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Agricoltura

Caldo anomalo, in pericolo la produzione di frutta e le api risvegliate dalle temperature primaverili

Il caldo anomalo di questi giorni rischia di mettere a rischio la produzioni agricole del nostro territorio. Con temperature, che nei frutteti di Cavour superano i 15 gradi, e con lo zero termico a 3.000 metri nelle ore centrali, le coltivazioni del Torinese, a iniziare da quelle frutticole, sono ingannate dal clima.

Il pericolo è che le gemme e i fiori sboccino quando sarà ancora molto alta la probabilità di gelate notturne distruggendo, in un colpo solo, la frutta prima ancora che le piante mettano fuori le foglie. Come è accaduto nel 2021, quando, l’8 aprile, la gelata più forte degli ultimi 50 anni ha colto gli alberi da frutta con i frutticini già allegati causando in un paio di notti milioni di danni quasi azzerando sul nascere la produzione di mele, pere, pesche, albicocche, kiwi, ciliegie nel Pinerolese.

«Se questo inverno anomalo non lascia subito posto al normale freddo di gennaio – spiega Sergio Bunino, tecnico frutticoltore coordinatore della Commissione ortofrutta di Coldiretti Torino – c’è il forte pericolo che le piante percepiscano una falsa primavera e che, a febbraio, con un mese di anticipo, diano il via alla stagione vegetativa arrivando alle fioriture troppo presto. Se un albero da frutto fiorisce a marzo invece che aprile in un clima come quello pedemontano è quasi sicuro che verrà esposto a un ritorno di freddo, magari con i frutticini che iniziano a svilupparsi. In questo caso i frutti muoiono e non ricrescono».

Ma a preoccupare è anche l’anticipo di scioglimento della poca neve caduta nelle nevicate di dicembre. «I 40 cm di manto oltre i 1.500 metri erano una garanzia per l’estate. Ora questo scioglimento rapido fin oltre i 2.000 metri fa già sparire la riserva d’acqua preziosa per le irrigazioni estive».

Ma a preoccupare è anche il comportamento delle api che stanno già cessando la letargia invernale e che escono per cercare nettare e polline che, naturalmente, non trovano ancora. Un danno enorme per le oltre 300 aziende apistiche del Torinese.

«Quando le api percepiscono le temperature miti iniziano a uscire dall’alveare perché, per loro, è iniziata la primavera e immaginano di trovare fioriture nettarifere – spiega Claudia Roggero, apicoltrice, di Giovani Impresa Coldiretti Torino – Inoltre se continua così, la Regina, ricomincerà a produrre uova, al ritmo di duemila al giorno, con le nuove larve che dovranno essere nutrite proprio nel momento in cui saranno terminate le scorte invernali. Così, da una parte aumenta la popolazione dell’alveare e dall’altra le api bottinatrici consumano più energie nel volo senza trovare nulla da mangiare. Questo mentre le scorte sono state intaccate già dalla tarda estate per la cessazione prematura delle fioriture causata dalla siccità. Per non vederle morire abbiamo dovuto alimentarle artificialmente con fruttosio e candito: una spesa, viste le ultime annate disastrose, che speravamo di non dovere affrontare».

Coldiretti Torino invita a non perdere tempo in vista di un anno che potrebbe essere di nuovo caldo e avaro di precipitazioni.

«Dobbiamo varare adesso quelle misure strutturali che ci permettano di affrontare siccità, alte temperature e un clima che alterna bombe d’acqua a lunghi periodi di mancanza di precipitazioni – torna a chiedere il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Piccoli invasi, sburocratizzazione per la trivellazione di pozzi nei campi, utilizzo delle acque depurate, uso plurimo delle acque per le derivazioni idroelettriche: sono tutte azioni che devono partire il più presto possibile se non vogliamo trovarci impreparati ad affrontare nuove emergenze».

Questo inverno che sa di primavera fa seguito a un 2022 che si classifica come l’anno più bollente mai registrato prima con una temperatura di oltre un grado superiore alla media storica in cui sono cadute quasi 1/3 di precipitazioni in meno, secondo le analisi Coldiretti su dati Isac Cnr che evidenziano che nei primi undici mesi la temperatura in Italia e stata superiore di 1,06 gradi la media. Si accentua la tendenza al surriscaldamento in Italia dove la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine dopo il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020. Il cambiamento climatico è stato accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che, in Italia, hanno già superato i 6 miliardi di euro e che, solo in provincia di Torino, superano i 250 milioni.


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Agricoltura

Una guida allo sviluppo rurale in Piemonte 2023-2027

Dal 1° gennaio 2023 è partita la nuova programmazione della Politica Agricola Comune (PAC). Il piano strategico nazionale dell’Italia, dal valore di 37 miliardi di euro, è stato approvato dalla Commissione Europea e grandi somme di tale piano saranno dedicate agli obiettivi climatici e ambientali, agli ecoschemi e ai giovani agricoltori.

La Rrgione Piemonte ha pubbllicato una guida a disposizione degli agricoltori piemontesi.

La programmazione 2023-2027 avrà una durata di cinque anni. La PAC ha tradizionalmente tre obiettivi generali, uno economico relativo alla competitività delle aziende e alla creazione di filiere agroalimentari, uno ambientale dedicato alla sostenibilità e alla conservazione delle risorse naturali e uno sociale riguardante l’ingresso dei giovani in agricoltura e lo sviluppo delle comunità nelle zone rurali.

Nella PAC 2023-2027 ogni obiettivo generale è suddiviso in 3 obiettivi specifici, come indicato nella figura sottostante. É inoltre presente un decimo obiettivo, trasversale, dedicato alla costruzione di sistemi di conoscenza e innovazione tra mondo della ricerca, attori privati e pubblici.

Nella programmazione precedente la Commissione Europea aveva previsto due strumenti per l’attuazione della PAC: il “Primo Pilastro” (aiuti diretti e interventi settoriali) e il “Secondo Pilastro” (misure di sviluppo rurale) gestito prevalentemente dalle singole Regioni attraverso i PSR (Programmi di sviluppo rurale).

Nel nuovo ciclo, è invece previsto un unico strumento di attuazione di livello nazionale, il Piano strategico della PAC (PSP), che comprende sia il Primo, sia il Secondo pilastro e che include tutti gli interventi sui territori. Anche se non esisteranno più i PSR regionali, ogni Regione ha definito un Complemento regionale per lo sviluppo rurale 2023-2027 (CSR), che rappresenta lo strumento attuativo a livello locale della strategia nazionale. Il CSR del Piemonte avrà una dotazione finanziaria di 750 milioni di euro e attiverà 49 interventi all’interno di otto ambiti indicati dai diversi colori in questa guida.

Altre informazioni utili sono reperibili alla apgina dello Sviluppo Rurale in Piemonte, e alla rivista Quaderni dell Agricoltura online.


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Agricoltura

Parte il primo programma di accelerazione di LaGemma Venture con un investimento di 1,7 milioni di euro per agricoltura , alimentare e economia circolare

La Gemma Venture , società d’investimenti nata nel marzo 2024 con l’obiettivo di creare un hub di innovazione e di crescita con sede in provincia di Cuneo, ha annunciato l’investimento di 1,7 milioni di euro in 11 realtà selezionate, che partecipano al suo primo programma di accelerazione AGRIFOOD24 focalizzato su agricoltura, filiera alimentare, alimentazione ed economia circolare e realizzato in collaborazione con SocialFare – Centro per l’Innovazione Sociale.

Secondo la Direttrice Wilma Tesio

Le startup selezionate sono realtà con possibilità di crescita e sviluppo che, attraverso questo percorso e grazie alle nostre risorse investite, potranno accrescere al meglio il loro potenziale.
LaGemma Venture con un investimento, per questa prima annualità, di 1,7 milioni di euro, punta non solo a fornire supporto finanziario, ma anche mentoring strategico e percorsi di crescita alle startup e realtà selezionate. Sono con noi partner d’eccellenza quali SocialFare, le aziende e le istituzioni del nostro territorio, un team di tecnici ed esperti, professionisti provenienti da imprese e organizzazioni che sono un indispensabile supporto per i nuovi imprenditori. LaGemma Venture punta a generare non solo crescita economica, ma anche sociale e ha scelto di farlo investendo in 2 realtà imprenditoriali particolarmente attive proprio nel sociale.

Il programma di accelerazione, iniziato il 13 gennaio, si svolgerà nella nuova sede operativa di LaGemma Venture, all’interno di Spazi per l’Italia, nella sede centrale delle Poste di Cuneo e si concluderà il 20 maggio con l’Investor Day.

Dopo un processo di selezione che ha valutato le 70 candidature ricevute, queste sono le realtà in cui LaGemma Venture ha scelto di investire che si distinguono per l’offerta di prodotti o servizi innovativi nell’ambito dell’Agrifood, capaci di generare un impatto sociale e ambientale positivo concreto:

● Kelpeat S.r.l. (Piemonte): startup che produce snack e alimenti a base di alghe con l’obiettivo di promuovere la biodiversità sia in natura sia in tavola.

● Agree Net S.r.l. (Piemonte): startup che progetta soluzioni innovative che, attraverso biomateriali attivi e biodegradabili, si propongono di aumentare la durata di conservazione di alimenti freschi e ridurre gli sprechi.

● Aqua Farm S.r.l. Società Benefit (Piemonte): startup che realizza impianti di acquaponica, una tecnica che combina l’acquacoltura con la coltivazione idroponica, creando un sistema integrato che consente di ridurre l’uso di risorse naturali, offrendo alimenti freschi, sani e a filiera corta.

● RedMoringa S.r.l. (Piemonte): startup che produce e commercializza integratori, cosmetici naturali, oltre a prodotti per animali a base di moringa oleifera, con un approccio etico alla produzione, per migliorare la salute.

● Vortex S.r.l. (Piemonte): startup che attraverso tecnologie brevettate valorizza i sottoprodotti dell’industria agroalimentare, trasformandoli in ingredienti di alta qualità certificati da economia circolare. Tra le loro principali linee di produzione ci sono i cosmetici Naste Beauty, oltre a prodotti impiegabili in ambito food e pet food.

● 8pari (Piemonte): realtà nascente dall’attività educativa agricola di Progetto Emmaus – attivo da 25 anni nell’inclusione sociale nelle zone di Alba, Bra, Langhe e Roero – produce vini di qualità attraverso l’inserimento lavorativo di persone fragili (persone con disabilità, disturbo della salute mentale, rifugiati).

● Mondo Pane S.r.l. (Piemonte): realtà che opera nell’ambito dell’economia carceraria impiegando persone delle case circondariali nella realizzazione di prodotti da forno artigianali di alta qualità, con l’obiettivo di venderli ad aziende dei settori Ho.Re.Ca. e Food Service.

● NuHpro (Emilia-Romagna): startup che punta a migliorare la qualità di vita delle persone, sviluppando prodotti alimentari per prevenire e trattare diabete, problemi intestinali e intolleranze al lattosio.

● Nutras S.r.l. (Marche): con un approccio lean, la startup sviluppa integratori alimentari e un kit dal design pratico per averli sempre con sé, per migliorare il benessere delle persone che soffrono di intolleranze alimentari, in particolare al lattosio, o problemi di digestione.

● PlantVoice S.r.l. Società Benefit (Trentino-Alto Adige): startup che, attraverso un innovativo innesto intelligente, monitora in tempo reale la salute delle piante da frutto analizzando la linfa. Un sistema avanzato che consente di ridurre gli sprechi, migliorare l’efficienza produttiva e la sostenibilità agricola.

● Sylfib S.r.l. Società Benefit (Lombardia): startup specializzata nella lavorazione delle fibre naturali, con un focus particolare sulla macerazione delle fibre liberiane. Promuove un modello industriale circolare e rispettoso dell’ambiente, con applicazioni nei settori tessile, edile, cartario e dei materiali compositi.


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Agricoltura

A Torino nasce una vigna urbana all’interno del Politecnico

A Torino nasce una vigna urbana all’interno di un polo universitario grazie a un innovativo progetto del Politecnico di Torino che insieme a Citiculture, startup green tech che trasforma spazi urbani in luoghi di grande impatto sociale e ambientale attraverso la vigna, h.

La nuova vigna è un progetto partecipato e condiviso, un vero e proprio modo di rendere sociale il cambiamento, e vede il coinvolgimento di istituzioni accademiche come il Politecnico di Torino, con il suo nuovo corso di Laurea Magistrale in Agritech Engineering, e Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari – DISAFA dell’Università di Torino.

Una superficie di quasi 1.000 metri quadri che ospiterà più di 750 piante di vite in vaso, che andranno ad arricchire il piano di riqualificazione del verde all’interno della sede principale del Politecnico, in uno spazio diviso tra aule (cortile delle Aule I, Cittadella politecnica) e aree dedicate alla socializzazione e al relax di studenti e frequentatori del campus.

Dal punto di vista vitivinicolo, l’elemento sperimentale sta nella scelta di diversi tipi di clone, di filari e pergole, e in diversi tipi di varietà di vite e bacca, anche per ridurre al minimo l’intervento di fitosanitario, oltre che nella scelta di piantare le vigne in vaso. La selezione delle viti è fatta in collaborazione con il Vivaio Rauscedo, non solo uno dei più grandi vivai d’Europa ma anche tra i pionieri nello sviluppo delle varietà resistenti Piwi.

 


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