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Mobilità sostenibile

L’Italia è seconda in Europa per possesso di automobili dopo il Lussenburgo. I cittadini di Roma passano in auto 21 giorni all’anno

L’Italia è seconda in Europa per possesso di automobili solo dopo il Lussenburgo ; infatti le auto sono 663 ogni 1000 abitanti, e negli spostamenti si perdono 21 giorni di lavoro a Roma e 18 a Milano ogni anno.

Secondo la ricerca nell’ora di punta al mattino nella Capitale si impiegano 54 minuti per compiere un tragitto che in assenza di traffico richiederebbe 30 minuti, con un aumento di tempo pari a circa l’80%. A Milano i minuti aggiuntivi per un percorso di 30 minuti sono 21

Lo rivela uno studio di Nomisma “Attori e modelli per una mobilità sostenibile”, presentato nella Capitale da Luigi Scarola e Giulio Santagata, responsabile Sviluppo Territoriale ed Economia Sociale e consigliere della società.

La necessità di distanziamento sociale non ha fatto che acuire l’allontanamento del cittadino dal mezzo pubblico. Per questo Nomisma parla di crisi del modello attuale e indica in una maggiore concorrenza in termini di offerte al cittadino l’unica via percorribile.

Nell 2019, in Italia il parco veicolare privato conta 39,5 milioni di autovetture, in costante crescita dal 2000. Nell’ultimo ventennio il parco autovetture ha incrementato la propria consistenza di circa 7 milioni di autoveicoli, per una crescita superiore al 20%. Rapportando il tasso di crescita del parco autovetture a quello della popolazione, si nota che nel ventennio considerato è aumentata la quota di autovetture pro capite, che passa da 572 autovetture per 1.000 abitanti del 2000 ai 663 del 2019

Rapportando le autovetture alla popolazione, al 2019 in Italia ci sono 663 automobili per 1.000 abitanti, il che pone l’Italia al secondo posto della classifica europea per auto per abitanti, seconda solo al Lussemburgo.

Nel 2019 36 milioni di italiani maggiorenni (73,9%) hanno utilizzato almeno una volta la propria auto per i loro spostamenti, e oltre la metà della popolazione nazionale ha utilizzato la propria auto ogni giorno.

Sebbene l’utilizzo dell’auto sia più frequente nei comuni di piccole e medie dimensioni, anche nei comuni centro dell’area metropolitana, che dispongono di un’offerta alternativa certamente più strutturata, il 64% della popolazione utilizza l’auto per i propri spostamenti (oltre il 30% la utilizza tutti i giorni).

Oltre all’utilizzo predominante dell’automobile per gli spostamenti, una delle principali criticità consolidate della mobilità italiana risiede nello scarso utilizzo del trasporto condiviso: nella maggior parte dei casi in auto si viaggia soli. Nello specifico, i dati più recenti sul coefficiente di riempimento dell’auto evidenziano la presenza di 4 persone ogni 3 automobili conducenti compresi.

Il confronto internazionale con le principali città europee evidenzia un gap importante da colmare in termini di sostenibilità: il tasso di motorizzazione delle città italiane è molto più elevato rispetto a città di atri Paesi, così come la quota di spostamenti in automobile.

Le motivazioni di tali diversità sono da imputarsi a diversi fattori, che vanno da “questioni culturali” a oggettive carenze delle infrastrutture del trasporto pubblico, alla presenza di minori misure interdittive nei centri urbani. Tutto ciò si ripercuote inevitabilmente sulla vivibilità della città – diventate ormai auto-centriche – con centri urbani congestionati e ripercussioni sulla sicurezza stradale, sugli spazi e sulla qualità dell’aria.

Una delle conseguenze dell’utilizzo predominante dell’automobile per gli spostamenti è il livello di congestionamento dei grandi centri urbani, nei quali il tempo aggiuntivo medio per compiere un percorso in auto è superiore a quello previsto in assenza di traffico di almeno il 20%. A Roma, nell’ora di punta mattutina, si impiegano 54 minuti per compiere un tragitto che in assenza di traffico richiederebbe 30 minuti, con un aumento di tempo pari a circa l’80%. A Milano i minuti aggiuntivi per un percorso di 30 minuti sono 21. A Roma ogni anno nel traffico si perdono l’equivalente di oltre 20 giornate lavorative, per tutte le altre città metropolitane italiane considerate il dato è sempre superiore alle 10 giornate lavorative

Il servizio taxi e quello di noleggio con conducente (NCC) non riescono a contribuire al contenimento del traffico privato e – più in generale – ad una gestione più efficiente della mobilità: nell’ultimo decennio, tra l’altro, il numero di licenze è rimasto sostanzialmente invariato. Un aumento marginale delle licenze non sarebbe comunque in grado, da solo, di fornire una risposta di sistema.

La pandemia da Covid-19 ha prodotto un crollo della domanda di mobilità complessivo e, durante il lockdown di marzo e aprile 2020, tale calo è stato generalizzato per tutte le modalità di trasporto.

Dall’inizio di giugno 2020, i volumi di traffico in auto presunti sono tornati a livello di quelli di gennaio 2020, grazie all’allentamento delle restrizioni, alla diminuzione dell’incidenza dei contagi e al clima favorevole. Dopo il picco raggiunto nella seconda settimana di agosto 2020, i volumi presunti si sono via via contratti fino al mese di novembre, a causa dell’introduzione del sistema a zone regionali colorate.

La velocità con la quale sono risaliti i volumi di domanda all’allentamento delle restrizioni segnala che il gap rispetto alla vecchia normalità pre-Covid sarà in larga parte colmato, anche grazie ad un effetto rimbalzo dovuto alla procrastinazione forzata degli spostamenti specie di medio-lungo raggio. Declinando le tendenze future in base alla modalità di trasporto, l’effetto di sostituzione del mezzo pubblico con quello privato, in atto già nei mesi precedenti, proseguirà almeno nel breve periodo.
in base ad un’indagine condotta da Boston Consulting Group su di un campione di 5.000 persone nelle principali città statunitensi, cinesi ed europee nella fase immediatamente successiva al primo lockdown, si segnala l’intenzione di quasi un rispondente su 3 di voler utilizzare meno frequentemente i mezzi pubblici anche nel medio termine.
propri (moto o auto di proprietà).

La familiarizzazione con lo smart working, sia per i datori di lavoro che per i lavoratori, potrebbe portare ad una significativa riduzione degli spostamenti per motivi di lavoro: in base alla recente letteratura sull’argomento**, si stima che le occupazioni svolgibili in modalità smart working possano variare dal 30% del totale per i Sistemi Locali del Lavoro non urbani a quasi il 40% per quelli urbani, in funzione del grado di terziarizzazione del contesto territoriale preso in esame.
Allo smart working, vanno sommati gli effetti permanenti derivanti dalla teledidattica, della convegnistica a distanza e alla forte spinta che stanno producendo le Pubbliche Amministrazioni in materia di implementazione di servizi on-line per la cittadinanza.
Sintetizzando per modalità di trasporto è, quindi, verosimile supporre che:

Il trasporto pubblico incontrerà una fase critica, sia perché già nella frase pre-pandemica alcune delle aziende locali presentavano difficoltà di carattere economico-finanziario non banali, sia perché la disaffezione della clientela, anche in seguito a campagne mediatiche avverse, andrà ad incidere su di un ulteriore depauperamento del sistema nel complesso.
La mobilità attiva e la micro-mobilità, forzosamente sperimentate durante le fasi di restrizioni più ampie, avranno una crescita sul totale degli spostamenti, anche grazie alla riscoperta dei servizi di prossimità.

L’auto privata acquisirà parte delle quote di mercato lasciate libere  in seguito allo smart working e/o ad una maggiore flessibilità complessiva degli orari di lavoro diminuiranno i tempi di percorrenza medi, aumenteranno le possibilità di parcheggio e si ridurranno i costi medi dei carburanti.


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Idrogeno

La fine di Nikola Corporation la startup che voleva realizzare i camion a idrogeno

Nikola Corporation, che era stata presentata come la Tesla dei camion elettrici a idrogeno  ha presentato istanza volontaria di fallimento  ai sensi del Chapter 11 delle legge americana.

Nikola Corporation, era stata fondata nel 2014 con l’ambizioso obiettivo di rivoluzionare il settore dell’autotrasporto attraverso l’introduzione di camion elettrici e a idrogeno a zero emissioni.

Nel 2016, viene presentato il primo veicolo, il camion a idrogeno Nikola One, che raccoglie pre-ordini per un valore dichiarato di 14 miliardi di dollari. Nonostante le promesse, il Nikola One rimane un prototipo e viene successivamente rimpiazzato dai modelli Nikola Two e Nikola Tre.

Il 4 giugno 2020, Nikola si quota in borsa, beneficiando dell’ondata di speculazione finanziaria che ha caratterizzato l’anno della pandemia di COVID-19. Il valore delle azioni dell’azienda sale rapidamente, raggiungendo una capitalizzazione di mercato di 29 miliardi di dollari, nonostante l’assenza di un prodotto commercializzato.

Pochi mesi dopo la quotazione, l’agenzia Hindenburg Research pubblica un’analisi che mette in discussione la validità delle tecnologie e delle affermazioni di Nikola. Il report accusa Nikola di aver simulato il funzionamento del suo camion a idrogeno in un video di presentazione, facendolo scorrere in discesa anziché utilizzare un propulsore funzionante. Le accuse di Hindenburg Research provocano un crollo del titolo Nikola in borsa e un grave danno all’immagine dell’azienda.

In seguito alle indagini della Corte di Giustizia statunitense, il fondatore di Nikola viene accusato di frode e finisce in carcere nel 2021. L’azienda dichiara di voler rispettare la tabella di marcia e di concentrarsi sulla consegna di veicoli elettrici Nikola Tre entro la fine dell’anno.

Nel 2022, Nikola avvia la commercializzazione del Nikola Tre in versione elettrica, prodotto nello stabilimento di Coolidge, Arizona. Un anno dopo, due esemplari del Nikola Tre prendono fuoco a causa di problemi al pacco batterie. L’azienda è costretta a richiamare tutti gli esemplari in commercio e a sospendere la produzione di camion elettrici.

Con una liquidità di soli 47 milioni di dollari e un titolo azionario crollato del 98% in 12 mesi, Nikola è stata ostretta ad avviare la procedura di Chapter 11, mettendo all’asta i propri beni per rimborsare i creditori.

Nel maggio 2023, Iveco aveva messo fine alla joint venture con Nikola per lo sviluppo di camion elettrici e a idrogeno, rilevando la partecipazione europea e ottenendo la licenza per l’uso del software sviluppato in comune. La separazione era costata a Iveco un impatto negativo di 44 milioni di euro, ma si rivelò una mossa strategica per evitare ulteriori perdite.


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In Evidenza

Il Sud #InRete con l’Europa: racconta con i tuoi occhi

Torna la nuova edizione del contest fotografico e video: “Il Sud #InRete con l’Europa: racconta con i tuoi occhi” indetto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in qualità di Autorità di Gestione del Programma Operativo Nazionale Infrastrutture e Reti 2014-2020 (PON-IR).

L’iniziativa, giunta all’ottava edizione, è parte delle azioni di sensibilizzazione finanziate dal PON-IR, cofinanziato dall’Unione Europea, per valorizzare gli interventi infrastrutturali in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Quest’anno il titolo del concorso è: “Siamo nati al sud, viaggiamo in Europa – Noi e l’evoluzione del mondo dei trasporti“. L’obiettivo è quello di raccontare, attraverso foto e video, l’evoluzione del trasporto pubblico nelle cinque Regioni interessate dal PON-IR, evidenziando il connubio tra tradizione e innovazione, sostenibilità e progresso tecnologico.

In particolare, l’edizione 2025 punta a mettere in gara opere fotografiche e video che riescano a raccontare la maggiore efficienza dei mezzi di trasporto pubblico e delle infrastrutture quali strade, reti e stazioni ferroviarie, porti e aeroporti, con un’attenzione all’utilizzo di energie rinnovabili e al risparmio energetico. Un modo per riflettere sull’evoluzione dei trasporti pubblici verso un’Europa più connessa e verde, grazie anche agli interventi finanziati dal PON-IR.

Il Foto Contest

Il concorso fotografico è aperto ai soli residenti delle regioni interessate dal PON-IR (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia). I partecipanti potranno inviare uno scatto inedito che rappresenti un viaggio o un’esperienza legata al trasporto pubblico, passato o presente, reale o immaginario, mettendo in risalto l’innovazione, come ad esempio l’introduzione dei navigatori satellitari o le smart road, e la sostenibilità.

Le immagini dovranno rispettare i requisiti tecnici specificati nel regolamento e saranno valutate da una giuria popolare e una giuria di esperti.

Le fotografie potranno essere inviate entro il 6 aprile 2025 all’indirizzo [email protected]. Le votazioni online si svolgeranno dal 9 maggio al 30 giugno 2025.

Il Video Contest

La sezione video del contest è rivolta a due categorie: Istituti scolastici e videomaker. I partecipanti dovranno realizzare un breve filmato che racconti un’esperienza di viaggio o un episodio significativo legato al trasporto pubblico nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia che mostri lo sviluppo del territorio, la sicurezza delle persone e il benessere diffuso. I video potranno essere di genere differente: fiction, docu-fiction, documentario, inchiesta o spot. Gli Istituti scolastici possono partecipare al concorso inviando più video realizzati da classi o gruppi interclasse con diversi alunni. Per ogni videomaker è consentita la presentazione di un solo video.

Le opere potranno essere inviate fino al 20 aprile 2025 all’indirizzo [email protected].

La valutazione avverrà, come per il contest fotografico, attraverso una giuria popolare e una giuria di esperti, con votazioni aperte dal 9 maggio al 30 giugno 2025.

Premi e riconoscimenti

I vincitori riceveranno buoni acquisto per attrezzature video e  fotografiche.

I lavori finalisti verranno pubblicati sul sito ufficiale del PON-IR. Tutti i lavori presentati saranno poi inseriti in una pubblicazione dedicata. La cerimonia di premiazione si terrà entro il 2025 e la data sarà comunicata in anticipo agli interessati.

Per maggiori informazioni e per consultare il regolamento completo, è possibile visitare il sito ufficiale del PON-IR: https://ponir.mit.gov.it.

Contest video: https://ponir.mit.gov.it/azione-contest/racconta-edizione-2025-contest-video

Contest foto: https://ponir.mit.gov.it/azione-contest/racconta-edizione-2025-contest-foto


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Mobilità sostenibile

BikeSquare lancia un crowdfunding per crescere all’estero, per la comunicazione e per una nuova piattaforma

La start up innovativa BikeSquare nata a Novello lancia un crowdfunding per crescere e aprire nuovi punti di noleggio non solo in Italia, investine nel marketing e coinvolgere un numero sempre maggiore di pedalatori con nuove campagne di comunicazione e di marketing e per la realizzazione di una nuova piattaforma: innovativa. Per realizzare i progetti BikeSquare ha definito un obiettivo massimo di raccolta di 525.000 € per il round in corso.

BikeSquare è la prima piattaforma italiana dedicata al turismo con biciclette elettriche, nata dieci anni fa come impresa innovativa e dal 2024 Società Benefit focalizzata sulla mobilità sostenibile e sul cicloturismo, BikeSquare ha sviluppato la piattaforma che mette in rete più di 130 punti di noleggio e-bike e 443 partner in 54 destinazioni tra Italia e Spagna.per far arrivare il modello di cicloturismo e di sviluppo dei territori in Germania e in Spagna. Oltre a proporre il noleggio delle e-bike, il modello BikeSquare contribuisce a creare una rete di realtà che collaborano condividendo l’obiettivo comune dello sviluppo sostenibile della destinazione turistica.


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