Economia circolare
Regolamento sugli imballaggi: in Italia fronte comune contro la proposta europea
Le Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera dei deputati hanno espresso una valutazione negativa sulla proposta della Commissione europea sul Regolamento imballaggi. Oltre alla politica, su questa linea si sono schierate anche diverse realtà del mondo industriale intimorite dalle conseguenze negative per l’economia dell’Italia che potrebbero derivare da questa nuova formulazione del Regolamento UE sugli imballaggi.
Il commento del ministro dell’Ambiente
“Il voto delle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera sulla proposta di regolamento Ue sugli imballaggi rafforza la posizione tenuta da principio dal governo italiano in sede Ue. La nostra contrarietà è di metodo e di merito: non funziona il veicolo legislativo del regolamento e soprattutto non si può mettere a rischio un sistema efficiente come quello italiano, che dovrebbe piuttosto essere preso ad esempio per vincere la sfida dell’economia circolare. A rischio c’è una filiera di innovatori che tiene insieme tutela dell’ambiente, occupazione e sviluppo. Il nostro obiettivo resta trovare un punto di equilibrio con l’Europa, su basi oggettive e non di contrarietà preconcetta” ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
Assobioplastiche condivide il parere negativo della Camera
“Assobioplastiche ribadisce la propria preoccupazione per le criticità e i rischi concreti che possono derivare da questa proposta. Così formulato, il Regolamento restringe fortemente le tipologie di imballaggi in bioplastica compostabile consentite penalizzando in modo sproporzionato e discriminatorio l’intero settore italiano della bioplastica e della biochimica poiché non lascia sufficiente spazio agli Stati Membri per stabilire regole adeguate alle loro specificità” ha sottolineato Luca Bianconi, presidente di Assobioplastiche.
“In particolare, la proposta consente di utilizzare le bioplastiche compostabili solo per un elenco limitato di applicazioni. Tutte le altre applicazioni vengono invece vietate, anche quelle a contatto con gli alimenti dove, invece, il ruolo dei materiali compostabili e del riciclo organico è fondamentale. Su questo punto, in particolare, le Commissioni parlamentari hanno chiesto che si continui a consentire l’utilizzo di imballaggi monouso sostenibili e riciclabili, ottenuti con minore consumo di materie prime, ovvero con l’utilizzo di materie prime rinnovabili (in ottica di decarbonizzazione dell’economia) e riciclabili in compostaggio assieme agli scarti di cibo residui (piatti, posate, vaschette eccetera)” ha concluso Bianconi condividendo il parere negativo delle Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera.
Anche Assocarta in linea con il giudizio di Montecitorio
“Dall’analisi del parere approvato dalle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera emerge, ancora una volta, la chiarezza della posizione italiana rispetto alle tante, troppe criticità che caratterizzano la proposta europea in materia di imballaggi. È miope, come avviene nell’attuale formulazione della proposta europea, imporre regole di gestione degli imballaggi in modo orizzontale a tutti gli Stati membri, senza guardare alla storia e all’attuale funzionamento dei rispettivi sistemi, e dunque nel caso dell’Italia all’eccellenza del riciclo della carta e non solo, e senza una credibile valutazione d’impatto sui singoli materiali e sulle rispettive filiere”. Lo afferma in una nota Maurizio D’Adda, direttore generale della Federazione Carta e Grafica.
“Il nostro settore ribadisce la preoccupazione per l’evoluzione del dibattito a livello europeo, ad esempio in merito alle proposte di compromesso che la presidenza svedese di turno della UE sta elaborando, e con forza si appella a tutti i decisori perché non cedano, sotto la pressione dettata dall’avvicinarsi del fine legislatura europea, alla fretta di chiudere un dossier così rilevante senza riflettere su tutti i possibili risvolti per il buon funzionamento dell’economia circolare. Nell’arco di più decenni l’Italia ha consolidato il miglior sistema del riciclo d’Europa e anche costruito intorno ad esso sviluppo industriale e occupazione: la partita in gioco è dunque importante ed esige anche da parte della Commissione e degli altri attori europei in campo scelte che siano davvero ponderate”, conclude D’Adda.
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Economia circolare
VIII EcoForum per l’Economia Circolare – Per la prima volta calano i Comuni Rifiuti Free in Piemonte
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Economia circolare
In libreria ‘Il Rigiocattolo’ di Letizia Palmisano: la sostenibilità in una fiaba per tutte le età
Il 13 dicembre esce nelle librerie ‘Il Rigiocattolo’ di Letizia Palmisano, giornalista ambientale, saggista e divulgatrice TV, edito da Città Nuova e illustrato sapientemente dall’illustratrice Anna Curti. Il libro è una fiaba ecologista – ispirata a principi di economia circolare – che ha come protagonisti dei giocattoli un po’ malandati ai quali il destino riserva un futuro diverso da quello di molti altri balocchi, spesso destinati ad essere buttati una volta rotti. (altro…)
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Economia circolare
Archeoplastica: la storia dei prodotti attraverso i contenitori di plastica finiti sulla spiaggia
Il progetto Archeoplastica ha la finalità di sensibilizzare sul tema dell’inquinamento dei mari determinato dall’utilizzo della plastica e, nello specifico, dalla scorretta gestione del fine vita della stessa.
Archeoplastica è un progetto per sensibilizzare sul problema dell’inquinamento da plastica e promuovere un uso più consapevole e responsabile di questo materiale. Dal 2018 sono stati selezionati numerosi rifiuti di plastica, datati dai 30 ai 60 anni fa, per realizzare un museo virtuale e diverse mostre nelle scuole e in altri luoghi pubblici.
La messa in mostra di reperti di plastica spiaggiata di oltre cinquant’anni fa è il pretesto per raccontare una storia senza fine, quella della plastica, immortale, che si accumula sempre di più nei nostri mari. Solo la conoscenza e la consapevolezza del problema potranno portare al cambiamento di ciascuno di noi nell’uso quotidiano della plastica.
Non sussiste alcuna volontà da parte di Archeoplastica di accusare e denigrare le aziende produttrici dei prodotti rinvenuti in mare ed esposti nel presente museo virtuale, né tantomeno sussiste alcuna volontà di agganciamento ai marchi stessi.
I marchi citati sono riportati al solo fine di dimostrare la datazione dei rifiuti rinvenuti.
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