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Tecnologia

La relazione sull’attività dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali

L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha presentato la Relazione sull’attività svolta nel primo anno di mandato del nuovo Collegio. La Relazione illustra i diversi fronti sui quali è stato impegnata l’Autorità nel corso di un anno caratterizzato ancora dall’impatto dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19 su tutti i settori della vita nazionale e dal massiccio ricorso a piattaforme on line.

La necessità di assicurare, da una parte, un funzionale trattamento dei dati – in particolare di quelli sulla salute – e, dall’altra, il rispetto dei diritti delle persone, ha visto il Garante impegnato in una costante opera di bilanciamento al momento di fornire pareri e indicare misure di garanzia. In particolare, riguardo ad alcuni ambiti: le app di contact tracing; l’effettuazione dei test sierologici; la raccolta dei dati sanitari di dipendenti e clienti; il “green pass”; la sperimentazione clinica e la ricerca medica; l’attivazione dei sistemi di didattica a distanza; il processo amministrativo e tributario da remoto.

Il 2020 ha peraltro rappresentato per l’Autorità un anno particolarmente impegnativo ai fini del progressivo adeguamento al Regolamento Ue da parte dei soggetti pubblici e privati per i quali sono oggi previste nuove responsabilità.

Il 2020 ha visto una serie di interventi centrati sulle grandi questioni legate alla tutela dei diritti fondamentali delle persone nel mondo digitale: in particolare, le implicazioni etiche della tecnologia; l’economia fondata sui dati; le grandi piattaforme e la tutela dei minori; i big data; l’intelligenza artificiale e le problematiche poste dagli algoritmi; gli scenari tracciati dalle neuroscienze; la sicurezza dei sistemi e la protezione dello spazio cibernetico; il diffondersi di sistemi di riconoscimento facciale; la monetizzazione delle informazioni personali; il fenomeno del deep fake; il revenge porn.

Sul fronte della tutela on line, innanzitutto dei minori, l’anno trascorso ha registrato un rilevante intervento nei confronti di Tik Tok, la piattaforma usata soprattutto da giovanissimi per condividere video e immagini. Il Garante ha chiesto e ottenuto misure per la verifica dell’età di chi si iscrive alla piattaforma al di sotto dell’età minima prevista e ha lanciato una campagna informativa, insieme a Telefono azzurro, per richiamare i genitori a vigilare sull’iscrizione dei propri figli ai social network.

Istruttorie e accertamenti sono state avviati riguardo al fenomeno del deep nude (applicazioni in grado di manipolare le foto di soggetti vestiti, sostituendole con immagini di nudo create artificialmente); alla poca chiarezza dell’informativa di Whatsapp, all’uso di dati biometrici da parte di Clubhouse (un social che offre chat vocali) e alle modalità di funzionamento da Clearview, società specializzata in riconoscimento facciale che acquisisce dati sul web.

Per contrastare il fenomeno del revenge porn il Garante ha attivato un canale di emergenza per aiutare le persone che temono la diffusione di foto o video intimi senza il loro consenso.

A tutela delle vittime di cyberbullismo, l’Autorità assicura, sulla base della legge 71/2017 procedure di intervento e ha avviato una campagna di sensibilizzazione per il contrasto al fenomeno.

Il Garante ha inoltre fornito indicazioni su come difendersi dai software dannosi, in particolare dai ransomware, i programmi informatici che prendono “in ostaggio” un dispositivo elettronico. Una minaccia, questa, che si è particolarmente diffusa nell’epoca del Covid-19 con molte più persone e per molto più tempo connesse online.

E’ proseguito il lavoro svolto per assicurare la protezione dei dati on line, in particolare riguardo ai possibili rischi connessi all’uso degli assistenti digitali, installati sui nostri smartphone o presenti nelle nostre case.

Per quanto riguarda la profilazione on line, è stata avviata una consultazione pubblica che ha portato all’adozione di nuove Linee guida in materia di informativa e consenso per l’uso dei cookie.

Sul fronte della cybersecurity e sulla mancata adozione di adeguate di misure di sicurezza da parte di pubbliche amministrazioni, imprese e piattaforme on line, l’Autorità ha proseguito l’attività di vigilanza e intervento prescrittivo, anche a seguito di casi di particolare gravità.

Significativo a questo proposito il numero dei data breach notificati nel 2020 al Garante da parte di soggetti pubblici e privati: 1387, in alcuni casi relativi anche a dati sanitari.

In ordine ai trattamenti di dati per fini di sicurezza nazionale e alle garanzie da assicurare ai cittadini, è stata ulteriormente sviluppata la cooperazione con l’intelligence, anche a seguito del protocollo d’intenti sulla sicurezza cibernetica firmato con il Dis, nel solco di un’innovazione considerata, in ambito europeo, un modello da seguire.

Per quanto riguarda l’uso di sistemi di riconoscimento facciale a fini di sicurezza pubblica, l’Autorità si è opposta all’uso del sistema Sari Real Time perché privo delle necessarie garanzie a tutela della libertà delle persone e non conforme alla normativa sulla protezione dei dati.

Nel settore della giustizia, l’Autorità ha preso atto con favore del recepimento, in sede parlamentare e tramite atti di alcune procure, delle indicazioni fornite a suo tempo sui captatori informatici (trojan), anche riguardo all’esternalizzazione delle intercettazioni. Ha sottolineato inoltre la necessità di porre mano alla riforma sull’acquisizione dei tabulati telefoni. In ambito penitenziario, ha istituito una fattiva collaborazione con il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, congiuntamente al quale ha richiesto l’adozione di garanzie a tutela della riservatezza dei colloqui dei detenuti

Nel settore della sanità il Garante ha svolto un’intensa attività intervenendo a dare chiarimenti e prescrizioni a medici, strutture sanitarie e soggetti privati, sul corretto trattamento dei dati dei pazienti e sulla vaccinazione dei dipendenti durante la pandemia. Ha contribuito alla definizione di precise garanzie per l’utilizzo dell’App Immuni, facendo in modo che il sistema di conctact tracing digitale fosse basato sull’adesione volontaria delle persone e i dati utilizzati dal sistema di allerta fossero pseudonimizzati. Ha dato parere favorevole sulla semplificazione delle modalità di trasmissione alle farmacie delle ricette mediche. Ha dato, da ultimo, il via libera alle “certificazioni verdi”, ottenendo che venissero assicurate precise garanzie a tutela dei dati delle persone.

Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, il Garante ha richiamato le amministrazioni ad evitare diffusioni illecite di dati personali e a contemperare obblighi di pubblicità degli atti e dignità delle persone. Ha fissato precise regole per l’esercizio del diritto di accesso civico e ha chiesto più tutele per chi denuncia illeciti con lo strumento del “whistleblowing”. Per il nuovo censimento permanente, l’Autorità ha chiesto garanzie per rafforzare la tutela dell’ingente mole di informazioni raccolte, in particolare migliorando le tecniche di pseudonimizzazione dei dati.

Relativamente al sistema della fiscalità, l’Autorità ha dato il via libera ad una serie di importanti provvedimenti del Governo, come il “cashback” (a favore dei consumatori che effettuano acquisti con strumenti di pagamento elettronici), la “lotteria degli scontrini”, il “bouns vacanze” e il “bonus mobilità”. Per quanto riguarda la fatturazione elettronica, ha ribadito la necessità che il sistema garantisca la proporzionalità e la selettività nella memorizzazione dei dati dei contribuenti.

Nel mondo del lavoro il Garante ha tutelato i lavoratori dei call center e delle piattaforme di delivery. E riguardo allo smart working ha chiesto al Parlamento che venga assicurato ai lavoratori il diritto alla disconnessione.

In ambito welfare, in merito al reddito di cittadinanza l’Autorità ha dato parere favorevole all’incrocio dei dati per i controlli dell’Inps su beneficiari del reddito di cittadinanza.

Sul fronte della tutela dei consumatori il Garante è intervenuto contro il telemarketing aggressivo con l’applicazione di pesanti sanzioni (per un importo complessivo di 57 milioni di euro nel solo 2020), la maggior parte delle quali riguardano utilizzo senza consenso dei dati degli abbonati. L’attività di accertamento ha consentito di fare emergere una sorta di “sottobosco” di sub-fornitori, che operano spesso in condizioni di illegittimità.

Un capitolo importante ha riguardato il rapporto tra privacy e diritto di cronaca. Il Garante è intervenuto più volte per stigmatizzare gli eccessi di morbosità e spettacolarizzazione di vicende tragiche e per assicurare le necessarie tutele, innanzitutto nei confronti delle vittime di abusi sessuali, e dei minori. Si è, inoltre, rafforzata ulteriormente l’attività a tutela del diritto all’oblio, garantendo comunque la salvaguardia degli archivi on line dei giornali.

Il 2020 ha visto, infine, il Garante costantemente impegnato nell’azione di supporto a imprese e pubbliche amministrazioni con una intensa attività di formazione, anche attraverso progetti di cooperazione internazionale, ai fini di una corretta ed effettiva applicazione del Regolamento Ue, anche riguardo alla nuova figura del Responsabile della protezione dei dati.

Nel 2020 sono stati adottati 278 provvedimenti collegiali. L’Autorità ha fornito riscontro a circa 9.000 reclami e segnalazioni riguardanti, tra l’altro il marketing e le reti telematiche; i dati on line delle pubbliche amministrazioni; la sanità; la sicurezza informatica; il settore bancario e finanziario; il lavoro.

I pareri resi dal Collegio su atti regolamentari e amministrativi sono stati 60 ed hanno riguardato la sanità (Covid-19); il fisco; la giustizia; i trasporti; la digitalizzazione della P.a.; la statistica. 7 sono stati i pareri su norme di rango primario (in particolare, su digitalizzazione della P.a. e Covid-19) 18 sono stati i pareri resi in materi di accesso civico.

Le comunicazioni di notizie di reato all’autorità giudiziaria sono state 8 e hanno riguardato violazioni in materia di controllo a distanza dei lavoratori; accessi abusivi a sistemi informatici; trattamento illecito dei dati; falsità nelle dichiarazioni. Le sanzioni riscosse sono state pari a 38 milioni di euro.

Le ispezioni effettuate nel 2020 sono state 21, avendo subito l’impatto dell’emergenza da Covid-19. Gli accertamenti svolti nel 2020, anche con il contributo del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di finanza, hanno riguardato diversi settori, sia nell’ambito pubblico che privato: in particolare, la fatturazione elettronica; le grandi banche pubbliche; i software per la gestione del “whistleblowing”; le società di intermediazione immobiliare; il marketing; il food delivery.

Per quanto riguarda l’attività di relazione con il pubblico si è dato riscontro a oltre 15.000 quesiti, che hanno riguardato, in maniera preponderante, gli adempimenti connessi all’applicazione del Regolamento Ue, seguiti dalle questioni legate al telemarketing indesiderato; alle problematiche poste dal web; al rapporto di lavoro pubblico e privato; alla videosorveglianza; alle centrali rischi private; alle informazioni sanitarie; ai dati bancari.

Non meno rilevante e intensa l’attività del Garante a livello internazionale, con 179 riunioni, tutte svoltesi in modalità virtuale a causa della pandemia da Covid-19.

Nell’ambito del Comitato europeo per la protezione dei dati (Edpb), che riunisce le Autorità di protezione dati dell’Ue, il Garante ha contribuito all’adozione di numerose linee-guida, raccomandazioni e pareri su tematiche complesse, come l’utilizzo della geolocalizzazione per la lotta alla pandemia da Covid-19; i ruoli di titolare e responsabile del trattamento; la certificazione dei trattamenti; il diritto all’oblio; le tutele ulteriori per i trasferimenti di dati verso Paesi extra-Ue; l’adeguatezza del livello di protezione dei dati nel Regno Unito dopo la Brexit.

Il Garante partecipa, inoltre, ai meccanismi di cooperazione (“sportello unico”) e coerenza previsti dal Regolamento Ue. Nel corso del 2020 è proseguito anche il lavoro svolto sull’interazione tra Regolamento europeo e Direttiva in materia di privacy e comunicazioni elettroniche (direttiva e-Privacy)

Da sottolineare anche l’attività del Garante italiano per il Consiglio d’Europa, che – attraverso l’apposito Comitato incaricato di seguire le questioni di protezione dati presieduto da una rappresentante dell’Autorità – ha adottato le Linee guida in materia di riconoscimento facciale e le Linee guida sulla protezione dei dati dei minori nei contesti educativi, anche alla luce della crescente digitalizzazione delle attività didattiche.

Significativo il contributo dato in seno all’Ocse, non soltanto rispetto al coordinamento delle attività legate alla lotta contro il Covid-19, ma soprattutto ai fini della revisione delle Linee guida in materia di privacy e della Raccomandazione sulla protezione dei minori on line.


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Eventi

Per le ATP Finals a Torino la mostra Virtual Tennis – 66 anni di videogames! sulla storia dei videogames di tennis

Dopo il grande successo nel 2023 di “Un Ace Virtuale” MuPIn propone nel 2024 una nuova mostra dal titolo “Virtual Tennis – 66 anni di videogames!“, un viaggio attraverso l’evoluzione dei videogiochi legati a questa disciplina, una mostra – evento gratuita che permette ai visitatori di vivere lo sviluppo e la diffusione dei videogames. La mostra racconta come il tennis abbia giocato un ruolo fondamentale nel plasmare l’industria videoludica e la cultura pop in oltre 60 anni di percorso e fa seguito alla partecipazione del Museo alla storica mostra Play – Videogame arte e oltre alla Reggia di Venaria.

La mostra – evento è ad accesso gratuito e si svolgerà nei weekend delle ATP Finals, il 9 e 10 ed il 16 e 17 novembre 2024 a Torino presso Contrada Murazzi (Murazzi del Po Gipo Farassino 23) con orario dalle ore 10:00 alle ore 21:00 con prolungamento orario nelle serate di sabato

Per rendere omaggio alle ATP Finals in programma a Torino dal 10 al 17 Novembre 2024, il Museo Piemontese dell’Informatica (MuPIn) propone per il secondo anno consecutivo un evento che lega la passione per il tennis, a quella per la tecnologia e per il retrogaming, che fa parte del ricco calendario di eventi collaterali degli appuntamenti sportivi.

Attraverso postazioni di gioco funzionanti, pannelli informativi e video, i visitatori potranno comprendere la storia dei videogiochi e cimentarsi in prima persona in accese partite grazie alle postazioni di gioco funzionanti, dal pionieristico “Tennis for Two” del 1958, alla “Magnavox Odyssey” del 1972, dall’iconico “Pong” fino ai titoli dei primi anni 2000 e a “Wii Sports Tennis”.

I volontari MuPIn, grazie alla loro esperienza e competenza ed avvalendosi di pannelli informativi e video, illustreranno ai visitatori come il tennis abbia avuto un ruolo molto importante anche sull’industria videoludica.


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Energia

Politecnico di torino e Ogr danno vita a una Comunità Energetica Rinnovabile

Politecnico e OGR hanno fatto partire i lavori per la costituzione della nuova  Comunità di Energia Rinnovabile urbana – CER, che permetterà di condividere energia rinnovabile in surplus autoprodotta grazie all’installazione di nuovi impianti fotovoltaici, tra gli edifici dell’Ateneo e delle ex Officine Grandi Riparazioni.

Il piano dei lavori prevede la costituzione di un nuovo soggetto giuridico la “CER” appunto che potrà governare e gestire tutto il processo per concretizzare le competenze già sviluppate dal Politecnico in ambito di Comunità Energetiche grazie al lavoro portato avanti dall’Energy Center di Ateneo, con un progetto che sia a supporto anche di altri enti che vorranno aderire all’iniziativa per condividere l’energia rinnovabile e massimizzare i benefici derivanti. Benefici importanti per l’ambiente e per la cittadinanza, ma anche economici, per via dell’incentivo  erogato sull’energia condivisa.

L’iniziativa, rappresenta un’azione concreta dell’Ateneo e delle OGR verso la transizione energetica che andrà verso il coinvolgimento di altri soggetti del territorio in un meccanismo virtuoso di autoproduzione e condivisione dell’energia rinnovabile, promuovendo nel contempo una maggiore consapevolezza dell’uso dell’energia e azioni in ambito di risparmio energetico ed efficienza energetica.

L’area occupata dal Campus del Politecnico e dalle OGR rappresenta un ecosistema territoriale ideale per la costituzione di una CER, poiché coesistono consumi elettrici rilevanti derivanti da strutture didattiche, laboratori, residenze di studenti, attività commerciali, iniziative culturali, e abitazioni, e superfici in grado di ospitare impianti fotovoltaici. Si tratta anche di un ecosistema di competenze con una comunità attiva di docenti, ricercatori, studenti, start-up innovative, PMI e grandi imprese, coordinati dal Politecnico e dalle OGR Torino, che contribuirà ad assicurare la gestione dinamica del sistema “CER”, sviluppando anche nuovi servizi e sperimentando sul campo nuove tecnologie, in particolare lo storage.

La CER “POLITO-OGR Torino” sarà a disposizione per i comuni, le imprese e i cittadini che vorranno costituire Configurazioni di Autoconsumo sul territorio, mentre sinergie e collaborazioni saranno possibili e auspicate con altre iniziative di CER in fase di costituzione.

L’avvio della CER tra Politecnico e OGR si inserisce nel quadro più ampio determinato dall’approvazione delle Regole Operative del GSE all’inizio del 2024, che ha completato l’iter di recepimento della Direttiva Europea RED-II. Le CER oggi si possono concretamente realizzare grazie agli incentivi per l’energia condivisa nell’ambito del perimetro delle cabine primarie di distribuzione e – per i Comuni con meno di 5 mila abitanti – un contributo a fondo perduto pari al 40% dell’investimento in impianti di produzione di energia rinnovabile. Tali misure consentono di realizzare nuovi impianti a fonte rinnovabile in modo economicamente vantaggioso, soprattutto se l’impianto entra in una CER ben bilanciata. Per costruire una CER servono inoltre competenze multidisciplinari e adeguate capacità di gestione tecnica. Le CER dovranno poi essere gestite utilizzando sistemi digitali anche complessi che includono ad esempio l’Intelligenza Artificiale, soprattutto a partire dal 2025, quando cominceranno a cambiare le regole del mercato elettrico in un’ottica sempre più dinamica e con maggior inclusività dei singoli e piccoli consumatori e produttori i quali potranno, ad esempio, aggregarsi per fornire servizi alla ret


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Digitale

Intersections raduna a Milano il mondo del marketing, della comunicazione e della creatività

Dall’unione di IAB Forum e IF! Italians Festival nasce Intersections, il più grande evento in Italia dedicato al mondo del marketing, della comunicazione e della creatività che si svolge a Allianz Mico a Milano il 29 ec 30 ottobre 2024.

IAB Italia, ADCI e UNA hanno deciso di realizzare il primo grande evento sistemico per rispondere in modo compatto all’evoluzione e alle sfide della industry in questo particolare momento storico, guidato anche dalla grande discontinuità dell’Intelligenza Artificiale.


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