Clima
Dalle immagini satellitari di Copernicus l’impatto dei cambiamenti climatici sull’Europa
Il Programma Copernicus di osservazione della Terra dell’Unione europea, dedicato a monitorare il nostro pianeta e il suo ambiente a beneficio di tutti i cittadini europei ha condiviso alcune immagini che mostrano le conseguenze del riscaldamento globale sull’Europa mostrando la criticità della situazione relativa alla siccità e alle temperature elevate.
Heatwaves ♨️ do not only impact life on land
The waters of the Mediterranean Sea have also been affected by the recent extreme temperatures
On 19 June, the Sea Surface Temperature along the coasts of 🇪🇸🇫🇷 & 🇮🇹 was showing an anomaly of +5°C
⬇️@CMEMS_EU Data pic.twitter.com/5gCvXAJSNY
— 🇪🇺 DG DEFIS #StrongerTogether (@defis_eu) June 20, 2022
#EFFIS Fire Danger Forecast for 21 June
Extreme & Very Extreme Danger🔥 persists in:
➡️large parts of eastern #Spain🇪🇸
➡️the Rhône Valley in #France🇫🇷
➡️in many areas of #Italy🇮🇹
➡️eastern #Hungary🇭🇺
➡️areas in #Αττική, #Κρήτη & #Ρόδος, in #Greece 🇬🇷
➡️#Cyprus🇨🇾 pic.twitter.com/tlWB5If1k4— Copernicus EMS (@CopernicusEMS) June 21, 2022
Europe continues to be under the grip of an intense #heatwave♨️
On 18 June, the Land Surface Temperature (LST) 🥵 reached peaks of
▶️49°C 🌡️ in SE #France 🇫🇷 and in NE #Spain 🇪🇸
▶️51°C 🌡️ in #Italy 🇮🇹 (Sardinia)#Copernicus #Sentinel3 🇪🇺🛰️dataNB: LST is not air Temperature pic.twitter.com/1ZvTViK0jF
— Copernicus EU (@CopernicusEU) June 19, 2022
Part of southern Europe is about to suffer the first #heatwave of the #summer of 2022
Associated with♨️, a new #SaharanDust storm will deteriorate #AirQuality in southern 🇫🇷, 🇮🇹, Balearic Islands 🇪🇸 & the Balkan Peninsula
⬇️@CopernicusECMWF Aerosol forecasting for 21 to 25 June pic.twitter.com/AEaOBEYV8N
— Copernicus EU (@CopernicusEU) June 21, 2022
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Ambiente
Scrivo da un paese che non esiste: il sito che racconta l’impatto del cambiamento climatico in Italia
E’ online il sito Il Clima sta cambiando che contiene i reportage realizzati dal progetto Scrivo da un paese che non esiste , viaggio nell’Italia del cambiamento climatico. Scrivo da un paese che non esiste è un progetto di quality giornalism realizzato da ANSO l’Associazione Nazionale della Stampa Online, finanziato da Google News Initiative, che raccoglie le voci delle testate locali per raccontare l’impatto del cambiamento climatico in ogni angolo d’Italia.
Un mosaico di inchieste, reportage e storie che, pezzo dopo pezzo, compongono un’immagine inedita e allarmante del nostro Paese. Insieme con i lavori di tutti i giornali che troveranno spazio, link e visibilità nel sito del progetto, è previsto un prodotto finale. Sarà un docufilm: “Il Clima sta cambiando” sintesi dei video girati nei vari territori italiani.
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Acqua
A Valencia un disastro climatico porta 95 morti e dispersi imprecisati. E’ il più grande disastro naturale in Spagna
L’alluvione che ha colpito Valencia nel 2024 è stata un evento climatico di proporzioni drammatiche, causata dal passaggio di un fenomeno DANA (Depresión Aislada en Niveles Altos), noto in spagnolo come Gota Fria che ha riversato nella regione una quantità di pioggia senza precedenti.
In meno di 8 ore, si sono accumulati circa 445 millimetri di pioggia, una quantità che solitamente si raccoglie in un intero anno. Questo fenomeno ha trasformato le strade in fiumi, bloccato numerosi trasporti e causato vasti danni strutturali, con interruzioni nelle linee ferroviarie ad alta velocità e nella viabilità locale. I voli sono stati deviati e diverse aree risultano isolate o difficilmente raggiungibili.
Le immagini dell’alluvione mostrano scenari devastanti, con veicoli sommersi, edifici allagati e campi agricoli completamente devastati. La priorità attuale è il recupero dei dispersi e il ristabilimento dei collegamenti essenziali, mentre le previsioni meteorologiche mantengono un rischio di ulteriori precipitazioni nei giorni seguenti, aggravando ulteriormente la situazione
La disastrosa alluvione che ha colpito la provincia di Valencia nel pomeriggio-sera di ieri, martedì 29 ottobre, è stata innescata da una serie di nubifragi autorigeneranti sviluppatisi all’interno della medesima depressione che nello scorso weekend aveva interessato il Nord-Ovest italiano con eventi alluvionali tra Savona e Genova, in Valle Bormida e in Toscana, e che poi, ormai isolata dal flusso perturbato principale delle medie latitudini (cut-off) è andata a localizzarsi intorno a Gibilterra. Il drammatico bilancio dell’evento è in continua evoluzione, per ora sono accertati 70 morti, ma i dispersi sono a decine.Secondo AEMET, l’agenzia statale di meteorologia della Spagna, la precipitazione più intensa è stata registrata a Chiva, nell’entroterra 35 km a Ovest della costa di Valencia, con ben 491,2 mm in otto ore (pari alla media di un anno!), di cui 160 in un’ora. Si tratta di un valore tra i più elevati storicamente noti in Europa e nel bacino del Mediterraneo, all’incirca del medesimo ordine di grandezza dei 472 mm caduti in un tempo tuttavia ancora più breve (6 ore) il 25 ottobre 2011 a Brugnato (La Spezia), responsabili dell’alluvione delle Cinque Terre e della Val di Vara, e dei 496 mm piovuti sempre in 6 ore il 4 ottobre 2021 a Montenotte Inferiore (Savona), attuale record italiano su tale intervallo orario (precipitazioni tuttavia avvenute in territori mediamente abituati a ricevere e smaltire il triplo della pioggia annua di Valencia). Sono quantità che nessun territorio, anche se correttamente (e giustamente) manutenuto, può sopportare senza gravi conseguenze.
D’altra parte la Comunità Valenzana non è nuova a questo tipo di episodi, essendo anzi tra le zone maggiormente propense allo sviluppo di violenti nubifragi autorigeneranti in Europa e in tutto il bacino del Mediterraneo, insieme alla Catalogna, al Midi francese (dove si parla di épisodes cévenols o méditerranéens) e alla Liguria, trovandosi alle spalle di un mare caldo che dispensa enormi quantità di energia e vapore acqueo per lo sviluppo dei sistemi temporaleschi, con la complicità di fattori orografici e dinamici locali. Un altro evento drammatico avvenne proprio a Valencia il 14 ottobre 1957 causando almeno 81 vittime per il violento straripamento del fiume Turia che attraversava la città, e di cui – a seguito dell’episodio – venne deciso lo spostamento dell’alveo di 3 km, a sud dell’area metropolitana, dove si trova attualmente.
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Clima
Il mese di giugno 2024 è stato il più caldo mai registrato a livello globale
Il mese di giugno 2024 è stato il più caldo mai registrato a livello globale, secondo il programma europeo per il clima Copernicus. (altro…)
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