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Massa Critica

Tesla ora vale mille miliardi di dollari e Elon Musk diventa l’uomo più ricco di sempre

Tesla ha superato i mille dollari ad azione e i mille miliardi di capitalizzazione di mercato, spinta anche dalla notizia di un ordine di 100 mila nuovi veicoli da parte di Hertz.

Elon Musk è l’uomo più ricco al mondo

Da qualche giorno Tesla è tornata ad essere una delle aziende più discusse di WallStreet dopo che l’azienda ha reso note le trimestrali da record con un +73% delle vendite rispetto al 2020 e 1.6 miliardi di profitti su 13.8 miliardi di fatturato. Le aziende quotate sui listini americani hanno l’obbligo di tenere informati gli investitori sull’andamento dei loro affari tramite documenti che hanno cadenza trimestrale: dopo la diffusione di tali documenti le azioni delle industrie hanno delle reazioni che possono essere sia positive che negative.

Le azioni dell’azienda di Elon Musk hanno reagito molto positivamente (+12,6%) superando i 1000 dollari ad azione e raggiungendo il valore più alto di sempre facendo entrare Tesla nell’olimpo delle società trilionarie. Con l’incremento delle azioni Elon Musk ha consolidato la medaglia d’oro della ricchezza mondiale contro Jeff Bezos tanto che secondo Morgan Stanley potrebbe diventare il primo trilionario della storia.

Il patrimonio netto dell’imprenditore sudafricano ha superato i 250 miliardi di dollari dopo la trimestrale diventando l’uomo più ricco di sempre: la ricchezza di Musk vale più del cofondatore di Google, Larry Page, e del CEO e fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, messi insieme.

Perchè  è così ricco e aumenta così velocemente il suo patrimonio? Presto detto: grazie alla sua quota del 21% in Tesla, ma possiede anche, oltre a quote in varie aziende da lui fondate, una consistente partecipazione nella società di esplorazione spaziale SpaceX valutata a febbraio 74 miliardi di dollari dopo un round di finanziamento ma le azioni della compagnia spaziale ultimamente sono state scambiate con una valutazione di $ 100 miliardi sul mercato secondario motivo per cui potrebbe diventare, nel giro di pochi anni, il primo a possede 1000 miliardi di patrimonio personale.

L’accordo con Hertz

Hertz ha spiazzato il mercato dopo soli quattro mesi dal salvataggio dalla bancarotta annunciando un accordo che prevede un ordine, il più grande di sempre di auto elettriche, di 100 mila Model 3 di Tesla disponibile nei prossimi anni nelle principali città statunitensi ed europee. Le azioni Hertz hanno subito avuto un balzo del 9% a seguito della notizia. Secondo Bloomberg, questo accordo porterà a Tesla circa 4,2 miliardi di dollari di entrate.

Tesla Model 3

La Tesla Model 3 è l’auto più venduta in Europa

Per la prima volta nella storia a settembre 2021 un’auto a batteria elettrica ha battuto un’auto tradizionale: secondo i dati della società di ricerca Jato Dynamics, pubblicati su Bloomberg News, l’auto più venduta nel Vecchio Continente è elettrica e non europea: la Tesla Model 3.
La Model 3 è la vettura più piccola e meno costosa della gamma dell’azienda di Elon Musk anche se il prezzo di partenza è di circa 50 mila euro.

Leggi anche: Tesla Bot, il prototipo di robot umanoide presentato da Elon Musk

 


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Arte

Giorgio de Chirico precursore del Surrealismo: una mostra a cent’anni dalla nascita del movimento

In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino dedica una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.

Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. In quanto tale, l’esposizione intende evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).

Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, nella mostra viene esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.

Breton, che scoprì la pittura metafisica di de Chirico nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline. Mentre de Chirico e gli Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923-1924, Breton e de Chirico si incontrarono per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. In quell’anno, si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray al Bureau de recherches surréalistes (ottobre 1924), scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto di Breton.

Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un vero e proprio conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).

In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante tale periodo (1921-1928), dimostrano l’esatto contrario da quanto articolato da Breton. In tale ottica, il visitatore troverà in mostra una ricca selezione di
opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921-1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Esempi presenti in mostra includono i magnifici Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).

Come accertato, il pittore si accostò al Classicismo in maniera evidente dal 1919 al 1925: lo si evince dalla formidabile Lucrezia, 1921 circa, dall’Autoritratto con la madre, 1922, e dall’Autoritratto, 1925 – la prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano – dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura italiana del Quattrocento. L’elemento della sua continuità dell’opera metafisica degli anni Dieci, da lungo denominata come una “metafisica continua”, è illustrata, ad esempio, da Natura morta con cocomero e corazza, 1922, L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922, o La mia camera nell’Olimpo, 1927, dove, in un’atmosfera fantastica ed enigmatica, compaiono, uno accanto all’altro, oggetti accostati apparentemente in maniera casuale. Oppure i Facitori di Trofei (1926-1928), una chiara evoluzione del primo periodo metafisico di de Chirico, in cui convivono elementi del passato e del presente: figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico, fusi insieme da tre personaggi-manichino intenti nella costruzione dell’iconico “totem-trofeo”. Inoltre, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.

Nonostante le polemiche dei Surrealisti, in primis quelle di Breton, questo avvicinamento al Classicismo non impedì al critico francese di commissionare a de Chirico delle repliche di opere del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come Natura morta con selvaggina (il bicchiere di vino), 1923, e Ulisse (Autoritratto), 1924, entrambi esposti in mostra. La presenza di questi dipinti (già collezione Éluard) evidenzia la conflittualità tra la critica surrealista verso le opere degli anni Venti di de Chirico e tale realtà poco conosciuta.


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Difesa Ambiente

Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino | Convegno il 13 novembre all’Unione Culturale

Il 13 novembre 2024 alle ore 18, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli Torino (via Cesare Battisti 4/a), è in programma il convegno dal titolo “Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino”. (altro…)


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Acqua

Torino, a trent’anni dall’alluvione del Tanaro un dibattito sulla pianificazione e gestione dei rischi climatici

A Torino, Palazzo Madama ospiterà una nuova edizione del River Café sul Po, un evento che, a trent’anni dalla drammatica alluvione del Tanaro, riunirà cittadini ed esperti per un confronto sui temi della pianificazione territoriale e della gestione dei rischi legati ai cambiamenti climatici. L’incontro è organizzato nell’ambito del progetto europeo LIFE CLIMAX PO, dedicato all’adattamento del distretto del fiume Po al clima che cambia.

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