".
Se preferisci puoi anche seguirci via Twitter , via Instagram e via Youtube.


Per sostenerci abbiamo bisogno del vostro contributo, per questo vi chiediamo di supportarci concretamente attraverso Paypal o Satispay. Grazie per il vostro contributo e per la vostra fiducia!


Donazione con Paypal o carta di credito



Donazione con Satispay


In Evidenza

La nuova edizione di Planet Foundamentals dedicata alla salute del Pianeta Terra, la call per accelerare startup ad impatto sociale

SocialFare ha lanciato la nuova edizione di Planet Foundamentals, la call per accelerare startup ad impatto sociale in grado di offrire soluzioni innovative in risposta alle sfide sociali più urgenti
Si tratta di un programma di accelerazione per startup ad impatto sociale giunto alla sua 17ª edizione.

Quest’anno il focus sarà su Planetary Health: Innovating for a Regenerative and Inclusive Future, un approccio sistemico per affrontare le grandi sfide globali e sviluppare soluzioni imprenditoriali capaci di coniugare innovazione, sostenibilità e inclusione.

Planet Foundamentals seleziona e accelera startup che propongono modelli innovativi per rispondere alle sfide emergenti nei seguenti ambiti:
● Clima, sostenibilità e gestione delle risorse naturali: soluzioni per la decarbonizzazione, l’uso efficiente di acqua ed energia, la tutela della biodiversità e la resilienza territoriale.
● Salute e nuovi modelli di prevenzione: innovazioni per la sanità digitale, la prevenzione, la longevità e il benessere mentale, con un focus sulle conseguenze ambientali e sociali sulla salute pubblica.
● Tecnologia, intelligenza artificiale e innovazione sostenibile: soluzioni digitali e AI per migliorare l’accesso ai servizi essenziali, garantire trasparenza e ridurre le disuguaglianze.
● Futuro del lavoro e nuovi modelli economici: strumenti per la formazione, l’inclusione lavorativa, il microcredito e lo sviluppo di economie resilienti e rigenerative.
● Educazione e cultura per la transizione: accesso equo all’istruzione, alfabetizzazione digitale e sensibilizzazione su sostenibilità, salute e innovazione tecnologica.
Un percorso di accelerazione su misura

Le startup selezionate accederanno a un percorso di accelerazione intensivo di 4 mesi, con un team di esperti dedicato che fornirà affrontando temi come business modeling, investment readiness e social impact assessment. Il programma si svolgerà presso Rinascimenti Sociali, a Torino, con un formato ibrido online/offline.

SocialFare Seed, il veicolo privato di seed investment di SocialFare, investirà fino a 150.000€ in equity per ciascuna startup selezionata, offrendo inoltre l’accesso a un network di 50+ impact investor e advisor.

Anche quest’anno, Planet Foundamentals è supportata da Invitalia, che offre orientamento e supporto sui finanziamenti per startup, e NHOA, attore globale nella transizione energetica e mobilità sostenibile.
Dal 2016 ad oggi, SocialFare ha accelerato oltre 120 startup ad impatto sociale, che hanno raccolto più di 50 milioni di euro di funding. Oltre l’84% delle startup investite da SocialFare Seed dal 2017 ha ottenuto un aumento di capitale successivo all’accelerazione.

Le tempistiche della call
● 4 marzo 2025 – Apertura candidature
● 4 maggio 2025 – Chiusura candidature
● 10 luglio 2025 – Selection Day
● 29 settembre 2025 – Inizio programma
● 30 gennaio 2026 – Social Impact Investor Day

Per candidarsi e scaricare i dettagli della call


Google NewsRicevi le nostre ultime notizie da Google News - SEGUICI


Massa Critica è una piattaforma di informazione, partecipazione e attivazione dei cittadini per favorire l'attivazione di quanti condividono aspirazioni nuove e innovative su sostenibilità , tecnologia , innovazione , startup , cibo , social innovation, salute.
.Vuoi saperne di più su Massa Critica ? Ecco la nostra presentazione.
Ti  è piaciuto Massa Critica ? Bene! Iscriviti alla nostra newsletter. e al nostro canale Telegram.
Se ti piace il nostro lavoro vai alla nostra pagina su Facebook e clicca su "Like".
Se preferisci puoi anche seguirci via Twitter , via Instagram e via Youtube.


Per sostenerci abbiamo bisogno del vostro contributo, per questo vi chiediamo di supportarci concretamente attraverso Paypal o Satispay. Grazie per il vostro contributo e per la vostra fiducia!


Donazione con Paypal o carta di credito



Donazione con Satispay


Continue Reading

Ambiente

Dossier Nevediversa 2025 di Legambiente: 265 gli impianti dismessiin Italia. Milano Cortina 2026 la sostenibilità è un obiettivo lontano

Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato e gennaio 2025 ha segnato un nuovo record come il mese più caldo di sempre. Dalle Alpi agli Appennini nevica sempre meno. Il campanello d’allarme arriva dal numero degli impianti dismessi ad alta quota, ma anche dall’aumento dei bacini di innevamento artificiale per “fabbricare” la neve. Bisogna ripensare il turismo invernale in una chiave più sostenibile replicando le buone pratiche di turismo dolce.

Nella Penisola sono 265 le strutture legate agli sci non più funzionanti, un dato raddoppiato rispetto al 2020 quando ne erano stati censiti 132. Piemonte (76), Lombardia (33), Abruzzo (31) e Veneto (30) sono le regioni ad oggi con più strutture dismesse e che risentono, insieme al resto della Penisola, di una crisi climatica che anche in montagna lascia sempre più il segno, con nevicate in diminuzione e temperature in aumento, e un turismo invernale che diventa più costoso e in alcuni casi di lusso a discapito del portafoglio e dell’ambiente. Aumentano anche i bacini di innevamento artificiale: 165 quelli mappati ad oggi in Italia tramite le immagini satellitari per una superficie totale pari a 1.896.317 mq circa. Il Trentino-Alto Adige è la regione con più bacini censiti (60), seguita da Lombardia (23), e Piemonte (23). La Valle D’Aosta, invece, conta 14 bacini ma primeggia in termini di mq, ben 871.832.

 

Dalle Alpi agli Appennini nevica sempre meno. Il campanello d’allarme arriva dal numero degli impianti dismessi ad alta quota, ma anche dall’aumento dei bacini di innevamento artificiale per “fabbricare” la neve. Nella Penisola sono 265 le strutture legate agli sci non più funzionanti, un dato raddoppiato rispetto al 2020 quando ne erano stati censiti 132. Piemonte (76), Lombardia (33), Abruzzo (31) e Veneto (30) sono le regioni ad oggi con più strutture dismesse e che risentono, insieme al resto della Penisola, di una crisi climatica che anche in montagna lascia sempre più il segno, con nevicate in diminuzione e temperature in aumento, e un turismo invernale che diventa più costoso e in alcuni casi di lusso a discapito del portafoglio e dell’ambiente. Aumentano anche i bacini di innevamento artificiale: 165 quelli mappati ad oggi in Italia tramite le immagini satellitari per una superficie totale pari a 1.896.317 mq circa. Il Trentino-Alto Adige è la regione con più bacini censiti (60), seguita da Lombardia (23), e Piemonte (23). La Valle D’Aosta, invece, conta 14 bacini ma primeggia in termini di mq, ben 871.832.

Sono 112 le strutture temporaneamente chiuse, mentre sono 128 quelle un “po’ aperte, un po’ chiuse”. Salgono a 218 gli impianti sottoposti ad “accanimenti terapeutici”, distribuiti in 36 comprensori, e più che raddoppiati rispetto al 2020 quando ne erano stati censiti 103. Il numero più alto in Lombardia (59), Abruzzo (47), Emilia-Romagna (34). Resta invariato, invece, il numero degli impianti smantellati e riusati, rispetto all’anno precedente, attestandosi a 31; salgano a 80 gli edifici fatiscenti censiti e sono 15 le storie di brutti progetti segnalati nel report. Il dossier di Legambiente allarga poi lo sguardo anche sulle Alpi francesi e svizzere attraverso l’analisi dei dati di Mountain Wilderness Francia. Ad aprile 2024 sono stati censiti 101 impianti abbandonati in 56 siti distribuiti sulle catene montuose francesi, mentre in Svizzera risultano dismessi da anni oltre 55 skilift e funivie. Segno che il turismo invernale è in crisi anche oltralpe.

A pesare sulla fotografia scattata da Nevediversa 2025 è la crisi climatica che impone un ripensamento del rapporto con la montagna, in quota e a valle. Per Legambiente servono in primis più azioni di mitigazione e adattamento e più finanziamenti per il turismo dolce, accompagnati da una migliore gestione del territorio replicando le buone pratiche. Le previsioni per i prossimi anni indicano inverni significativamente più caldi rispetto a oggi, con un conseguente calo delle nevicate. I dati della Fondazione CIMA illustrano chiaramente il grave deficit nevoso registrato al 13 febbraio 2025 rispetto alle medie storiche. Sulle Alpi nella fascia tra i 1000 e i 2000 metri, la riduzione dell’innevamento è del 71% e addirittura del 94% sugli Appennini. A quote più elevate, tra i 2000 ei 3000 metri, il deficit si attesta al 43% sulle Alpi e al 78% sugli Appennini, evidenziando una situazione critica soprattutto lungo la dorsale appenninica. Dati che evidenziano le difficoltà a cui vanno incontro gli impianti sciistici che, a causa della crisi climatica, hanno prospettive di sviluppo sempre più incerte. Sul sito del Ministero del Turismo, dall’inizio del governo Meloni, sono stati pubblicati avvisi riguardanti l’assegnazione e l’erogazione di contributi pari a ben 430 milioni di euro, destinati a compensare le perdite subite dai comprensori sciistici. Inoltre, fino al 2028, il Ministero continuerà a finanziare a fondo perduto le imprese che gestiscono impianti di risalita a fune.

Negli ultimi anni, gli impianti di neve artificiale sono diventati una spesa costante e cruciale per la sopravvivenza dei comprensori e per garantire la settimana bianca. Tra gli esempi simbolo citati da Legambiente nel report ci sono Veneto, Piemonte e Friuli-Venezia Giulia. A metà febbraio si è registrata una spesa di 2 milioni di euro per l’innevamento artificiale nelle aree montane del Bellunese dall’inizio della stagione. Nel caso del Sestriere, in Piemonte, in quattro anni la cifra spesa ha superato i 10 milioni di €. Per innevare i 125 chilometri di piste del Friuli-Venezia Giulia, il costo stagionale si aggira intorno ai 5.300.000 euro. Oltre alla spesa in conto capitale. Dall’altro lato salgono in Italia i costi della settimana bianca. Una famiglia di tre persone, stando alle ultime stime, quest’anno spenderà in media 186 euro al giorno solo per accedere agli impianti di risalita e alle piste. In aumento, secondo Federturismo, anche il costo di hotel (+5,1%), delle scuole di sci (+6,9%), i servizi di ristorazione (+8,1%). In sintesi, per una settimana bianca, un adulto spende in media 1.453 euro, mentre un nucleo familiare composto da due genitori e un figlio affronta una spesa di circa 3.720 euro.

Il report dedica poi un focus aggiornato sulle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. A un anno dall’evento sportivo, dove la sostenibilità resta un obiettivo lontano, continuano le difficoltà legate a opere faraoniche, ritardi e costi alle stelle. Partite con un budget di 1,5 miliardi di euro, ad oggi i costi sono saliti a 5,7 miliardi di euro. Riguardo le opere previste molte rischiano di non essere completate tra queste anche le varianti della Val Boite. Continua il monitoraggio sulle opere da parte delle associazioni della Rete Open Olympics. Intanto resta alta l’incognita neve 2026.

Da Cortina alle Cime di Lavaredo, per arrivare a Roccaraso, l’overtourism colpisce Alpi e Appennini a cui il report dedica un approfondimento corredato da interviste ad esperti. Le mete alpine, in particolare, stanno vivendo anche l’espansione del turismo del lusso come sta accadendo a Cortina. Sempre più riservata a un’elitè di ricchi, Cortina sta diventando una “scuola di gentrificazione, dove ci si trova estranei nella propria terra”. Come spiega il professore Alberto Lanzavecchia dell’Università di Padova, “le proprietà non vengono acquistate dagli italiani, ci sono investitori stranieri, oggi solo un terzo degli alberghi è gestito da famiglie di residenti. L’offerta turistica diventa più costosa ed espelle le famiglie italiane, che non possono godere più di quella valle”.


Google NewsRicevi le nostre ultime notizie da Google News - SEGUICI


Massa Critica è una piattaforma di informazione, partecipazione e attivazione dei cittadini per favorire l'attivazione di quanti condividono aspirazioni nuove e innovative su sostenibilità , tecnologia , innovazione , startup , cibo , social innovation, salute.
.Vuoi saperne di più su Massa Critica ? Ecco la nostra presentazione.
Ti  è piaciuto Massa Critica ? Bene! Iscriviti alla nostra newsletter. e al nostro canale Telegram.
Se ti piace il nostro lavoro vai alla nostra pagina su Facebook e clicca su "Like".
Se preferisci puoi anche seguirci via Twitter , via Instagram e via Youtube.


Per sostenerci abbiamo bisogno del vostro contributo, per questo vi chiediamo di supportarci concretamente attraverso Paypal o Satispay. Grazie per il vostro contributo e per la vostra fiducia!


Donazione con Paypal o carta di credito



Donazione con Satispay


Continue Reading

In Evidenza

Il Sud #InRete con l’Europa: racconta con i tuoi occhi

Torna la nuova edizione del contest fotografico e video: “Il Sud #InRete con l’Europa: racconta con i tuoi occhi” indetto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in qualità di Autorità di Gestione del Programma Operativo Nazionale Infrastrutture e Reti 2014-2020 (PON-IR).

L’iniziativa, giunta all’ottava edizione, è parte delle azioni di sensibilizzazione finanziate dal PON-IR, cofinanziato dall’Unione Europea, per valorizzare gli interventi infrastrutturali in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Quest’anno il titolo del concorso è: “Siamo nati al sud, viaggiamo in Europa – Noi e l’evoluzione del mondo dei trasporti“. L’obiettivo è quello di raccontare, attraverso foto e video, l’evoluzione del trasporto pubblico nelle cinque Regioni interessate dal PON-IR, evidenziando il connubio tra tradizione e innovazione, sostenibilità e progresso tecnologico.

In particolare, l’edizione 2025 punta a mettere in gara opere fotografiche e video che riescano a raccontare la maggiore efficienza dei mezzi di trasporto pubblico e delle infrastrutture quali strade, reti e stazioni ferroviarie, porti e aeroporti, con un’attenzione all’utilizzo di energie rinnovabili e al risparmio energetico. Un modo per riflettere sull’evoluzione dei trasporti pubblici verso un’Europa più connessa e verde, grazie anche agli interventi finanziati dal PON-IR.

Il Foto Contest

Il concorso fotografico è aperto ai soli residenti delle regioni interessate dal PON-IR (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia). I partecipanti potranno inviare uno scatto inedito che rappresenti un viaggio o un’esperienza legata al trasporto pubblico, passato o presente, reale o immaginario, mettendo in risalto l’innovazione, come ad esempio l’introduzione dei navigatori satellitari o le smart road, e la sostenibilità.

Le immagini dovranno rispettare i requisiti tecnici specificati nel regolamento e saranno valutate da una giuria popolare e una giuria di esperti.

Le fotografie potranno essere inviate entro il 6 aprile 2025 all’indirizzo [email protected]. Le votazioni online si svolgeranno dal 9 maggio al 30 giugno 2025.

Il Video Contest

La sezione video del contest è rivolta a due categorie: Istituti scolastici e videomaker. I partecipanti dovranno realizzare un breve filmato che racconti un’esperienza di viaggio o un episodio significativo legato al trasporto pubblico nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia che mostri lo sviluppo del territorio, la sicurezza delle persone e il benessere diffuso. I video potranno essere di genere differente: fiction, docu-fiction, documentario, inchiesta o spot. Gli Istituti scolastici possono partecipare al concorso inviando più video realizzati da classi o gruppi interclasse con diversi alunni. Per ogni videomaker è consentita la presentazione di un solo video.

Le opere potranno essere inviate fino al 20 aprile 2025 all’indirizzo [email protected].

La valutazione avverrà, come per il contest fotografico, attraverso una giuria popolare e una giuria di esperti, con votazioni aperte dal 9 maggio al 30 giugno 2025.

Premi e riconoscimenti

I vincitori riceveranno buoni acquisto per attrezzature video e  fotografiche.

I lavori finalisti verranno pubblicati sul sito ufficiale del PON-IR. Tutti i lavori presentati saranno poi inseriti in una pubblicazione dedicata. La cerimonia di premiazione si terrà entro il 2025 e la data sarà comunicata in anticipo agli interessati.

Per maggiori informazioni e per consultare il regolamento completo, è possibile visitare il sito ufficiale del PON-IR: https://ponir.mit.gov.it.

Contest video: https://ponir.mit.gov.it/azione-contest/racconta-edizione-2025-contest-video

Contest foto: https://ponir.mit.gov.it/azione-contest/racconta-edizione-2025-contest-foto


Google NewsRicevi le nostre ultime notizie da Google News - SEGUICI


Massa Critica è una piattaforma di informazione, partecipazione e attivazione dei cittadini per favorire l'attivazione di quanti condividono aspirazioni nuove e innovative su sostenibilità , tecnologia , innovazione , startup , cibo , social innovation, salute.
.Vuoi saperne di più su Massa Critica ? Ecco la nostra presentazione.
Ti  è piaciuto Massa Critica ? Bene! Iscriviti alla nostra newsletter. e al nostro canale Telegram.
Se ti piace il nostro lavoro vai alla nostra pagina su Facebook e clicca su "Like".
Se preferisci puoi anche seguirci via Twitter , via Instagram e via Youtube.


Per sostenerci abbiamo bisogno del vostro contributo, per questo vi chiediamo di supportarci concretamente attraverso Paypal o Satispay. Grazie per il vostro contributo e per la vostra fiducia!


Donazione con Paypal o carta di credito



Donazione con Satispay


Continue Reading

Suggerimenti per te

Seguici via Whatsapp

Iscriviti alla nostra Newsletter

Suggerimenti

Ultimi Articoli

Suggerimenti per te

Covering Climate Now

Suggerimenti per Te

Startup on Air

Startup Onair

Suggerimenti

CO2WEB