Massa Critica
Dott lancia la campagna di sensibilizzazione #SicuroSuDott con UICI e IREN
Prende avvio dalla Città di Torino l’importante campagna di sensibilizzazione ideata da Dott, società leader della micromobilità in sharing, in collaborazione con UICI – Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e IREN. Il progetto nasce con lo scopo di informare ed educare al corretto utilizzo dei monopattini, nel rispetto di tutti gli utenti della strada, con grande attenzione ai pedoni, sia vedenti che non.
Un’iniziativa ben accolta dall’amministrazione comunale torinese, da sempre vicina a tematiche di inclusione e impegnata per cercare di rendere gli spazi urbani più vivibili, accessibili e sicuri per tutti i cittadini, soprattutto per non ostacolare chi ha già mobilità ridotta.
“L’utilizzo corretto dei mezzi deve essere il punto di partenza per ogni tipo di ragionamento. La strada deve essere un posto sicuro per tutti e tutte. In questa direzione ci stiamo muovendo come amministrazione, pertanto accogliamo con estremo piacere l’iniziativa di Dott. Agli operatori di mezzi in sharing che ho finora incontrato ho fatto presente come sia fondamentale che i mezzi non si trasformino in barriere per gli altri utenti della strada. Grazie, quindi, a Dott, all’Associazione UICI per il lavoro quotidiano che portano avanti e a Iren, per aver colto la richiesta di supporto pervenuta da associazioni e operatore.” – dichiara Chiara Foglietta, Assessora alla Transizione ecologica e digitale del Comune di Torino.
“Il monopattino elettrico è entrato a far parte delle abitudini di tantissimi cittadini come scelta di mobilità ecologica e sostenibile. Tuttavia, la prudenza e la conoscenza delle norme sono fondamentali affinché tali mezzi non vengano utilizzati impropriamente, diventando un potenziale pericolo, in particolare per le categorie più deboli.” – commenta Andrea Giaretta, Regional Manager Southern Europe di Dott – “Siamo quindi orgogliosi di collaborare con l’Amministrazione Comunale, UICI e IREN a questa campagna di sensibilizzazione che, attraverso semplici regole ed accortezze, ci permette di offrire una mobilità più attenta alle esigenze di tutti.”
“Desideriamo ringraziare Dott per l’attenzione dimostrata e per aver voluto coinvolgere la nostra associazione nella campagna di comunicazione rivolta agli utenti dei monopattini” – sottolinea il presidente UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) di Torino, Giovanni Laiolo – “Siamo convinti che un serio lavoro di sensibilizzazione sia lo strumento migliore per perseguire una mobilità veramente sostenibile, in grado, cioè, di contemperare cura dell’ambiente, comodità per i cittadini, ma anche attenzione per le persone più vulnerabili. Un uso responsabile dei monopattini (e, in particolare, il rispetto delle corrette modalità di parcheggio) può davvero fare la differenza, incidendo sulle possibilità di spostamento, e quindi, in definitiva, sulla vita quotidiana delle persone con disabilità visiva”.
“Siamo lieti di integrare la collaborazione già in essere con Dott a Torino con questo progetto di valore” – dichiara Gianluca Bufo, Amministratore Delegato di Iren Mercato – “Una partnership coerente con il nostro posizionamento e con gli obiettivi strategici del Gruppo Iren in tema di transizione ecologica, elettrificazione dei consumi, ma anche di sostegno alle progettualità nei territori in cui operiamo. La campagna #SicuroSuDott rappresenta in questo senso un’iniziativa virtuosa, capace di incentivare una mobilità rispettosa dell’ambiente e, allo stesso tempo, della sicurezza di tutti”.
La campagna #SicuroSuDott
La campagna verrà realizzata prevalentemente sui canali social di Dott, UICI ed Iren: si tratterà di stories su Instagram con foto e video che rappresentano gli errori più comuni degli utenti e come, invece, bisognerebbe comportarsi. La scelta di questi metodi e canali molto giovanili ha l’obiettivo di diffondere messaggi corretti nel modo più efficace possibile, responsabilizzando e coinvolgendo tutta la community digitale direttamente con attività di gaming quali quiz, sondaggi e domande.
I contenuti della campagna sono stati realizzati su particolare spunto di UICI, che ha posto l’attenzione sulle problematiche che impattano maggiormente la mobilità dei pedoni, come ad esempio parcheggiare il monopattino in modo scorretto intralciando il cammino di persone ipo o non vedenti, ma anche di anziani, disabili e bimbi in passeggino.
Per rendere ancora più chiare le regole di utilizzo agli utenti, non appena terminerà la situazione di emergenza pandemica, verranno inoltre organizzati momenti di formazione in presenza sul territorio.
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Arte
Giorgio de Chirico precursore del Surrealismo: una mostra a cent’anni dalla nascita del movimento
In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino dedica una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.
Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. In quanto tale, l’esposizione intende evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).
Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, nella mostra viene esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.
Breton, che scoprì la pittura metafisica di de Chirico nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline. Mentre de Chirico e gli Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923-1924, Breton e de Chirico si incontrarono per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. In quell’anno, si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray al Bureau de recherches surréalistes (ottobre 1924), scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto di Breton.
Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un vero e proprio conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).
In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante tale periodo (1921-1928), dimostrano l’esatto contrario da quanto articolato da Breton. In tale ottica, il visitatore troverà in mostra una ricca selezione di
opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921-1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Esempi presenti in mostra includono i magnifici Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).
Come accertato, il pittore si accostò al Classicismo in maniera evidente dal 1919 al 1925: lo si evince dalla formidabile Lucrezia, 1921 circa, dall’Autoritratto con la madre, 1922, e dall’Autoritratto, 1925 – la prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano – dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura italiana del Quattrocento. L’elemento della sua continuità dell’opera metafisica degli anni Dieci, da lungo denominata come una “metafisica continua”, è illustrata, ad esempio, da Natura morta con cocomero e corazza, 1922, L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922, o La mia camera nell’Olimpo, 1927, dove, in un’atmosfera fantastica ed enigmatica, compaiono, uno accanto all’altro, oggetti accostati apparentemente in maniera casuale. Oppure i Facitori di Trofei (1926-1928), una chiara evoluzione del primo periodo metafisico di de Chirico, in cui convivono elementi del passato e del presente: figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico, fusi insieme da tre personaggi-manichino intenti nella costruzione dell’iconico “totem-trofeo”. Inoltre, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.
Nonostante le polemiche dei Surrealisti, in primis quelle di Breton, questo avvicinamento al Classicismo non impedì al critico francese di commissionare a de Chirico delle repliche di opere del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come Natura morta con selvaggina (il bicchiere di vino), 1923, e Ulisse (Autoritratto), 1924, entrambi esposti in mostra. La presenza di questi dipinti (già collezione Éluard) evidenzia la conflittualità tra la critica surrealista verso le opere degli anni Venti di de Chirico e tale realtà poco conosciuta.
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Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino | Convegno il 13 novembre all’Unione Culturale
Il 13 novembre 2024 alle ore 18, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli Torino (via Cesare Battisti 4/a), è in programma il convegno dal titolo “Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino”. (altro…)
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Torino, a trent’anni dall’alluvione del Tanaro un dibattito sulla pianificazione e gestione dei rischi climatici
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