Massa Critica
Fondazione Onda dona tablet e software alle RSA per mitigare gli effetti dell’emergenza sanitaria

Il progetto, realizzato da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, con il supporto di Gilead Science, prevede la donazione di tablet e software alle RSA e l’organizzazione di corsi per il pIl dramma dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Covid-19 ha posto in evidenza l’importante ruolo delle nuove tecnologie, ma anche in ambito medicale e sociale.
L’utilizzo delle nuove tecnologie si è rivelato particolarmente utile all’interno delle Residenze Sanitarie Assistenziali , molto colpite dalla pandemia non solo per il numero dei decessi, ma anche per i risvolti psicologici causati dalla brusca interruzione della possibilità di visita agli ospiti introdotta in via precauzionale.
Per fornire un supporto concreto alle RSA nella gestione dell’emergenza che ha colpito particolarmente le persone anziane, soggetti fragili, molto avanti negli anni o con patologie croniche, Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, con il supporto di Gilead Science, ha realizzato il progetto “Le nuove tecnologie al servizio delle RSA: un supporto concreto per vincere la solitudine e la depressione ristabilendo il contatto fra gli anziani e il proprio nucleo familiare”.
Il progetto ha previsto una donazione di strumenti hardware, tablet, agli operatori che lavorano all’interno delle RSA selezionate che fanno parte del network Bollini Rosa Argento, il circuito che raccoglie le strutture attente nel garantire una gestione personalizzata, efficace e sicura degli ospiti ricoverati. È stato inoltre avviato un percorso di formazione attraverso tre webinar, mirato all’utilizzo dei tablet e dei tool di GSuite di Google per potenziare le competenze del personale sanitario che si trova a gestire quotidianamente la vita degli anziani e i rapporti coi familiari. Lo scopo è quello di favorire il contatto e l’interazione fra gli anziani ospiti e i propri cari, contrastando in questo modo i risvolti psicologici negativi dell’isolamento forzato grazie all’uso delle nuove tecnologie, incentivare l’utilizzo di nuovi strumenti all’interno delle RSA per migliorare la vita quotidiana degli ospiti e favorire il rapporto della persona anziana con le nuove tecnologie.
“Da fonti Istat si evince che solo il 6,6% delle persone over 74 usa il PC e solamente il 6,7% utilizza Internet”, commenta Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda. “Risulta evidente che per colmare il gap all’interno delle RSA e delle Case di Riposo, creato dal mancato utilizzo delle nuove tecnologie da parte degli anziani, è necessario coinvolgere direttamente il personale sanitario fornendo a chi lavora in prima linea tutti gli strumenti utili per favorire la socializzazione e soprattutto garantire la continuità del legame fra gli ospiti e i familiari in questo momento di isolamento forzato durante l’emergenza. Questo è ancora più importante anche alla luce degli ultimi dati emersi dal Congresso nazionale della Società italiana di gerontologia e geriatria (SIGG) che hanno evidenziato come nei pazienti anziani ricoverati per Covid-19 che possono parlare con i propri cari grazie a un cellulare e con videochiamate, la mortalità si riduce dal 40 al 20%, a parità di età e trattamento clinico. Per molte persone anziane, infatti, la salute è influenzata più dalla vita quotidiana che dagli interventi medici. Per questo abbiamo realizzato il progetto “Le nuove tecnologie al servizio delle RSA” a sostegno delle persone fragili, che ci piacerebbe ampliare il più possibile in futuro condividendo l’offerta con tutto il nostro network dei Bollini RosaArgento”.
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Massa Critica
Come è fatta una stazione di rifornimento a idrogeno

Una stazione di rifornimento idrogeno è in tutto e per tutto simile a quello che siamo abituati a vedere nella nostra quotidianità con le stazioni di fornimento di benzina e gasolio. La differenza è che una stazione di rifornimento a idrogeno è asservita a una mobilità idrogeno a zero emissioni. S
i compone di diverse parti, la prima tra tutte è ovviamente l’idrogeno, che può essere prodotto in loco tramite elettrolisi da fonti rinnovabili, oppure può essere trasportato dall’esterno, prodotto esternamente e portato all’interno della nostra stazione di rifornimento, in contenitori gassosi.
Una volta che abbiamo il nostro idrogeno all’interno della stazione di rifornimento, questo deve essere compresso ad altissime pressioni, 900-950 bar circa per poter permettere poi il rifornimento a vetture leggere o pesanti che siano.
Prima di poter però permettere il rifornimento bisogna raffreddare l’idrogeno a temperature intorno ai -40°, questo ci permette di operare in sicurezza un rifornimento in tempi che sono paragonabili a quelli della mobilità tradizionale, nell’ordine dei 5 minuti per fare un piano.
Completa il quadro della situazione della stazione di rifornimento, il dispenser, vale a dire, il bocchettone, che ci permette di fare il pieno, molto simile a quello ad oggi utilizzato per il GPL.
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Agricoltura
Una guida allo sviluppo rurale in Piemonte 2023-2027

Dal 1° gennaio 2023 è partita la nuova programmazione della Politica Agricola Comune (PAC). Il piano strategico nazionale dell’Italia, dal valore di 37 miliardi di euro, è stato approvato dalla Commissione Europea e grandi somme di tale piano saranno dedicate agli obiettivi climatici e ambientali, agli ecoschemi e ai giovani agricoltori.
La Rrgione Piemonte ha pubbllicato una guida a disposizione degli agricoltori piemontesi.
La programmazione 2023-2027 avrà una durata di cinque anni. La PAC ha tradizionalmente tre obiettivi generali, uno economico relativo alla competitività delle aziende e alla creazione di filiere agroalimentari, uno ambientale dedicato alla sostenibilità e alla conservazione delle risorse naturali e uno sociale riguardante l’ingresso dei giovani in agricoltura e lo sviluppo delle comunità nelle zone rurali.
Nella PAC 2023-2027 ogni obiettivo generale è suddiviso in 3 obiettivi specifici, come indicato nella figura sottostante. É inoltre presente un decimo obiettivo, trasversale, dedicato alla costruzione di sistemi di conoscenza e innovazione tra mondo della ricerca, attori privati e pubblici.
Nella programmazione precedente la Commissione Europea aveva previsto due strumenti per l’attuazione della PAC: il “Primo Pilastro” (aiuti diretti e interventi settoriali) e il “Secondo Pilastro” (misure di sviluppo rurale) gestito prevalentemente dalle singole Regioni attraverso i PSR (Programmi di sviluppo rurale).
Nel nuovo ciclo, è invece previsto un unico strumento di attuazione di livello nazionale, il Piano strategico della PAC (PSP), che comprende sia il Primo, sia il Secondo pilastro e che include tutti gli interventi sui territori. Anche se non esisteranno più i PSR regionali, ogni Regione ha definito un Complemento regionale per lo sviluppo rurale 2023-2027 (CSR), che rappresenta lo strumento attuativo a livello locale della strategia nazionale. Il CSR del Piemonte avrà una dotazione finanziaria di 750 milioni di euro e attiverà 49 interventi all’interno di otto ambiti indicati dai diversi colori in questa guida.
Altre informazioni utili sono reperibili alla apgina dello Sviluppo Rurale in Piemonte, e alla rivista Quaderni dell Agricoltura online.
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STLA AutoDrive il primo sistema di guida autonoma sviluppato da Stellantis

Stellantis ha presentato STLA AutoDrive 1.0, il primo sistema di guida autonoma sviluppato internamente che offre funzionalità mani libere e occhi chiusi Livello 3 SAE disponibile fino a 60 km/h, anche al buio e in condizioni atmosferiche difficili.
STLA AutoDrive abilita anche le funzionalità di Livello 2 a mani sul volante e di Livello 2+ con mani libere, occhi sulla strada a velocità più elevate, tra cui il Cruise Control adattivo e le funzioni di mantenimento della corsia.
STLA AutoDrive è parte integrante della strategia tecnologica di Stellantis insieme a STLA Brain e STLA Smart Cockpit e permette di migliorare l’intelligenza del veicolo, l’automazione e l’esperienza a bordo. STLA AutoDrive consente la guida autonoma a velocità fino a 60 km/h riducendo il ruolo attivo del conducente nel traffico stop-and-go e offrendo tempo prezioso a bordo vettura. Ideale per chi guida nelle aree urbane ad alta densità, STLA AutoDrive consentirà ai conducenti di dedicare una parte del proprio tempo a bordo ad attività diverse dalla guida, come ad esempio guardare un film, leggere e-mail, sfogliare un libro o semplicemente guardare il panorama.
Il sistema è progettato per essere semplice: quando le condizioni del traffico e dell’ambiente attorno alla vettura lo consentono, il conducente viene avvisato che STLA AutoDrive è pronta ad entrare in funzione. Una volta attivato attraverso un pulsante, il sistema prende il controllo del veicolo mantenendo le distanze di sicurezza, regolando la velocità e gestendo la sterzata e la frenata senza soluzione di continuità in base al flusso del traffico.
STLA AutoDrive monitora continuamente l’ambiente circostante attraverso una serie di sensori per garantire uno stile di guida preciso e sicuro ed un funzionamento affidabile anche in caso di guida al buio o in condizioni atmosferiche difficili, ad esempio in caso di pioggia leggera. Per mantenere le prestazioni costanti, un sistema automatico di pulizia dei sensori pulisce i componenti critici in modo da garantire affidabilità e funzionalità ottimali.
Progettato su un’architettura scalabile, STLA AutoDrive è pronto per l’implementazione e può essere adattato sulle vetture dei brand di Stellantis nei mercati globali, garantendo un’implementazione continua a seconda delle strategie commerciali e della domanda del mercato. Il sistema è inoltre collegato al cloud, che consente miglioramenti continui grazie agli aggiornamenti over-the-air e all’integrazione dei dati in tempo reale per ottimizzare le prestazioni.
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