imprenditoria
Digital Transformation l’incentivo per la la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese
Digital Transformation è l’incentivo che favorisce la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese. Istituito dal Decreto Crescita e promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico e gestito da Invitalia.
Istituito all’articolo 29 del Decreto Crescita, è promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico e gestito da Invitalia. La dotazione finanziaria è di 100 milioni di euro.
Digital Transformation vuole favorire la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese, attraverso l’applicazione di tecnologie avanzate previste nell’ambito di Impresa 4.0 e di quelle relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera.
Le agevolazioni sono rivolte alle imprese di micro, piccola e media dimensione, anche in forma aggregata, in cui figuri, come soggetto promotore capofila, un DIH (Digital Innovation Hub) o un EDI (Ecosistema Digitale per l’Innovazione), di cui al Piano nazionale Impresa 4.0.
Possono essere finanziati progetti che puntano alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi attraverso:
- tecnologie abilitanti individuate dal Piano nazionale Impresa 4.0 (advanced manufacturing solutions, additive manufacturing, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cybersecurity, big data e analytics)
- tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera, finalizzate:
1) all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori
2) al software
3) alle piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio
4) ad altre tecnologie, quali sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati (Electronic data interchange – EDI), geolocalizzazione, tecnologie per l’in-store customer experience, system integration applicata all’automazione dei processi, blockchain, intelligenza artificiale, internet of things.
I progetti devono prevedere la realizzazione di:
- attività di innovazione di processo o di innovazione dell’organizzazione
- investimenti
I progetti devono, inoltre:
- essere realizzati nell’ambito di una unità produttiva dell’impresa proponente ubicata sul territorio nazionale
- prevedere un importo di spesa non inferiore a 50.000 euro e non superiore a 500.000 euro
- essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e avere una durata non superiore a 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni, fermo restando la possibilità da parte del Ministero dello Sviluppo Economico di concedere, su richiesta motivata, una proroga non superiore a 6 mesi
I progetti agevolabili nell’ambito dell’intervento Digital Transformation possono essere cofinanziati nell’ambito del PON Imprese e Competitività 2014-2020.
Le imprese, alla data di presentazione della domanda, devono:
- essere iscritte come attive nel Registro delle imprese
- operare in via prevalente o primaria nel settore manifatturiero e/o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere e/o nel settore turistico e/o nel settore del commercio
- aver conseguito, nell’esercizio cui si riferisce l’ultimo bilancio approvato e depositato, un importo dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari almeno a 100.000 euro
- disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese ovvero, nel caso di società in contabilità semplificata, delle ultime due dichiarazioni dei redditi presentate e dei relativi bilanci redatti secondo la IV direttiva CEE in conformità alle scritture contabili aziendali asseverati da un revisore dei conti
- non essere sottoposte a procedura concorsuale e non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente
Le risorse finanziarie per la concessione delle agevolazioni ammontano a 100 milioni di euro.
Per entrambe le tipologie di progetto finanziabili le agevolazioni sono concesse sulla base di una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili pari al 50%, articolata come segue:
- 10 % sotto forma di contributo
- 40 % sotto forma di finanziamento agevolato
Le agevolazioni per i progetti di innovazione di processo o dell’organizzazione sono concesse alle condizioni ed entro le intensità massime di aiuto previste dall’articolo 29 del regolamento UE 651/2014, mentre le agevolazioni per i progetti di investimento vengono concesse nei limiti e secondo i massimali stabiliti dal Regolamento UE 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 “de minimis”.
Il finanziamento agevolato deve essere restituito senza interessi entro massimo 7 anni a decorrere dalla data di erogazione dell’ultima quota a saldo delle agevolazioni, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, che scadono il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno.
Per quanto riguarda le risorse disponibili sono previste due riserve:
a) una quota pari al 25% delle risorse è riservata ai progetti proposti da micro e piccole imprese e ai progetti congiunti di cui all’articolo 4, comma 2 del decreto 09 giugno 2020
b) una quota pari al 5% delle risorse è riservata alle PMI che, alla data di presentazione della domanda, sono in possesso del rating di legalità, sulla base dell’elenco reso disponibile dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato.
Le domande possono essere presentate esclusivamente tramite procedura informatica dalle ore 12.00 del 15 dicembre 2020. La valutazione è affidata a Invitalia.
Per compilare e presentare la domanda è necessario:
- registrarsi ai servizi online di Invitalia, indicando un indirizzo di posta elettronica ordinario
- una volta registrati, accedere al sito riservato per compilare la domanda online e scaricare la documentazione da allegare.
Per concludere la procedura di presentazione della domanda è necessario disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) del legale rappresentante della società.
Al termine della procedura on line viene assegnato un protocollo elettronico.
Le domande sono ammesse alla fase istruttoria in base all’ordine cronologico giornaliero di presentazione. Le domande inviate nello stesso giorno sono considerate come pervenute nello stesso momento, indipendentemente dall’ora e dal minuto di presentazione.
Ciascun soggetto, sia in forma singola che congiunta, può presentare una sola domanda di accesso alle agevolazioni che può riguardare unicamente:
- un progetto di innovazione di processo (Capo II) o
- un progetto di innovazione dell’organizzazione (Capo II) ovvero
- un progetto di investimenti (Capo III)
La modulistica e gli allegati per la presentazione della domanda
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imprenditoria
Stefano Buono e Newcleo lanciano il progetto di una nuova torre – grattacielo a Porta Susa a Torino
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Digitale
A Novara Silicon Box porta un impianto produttivo per la realizzazione di semiconduttori e microchip per un investimento complessivo di 3,2 miliardi di euro
Silicon Box ha scelto Novara come sede del suo impianto produttivo per la realizzazione di semiconduttori e microchip, il primo nel suo genere in Europa, per un investimento complessivo di 3,2 miliardi di euro.
L’annuncio è arrivato durante la conferenza stampa per la firma della lettera di intenti che si è svolta a Roma a Palazzo Piacentini, sede del Mimit, alla presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dei co-fondatori di Silicon Box Sehat Sutardja e Weili Dai, del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e del sindaco di Novara Alessandro Canelli.
Il sito di Novara è stato selezionato dall’azienda attraverso un processo di valutazione dettagliato, con il supporto di esperti e consulenti indipendenti. A pieno regime l’impianto potrà generare 1.600 nuovi posti di lavoro diretti, a cui si aggiungeranno quelli indiretti per la costruzione della fabbrica e per le forniture e la logistica a essa collegate.
Lo stabilimento sarà costruito e gestito secondo i principi europei di riduzione al minimo l’impatto sull’ambiente. L’investimento è al momento ancora soggetto all’approvazione della Commissione Europea.
Il sito contribuirà a soddisfare la domanda di assemblaggio di semiconduttori, principalmente nel mercato europeo, per abilitare nuove tecnologie come applicazioni di nuova generazione nel campo dell’intelligenza artificiale, calcolo ad alte prestazioni e componenti per veicoli elettrici.
L’investimento di Silicon Box si inserisce a pieno titolo nella strategia europea segnata dal Chips Act – che punta a raddoppiare la quota di mercato globale dell’Ue nel settore dei semiconduttori entro il 2030, dal 10 ad almeno il 20% – e nella strategia italiana per la microelettronica, che stanzia 4 miliardi per attrarre in Italia grandi investimenti e punta a irrobustire la ricerca industriale avanzata.
L’arrivo della multinazionale di Singapore a Novara rappresenta il secondo grande investimento in Italia nel settore della microelettronica in poche settimane, dopo quello da 5 miliardi annunciato a fine maggio da parte di STMicroelectronics per la costruzione di un nuovo impianto a Catania per la produzione in grandi volumi di carburo di silicio (SiC) da 200 mm per dispositivi e moduli di potenza, nonché per attività di test e packaging.
“L’annuncio di oggi – ha sottolineato Urso – conferma la validità del nostro piano strategico sulla microelettronica: è in atto un effetto volano degli investimenti sui chip in Italia. Silicon Box è davvero un caso modello, un unicum nel panorama internazionale, sarà il primo impianto di produzione di chiplet in Europa. Un partner industriale che ci farà crescere nel settore dell’alta tecnologia e che ci permetterà di aumentare le capacità di design e nel know how”. Urso ha poi aggiunto che “dall’inizio del 2024, se sommiamo l’investimento di Silicon Box a quello di STMicroelectronics e altri più contenuti da parte di aziende straniere in Italia – oltre all’assegnazione della linea pilota sui materiali ad alta resistenza che la Commissione europea ha voluto realizzare nella Etna Valley in Sicilia – arriviamo a un ammontare complessivo di oltre 9 miliardi di euro sulla microelettronica nel nostro Paese. Un dato, solo nei primi sei mesi dell’anno, non riscontrabile in nessun altro Paese europeo”.
Il presidente Cirio ha ribadito l’importanza dei risultati raggiunti in questi anni alla guida della Regione: “Il mio primo mandato da presidente del Piemonte si è concluso con l’importante risultato del secondo modello di auto a Mirafiori a Torino e il secondo si apre con il coronamento di un lavoro che ci impegnato negli ultimi mesi con il Governo, il Comune di Novara e Silicon Box per un investimento straordinario, da oltre 3 miliardi di euro, che approda in Piemonte con oltre 1.600 posti di lavoro in un settore che rappresenta il futuro della manifattura e che si aggiunge a altri investimenti annunciati nelle scorse settimane a conferma di quanto sia strategica la scelta del governo italiano di insediare in Piemonte e a Torino la sede della Fondazione per l’intelligenza artificiale”. Poi ha sottolineato che “l’investimento di Silicon Box rappresenta per noi un risultato straordinario, dimostra che investire in Piemonte è conveniente e conferma l’attrattività crescente del nostro territorio che ha battuto la competizione di regioni come la Lombardia e il Veneto che per anni sono state il locomotore del Nord a cui oggi si aggiunge a pieno titolo anche il Piemonte grazie al grande lavoro di questi anni e al fatto che, con Tav e Terzo Valico, che vanno a completamento nei prossimi anni, proprio in questo territorio si incroceranno le grandi direttrici europee di mobilità e di scambio delle merci. Ci abbiamo lavorato tanto, ci abbiamo creduto, abbiamo investito tempo, rapporti e risorse. Questo è il primo passo della Silicon Valley in Italia ed è un’occasione unica che rende il nostro Piemonte sempre più centrale in Italia e in Europa”.
Il sindaco Canelli ha parlato di “grande risultato per la nostra città. L’arrivo di Silicon Box costituisce un investimento strategico epocale non solo per Novara e per il Piemonte, ma per l’Italia tutta. Da 10 mesi a questa parte abbiamo lavorato per costruire un dossier di candidatura che ha consentito di portare in città questo insediamento che di fatto dà inizio ad un cambio di paradigma sullo sviluppo futuro di Novara e del nord est del Piemonte con la nascita di un hub della scienza e della tecnologia e di un distretto dell’innovazione per il quale la nuova produzione per i semiconduttori sarà centrale e il cui ruolo includerà lo svolgimento di compiti aggiuntivi relativi all’ambiente tecnologico, territoriale ed economico che la nuova fabbrica andrà a creare intorno ad essa. Missione che porterà anche a nuove opportunità di collaborazione con Università italiane ed enti di ricerca europei. Un intervento che prevede anche un importante rigenerazione urbana di aree industriali dismesse e degradate nel tessuto urbano. Inoltre, il progetto avrà un impatto rilevantissimo sul piano dell’occupazione, certamente, ma anche e soprattutto sul piano economico e formativo”. Canelli ha poi precisato che “Novara non è stata scelta a caso: la posizione strategica del nostro territorio è senz’altro stata essenziale nella decisione finale, ma gli investitori hanno visto molto di più nella nostra città. Hanno visto un tessuto produttivo florido, un’Università dove arrivano studenti da tutta Europa, hanno visto la presenza di scuole tecniche già altamente specializzate. Silicon Box non sarà dunque solo un parco tecnologico, ma una realtà dove verrà fatta formazione e che si impegnerà a creare un ecosistema della filiera dei semiconduttori e che aiuterà la nostra città’ ad avviare ulteriori progetti di riqualificazione e rigenerazione”.
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imprenditoria
Future Start-up Founders un percorso per le donne che vogliono diventare imprenditori nel mondo della tecnologia
Il percorso Future Start-up Founders di Femme Forward offre alle donne l’opportunità di ricevere una formazione gratuita nel campo dell’imprenditoria tecnologica: un programma di 60 ore su 8 settimane + 1 di lavoro progettuale, con contenuti erogati online in modalità live.
Le partecipanti avranno l’opportunità di concepire e presentare efficacemente la propria idea imprenditoriale, dalla validazione sul campo delle ipotesi all’elaborazione di un solido modello di business, dal perfezionamento delle strategie di sviluppo del prodotto alle tattiche di marketing ed i fondamenti tecnici necessari.
La formazione non si limiterà solo a lezioni teoriche. Attraverso workshop interattivi, lezioni live e asincrone, esercitazioni, sessioni di mentoring personalizzate e partecipazione a talk ed eventi di networking, acquisirai competenze sia tecniche che soft skills. Questo approccio olistico ti preparerà in modo completo per le sfide del mondo imprenditoriale.
Il percorso Future Start-up Founders si svolge nell’ambito di Femme Forward, un progetto finanziato dall’UE con il programma Erasmus+ e conta su un consorzio di 15 partner, tra cui TOP-IX, provenienti dall’industria, dalla tecnologia e dall’istruzione in 8 stati Europei.
La formazione prenderà il via l’8 novembre e accoglierà un massimo 30 partecipanti. Non sono richieste competenze specifiche all’ingresso o altri pre-requisiti se non la curiosità, la dedizione e l’ambizione di voler costruire il proprio futuro lavorativo ed imprenditoriale in campo tecnologico.
Per candidarsi entro il 29 ottobre
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