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Tornano i Torino Digital Days, dal 24 al 29 maggio 2022

Dopo la grande affluenza di pubblico nelle prime due edizioni del 2019 e 2020, che hanno registrato complessivamente 5 mila partecipanti in presenza e oltre 300 mila collegati online, e dopo lo stop dell’anno scorso dovuto alle misure anti pandemia, ritornano i Torino Digital Days, dal 24 al 29 maggio 2022, sei giorni di incontri, seminari, eventi, performance, mostre e workshop gratuiti e aperti a tutti ospitati in diverse location della città e tenuti da sviluppatori, ricercatori universitari, innovation manager e professionisti di aziende italiane e multinazionali per condividere e conoscere tutte le novità, le opportunità e le applicazioni del digitale in diversi ambiti come il marketing, la finanza, il fashion, il food & beverage, l’arte, l’e-commerce, l’automotive, il travel e la smart mobility.

Il tema di questa terza edizione dei Torino Digital Days è “Virtuosismi digitali”, ovvero le nuove abitudini digitali, accelerate da due anni di pandemia e dalle conseguenti restrizioni alla mobilità e alle interazioni sociali, che hanno modificato le prassi e i bisogni delle persone nel modo di lavorare, comunicare, vendere e acquistare. Sarà infatti l’occasione per i partecipanti per ascoltare e analizzare, direttamente da chi li sperimenta ogni giorno nella sua impresa, da quella più piccola alla multinazionale, molti esempi concreti e case history di successo di utilizzo di moderne tecnologie digitali. Ci si confronterà su Metaverso, Intelligenza artificiale, machine learning, blockchain, Nft, IoT, VR, AR, big data, Darq, customer experience, human centricity, tTechnology calm, cybersecurity, chat bot, social advocacy, video marketing e social listening.

Torino Digital Days è un progetto realizzato e promosso dall’Associazione Digital Days e da tre importanti realtà del mondo della comunicazione e del digital, Tandù, Bonobo Events e Hoverstate, con il supporto economico della Regione Piemonte e degli sponsor: Factory 1895 – by Lavazza Coffee Designers, Aryel, Bakeka.it, Endurance Overseas, Veicoli Srl, ZeroGrey, Advice, Reply Triplesense e Leading Law. Le principali location che ospiteranno gli incontri e gli eventi in calendario sono: Combo, Talent Garden Fondazione Agnelli, Toolbox, Centro Paideia e Mercato Centrale Torino, oltre a tanti altri siti “a porte aperte” distribuiti in città.

“L’obiettivo dei Torino Digital Days è quello di fornire ai cittadini gli strumenti necessari per interpretare e affrontare al meglio le sfide digitali, creando un’occasione per essere aggiornati sulle innovazioni tecnologiche più recenti e per condividere le prospettive della trasformazione digitale. Un momento di scambio e confronto con i professionisti che vivono quotidianamente nelle loro aziende i vantaggi del digitale in tutti i settori” ha Federica Toso, Presidente Associazione Digital Days.

I contenuti

Tra i 60 appuntamenti inseriti nel fitto programma ecco alcuni argomenti e sfide che saranno approfonditi nei talk dei Torino Digital Days 2022: cosa hanno imparato e come hanno reagito le aziende dall’esperienza della pandemia nell’offerta di nuovi prodotti e servizi ai consumatori; cos’è il Metaverso e quali sono le sue implicazioni sui modelli aziendali; come è stata applicata di recente la blockchain dai professionisti del settore sanitario; come stanno reagendo grazie al digitale le aziende dell’automotive al crollo delle vendite di veicoli causato principalmente dalla pandemia; come ottimizzare il proprio profilo su LinkedIn per renderlo un potente strumento di connessione con il mondo del lavoro e con il mercato di interesse; come può intervenire l’intelligenza artificiale per abbattere le barriere e favorire l’integrazione sociale e come garantire l’accessibilità ai media digitali e dell’intrattenimento anche a chi soffre di deficit cognitivi e dell’apprendimento; come ha reagito il settore turistico ai lockdown grazie all’adozione di strumenti digitali e a nuove strategie di comunicazione; come si realizza un prodotto digitale e cosa fare per diventare un Digital Product Designer; come sta evolvendo la shopping experience nel settore della moda e quali sono i nuovi trend dell’e-Fashion; che strategie adottano le grandi aziende e le multinazionali per trasformare i propri clienti in brand ambassador utilizzando il marketing online e la comunicazione digitale; come si è evoluto il digitale nell’industria cinematografica, dalla virtual production, al deepfake, al motion capture; come il digitale contribuisce a proteggere o a violare la nostra privacy, le nuove leggi in materia; cosa sono gli NFT e perché hanno raggiunto tale successo; come si è trasformato il settore del food & beverage grazie alle potenzialità offerte dal digitale; come intercettare il target giusto con la pubblicità sui social network Instagram, Facebook, LinkedIn, Google, Spotify, TikTok e Pinterest. E molto altro.

I relatori

Come i contenuti, di alto profilo anche i relatori, gli ospiti e i professionisti selezionati per i talk, tra cui: Oscar Farinetti – Eataly, Giulia Volpe – Stellantis, Pietro Bagnasco – Google, Massimiliano Marsiaj – Sabelt Spa, Alessandro Pradelli – Peyrano Torino, Michele Cannone – Factory 1895 – by Lavazza Coffee Designers, Christian Zegna – Btrees, Rossana Bianco – Sorgenia, Claudio Valvassori – Almo Nature, Beniamino Bedusa – Great Place to Work®-Italia, Tommaso Cornaglia – Cornaglia Group, Francesco Ronchi – Synesthesia, Marco Vallario – Gbs Group, Irene Cassarino – Franco Angeli Edizioni, Ileano Testa – ZeroGrey, Fabio Cassanelli – Argo Business Solutions, Daniela Trunfio – +Cultura Accessibile, Gabriele Manno – DNV, Cristina Ghione – Swarco, Fulvio Furbatto – Advice Group, Mattia Salvi – Aryel, Riccardo Albertazzi – Reply Triplesense, Claudio Mus – Endurance Group, Alessio Tirone – Veicoli Srl e Margherita Leder – INATBA.

Per iscriversi agli aventi e per consultare il programma completo dei Torino Digital Days 2022: digitaldays.it


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Digitale

Google chiude contezioso con il fisco italiano versando quasi 326 milioni di euro

Google ha chiuso un contenzioso tributario con il fisco italiano versando quasi 326 milioni di euro, mettendo così fine a una disputa aperta dalla metà del 2023. A seguito di questo pagamento e dell’esclusione dell’ipotesi di evasione fiscale dopo le verifiche svolte, la Procura di Milano ha chiesto l’archiviazione dell’indagine penale.

L’inchiesta, emersa nel giugno scorso, riguardava Google Ireland Limited, società del gruppo californiano, e vedeva indagata una responsabile della sede irlandese. L’indagine, condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Milano sotto il coordinamento dei pm Giovanna Cavalleri, Giovanni Polizzi e Cristiana Roveda, era nata da una verifica fiscale chiusa nel giugno 2023 con un “verbale di constatazione” relativo ai periodi d’imposta dal 2015 al 2020.

Secondo gli accertamenti, la società irlandese non avrebbe dichiarato né versato le imposte sui redditi prodotti in Italia, sfruttando una presunta “stabile organizzazione occulta” costituita dai server e dall’infrastruttura tecnologica essenziale per l’erogazione dei servizi digitali. Inoltre, la presenza di server, personale di Google Italy e la vendita di spazi pubblicitari avrebbero fatto emergere una mancata tassazione sui ricavi. Si contestava anche l’omessa applicazione delle ritenute sulle royalties versate alle società estere dello stesso gruppo per l’utilizzo di software, algoritmi, marchi e altre proprietà intellettuali.

Tuttavia, i pm hanno ritenuto che tale condotta non violasse alcuna norma tributaria, ma ne eludesse l’applicazione, configurandosi come un caso di presunta elusione fiscale o “abuso del diritto” e non di evasione. La presenza di incertezze interpretative e le peculiarità del caso hanno portato la Procura a concludere che non vi fossero elementi sufficienti per sostenere un’accusa in sede penale.

Sul piano tributario, pur dissentendo tecnicamente dalle conclusioni dell’Agenzia delle Entrate, Google ha deciso di chiudere la controversia versando il 14 novembre scorso circa 326 milioni di euro. Di questi, oltre 265 milioni erano relativi a omesse ritenute su royalties, comprensive di sanzioni e interessi, mentre più di 60 milioni riguardavano Ires e Irap, anch’essi comprensivi di sanzioni e interessi.

L’indagine su Google, ora in attesa della valutazione di un giudice per l’archiviazione, è solo una delle numerose inchieste della Procura di Milano su colossi del web e dell’high-tech, molte delle quali si sono concluse con transazioni per centinaia di milioni di euro. Già nel 2017, Google aveva chiuso un altro contenzioso con il fisco italiano versando 306 milioni di euro per sanare le pendenze dei 15 anni precedenti.

Un caso simile ha riguardato Netflix, che nel maggio 2022 ha versato oltre 55 milioni di euro in un’unica soluzione e ha aperto una sede operativa in Italia. Il cosiddetto “modello Milano”, caratterizzato da una stretta collaborazione tra verifiche fiscali, accertamenti tributari e indagini penali, ha permesso negli ultimi tre anni di recuperare circa 2 miliardi di euro a beneficio della collettività, come sottolineato dal procuratore Marcello Viola.

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Digitale

Che cosa è DeepSeek l’azienda cinese che tenta di cambiare lo scenario dell’ Intelligenza Artificiale

L’avvento della piattaforma AI cinese DeepSeek ha cambiato in poche ore gli scenari borsistici e finanziari mondiali con una perdita di 589 miliardi di dollari: secondo quanto riferisce Bloomberg, si tratterebbe della perdita più grande di sempre per il mercato statunitense.

Il modello di AI sviluppato da DeepSeek ha dimostrato che è possibile raggiungere risultati paragonabili a quelli dei leader del settore, come ChatGPT, con investimenti molto più contenuti soprattutto dei chip per AI di Nvidia come l’A100 che i cinesi di DeepSeek avevano ottenuto prima che scattasse il divieto di esportazione degli Stati Uniti, insieme a chip meno potenti.

DeepSeek è un’azienda cinese di intelligenza artificiale specializzata nello sviluppo di modelli linguistici di grandi dimensioni con sede a Hangzhou  ed è finanziat dall’ hedge found cinese High-Flyer, il cui co-fondatore, Liang Wenfeng, ha fondato la società nel 2023 e ne ricopre il ruolo di CEO.

La sua tecnologia è stata sviluppata in un contesto di restrizioni imposte dagli Stati Uniti sull’esportazione di chip Nvidia verso la Cina, limitando la capacità del Paese di sviluppare sistemi di IA avanzati. DeepSeek usa un modello di chatbot generativo open source e distribuito.

Il 10 gennaio 2025, DeepSeek ha rilasciato la sua prima applicazione chatbot gratuita. In meno di tre settimane, il 27 gennaio, l’app è diventata la più scaricata negli Stati Uniti, superando ChatGPT.

DeepSeek ha anche lanciato Janus-Pro, un nuovo modello di generazione di immagini da testo che ma mira a competere con rivali statunitensi come DALL-E 3 e Stable Diffusion, offrendo una qualità e precisione superiori nella creazione di immagini.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato una richiesta di informazioni a Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e a Beijing DeepSeek Artificial Intelligence, le società che forniscono il servizio di chatbot DeepSeek, sia su piattaforma web che su App.

L’Autorità ha chiesto alle due società e alle loro affiliate di confermare quali siano i dati personali raccolti, da quali fonti, per quali finalità, quale sia la base giuridica del trattamento, e se siano conservati su server collocati in Cina.


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Digitale

Bando PID-Next per accedere a percorsi personalizzati per la trasformazione digitale delle imprese

Grazie al Bando PID-Next mille micro, piccole e medie aziende, con sede legale o operativa in Italia, avranno la possibilità di accedere a percorsi personalizzati di first assessment e attività di orientamento in grado di supportare la trasformazione digitale della propria attività.
PID-Next prevede la concessione di contributi, sotto forma di servizi, per supportare le aziende beneficiarie  nel loro percorso di trasformazione digitale. Gli incentivi sono destinati a coprire i costi relativi all’assessment iniziale e all’orientamento post-assessment.
PID-Next è finanziato con fondi del Piano nazionale di impresa e resilienza, che copriranno i costi dei servizi resi, da un minimo del 90% per le medie imprese fino al 100% per le micro e piccole.

Il progetto PID -Next, promosso da Unioncamere con il supporto di Dintec, sarà realizzato dai Punti impresa digitale delle Camere di commercio. La Camera di Commercio di appartenenza contatterà le aziende beneficiarie e avvierà il percorso.
Ecco come PID-Next può supportare la trasformazione digitale dell’impresa:

PRIMO STEP: Analisi personalizzata maturità digitale  L’analisi personalizzata della maturità digitale attraverso un incontro in impresa con un addetto del Polo che svolgerà una valutazione del livello di maturità digitale, degli obiettivi dell’azienda e dei fabbisogni tecnologici necessari al loro raggiungimento.

SECONDO STEP: Orientamento e Innovazione  A seguito dell’incontro, il secondo step prevede l’analisi dei fabbisogni da parte di un team nazionale che si occuperà anche di individuare le migliori opportunità per orientare il percorso di digitalizzazione dell’impresa.

TERZO STEP: Opportunità per le Imprese  La consegna del report che non sarà solo una analisi del livello di maturità digitale dell’impresa, ma offrirà suggerimenti riguardo ai partner con cui l’impresa può proseguire il proprio cammino di digitalizzazione e segnalazioni in merito ad eventuali ed ulteriori possibilità di finanziamento.

PID-Next apre così la strada al trasferimento tecnologico e l’accesso a un network di partner pubblici e privati mirato sulle esigenze dell’impresa.

Per partecipare è necessario utilizzare l’apposita pagina sulla piattaforma restart.infocamere.it a partire dal 16/12/2024, accedendo con SPID/CIE/CNS, e fino a ore 16:00 del 18/02/2025.


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