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Massa Critica

Il 24° Festival CinemAmbiente si svolgerà a Torino dal 1° al 6 ottobre 2021

Il 24° Festival CinemAmbiente si svolgerà a Torino dal 1° al 6 ottobre 2021. La manifestazione organizzata dal Museo Nazionale del Cinema mantiene per il secondo anno consecutivo la speciale collocazione autunnale anziché quella abituale in primavera, a inizio giugno confidando in una progressiva remissione dell’emergenza sanitaria che consenta lo svolgimento dell’intero Festival in presenza.

“In un momento storico di svolta è molto importante continuare a riflettere sull’impatto delle attività umane sull’ambiente – dice il direttore del Festival Gaetano Capizzi – Per questa ragione le iniziative di CinemAmbiente si sono intensificate ed estese nel corso di tutto l’anno, anche se le giornate del Festival rimangono il momento più importante della nostra attività. Nella prossima edizione proporremo film internazionali in anteprima per riflettere sulle tematiche più urgenti del nostro tempo, con particolare attenzione alla transizione ecologica, elemento cardine del piano straordinario messo in campo dall’Unione Europea per far fronte al cambiamento climatico e alla crisi scatenata dalla pandemia”.

Nella prospettiva di un auspicabile ritorno alla normalità, verranno ripristinate, in forma più snella, le sezioni competitive che, abolite temporaneamente lo scorso anno, torneranno nella 24.ma edizione con due sole suddivisioni delle opere in gara: il Concorso Documentari e il Concorso Cortometraggi. Per entrambe le sezioni sono aperte le iscrizioni su Filmfreeway (https://filmfreeway.com/Cinemambiente). La deadline per la partecipazione è fissata al 31 luglio 2021.

Nell’edizione 2021 torneranno anche i due tradizionali premi speciali del Festival, Movies Save the Planet e Le Ghiande, riservati, rispettivamente, a registi di caratura internazionale e a scrittori italiani che nella loro opera abbiano declinato in maniera particolarmente significativa i temi della natura e dell’ambiente.

Alle storiche sezioni non competitive (panorama doc, panorama cortometraggi, eventi speciali…) l’edizione 2021 ne aggiungerà una nuova, dedicata specificamente ai film italiani: una sorta di “vetrina” destinata non solo a presentare le opere più recenti realizzate nel nostro Paese e ad analizzare attraverso incontri e approfondimenti gli argomenti d’interesse collettivo da essi trattati, ma anche a dare visibilità e sostegno alla produzione cinematografica nazionale a tema ambientale. Dopo la presentazione italiana, i film saranno, infatti, facilitati nella circuitazione all’estero attraverso il Green Film Network, l’associazione internazionale di festival di settore di cui CinemAmbiente è stato co-fondatore.

Nella prospettiva di una prossima fine anche dell’emergenza didattica, il Festival bandisce, inoltre, il Concorso CinemAmbiente Junior, riservato ai cortometraggi prodotti dalle scuole italiane, per il quale sono aperte le iscrizioni fino al 31 luglio 2021 sul sito www.cinemambiente.it. Il consueto programma di proiezioni per le Scuole di diversi ordini e gradi sarà proposto in concomitanza con la 24.ma edizione e in presenza, anziché posticipatamente ed esclusivamente online come accaduto per il 2020. Iniziati solo nell’anno nuovo (il 29 gennaio) e in prosecuzione fino al prossimo 15 aprile, i Fridays di CinemAmbiente Junior – i film e gli incontri in streaming riservati ai giovanissimi e organizzati nell’ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola promosso da MiBACT e MI – stanno peraltro riscuotendo un successo nazionale superiore a ogni aspettativa. Le prenotazioni, per le quali continuano a pervenire continue richieste, registrano a oggi il tutto esaurito, avendo saturato per tutte le dieci proiezioni in programma la capienza delle relative sale virtuali (1.000 posti ciascuna), per un totale di 10.000 studenti iscritti da tutte le Regioni d’Italia.

Dati i riscontri più che positivi, nel corso del prossimo Festival proseguiranno alcune iniziative che, pur nate forzatamente nel corso dell’emergenza, hanno dimostrato quanto il web possa essere efficace nella diffusione della cinematografia e della cultura green. La 24.ma edizione manterrà quindi una sezione, CinemAmbiente a casa tua, che proporrà una serie scelta di titoli su piattaforma streaming, con l’obiettivo di coinvolgere un pubblico allargato sui temi più attuali e urgenti del dibattito ambientale.


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Arte

Giorgio de Chirico precursore del Surrealismo: una mostra a cent’anni dalla nascita del movimento

In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino dedica una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.

Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. In quanto tale, l’esposizione intende evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).

Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, nella mostra viene esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.

Breton, che scoprì la pittura metafisica di de Chirico nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline. Mentre de Chirico e gli Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923-1924, Breton e de Chirico si incontrarono per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. In quell’anno, si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray al Bureau de recherches surréalistes (ottobre 1924), scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto di Breton.

Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un vero e proprio conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).

In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante tale periodo (1921-1928), dimostrano l’esatto contrario da quanto articolato da Breton. In tale ottica, il visitatore troverà in mostra una ricca selezione di
opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921-1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Esempi presenti in mostra includono i magnifici Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).

Come accertato, il pittore si accostò al Classicismo in maniera evidente dal 1919 al 1925: lo si evince dalla formidabile Lucrezia, 1921 circa, dall’Autoritratto con la madre, 1922, e dall’Autoritratto, 1925 – la prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano – dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura italiana del Quattrocento. L’elemento della sua continuità dell’opera metafisica degli anni Dieci, da lungo denominata come una “metafisica continua”, è illustrata, ad esempio, da Natura morta con cocomero e corazza, 1922, L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922, o La mia camera nell’Olimpo, 1927, dove, in un’atmosfera fantastica ed enigmatica, compaiono, uno accanto all’altro, oggetti accostati apparentemente in maniera casuale. Oppure i Facitori di Trofei (1926-1928), una chiara evoluzione del primo periodo metafisico di de Chirico, in cui convivono elementi del passato e del presente: figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico, fusi insieme da tre personaggi-manichino intenti nella costruzione dell’iconico “totem-trofeo”. Inoltre, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.

Nonostante le polemiche dei Surrealisti, in primis quelle di Breton, questo avvicinamento al Classicismo non impedì al critico francese di commissionare a de Chirico delle repliche di opere del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come Natura morta con selvaggina (il bicchiere di vino), 1923, e Ulisse (Autoritratto), 1924, entrambi esposti in mostra. La presenza di questi dipinti (già collezione Éluard) evidenzia la conflittualità tra la critica surrealista verso le opere degli anni Venti di de Chirico e tale realtà poco conosciuta.


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Difesa Ambiente

Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino | Convegno il 13 novembre all’Unione Culturale

Il 13 novembre 2024 alle ore 18, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli Torino (via Cesare Battisti 4/a), è in programma il convegno dal titolo “Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino”. (altro…)


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Acqua

Torino, a trent’anni dall’alluvione del Tanaro un dibattito sulla pianificazione e gestione dei rischi climatici

A Torino, Palazzo Madama ospiterà una nuova edizione del River Café sul Po, un evento che, a trent’anni dalla drammatica alluvione del Tanaro, riunirà cittadini ed esperti per un confronto sui temi della pianificazione territoriale e della gestione dei rischi legati ai cambiamenti climatici. L’incontro è organizzato nell’ambito del progetto europeo LIFE CLIMAX PO, dedicato all’adattamento del distretto del fiume Po al clima che cambia.

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