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Eventi

L’ultima giornata del 23° Festival CinemAmbiente: tutto il programma delle proiezioni e degli eventi

Il Festival inizia la sua ultima giornata al Cinema Massimo con un appuntamento pomeridiano
dedicato al pubblico delle famiglie e con la proiezione del film di fiction Sulle ali dell’avventura
(ore 15.30, Sala Rondolino), moderna favola ecologica ed etologica diretta dal francese Nicolas Vanier. Trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo, scritto dal regista e ispirato alla
storia vera dell’ornitologo Christian Moullec, il lungometraggio racconta la storia di un visionario scienziato studioso di oche selvatiche, deciso a trovare un modo per salvarle dall’estinzione.

Il piano è quello di guidarle, a bordo del suo ultraleggero, verso una rotta migratoria alternativa e sicura che le porti dalla Norvegia fino a casa, nel Sud della Francia, preservandole dall’incontro mortale con cavi elettrici, traffico aereo, inquinamento luminoso e bracconieri. Per suo figlio Thomas, adolescente ossessionato da videogiochi e cellulare, la prospettiva di trascorrere le vacanze con il padre in mezzo alla campagna francese, per aiutarlo nell’impresa, è da incubo: ma avrà modo di ricredersi.

Come negli anni passati, il Festival non ha trascurato di presentare anche in quest’edizione, accanto ai film di denuncia, i documentari che indagano possibili risposte e soluzioni positive alle emergenze ambientali. È il caso di Kiss the Ground (ore 16, Sala Cabiria), il nuovo film dei due acclamati documentaristi statunitensi Josh e Rebecca Tickell, da anni presenti al Festival con i loro lavori. Nella prospettiva di una soluzione accessibile e realizzabile al problema del riscaldamento globale, il lungometraggio esplora le potenzialità dell’agricoltura rigenerativa come pratica in grado di aumentare la capacità dei terreni di catturare e stoccare il carbonio, rimuovendolo dall’atmosfera e così determinando la stabilizzazione del clima, il ripristino di ecosistemi alterati e, non ultimo, l’aumento della produzione agro-alimentare. Girato in cinque continenti, supervisionato da più di cento esperti e scienziati, il film è narrato da Woody Harrelson e vede la partecipazione di “eco-celebrities” come Gisele Bündchen, Tom Brady, Jason Mraz, Ian Somerhalder, Patricia Arquette e Rosario Dawson. La proiezione sarà seguita da un incontro con i registi Josh e Rebecca Tickell, in collegamento online, e con Marco Ramotti, docente di Agricoltura biologica e sostenibile all’Istituto Agrario Prever di Osasco.

Nel pomeriggio il Festival festeggia con una proiezione speciale il decennale di un film torinese,
40% – Le mani libere del destino (ore 16.30, Sala Soldati), diretto da Riccardo Jacopino e prodotto
dalla Cooperativa Sociale Arcobaleno. Frutto di una vivace mobilitazione e riuscita collaborazione
di forze tutte cittadine, distribuito da Slow Cinema e Microcinema, interpretato da attori non
professionisti, con la partecipazione di Luciana Littizzetto, il lungometraggio salda temi ambientali
e sociali in una commedia neorealista con qualche sfumatura noir. La storia è quella di Lucio, un
ragazzo che, uscito da una comunità di recupero, inizia a lavorare in una cooperativa sociale
specializzata in raccolta carta e riesce a stare lontano da droga e guai grazie all’aiuto dei compagni.
Proiettato non solo nelle sale cinematografiche, ma anche in carceri e scuole, il film ha avuto vita lunga
a Torino, riuscendo a diffondere una maggior conoscenza dell’attività delle cooperative sociali e della
loro importanza nel recupero delle risorse umane. La proiezione sarà introdotta da un incontro con i lavoratori-attori di Arcobaleno Cooperativa Sociale, interpreti del film.

Nel secondo pomeriggio, il cartellone propone La via del bosco (ore 17.30, Sala Rondolino), diretto da Francesca Frigo, regista romana attiva a Torino, e dedicato alle foreste, a cui le sfide imposte dalla crisi climatica e il ritorno alle zone rurali restituiscono oggi il ruolo di fattore di sviluppo economico e sociale andato perduto nel tempo. Il mediometraggio, prodotto dalla Regione Piemonte, si sofferma specificamente sul lavoro dei tecnici professionisti che, attraverso il monitoraggio e la progettazione, gestiscono i rapporti sempre mutevoli tra uomo e foreste, in modo che queste tornino ad essere ecosistemi equilibrati e in grado di aiutarci a fronteggiare le conseguenze del riscaldamento globale. La proiezione sarà seguita da un incontro con la regista Francesca Frigo, Livio Bozzolo, presidente CONAIBO – Coordinamento Nazionale delle Imprese Boschive, Antonio Brunori, rappresentante Italia per la certificazione PEFC, Marco Corgnati, funzionario del Settore Foreste della Regione Piemonte.
Sempre nel secondo pomeriggio, il Festival esplora, come già nei giorni scorsi, le stanze del potere per capire come i grandi attori che muovono le fila della finanza e dell’economia internazionale si pongono di fronte alle prospettive di cambiamento. Con The Forum (ore 18, Sala Cabiria) il regista tedesco Marcus Vetter entra nel luogo di raduno per eccellenza dei potenti della Terra, il World Economic Forum di Davos, al seguito dell’ottantunenne fondatore del grande meeting internazionale, Klaus Schwab, convinto sostenitore del dialogo come metodo di risoluzione dei problemi mondiali. Il lungometraggio lo segue, dal 2018, per un periodo di due anni difficili, segnati da un populismo montante e da una sfiducia crescente nelle classi dirigenti. Mentre le crisi del mondo si sommano senza sosta (l’emergenza climatica, la Brexit, gli incendi nella Foresta amazzonica, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina…), non c’è solo il presidente Bolsonaro a sfidare, da una parte, l’establishment, ma anche, dall’altra, una nuova generazione ribelle, guidata da Greta Thunberg, presente a Davos. È l’inizio di un dialogo, sui cui frutti il film si interroga, domandosi se il WEF può effettivamente contribuire a cambiare il mondo o è invece, come espressione delle grandi élite globali, parte del problema. La proiezione sarà seguita da un incontro con Beppe Gamba, giornalista, e, in collegamento online, con il regista Marcus Vetter e con Jennifer Morgan, direttore esecutivo di Greenpeace International e tra i protagonisti del film.
In prima serata, il cartellone propone un altro film che indaga una possibile soluzione ai problemi ambientali. Diretto da Troy Hale, regista e giornalista statunitense vincitore di 26 Emmy Awards, Sh*t Saves the World (ore 19, Sala Rondolino) è un viaggio a tappe in diversi Paesi e città – Sydney, Londra, Chicago, San Diego, Messico, Tanzania, India, Irlanda e Scozia – che esplora con una narrazione divertente e ironica possibilità di salvaguardia del Pianeta efficaci, anche se spesso elegantemente tralasciate nei dibattiti sul futuro del mondo. Il lungometraggio illustra, infatti, la produzione e l’impiego, sempre più diffuso, di quelle fonti di energia altamente rinnovabili ricavate dalle deiezioni degli organismi viventi (biomasse), cui soprattutto gli umani contribuiscono in misura crescente grazie al loro enorme consumo di cibo. La proiezione sarà seguita da un incontro online con il regista Troy Hale.
Si ritorna al tema centrale di quest’edizione, il riscaldamento globale, con il film Cinquanta passi (ore 19, Sala Soldati), diretto dal ferrarese Niccolò Aiazzi e dedicato ai ghiacciai in via di scioglimento, un archivio che il cambiamento climatico rende oggi un libro aperto, restituendo le storie di quanti ci sono passati e i corpi di quanti, purtroppo, lì hanno perso la vita. Seguito dalla macchina da presa, il protagonista del film, Michele Cucchi, guida alpina del Monte Rosa e soccorritore, si mette nel solco dei loro cammini durante le spedizioni ambientali in diversi angoli del mondo – da Zermatt, al Karakorum, al Nepal –, intraprese negli ultimi anni nella convinzione che oggi la vera sfida non sia più scalare una vetta, ma tentare di conservare un ecosistema sempre più fragile. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista Niccolò Aiazzi, con il protagonista del film Michele Cucchi e con Enrico Camanni, alpinista e scrittore.
L’ultima serata si aprirà con la cerimonia di premiazione delle classi vincitrici del Concorso nazionale CinemAmbiente Junior (ore 21, Sala Cabiria), rivolto alle Scuole Primarie, Secondarie di I e II grado, che rappresenta l’unica sezione competitiva dell’edizione di quest’anno.
Il Festival tornerà poi per l’ultima volta sul tema dei cambiamenti climatici con il film di chiusura The Great Green Wall (a seguire la premiazione in Sala Cabiria, alle 21 nelle Sale Rondolino e Soldati e online su MYmovies), il nuovo lungometraggio dello statunitense Jared P. Scott, già autore di The Age of Consequences, presentato al Festival nel 2017. Il lungometraggio è un viaggio, guidato dalla musicista-attivista maliana Inna Modja, nel Sahel, uno degli avamposti dei cambiamenti climatici. Nella regione africana in cui gli effetti del riscaldamento globale si traducono in crescenti carestie, conflitti, migrazioni di massa, le speranze oggi sono riposte nella “Grande muraglia verde”: un ambizioso progetto di riforestazione, diventato anche un movimento e una campagna internazionale, che prevede la creazione di una barriera di 8.000 chilometri di alberi attraverso l’intera larghezza del Continente allo scopo di contrastare la siccità e la desertificazione e ridare un futuro a milioni di persone. La proiezione sarà seguita da un incontro online con il regista Jared P. Scott e la musicista Inna Modja.
MODALITÀ DI INGRESSO E ACCESSO. L’ingresso e l’accesso al Festival al Cinema Massimo e alla sala virtuale su MYmovies sono gratuiti e a prenotazione obbligatoria. Per i film al Cinema Massimo la prenotazione (per max 2 persone) si può effettuare sul sito www.cinemambiente.it. Per i film online la prenotazione si può effettuare sulla piattaforma www.mymovies.it, nell’apposita sezione dedicata ai Festival online e raggiungibile dal sito di CinemAmbiente. I film online, diffusi in contemporanea alla proiezione in sala al Cinema Massimo, sono visibili per 24 ore dal momento del rilascio.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Cinema Massimo – Sala Rondolino – ore 15.30
Sulle ali dell’avventura
di Nicolas Vanier (Francia 2019, 113’)
Christian, uno scienziato visionario studioso di oche selvatiche, elabora un piano per salvarle dall’estinzione: a bordo del suo ultraleggero vorrebbe indicare loro una rotta migratoria alternativa che le porti sane e salve dalla Norvegia fino a casa, nel sud della Francia, preservandole dallo scontro mortale con cavi elettrici, aeroporti, inquinamento luminoso e bracconaggio. Per suo figlio Thomas, un adolescente ossessionato da videogiochi e cellulare, l’idea di trascorrere le vacanze con lui nel bel mezzo della campagna francese, lontano da tutti i comfort della vita contemporanea, rappresenta un incubo. Tuttavia pian piano il ragazzo si appassionerà al progetto del padre, diventando così protagonista di incredibili avventure.
Nicolas Vanier, scrittore e regista, realizza documentari e lungometraggi dedicati alla scoperta del mondo e della natura. Tra i suoi film più noti, Il grande Nord (2004), Belle & Sebastien (2014), L’Odyssée sauvage (2014). Da sempre attento al rispetto per l’ambiente, gli animali e le popolazioni indigene, patrocina “L’école agit!”, un progetto che si occupa di sensibilizzare i ragazzi nelle scuole verso i temi della conservazione ambientale.
Proiezione speciale per CinemAmbiente Junior
Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 16.00
Kiss the Ground
di Josh e Rebecca Tickell (USA 2020, 85’)
L’agricoltura rigenerativa consiste in una serie di tecniche di coltivazione che, nel combinare esperienze antiche con le moderne conoscenze scientifiche, permette di beneficiare delle proprietà e delle risorse offerte dalla terra stessa. Una pratica che è si rivelata in grado di evitare gli effetti devastanti legati all’eccessivo sfruttamento del suolo. Attraverso un lavoro di circa dieci anni dedicato alla raccolta di dati tecnici, consulenze scientifiche, testimonianze di esperti, di attivisti e di aziende che hanno adottato questa strategia alternativa, il documentario costituisce un prezioso contributo a ciò che si presenta ormai come prospettiva di cambiamento concreta ed efficace. Rigenerare il terreno per rigenerare gli ecosistemi, la biodiversità e affrontare in modo rapido la crisi climatica.
Josh Tickell, scrittore e documentarista, è specializzato in film con forte messaggio sociale. Esordisce con Fuel (2008), vincitore del Sundance Audience Award e nominato agli Oscar. Con la moglie Rebecca, produttrice, regista e attivista ambientale, realizza The Big Fix (2011), sulla drammatica fuoriuscita di petrolio della BP nel Golfo del Messico, che vince la 15^ edizione di CinemAmbiente. Seguono Freedom (2011), Pump (2014), Good Fortune (2015) e Revolution Generation presentato a CinemAmbiente 2019.
Al termine della proiezione incontro online con i registi, in collegamento online, e con Marco Ramotti, docente di Agricoltura biologica e sostenibile all’Istituto Agrario Prever di Osasco
Cinema Massimo – Sala Soldati – ore 16.30
40% – Le mani libere del destino
di Riccardo Jacopino (Italia 2010, 90’)
Lucio ha passato la prima parte della sua vita a mettersi nei guai. Un’adolescenza vissuta nell’anonimato della periferia, la droga, i traffici, i problemi con la legge, sono stati l’abisso da cui si è ritratto appena in tempo. Quando esce dalla comunità di recupero, comincia a lavorare in una cooperativa sociale dove incontra una pittoresca tribù di personaggi con alle spalle storie altrettanto complicate. Dopo i conflitti iniziali con Alfred, il suo collega albanese, oltre che rivale nella squadra di calcio, Lucio entra a far parte del gruppo. Quando il passato sembra riaffacciarsi con i pericoli e le tentazioni di sempre, saranno proprio i suoi compagni a salvarlo da un finale già scritto.
Prima della proiezione incontro con i lavoratori/attori di Arcobaleno Cooperativa Sociale Proiezione speciale in occasione del decennale del film
Cinema Massimo – Sala Rondolino – ore 17.30
La via del bosco
di Francesca Frigo (Italia 2020, 45’)
Francesca Frigo, laureata a La Sapienza in Arti e Scienze dello Spettacolo, si forma in ambito cinematografico con il direttore della fotografia Francesco Ciccone, lavorando sul set di numerosi film, cortometraggi e videoclip. In seguito realizza documentari e reportage per Rai3, La7 ed MTV. Dal 2012 è socia di BabyDoc Film, con cui dirige Sanperé – Venisse il fulmine! (2013) e realizza numerosi film in qualità di producer, filmmaker e operatore.
Al termine della proiezione incontro con la regista, Livio Bozzolo, presidente CONAIBO – Coordinamento Nazionale delle Imprese Boschive, Antonio Brunori, rappresentante Italia per la certificazione PEFC, Marco Corgnati, funzionario Regione Piemonte – Settore Foreste
Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 18.00
The Forum
di Marcus Vetter (Germania/Svizzera 2019, 118’)
Il World Economic Forum di Davos, nato nel 1971, è diventato nel corso del tempo luogo di discussione privilegiato per i grandi potenti del mondo. Nel 2018, per la prima volta nella sua storia, il WEF concede a un regista indipendente di documentare l’evento, consentendogli di accedere anche a meeting a porte chiuse. Così, al seguito del fondatore e direttore Klaus Schwab, convinto assertore del dialogo come strumento di risoluzione dei problemi che assillano il mondo, Marcus Vetter ci conduce nel vivo del dibattito tra dirigenti dell’economia, della politica e della società civile internazionale. Tra loro anche la giovane attivista Greta Thunberg, per un confronto generazionale fermamente auspicato da Schwab. Ma il Forum costituisce davvero una speranza o sarà invece esso stesso parte del problema globale, succube degli interessi di potenti élite?
Marcus Vetter, laureatosi in Economia e poi in Teoria e pratica dei Media, lavora come montatore, produttore e regista presso l’emittente televisiva tedesca SWR – ARD. Nel 2004 viene selezionato per la Discovery Campus Master School
Riccardo Jacopino realizza documentari di indagine sociale in Italia, Africa, Sud America, Stati Uniti. Nel 2002 dirige Il postino di Quarrata, storia di uno strano e simpatico volontario della solidarietà internazionale. Per la Rai realizza numerosi filmati sul fenomeno migratorio in Italia. Cura, per il Gruppo Abele di Torino e la Provincia di Pistoia, progetti
sui temi della cittadinanza e della legalità. Tra i suoi film ricordiamo Scusi, dov’è il documentario? (2013) e Al massimo
ribasso (2017).
Le sfide imposte dalla crisi climatica e il ritorno alle zone rurali abbandonate riconsegnano alle
foreste il ruolo di fattore di sviluppo economico e sociale che queste hanno rivestito in passato. I boschi garantiscono servizi ecosistemici necessari tanto all’ambiente quanto a una società impegnata nel fronteggiare le conseguenze del riscaldamento globale. Perché ciò avvenga è necessario il lavoro di tecnici professionisti che, attraverso il monitoraggio e la progettazione, gestiscono i rapporti sempre mutevoli tra uomo e foreste. Questo percorso racconta in quattro
capitoli come la salute del bosco e quella delle comunità siano strettamente legate.

sulla co-produzione internazionale in ambito nonfiction. Tra i suoi documentari più noti, si ricordano: The Tunnel (1999), The Heart of Jenin (2008), The Forecaster (2015).
Al termine della proiezione incontro con Beppe Gamba, giornalista, e, in collegamento online, con il regista e Jennifer Morgan, executive director di Greenpeace International e protagonista del film
Cinema Massimo – Sala Rondolino – ore 19.00
Sh*t Saves the World
di Troy Hale (USA 2019, 66’)
Il film, attraverso un viaggio planetario con tappe a Sydney, Londra, Chicago, San Diego, Messico, Tanzania, India, Irlanda e Scozia e con una narrazione divertente e ironica, fornisce informazioni insolite sulle possibilità di salvaguardia del Pianeta, legate direttamente all’impatto che gli esseri viventi, anzitutto la specie umana, provoca sull’ambiente in una delle sue manifestazioni più naturali. L’enorme consumo di cibo produce altrettanto volume di “Sh*t”, quantità calcolabile anche in termini di energia che potrebbe essere prodotta da una virtuosa gestione.
Troy Hale, regista, reporter, giornalista televisivo e produttore. Con i suoi documentari vince numerosissimi Emmy Award e riceve una sessantina di nomination. Realizza, tra gli altri, Mohammed (2010), Imported from China (2013), Fart: A Documentary (2016). Attualmente insegna cinema e giornalismo presso la Michigan State University.
Al termine della proiezione incontro online con il regista
Cinema Massimo – Sala Soldati – ore 19.00
Cinquanta passi
di Niccolò Aiazzi (Pakistan/Nepal/Svizzera 2020, 54’)
Il cambiamento climatico solleva continue domande soprattutto in chi, come Michele Cucchi, appassionata guida alpina e soccorritore, vive da sempre la montagna come luogo sacro. Lo scioglimento dei ghiacciai, in particolare, come un archivio antico, sta portando alla luce le tracce del nostro passaggio. In un mondo in rapida trasformazione la vera sfida oggi non è dunque la conquista di nuove vette, bensì quella di elaborare progetti ambientali e umanitari che favoriscano la conservazione di un ecosistema sempre più fragile. Dal Karakorum a Zermatt, fino ai confini del mondo nel villaggio nepalese di Chepwa, Cucchi ci guida, insieme a esperti e popolazioni locali, in un viaggio tanto straordinario quanto necessario, mosso dal desiderio profondo di memoria e di tutela di questi ambienti a rischio.
Al termine della proiezione incontro con il regista, Michele Cucchi, guida alpina e soccorritore, e Enrico Camanni, alpinista e scrittore
Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 21.00
Premiazione del Concorso CinemAmbiente Junior 2020
a seguire
Niccolò Aiazzi, dopo gli studi in economia a Milano e un master in Marketing e Communications a Boston, intraprende la carriera pubblicitaria. Spinto dalla passione per la montagna, l’alpinismo e il viaggio, dal 2012 lavora come fotografo
freelance realizzando importanti reportage in tutto il mondo al seguito di spedizioni esplorative.

The Great Green Wall
di Jared P. Scott (Regno Unito 2019, 92’)
Nella vasta fascia dell’Africa sub-sahariana, dove gli effetti della crisi climatica aggravano ulteriormente una situazione di per sé già critica, si sta realizzando uno degli sforzi più ambiziosi dell’umanità: la creazione della Grande Muraglia. Si tratta della più estesa struttura organica del Pianeta, destinata, al suo completamento, previsto per il 2030, a superare per dimensioni la Grande Barriera Corallina australiana. Attraverso lo sguardo della cantante e attivista maliana Inna Modja, siamo condotti in un viaggio visivamente e musicalmente sbalorditivo. In uno scenario di gravi conflitti e carestie, i benefici del progetto si fanno sempre più concreti, testimoniando la storia di un fiorente movimento panafricano che porta speranza a milioni di persone.
Jared P. Scott, socio fondatore della PF Pictures, scrive e dirige numerosi documentari tra cui Distruption (2014) sulla marcia globale per il clima tenutasi a New York nel settembre 2014, Requiem for the American Dream (2015), ultima lunga intervista a Noam Chomsky, e The Age of Consequences (2016) presentato alla 20^ edizione di CinemAmbiente.
Al termine della proiezione incontro online con il regista e Inna Modja, cantante
Cinema Massimo – Sala Rondolino e Sala Soldati – ore 21.00
The Great Green Wall
di Jared P. Scott (Regno Unito 2019, 92’)


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Rapporto Rifiuti Urbani  2024 dell’ISPRA: crescono i rifiuti insieme con la differenziata

Giovedì 11 dicembre è stata presentata l’ edizione 2024 del Rapporto Rifiuti Urbani  dell’ISPRA. La diretta streaming. (altro…)


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Eventi

Il 9 dicembre è la giornata mondiale contro la corruzione

Il 9 dicembre è la giornata mondiale contro la corruzione.  La corruzione è un fenomeno sociale, politico ed economico che colpisce tutti i paesi, minando le istituzioni e lo stato di diritto, distorcendo i mercati e i processi elettorali. In definitiva, questo fenomeno priva i cittadini di diritti fondamentali e rallenta lo sviluppo economico.

La corruzione crea un circolo vizioso che impoverisce sempre più i paesi dove il problema è endemico. Tra le conseguenze: gli investimenti stranieri leciti vengono scoraggiati e le piccole imprese nazionali non riescono a superare l’ostacolo dei cosìdetti “costi di avviamento”. In molti paesi la credibilità e la fiducia dei cittadini nel governo viene minata principalmente dalla corruzione, che alimenta anche forme di estremismo e divisioni sociali.

Il 31 ottobre 2003, l’Assemblea Generale dell’ONU, in risposta al crescente fenomeno della corruzione e alla minaccia che rappresenta per la stabilità e la sicurezza, ha adottato la Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione (United Nations Convention against Corruption). La Convenzione mira a promuovere un approccio globale e multisettoriale per prevenire e combattere il fenomeno. Questo anche in considerazione della sua dimensione transnazionale. La Convenzione, entrata in vigore nel dicembre 2005, è uno degli strumenti più innovativi ed è il primo strumento giuridico vincolante nella lotta contro la corruzione. Essa prevede misure di prevenzione e la criminalizzazione delle principali forme di corruzione. Crea una piattaforma comune che rafforza la collaborazione tra la polizia e la magistratura per l’arresto e l’estradizione dei colpevoli.

La Convenzione prevede misure finalizzate al recupero dei patrimoni trafugati, le prime nella loro specificità, che obbligano i paesi a restituire capitali o beni – ottenuti attraverso atti di corruzione – al paese ai quali sono stati sottratti.

L’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC) fu incaricato dall’Assemblea Generale di svolgere funzioni di segretariato del principale organo decisionale della Convenzione: la Conferenza degli Stati Parte della Convenzione (Risoluzione 58/4).

Tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti nell’ Agenda 2030, l’obiettivo 16 “Pace, giustizia e istituzioni forti”, fa particolare riferimento alla necessità di ridurre la corruzione e gli abusi di potere come uno dei traguardi da raggiungere entro il 2030. Tuttavia, il raggiungimento di questo obiettivo richiede misure efficaci e istituzioni inclusive, responsabili e trasparenti. Le istituzioni sane, capaci di far fronte alla criminalità, catalizzano il cambiamento positivo delle società.

Per promuovere la campagna della giornata internazionale, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) e UNODC hanno sviluppato lo strumento Uniti contro la corruzione per lo sviluppo, la pace e la sicurezza. Indirizzato a tutti i settori delle società, esso indica misure concrete attraverso le quali combattere la corruzione.


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Un corso di formazione per giornaliste e giornalisti per raccontare la cooperazione internazionale

Il 5 dicembre 2024 a Palazzo Venturi, via Verdi 25 (Aula M) dalle 14 alle 16 – ma fruibile anche a distanza – si terrà il corso “Raccontare la Cooperazione internazionale”. L’evento di formazione è promosso dal Master in Giornalismo ‘Giorgio Bocca’, con il patrocinio di Ucsi Piemonte in collaborazione con Plan Italia ET.S. e il Consorzio Ong Piemontesi, organizzato nell’ambito del Progetto “Cooperazione: mettiamola in Agenda! – Giovani e territori per l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo sostenibile”, finanziato da AICS – Agenzia Italiana Cooperazione allo Sviluppo, del quale capofila è Focsiv – Volontari nel mondo ETS.

Lo scopo è quello di rilanciare la cultura, il valore e lo strumento della cooperazione internazionale per uno sviluppo sostenibile, volgendo la sua attenzione, in particolare, verso cittadinanza, e soprattutto le persone più giovani, le e gli studenti, il corpo docente, la politica e, non ultimi, i e le giornaliste. Attraverso la condivisione di dati, analisi, storie ed esperienze, l’obiettivo della formazione è quello di accrescere la conoscenza sul settore da parte dei media e degli operatori della comunicazione nel trattare il tema della cooperazione, in modo da contribuire a costruire un’opinione pubblica più informata e consapevole.

Nell’ambito del progetto è stato realizzato un Media kit su come raccontare la cooperazione internazionale scaricabile gratuitamente .


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