Massa Critica
Il 3 maggio 2021 la Giornata nazionale dell’informazione costruttiva
Il 3 maggio si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale della Libertà di Stampa, un’occasione per riflettere sull’importanza dei principi in difesa della libertà di parola e di informazione, del pluralismo e dell’indipendenza dei media.
Il 3 maggio, in occasione della giornata mondiale per la libertà di stampa oltre 60 enti promotori, aderenti e patrocini, lanciano la Giornata nazionale dell’informazione costruttiva per coinvolgere giornalisti di tutta Italia, redazioni e i media nazionali a diversi livelli in un momento di azione e sensibilizzazione sul giornalismo e sull’informazione a servizio della società.
La Maratona live della Giornata nazionale dell’informazione costruttiva
Ideata dal movimento Mezzopieno e da un gruppo di media promotori, la Giornata proporrà approfondimenti e confronti attorno ai modelli e agli strumenti costruttivi messi in campo dal mondo dell’informazione e vedrà coinvolti 40 partecipanti in un evento pubblico online, lunedì 3 maggio, dalle 10 alle 16, sulla pagina Facebook del Movimento Mezzopieno e sul sito dedicato alla giornata
Il 3 maggio, i professionisti dell’informazione sono invitati a pubblicare e dare risalto a notizie, approfondimenti, reportage e storie costruttive, cioè che, come prevede la stessa deontologia della professione, siano scritte in modo incondizionato da sensazionalismi, polemiche, fake news e che sappiano aiutare il lettore a comprendere la realtà e portare consapevolezza e fiducia nel mondo e negli esseri umani.
La Giornata nazionale dell’informazione costruttiva è realizzata a livello nazionale e locale su quotidiani, periodici, radio, televisioni e social network, sulla carta stampata e on-line ed è aperta a tutti i giornalisti e ai professionisti dell’informazione e della comunicazione.
Gli obiettivi della Giornata nazionale dell’informazione costruttiva sono Coordinare le esperienze italiane che stanno lavorando per un modello positivo di comunicazione e un giornalismo costruttivo; Valorizzare il lavoro di giornalisti e di giornaliste, testate ed editori impegnati in un’informazione per la crescita della società e del bene comune; Coinvolgere i lettori e la società in un confronto sulle buone notizie e sull’informazione positiva; Redigere un protocollo nazionale sulla buona informazione, creato e condiviso dal collettivo di giornalisti aderenti alla campagna
I promotori della Giornata nazionale dell’informazione costruttiva: Apulia web Tv, Arga Lombardia-Liguria, Associazione italiana giornalismo costruttivo, Being Aware, B-Hop Mag, BuoneNotizie.it, Caffè dei giornalisti, Cattedra Raimon Panikkar, Città Nuova, CNUPI Confederazione Nazionale delle Università Popolari Italiane, Conscom, Constructive Network, Cronache Maceratesi Junior, Data Magazine, Dire, Diritto dell’informazione, .eco l’educazione sostenibile, Edizioni Mille, Edizioni Mille Ragazzi, Ferpi, Fondazione Arbor, Freelance Network Italia, Funny Vegan, Giovani Giornalisti Gentili, Il Dialogo di Monza, Il Polo Positivo, Istituto Scholé Futuro, Italia che cambia, Lavoradio, Letizia Palmisano Blog, Massa Critica, Master Giornalismo Torino, Mediaetica, Missioni don Bosco, News 48, ONG 2.0, Mezzopieno News, Premio Buone Notizie, Quotidiano Piemontese, Pressenza, Radio Bullets, Radio Ugi, Radio Una voce vicina in blu, RomaNatura, Sansa Radio, Sapereambiente ScriverEsistere, Showinair, Sistema Bibliotecario “Valle del Sacco”, Tante care cose, TG delle Buone Notizie, Tiscali News, UCSI Unione Cattolica Stampa Italiana, UGI Unione Genitori Italiani, Valori, Volonwrite, Voluntas, Well tribune.
Con il patrocinio di Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, Asvis-Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Fima-Federazione Italiana Media Ambientali, Ordine dei Giornalisti del Piemonte, FNSI-Federazione Nazionale Stampa Italiana, UGIS-Unione Giornalisti Italiani Scientifici, USPI-Unione Stampa Periodica Italiana.
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Arte
Giorgio de Chirico precursore del Surrealismo: una mostra a cent’anni dalla nascita del movimento
In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino dedica una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.
Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. In quanto tale, l’esposizione intende evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).
Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, nella mostra viene esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.
Breton, che scoprì la pittura metafisica di de Chirico nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline. Mentre de Chirico e gli Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923-1924, Breton e de Chirico si incontrarono per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. In quell’anno, si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray al Bureau de recherches surréalistes (ottobre 1924), scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto di Breton.
Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un vero e proprio conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).
In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante tale periodo (1921-1928), dimostrano l’esatto contrario da quanto articolato da Breton. In tale ottica, il visitatore troverà in mostra una ricca selezione di
opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921-1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Esempi presenti in mostra includono i magnifici Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).
Come accertato, il pittore si accostò al Classicismo in maniera evidente dal 1919 al 1925: lo si evince dalla formidabile Lucrezia, 1921 circa, dall’Autoritratto con la madre, 1922, e dall’Autoritratto, 1925 – la prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano – dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura italiana del Quattrocento. L’elemento della sua continuità dell’opera metafisica degli anni Dieci, da lungo denominata come una “metafisica continua”, è illustrata, ad esempio, da Natura morta con cocomero e corazza, 1922, L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922, o La mia camera nell’Olimpo, 1927, dove, in un’atmosfera fantastica ed enigmatica, compaiono, uno accanto all’altro, oggetti accostati apparentemente in maniera casuale. Oppure i Facitori di Trofei (1926-1928), una chiara evoluzione del primo periodo metafisico di de Chirico, in cui convivono elementi del passato e del presente: figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico, fusi insieme da tre personaggi-manichino intenti nella costruzione dell’iconico “totem-trofeo”. Inoltre, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.
Nonostante le polemiche dei Surrealisti, in primis quelle di Breton, questo avvicinamento al Classicismo non impedì al critico francese di commissionare a de Chirico delle repliche di opere del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come Natura morta con selvaggina (il bicchiere di vino), 1923, e Ulisse (Autoritratto), 1924, entrambi esposti in mostra. La presenza di questi dipinti (già collezione Éluard) evidenzia la conflittualità tra la critica surrealista verso le opere degli anni Venti di de Chirico e tale realtà poco conosciuta.
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Difesa Ambiente
Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino | Convegno il 13 novembre all’Unione Culturale
Il 13 novembre 2024 alle ore 18, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli Torino (via Cesare Battisti 4/a), è in programma il convegno dal titolo “Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino”. (altro…)
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Acqua
Torino, a trent’anni dall’alluvione del Tanaro un dibattito sulla pianificazione e gestione dei rischi climatici
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