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Il satellite Dart si è schiantato contro l’asteroide Dimorphos. Grande attesa per le immagini del crash spaziale realizzate da LiciaCUBE della torinese Argotech

Missione compiuta per Dart che a otto mesi dal lancio con un razzo Falcon 9 di SpaceX si è schiantata contro l’asteroide Dimorphos con l’intento di deviarne la traiettoria.

All’una e 14 minuti di martedì 27 settembre Dart ha centrato il satellite. L’evento è stato seguito in live streaming fino a pochi minuti dall’impatto attraverso Draco la fotocamera di bordo. Ora è compito del satellite LiciaCUBE riprendere le conseguenze dello scontro. Le foto panoramiche di LiciaCube sono attese in mattinata

Ma che è successo ? alle 1.14 ora italiana di martedì 27 settembre la sonda NASA Dart Double Asteroid Redirection Test un satellite delle dimensioni di una grossa automobile si è schiantato contro il piccolo asteroide Dimorphos per cercare di deviarne la traiettoria.

Questo scontro spaziale avveniva mentre il minisatellite LiciaCube grande come due scatole da scarpe, dell’ASI Agenzia Spaziale Italiana realizzato dalla Argotech di Torino sorvolava a circa 60 chilometri di quota il luogo della collisione per catturare le immagini e i dati dello scontro.

Obiettivo della sperimentazione è verificare le conseguenze del crash spaziale sul sistema costituito da Dimorphos e Didymos l’asteroide principale del sistema binario, attorno a quale, ruota a due chilometri il satellite su cui è andato a sbattere DART, Compiendo un’orbita completa in 11 ore e 54 minuti.

La missione di Nasa e Asi vuole dimostrare che che è possibile modificare la traiettoria di un asteroide.
I dati impiegano circa 5 minuti ad arrivare dallo spazio al centro di controllo di Torino. Le immagini scattate in automatico a intervalli regolari da LiciaCube saranno elaborate e disponibili poche ore dopo l’impatto. Le prime foto con una Terra nascente sullo sfondo delle Pleiadi dimostrano che sulla sonda italiana è tutto ok.

Le camere Leia e Luke a bordo di LiciaCube, nella prima missione italiana in deep space saranno le uniche testimone dell’impatto tra la sonda DART e Dimorphos.

Le foto che ha inviato LiciaCUBE sono le prime immagini scattate da un satellite italiano a 14 milioni di km di distanza.

Nelle immagini la Terra e le Pleiadi viste da LiciaCUBE


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Spazio

E’ riuscito il primo lancio di Blue Origin di Jeff Bezos. Starship esplode in volo, ma il lanciatore atterra per il suo riuso

Si é alzato  dalla Space Force Station di Cape Canaveral il primo test in volo del razzo New Glenn dell’azienda Blue Origin fondata da Jeff Bezos.

New Glenn ha raggiunto in sicurezza l’orbita prevista durante la missione NG-1 che ha l’obiettivo di ottenere la certificazione da parte della first National Security Space Launch.

Alto 98 metri e con un diametro di sette, il razzo è destinato a portare in orbita carichi commerciali e rientrare a Terra per essere riutilizzato.

Diverso il destino per il nuovo lancio di SpaceX al suo settimo test per l’azienda di Elon Musk. Ha funzionato perfettamente il recupero del lanciatore , la parte più innovativa del programma. Sette minuti dopo il decollo, il booster Super Heavy ha decelerato da velocità supersoniche per rientrare alla torre di lancio. Nella capsula Starship si è sviluppato un incendio che ha portato alla distruzione del veicolo. L’Amministrazione federale dell’aviazione ha ordinato all’azienda di Elon Musk di svolgere un’ indagine sull’incidente prima che possa tornare in volo.


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Spazio

Lanciato il primo satellite della costellazione nazionale Iride

Il primo satellite della costellazione IRIDE – Pathfinder Hawk for Earth Observation (HEO) è stato lanciato il 14 gennaio a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX dalla Vandenberg Space Force Base, in California. (altro…)


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Spazio

La sonda Nasa Parker è arrivata a 6 milioni di chilometri dal sole

La sonda Nasa Parker è arrivata a 6 milioni di chilometri dal sole a una velocità 692 mila km/h, portandosi a una distanza mai raggiunta rispetto alla superficie della stella da cui dipende la nostra vita.

Lanciata nel 2018 Parker ha già completato con successo 21 passaggi ravvicinati al sole fino al tragitto più vicino di sempre, appena a 6,1 milioni di chilometri per dover resistere a una temperatura di 980 gradi.

A proteggere gli strumenti dal calore è un sofisticato scudo termico progettato per resistere fino a 1300 gradi. Accelerata dall’enorme attrazione gravitazionale del Sole Parker è l’oggetto artificiale più veloce di sempre dato che viaggia alla velocità di 692 mila km/h, pari a 192 km al secondo

NASA ha reso disponibile una mappa interattiva per seguire la traiettoria di Parker e delle altre sonde in viaggio nello spazio.


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