Eventi
La prima giornata del 23° Festival CinemAmbiente: tutto il programma delle proiezioni e degli eventi
Si apre giovedì 1° ottobre il 23° Festival CinemAmbiente – organizzato dal Museo Nazionale del Cinema e diretto da Gaetano Capizzi – che si presenta all’appuntamento del 2020 con un’edizione speciale. Quest’anno la manifestazione si svolgerà, infatti, fino al 4 ottobre, sia alla presenza del pubblico, sia online. Nelle sale del Cinema Massimo di Torino verranno proiettati 65 film tra lunghi, medio e cortometraggi, quasi tutti in anteprima nazionale e selezionati come sempre tra la migliore produzione mondiale del cinema green, mentre sulla piattaforma streaming di MYmovies verrà diffusa, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, una selezione di 9 titoli tra quelli proposti in cartellone.
Come ormai da alcuni anni il Festival dedica la sua apertura al tema dei cambiamenti climatici, nella convinzione che il mancato contenimento del riscaldamento globale e il conseguente avvicinarsi di punti di non ritorno con effetti irreversibili per tutti i comparti ambientali siano oggi la massima emergenza planetaria. La serata inaugurale si aprirà quindi, come ormai tradizione, con “Il Punto” di Luca Mercalli (ore 21, Sala Cabiria, Cinema Massimo). L’annuale report sullo stato del Pianeta, stilato e interpretato dal meteorologo appositamente per il pubblico del Festival, si soffermerà in specifico sul rapporto tra clima e ambiente, con qualche accenno anche agli effetti positivi del lockdown sulla diminuzione dell’inquinamento. I cambiamenti climatici torneranno poi in scena con il film di apertura, in anteprima nazionale, Rebuilding Paradise (dopo “Il Punto” in Sala Cabiria, alle 21 nelle Sale Rondolino e Soldati del Cinema Massimo e online su MYmovies), diretto da Ron Howard.
Il regista Premio Oscar (per A Beautiful Mind), non nuovo al genere documentario, affronta nel suo ultimo lungometraggio la drammatica attualità degli incendi incontrollabili, alimentati dall’estrema siccità, di cui la California è ormai vittima sistematica. Girato a Paradise, ridente cittadina rasa al suolo nel giro di tre ore, l’8 novembre 2018, dal Camp Fire, uno degli incendi più devastanti nella storia dello Stato, il film è la storia di una comunità resiliente, determinata a non lasciarsi sopraffare dalle avversità e a ricostruire tutto quanto andato perso tra le fiamme. La proiezione sarà seguita da un incontro online con Michelle John e Steve “Woody” Culleton, protagonisti del documentario.
Le proiezioni della giornata di apertura si avviano già nel pomeriggio, con uno spazio specifico dedicato al fenomeno dell’attivismo giovanile, che negli ultimi anni ha richiamato con forza l’attenzione dell’opinione pubblica sull’emergenza climatica e che è stato al centro anche della scorsa edizione del Festival. Il mediometraggio francese Génération Greta (ore 17.30, Sala
Cabiria, e online su MYmovies), di Simon Kessler e Johan Boulanger, intreccia le storie di nove attiviste, in altrettanti diversi punti del mondo, dal Kenya all’Ecuador, dalla Francia alle Filippine. Ragazze e giovani donne dai 12 ai 23 anni di età, le protagoniste si battono sulla scia dell’esempio di Greta Thunberg contro i drammatici effetti dei cambiamenti climatici, sperimentati anche direttamente nei loro Paesi, e contro l’immobilismo della politica, rivendicando il diritto al futuro della propria generazione e di quelle a venire. Con Ragazzi irresponsabili (ore 18.30, Sala Cabiria), di Ezio Maisto, si torna invece entro i nostri confini, per conoscere più da vicino i giovani italiani che seguono l’esempio di Greta, organizzando i Fridays For Future e gli scioperi della scuola per il clima. Girato di piazza in piazza, di manifestazione in manifestazione, il film indaga, attraverso interviste e testimonianze, le ragioni, gli obiettivi, le contraddizioni, le reali prospettive di un movimento sempre più consapevole e “responsabile”. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista Ezio Maisto, con gli attivisti di Fridays For Future Torino, Diego Finelli, di Banca Etica, e con Lorena Di Maria, di Italia che cambia.
In linea con il tema generale della giornata di apertura, le proiezioni proseguono poi con un altro film dedicato ai cambiamenti climatici. 66 Metres… Rising Sea Levels (ore 19, Sala Soldati), dei tedeschi Max Mönch e Alexander Lahl, prospetta scenari possibili nei prossimi decenni a partire dagli studi degli scienziati che, nel caso di completo scioglimento dei ghiacci in Antartide e in Groenlandia, stimano un innalzamento del livello del mare di 66 metri, destinato a mutare l’aspetto di tutte le coste del Pianeta. Di fronte a un evento che interesserà non solo qualche isola sperduta, ma l’intero mondo continentale, il mediometraggio analizza il nuovo tipo di conflitti destinati a emergere nelle società del futuro, quando gli Stati costieri più ricchi saranno in grado di proteggere con megaprogetti le loro aree economicamente più importanti, mentre altre saranno abbandonate a sé stesse.
Il film sarà preceduto dalla proiezione del cortometraggio Animal Image, del finlandese Perttu Saksa: un insolito viaggio – accompagnato dalle musiche originali dei jazzisti Verneri Pohjola e Mika Kallio – nell’estremo Nord, ispirato al lavoro dello scrittore e fotografo naturalista Heikki Willamo, che propone una visione evocativa del rapporto primordiale dell’uomo con la sua preda, nel tentativo di catturare l’essenza dell’animale in un’immagine.
Alcuni film di quest’edizione sono dedicati al fenomeno dei cambiamenti climatici così come esso è – o è stato – considerato e affrontato nei centri nevralgici del potere politico ed economico. Tra questi, The Campaign against the Climate (ore 19.15, Sala Rondolino), con cui il regista danese Mads Ellesøe ritorna al passato, alla fine degli Ottanta: quando sembrava che il mondo fosse pronto ad affrontare il problema dei cambiamenti climatici e Georg W.H. Bush parlava del modo in cui il “White House Effect” avrebbe gestito il “Green House Effect”. Nel tentativo di capire che cosa è andato storto, il mediometraggio indaga le responsabilità degli esperti e degli scienziati che nel dibattito pubblico dell’epoca si mostrarono scettici sull’esistenza del problema del riscaldamento globale e ricostruisce il ruolo occulto ricoperto dalle grandi compagnie petrolifere nell’insabbiamento, per trent’anni, di una scomoda verità. La proiezione sarà seguita da un incontro online con Mads Ellesøe, regista del film.
Nel pomeriggio prende il via anche la sezione dei cortometraggi che, diventata negli anni sempre più corposa, conta quest’anno 32 titoli, divisi in gruppi a tema. La prima sottosezione in cartellone nella giornata di apertura, “Animalia” (ore 17.15, Sala Rondolino), riunisce cinque cortometraggi che esplorano i nostri rapporti con gli altri esseri senzienti del Pianeta. Fracas (Clatter), del francese Rémi Rappe, è ambientato nelle Isole della Salvezza, famose perché in una di esse sorgeva una delle più dure colonie penali della Guyana Francese, dove la natura ha ripreso il sopravvento e oggi si sono serenamente insediati un gruppo di scimmie e un pavone. Belgian Blue, della belga Yasmine Versteele, sceglie una mucca e un vitello come protagonisti di una storia, raccontata secondo la loro prospettiva, che si domanda se essi siano solo animali in una grande azienda o creature con sentimenti e diritti. My Day inside the Cage, del cinese Mengjun Yang, vede protagonista una scimmia che, tenuta in gabbia dal suo padrone, passa le giornate oscillando il corpo dietro le sbarre, un muto lamento destinato a durare sempre uguale fino alla morte. Slow and Sluggish, dell’iraniano Delavar Doustanian, segue l’avventura “on the road” di due lumache, che vivono serenamente in mezzo ai prati, ma che, a un certo punto, decidono temerariamente di tornare nella loro “città natale”. Il colombiano Arde la tierra (Burning Land), di Juan Camilo Olmos Feris, segue il rito della “corraleja”, una versione popolare della corrida spagnola diffusa nel Nord del Paese, entrando nel vivo dello spettacolo crudele, caotico e primordiale dato più dagli umani che dai tori.
L’ingresso e l’accesso al Festival al Cinema Massimo e alla sala virtuale su MYmovies sono gratuiti e a prenotazione obbligatoria. Per i film al Cinema Massimo la prenotazione (per max 2 persone) si può effettuare sul sito www.cinemambiente.it. Per i film online la prenotazione si può effettuare sulla piattaforma www.mymovies.it, nell’apposita sezione dedicata ai Festival online e raggiungibile dal sito di CinemAmbiente. I film online, diffusi in contemporanea alla proiezione in sala al Cinema Massimo, sono visibili per 24 ore dal momento del rilascio. INFO: Festival CinemAmbiente, via Montebello 15, Torino; tel. 011 8138860 [email protected], www.cinemambiente.it
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Cinema Massimo – Sala Rondolino – ore 17.15
ANIMALIA
Arde la tierra (Burning Land)
di Juan Camilo Olmos Feris (Colombia 2019, 29’)
Nel nord della Colombia esiste una versione popolare della corrida spagnola: la “corraleja”, uno spettacolo dove gli allevatori scelgono i loro tori più selvaggi per un confronto con un gruppo di coraggiosi volontari. Durante i festeggiamenti l’intera comunità si abbandona agli eccessi della celebrazione. Il delirio collettivo prevale sulla coscienza, svelando le zone oscure dell’essere umano per ricordarci l’arroganza e la vulnerabilità della sua esistenza.
Juan Camilo Olmos Feris nel 2012 viene premiato al Festival di Clermont-Ferrand con Pykessa. Persiguiendo al dragón (2014), il suo primo film. È direttore della fotografia in numerosi cortometraggi tra cui Las hermanas Jarariju di Jorge Kadena, menzione speciale alla Berlinale 2019
Belgian Blue
di Yasmine Versteele (Belgio 2019, 18’)
Una mucca. Un vitello. Animali semplicemente utili per il profitto di una grande azienda o anche dotati di sentimenti e diritti? Una visione differente sull’allevamento, narrata dagli animali stessi.
Yasmine Versteele si diploma alla Scuola d’Arte di Bruxelles. Dopo aver conseguito un master in Scienze della Comunicazione, si diploma all’Istituto RITCS di Bruxelles con il cortometraggio Belgian Blue.
Fracas (Clatter)
di Rémi Rappe (Francia 2019, 6’)
Nelle remote Isole della Salvezza, un gruppo di scimmie e un pavone vivono una misteriosa epopea. La magnifica bellezza della natura sta lentamente cancellando le vestigia di questo luogo della memoria, noto per avere ospitato una delle colonie penali più dure della Guyana francese.
Rémi Rappe, laureatosi in Biologia all’Università di Bordeaux, studia presso l’Institut Francophone de Formation au Cinéma Animalier de Ménigoute, specializzandosi nel documentario naturalistico. Tra i suoi film: Quelle Mouche m’a piqué? (2013), Araucaria Araucana (2017), Des Insectes dans l’assiette (2020).
My Day inside the Cage
di Mengjun Yang (Cina 2019, 7’)
In una miniera di carbone abbandonata nella provincia di Hebei, in Cina, una scimmia è tenuta in gabbia dal suo padrone.
Mengjun Yang, regista e direttore della fotografia, si laurea alla University of the Arts di Londra. Nel 2019 realizza i cortometraggi The Exchange e The Future, entrambi coproduzioni anglo-cinesi.
Slow and Sluggish
di Delavar Doustanian (Iran 2020, 24’)
Le difficoltà, le avventure e le meraviglie incontrate da due lumache nel loro lungo percorso verso casa.
Delavar Doustanian lavora come fotografo e reporter per la stampa. Esordisce nella regia con Ants (2011) seguito, tra gli altri, da Hidden Life (2013), Long Travel (2018) e Huntsman (2019).
Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 17.30
Génération Greta
di Johan Boulanger, Simon Kessler (Francia 2020, 54’)
Dal Kenya all’Ecuador, dalla Francia alle Filippine, le storie di nove giovani donne, dai 12 ai 23 anni, si intrecciano in un ritratto che le vede unite da un impegno comune: la sensibilizzazione sull’emergenza climatica e, di conseguenza, l’attivismo per far fronte all’apatia del mondo politico e aziendale. Cosa ha spinto queste ragazze a lottare per il proprio futuro e quali speranze portano? Grazie alle loro testimonianze e a immagini d’archivio, entriamo nel vivo di manifestazioni dinanzi a tribunali, di petizioni presentate alle conferenze internazionali, di tutto ciò che è in loro potere per fermare la devastazione del Pianeta e per promuovere un cambiamento radicale, affinché l’ambiente e la giustizia sociale diventino la priorità assoluta.
Simon Kessler, dopo gli studi di letteratura e cinema all’EHESS di Parigi e alla Columbia University di New York, si dedica al documentario. Scrive e dirige numerosi lavori tra cui AF447: La Traque du Vol Rio-Paris (2018), Notre-Dame: l’épreuve du Feu (2019), trasmesso su National Geographic e il cortometraggio Dans la Valise (2020).
Johan Boulanger, dopo gli studi di cinema presso l’Université Paris VIII, dirige cortometraggi di fiction ed è assistente al montaggio per diversi documentari. Caporedattore televisivo, collabora a lungo con Agnès Varda, in particolare per la serie di ARTE Agnès de ci de là Varda (2011).
Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 18.30
Ragazzi irresponsabili
di Ezio Maisto (Italia 2020,48’)
Per molti giovani italiani Greta Thunberg è un simbolo ma, soprattutto, un’assunzione di responsabilità, consapevoli che il vero cambiamento si realizzi attraverso gesti quotidiani. Chi sono questi ragazzi che sulle orme della giovane attivista svedese, animano i Fridays For Future nelle piazze e nelle scuole? Quali sono i loro valori, obiettivi e contraddizioni? Ispirandosi alla dura accusa di Greta rivolta all’immobilismo dei suoi coetanei, riportata in modo provocatorio nel titolo, il documentario si affida alle numerose testimonianze dirette, dalla sensibilità ambientalista del quattordicenne David all’impegno di non produrre rifiuti della ventunenne Roberta, per comporre un insieme di ritratti che ci aiuta a cogliere le caratteristiche di un movimento in crescita nelle sue forme e azioni.
Ezio Maisto debutta nella regia con il corto western La Currybonara (2010) che ottiene numerosi riconoscimenti e viene trasmesso dalla RAI. Seguono I frutti sperati (2012), More than This (2014) e Goodby, a True Story (2017). Firma la sceneggiatura della web serie Oltre le pietre (2013) e di alcuni episodi della serie TV Distretto di polizia.
Al termine della proiezione incontro con il regista, gli attivisti di Friday For Future Torino, Diego Finelli, Banca Etica, e Lorena Di Maria, Italia che cambia
Cinema Massimo – Sala Soldati – ore 19.00
Animal Image
di Perttu Saksa (Finlandia 2019, 29’)
Un insolito viaggio nel paesaggio selvaggio del Nord, che prende ispirazione dal testo dello scrittore e fotografo naturalista Heikki Willamo. Visione evocativa dell’antico rapporto dell’uomo con la sua preda, accompagnata dall’immersiva colonna sonora dei jazzisti Verneri Pohjola e Mika Kallio.
Perttu Saksa, fotografo e artista visivo, espone le sue opere in gallerie e musei di tutta Europa. La sua ricerca si concentra sull’aspetto naturalistico e Animal Image è il suo primo documentario.
a seguire
66 Metres – Rising Sea Levels
di Max Mönch, Alexander Lahl (Germania 2019, 52’)
Di quanto si innalzerà il livello dei mari nel prossimo futuro? Le stime che solo pochi anni fa sembravano remote o fonte di eccessivi allarmismi, appartengono ora al dominio delle possibilità. Mentre si prevede che nel 2100 le coste del Pianeta avranno un aspetto diverso da quello attuale, una questione cruciale su cui i biologi marini stanno dibattendo riguarda la sorte della Groenlandia e dell’Antartide. Nell’analizzare l’impatto globale del fenomeno la ricerca sta ampliando il campo di indagine, dimostrandosi più che mai decisiva per capire quali misure i governi dovranno adottare. Quando dovremo pensare di evacuare le aree costiere perché il costo della protezione non sarà più proporzionale a ciò che va tutelato? Un processo, questo, già iniziato in paesi come la Gran Bretagna.
Max Mönch, compiuti gli studi in Storia, Scienze politiche e Sociologia, scrive per la stampa, il cinema e la televisione. Realizza documentari per i canali ZDF e ARTE. Tra i suoi film: Plastic – The Real Seamonster (2013), Ocean’s Monopoly (2016), co-regia con Alexander Lahl, e Kings in Paradise (2016).
Alexander Lahl si specializza in Studi culturali a Berlino, Breslavia e Francoforte. Regista e giornalista freelance, realizza documentari per la televisione. Il cortometraggio Kaputt, realizzato con Volker Schlecht, viene selezionato in concorso alla Berlinale e al Sundance Film Festival 2016.
Cinema Massimo – Sala Rondolino – ore 19.15
The Campaign against the Climate
di Mads Ellesøe (Danimarca/Finlandia/Norvegia/Svizzera/Belgio 2020, 52’)
Alla fine degli anni Ottanta, il mondo forse sembrava pronto ad agire contro il cambiamento climatico. Lo stesso Georg W.H. Bush aveva dichiarato nel 1988 che il “White House Effect” avrebbe gestito il “Green House Effect”. Evidentemente qualcosa non andò per il verso giusto. Partendo da questa considerazione, il film indaga la questione legata al ruolo di quegli esperti e scienziati che allora si dimostrarono scettici rispetto alle allarmanti previsioni, giungendo a negare fermamente l’esistenza del problema del riscaldamento globale nel dibattito pubblico. Ne emerge uno scenario di corruzione finanziaria in cui il potere delle maggiori compagnie petrolifere è stato in grado di insabbiare per oltre trent’anni una scomoda verità.
Mads Ellesøe unisce la sua attività di giornalista a quella di regista realizzando documentari d’indagine girati in tutto il mondo e trasmessi da numerose emittenti televisive. I suoi film ottengono numerosi riconoscimenti, tra i più recenti ricordiamo The Child Soldier’s New Job (2016) e The Men who plundered Europe (2018).
Al termine della proiezione incontro online con il regista
Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 21.00
Il punto di Luca Mercalli
a seguire
Rebuilding Paradise
di Ron Howard (USA 2020, 95’)
All’alba dell’8 novembre 2018, nel Nord della California, la scintilla di una linea di trasmissione, favorita dalle eccezionali condizioni di aridità legate ai cambiamenti climatici, si trasforma rapidamente in una devastante tempesta di fuoco. In un solo giorno la città di Paradise, ai piedi della Sierra Nevada, viene quasi totalmente ridotta in cenere, coinvolta in uno dei più letali incendi della storia degli Stati Uniti. Nell’affrontare i danni, le perdite e il dolore, i residenti si raccolgono in un legame più forte, malgrado il bisogno di speranza sia sfidato da continue avversità. Girato nell’arco di un anno, il documentario ci conduce nel vivo di una comunità resiliente e maggiormente consapevole, pronta a ridefinire le priorità sulla salvaguardia dell’ambiente e del tessuto sociale per la ricostruzione di un nuovo Paradiso.
Ron Howard, attore, sceneggiatore, produttore e regista. La sua lunga e prolifica carriera ottiene importanti riconoscimenti, tra cui il Premio Oscar con A Beautiful Mind (2001), due nomination per Frost/Nixon (2008) e diversi Golden Globe, Emmy Award e Grammy Award. Tra i più noti registi contemporanei, è anche autore di numerosi progetti televisivi di grande successo.
Al termine della proiezione incontro online con Michelle John e Steve “Woody” Culleton, protagonisti del film
Cinema Massimo – Sala Rondolino e Sala Soldati – ore 21.00
Rebuilding Paradise
di Ron Howard (USA 2020, 95’)
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Eventi
Per le ATP Finals a Torino la mostra Virtual Tennis – 66 anni di videogames! sulla storia dei videogames di tennis
Dopo il grande successo nel 2023 di “Un Ace Virtuale” MuPIn propone nel 2024 una nuova mostra dal titolo “Virtual Tennis – 66 anni di videogames!“, un viaggio attraverso l’evoluzione dei videogiochi legati a questa disciplina, una mostra – evento gratuita che permette ai visitatori di vivere lo sviluppo e la diffusione dei videogames. La mostra racconta come il tennis abbia giocato un ruolo fondamentale nel plasmare l’industria videoludica e la cultura pop in oltre 60 anni di percorso e fa seguito alla partecipazione del Museo alla storica mostra Play – Videogame arte e oltre alla Reggia di Venaria.
La mostra – evento è ad accesso gratuito e si svolgerà nei weekend delle ATP Finals, il 9 e 10 ed il 16 e 17 novembre 2024 a Torino presso Contrada Murazzi (Murazzi del Po Gipo Farassino 23) con orario dalle ore 10:00 alle ore 21:00 con prolungamento orario nelle serate di sabato
Per rendere omaggio alle ATP Finals in programma a Torino dal 10 al 17 Novembre 2024, il Museo Piemontese dell’Informatica (MuPIn) propone per il secondo anno consecutivo un evento che lega la passione per il tennis, a quella per la tecnologia e per il retrogaming, che fa parte del ricco calendario di eventi collaterali degli appuntamenti sportivi.
Attraverso postazioni di gioco funzionanti, pannelli informativi e video, i visitatori potranno comprendere la storia dei videogiochi e cimentarsi in prima persona in accese partite grazie alle postazioni di gioco funzionanti, dal pionieristico “Tennis for Two” del 1958, alla “Magnavox Odyssey” del 1972, dall’iconico “Pong” fino ai titoli dei primi anni 2000 e a “Wii Sports Tennis”.
I volontari MuPIn, grazie alla loro esperienza e competenza ed avvalendosi di pannelli informativi e video, illustreranno ai visitatori come il tennis abbia avuto un ruolo molto importante anche sull’industria videoludica.
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Eventi
Lunedì 18 novembre l’Assemblea Generale di Torino Social Impact
Lunedì 18 novembre dalle ore 14.30 alle ore 18.00, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Torino all’interno della Cavallerizza Reale, in via Giuseppe Verdi 9 a Torino si svolge l’Assemblea Generale di Torino Social Impact.
L’Assemblea è aperta a tuttə lə cittadinə, le organizzazioni e gli enti interessati ai temi dell’economia e dell’impatto sociale: ti invitiamo a unirti a noi e a diffondere questo evento a tuttə coloro che possano essere interessatə a partecipare!
L’incontro sarà una opportunità di dialogo con esperti e figure di rilievo nazionale. Al centro uno scambio su cinque progetti a impatto per la città e un’ampia sessione dedicata alle attività collaborative e di peer learning.
il programma
14.30 Registrazione
15.00 Benvenuto e Saluti di apertura
Cristopher Cepernich, Vice Rettore dell’Università degli Studi di Torino
Guido Bolatto, Segretario Generale Camera di commercio Torino
Carlotta Salerno, Assessora della Città di Torino all’istruzione, edilizia scolastica, giovani, periferie e rigenerazione urbana
Sonia Cambursano, Consigliera delegata Città Metropolitana di Torino
Paolo Mulassano, Responsabile Direzione Innovazione d’Impatto Fondazione Compagnia di San Paolo
15.15 Un futuro a impatto positivo: cinque progetti per la città
Introduzione e moderazione dialoghi a cura di Mario Calderini, Politecnico di Milano e portavoce Torino Social Impact
15.30 La costruzione di infrastrutture finanziarie per l’impatto. La Borsa dell’Impatto Sociale
Laura Cosa, project manager Borsa dell’Impatto Sociale
Guido Romano, Responsabile Monitoraggio ed Analisi di Impatto Cassa Depositi e Prestiti
15.45 Disegnare la città valorizzando il patrimonio pubblico per l’impatto sociale. La sperimentazione del Comune di Torino
Marella Caramazza, Direzione strategica CeVIS, Board member Cottino Social Impact Campus e Istud Business School
Paolo Mazzoleni, Assessore della Città di Torino all’urbanistica
16.00 Partenariati per l’impatto. Il social procurement
Raffaella Scalisi, advisor Torino Social Impact
Marco Piccolo, Vice Presidente Piccola Industria con delega alla Sostenibilità
Irene Bongiovanni, Vicepresidente Comitato imprenditorialità sociale Camera di commercio di Torino
16.20 Partenariati outcome-based. Un fondo a impatto per i NEET in Piemonte
Gianluca Gaggiotti, co-fondatore IMPACTips
Marco Romei, Deputy Chief Innovation Officer Banca Sella
16.35 L’evoluzione delle strategie europee e nazionali per l’economia sociale. Il piano metropolitano di Torino
Simona De Giorgio, coordinamento Comitato imprenditorialità sociale Camera di commercio di Torino e Torino Social Impact
Sonia Cambursano, Consigliera delegata Città Metropolitana di Torino
On. Lucia Albano, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze
17.00 Stakeholder meeting: le comunità di pratica e gli strumenti di peer learning
Team Torino Social Impact
18.00 Conclusione dei lavori
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Eventi
A Baku in Azerbaijan la COP 29
A Baku in Azerbaijan, dall’11 al 22 novembre si svolge la 29° Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici Nota come COP 29.
L’evento vede la partecipazione di circa 200 paesi, i cui rappresentanti si riuniscono per affrontare questioni cruciali legate alla crisi climatica globale. Tra le priorità di COP29 ci sono la definizione di nuovi obiettivi di finanziamento per il clima, il rafforzamento delle misure di adattamento e la riduzione delle emissioni di gas serra per limitare l’aumento delle temperature globali a 1,5°C.
Uno degli argomenti centrali è il finanziamento climatico, con un obiettivo ambizioso di raccogliere fino a un trilione di dollari all’anno per sostenere i paesi in via di sviluppo nella loro transizione ecologica. Questo nuovo obiettivo intende sostituire il precedente target di 100 miliardi di dollari annui, considerato insufficiente per affrontare le crescenti sfide climatiche. Alla COP29, inoltre, i paesi sono chiamati a presentare versioni aggiornate dei loro Contributi Nazionali Determinati (NDCs), delineando strategie concrete per ridurre l’uso dei combustibili fossili e adottare fonti energetiche più sostenibili
Un’altra area di discussione è rappresentata dal “Global Stocktake”, un processo di verifica e valutazione delle misure attuate dagli Stati in vista degli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Questa fase di revisione è fondamentale per monitorare i progressi e individuare i settori in cui è necessario accelerare l’azione. L’evento a Baku assume una particolare rilevanza in un anno segnato da eventi climatici estremi e record di temperature globali, che sottolineano l’urgenza di azioni più incisive e condivise
Durante la COP29 vengono promosse le iniziative di “giusta transizione”, che mirano a garantire che il passaggio verso un’economia a basse emissioni di carbonio sia equo e inclusivo. Le delegazioni stanno discutendo anche delle tecnologie climatiche, del rafforzamento delle capacità locali e del coinvolgimento delle comunità indigene e dei giovani, i quali rappresentano una voce fondamentale per l’azione climatica
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