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La prima giornata del 23° Festival CinemAmbiente: tutto il programma delle proiezioni e degli eventi

Si apre giovedì 1° ottobre il 23° Festival CinemAmbiente – organizzato dal Museo Nazionale del Cinema e diretto da Gaetano Capizzi – che si presenta all’appuntamento del 2020 con un’edizione speciale. Quest’anno la manifestazione si svolgerà, infatti, fino al 4 ottobre, sia alla presenza del pubblico, sia online. Nelle sale del Cinema Massimo di Torino verranno proiettati 65 film tra lunghi, medio e cortometraggi, quasi tutti in anteprima nazionale e selezionati come sempre tra la migliore produzione mondiale del cinema green, mentre sulla piattaforma streaming di MYmovies verrà diffusa, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, una selezione di 9 titoli tra quelli proposti in cartellone.

Come ormai da alcuni anni il Festival dedica la sua apertura al tema dei cambiamenti climatici, nella convinzione che il mancato contenimento del riscaldamento globale e il conseguente avvicinarsi di punti di non ritorno con effetti irreversibili per tutti i comparti ambientali siano oggi la massima emergenza planetaria. La serata inaugurale si aprirà quindi, come ormai tradizione, con “Il Punto” di Luca Mercalli (ore 21, Sala Cabiria, Cinema Massimo). L’annuale report sullo stato del Pianeta, stilato e interpretato dal meteorologo appositamente per il pubblico del Festival, si soffermerà in specifico sul rapporto tra clima e ambiente, con qualche accenno anche agli effetti positivi del lockdown sulla diminuzione dell’inquinamento. I cambiamenti climatici torneranno poi in scena con il film di apertura, in anteprima nazionale, Rebuilding Paradise (dopo “Il Punto” in Sala Cabiria, alle 21 nelle Sale Rondolino e Soldati del Cinema Massimo e online su MYmovies), diretto da Ron Howard.

Il regista Premio Oscar (per A Beautiful Mind), non nuovo al genere documentario, affronta nel suo ultimo lungometraggio la drammatica attualità degli incendi incontrollabili, alimentati dall’estrema siccità, di cui la California è ormai vittima sistematica. Girato a Paradise, ridente cittadina rasa al suolo nel giro di tre ore, l’8 novembre 2018, dal Camp Fire, uno degli incendi più devastanti nella storia dello Stato, il film è la storia di una comunità resiliente, determinata a non lasciarsi sopraffare dalle avversità e a ricostruire tutto quanto andato perso tra le fiamme. La proiezione sarà seguita da un incontro online con Michelle John e Steve “Woody” Culleton, protagonisti del documentario.

Le proiezioni della giornata di apertura si avviano già nel pomeriggio, con uno spazio specifico dedicato al fenomeno dell’attivismo giovanile, che negli ultimi anni ha richiamato con forza l’attenzione dell’opinione pubblica sull’emergenza climatica e che è stato al centro anche della scorsa edizione del Festival. Il mediometraggio francese Génération Greta (ore 17.30, Sala
Cabiria, e online su MYmovies), di Simon Kessler e Johan Boulanger, intreccia le storie di nove attiviste, in altrettanti diversi punti del mondo, dal Kenya all’Ecuador, dalla Francia alle Filippine. Ragazze e giovani donne dai 12 ai 23 anni di età, le protagoniste si battono sulla scia dell’esempio di Greta Thunberg contro i drammatici effetti dei cambiamenti climatici, sperimentati anche direttamente nei loro Paesi, e contro l’immobilismo della politica, rivendicando il diritto al futuro della propria generazione e di quelle a venire. Con Ragazzi irresponsabili (ore 18.30, Sala Cabiria), di Ezio Maisto, si torna invece entro i nostri confini, per conoscere più da vicino i giovani italiani che seguono l’esempio di Greta, organizzando i Fridays For Future e gli scioperi della scuola per il clima. Girato di piazza in piazza, di manifestazione in manifestazione, il film indaga, attraverso interviste e testimonianze, le ragioni, gli obiettivi, le contraddizioni, le reali prospettive di un movimento sempre più consapevole e “responsabile”. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista Ezio Maisto, con gli attivisti di Fridays For Future Torino, Diego Finelli, di Banca Etica, e con Lorena Di Maria, di Italia che cambia.
In linea con il tema generale della giornata di apertura, le proiezioni proseguono poi con un altro film dedicato ai cambiamenti climatici. 66 Metres… Rising Sea Levels (ore 19, Sala Soldati), dei tedeschi Max Mönch e Alexander Lahl, prospetta scenari possibili nei prossimi decenni a partire dagli studi degli scienziati che, nel caso di completo scioglimento dei ghiacci in Antartide e in Groenlandia, stimano un innalzamento del livello del mare di 66 metri, destinato a mutare l’aspetto di tutte le coste del Pianeta. Di fronte a un evento che interesserà non solo qualche isola sperduta, ma l’intero mondo continentale, il mediometraggio analizza il nuovo tipo di conflitti destinati a emergere nelle società del futuro, quando gli Stati costieri più ricchi saranno in grado di proteggere con megaprogetti le loro aree economicamente più importanti, mentre altre saranno abbandonate a sé stesse.

Il film sarà preceduto dalla proiezione del cortometraggio Animal Image, del finlandese Perttu Saksa: un insolito viaggio – accompagnato dalle musiche originali dei jazzisti Verneri Pohjola e Mika Kallio – nell’estremo Nord, ispirato al lavoro dello scrittore e fotografo naturalista Heikki Willamo, che propone una visione evocativa del rapporto primordiale dell’uomo con la sua preda, nel tentativo di catturare l’essenza dell’animale in un’immagine.

Alcuni film di quest’edizione sono dedicati al fenomeno dei cambiamenti climatici così come esso è – o è stato – considerato e affrontato nei centri nevralgici del potere politico ed economico. Tra questi, The Campaign against the Climate (ore 19.15, Sala Rondolino), con cui il regista danese Mads Ellesøe ritorna al passato, alla fine degli Ottanta: quando sembrava che il mondo fosse pronto ad affrontare il problema dei cambiamenti climatici e Georg W.H. Bush parlava del modo in cui il “White House Effect” avrebbe gestito il “Green House Effect”. Nel tentativo di capire che cosa è andato storto, il mediometraggio indaga le responsabilità degli esperti e degli scienziati che nel dibattito pubblico dell’epoca si mostrarono scettici sull’esistenza del problema del riscaldamento globale e ricostruisce il ruolo occulto ricoperto dalle grandi compagnie petrolifere nell’insabbiamento, per trent’anni, di una scomoda verità. La proiezione sarà seguita da un incontro online con Mads Ellesøe, regista del film.

Nel pomeriggio prende il via anche la sezione dei cortometraggi che, diventata negli anni sempre più corposa, conta quest’anno 32 titoli, divisi in gruppi a tema. La prima sottosezione in cartellone nella giornata di apertura, “Animalia” (ore 17.15, Sala Rondolino), riunisce cinque cortometraggi che esplorano i nostri rapporti con gli altri esseri senzienti del Pianeta. Fracas (Clatter), del francese Rémi Rappe, è ambientato nelle Isole della Salvezza, famose perché in una di esse sorgeva una delle più dure colonie penali della Guyana Francese, dove la natura ha ripreso il sopravvento e oggi si sono serenamente insediati un gruppo di scimmie e un pavone. Belgian Blue, della belga Yasmine Versteele, sceglie una mucca e un vitello come protagonisti di una storia, raccontata secondo la loro prospettiva, che si domanda se essi siano solo animali in una grande azienda o creature con sentimenti e diritti. My Day inside the Cage, del cinese Mengjun Yang, vede protagonista una scimmia che, tenuta in gabbia dal suo padrone, passa le giornate oscillando il corpo dietro le sbarre, un muto lamento destinato a durare sempre uguale fino alla morte. Slow and Sluggish, dell’iraniano Delavar Doustanian, segue l’avventura “on the road” di due lumache, che vivono serenamente in mezzo ai prati, ma che, a un certo punto, decidono temerariamente di tornare nella loro “città natale”. Il colombiano Arde la tierra (Burning Land), di Juan Camilo Olmos Feris, segue il rito della “corraleja”, una versione popolare della corrida spagnola diffusa nel Nord del Paese, entrando nel vivo dello spettacolo crudele, caotico e primordiale dato più dagli umani che dai tori.

L’ingresso e l’accesso al Festival al Cinema Massimo e alla sala virtuale su MYmovies sono gratuiti e a prenotazione obbligatoria. Per i film al Cinema Massimo la prenotazione (per max 2 persone) si può effettuare sul sito www.cinemambiente.it. Per i film online la prenotazione si può effettuare sulla piattaforma www.mymovies.it, nell’apposita sezione dedicata ai Festival online e raggiungibile dal sito di CinemAmbiente. I film online, diffusi in contemporanea alla proiezione in sala al Cinema Massimo, sono visibili per 24 ore dal momento del rilascio. INFO: Festival CinemAmbiente, via Montebello 15, Torino; tel. 011 8138860 [email protected], www.cinemambiente.it

PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Cinema Massimo – Sala Rondolino – ore 17.15

ANIMALIA
Arde la tierra (Burning Land)
di Juan Camilo Olmos Feris (Colombia 2019, 29’)
Nel nord della Colombia esiste una versione popolare della corrida spagnola: la “corraleja”, uno spettacolo dove gli allevatori scelgono i loro tori più selvaggi per un confronto con un gruppo di coraggiosi volontari. Durante i festeggiamenti l’intera comunità si abbandona agli eccessi della celebrazione. Il delirio collettivo prevale sulla coscienza, svelando le zone oscure dell’essere umano per ricordarci l’arroganza e la vulnerabilità della sua esistenza.
Juan Camilo Olmos Feris nel 2012 viene premiato al Festival di Clermont-Ferrand con Pykessa. Persiguiendo al dragón (2014), il suo primo film. È direttore della fotografia in numerosi cortometraggi tra cui Las hermanas Jarariju di Jorge Kadena, menzione speciale alla Berlinale 2019
Belgian Blue
di Yasmine Versteele (Belgio 2019, 18’)
Una mucca. Un vitello. Animali semplicemente utili per il profitto di una grande azienda o anche dotati di sentimenti e diritti? Una visione differente sull’allevamento, narrata dagli animali stessi.
Yasmine Versteele si diploma alla Scuola d’Arte di Bruxelles. Dopo aver conseguito un master in Scienze della Comunicazione, si diploma all’Istituto RITCS di Bruxelles con il cortometraggio Belgian Blue.
Fracas (Clatter)
di Rémi Rappe (Francia 2019, 6’)
Nelle remote Isole della Salvezza, un gruppo di scimmie e un pavone vivono una misteriosa epopea. La magnifica bellezza della natura sta lentamente cancellando le vestigia di questo luogo della memoria, noto per avere ospitato una delle colonie penali più dure della Guyana francese.
Rémi Rappe, laureatosi in Biologia all’Università di Bordeaux, studia presso l’Institut Francophone de Formation au Cinéma Animalier de Ménigoute, specializzandosi nel documentario naturalistico. Tra i suoi film: Quelle Mouche m’a piqué? (2013), Araucaria Araucana (2017), Des Insectes dans l’assiette (2020).
My Day inside the Cage
di Mengjun Yang (Cina 2019, 7’)
In una miniera di carbone abbandonata nella provincia di Hebei, in Cina, una scimmia è tenuta in gabbia dal suo padrone.
Mengjun Yang, regista e direttore della fotografia, si laurea alla University of the Arts di Londra. Nel 2019 realizza i cortometraggi The Exchange e The Future, entrambi coproduzioni anglo-cinesi.
Slow and Sluggish
di Delavar Doustanian (Iran 2020, 24’)
Le difficoltà, le avventure e le meraviglie incontrate da due lumache nel loro lungo percorso verso casa.
Delavar Doustanian lavora come fotografo e reporter per la stampa. Esordisce nella regia con Ants (2011) seguito, tra gli altri, da Hidden Life (2013), Long Travel (2018) e Huntsman (2019).
Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 17.30
Génération Greta
di Johan Boulanger, Simon Kessler (Francia 2020, 54’)
Dal Kenya all’Ecuador, dalla Francia alle Filippine, le storie di nove giovani donne, dai 12 ai 23 anni, si intrecciano in un ritratto che le vede unite da un impegno comune: la sensibilizzazione sull’emergenza climatica e, di conseguenza, l’attivismo per far fronte all’apatia del mondo politico e aziendale. Cosa ha spinto queste ragazze a lottare per il proprio futuro e quali speranze portano? Grazie alle loro testimonianze e a immagini d’archivio, entriamo nel vivo di manifestazioni dinanzi a tribunali, di petizioni presentate alle conferenze internazionali, di tutto ciò che è in loro potere per fermare la devastazione del Pianeta e per promuovere un cambiamento radicale, affinché l’ambiente e la giustizia sociale diventino la priorità assoluta.
Simon Kessler, dopo gli studi di letteratura e cinema all’EHESS di Parigi e alla Columbia University di New York, si dedica al documentario. Scrive e dirige numerosi lavori tra cui AF447: La Traque du Vol Rio-Paris (2018), Notre-Dame: l’épreuve du Feu (2019), trasmesso su National Geographic e il cortometraggio Dans la Valise (2020).
Johan Boulanger, dopo gli studi di cinema presso l’Université Paris VIII, dirige cortometraggi di fiction ed è assistente al montaggio per diversi documentari. Caporedattore televisivo, collabora a lungo con Agnès Varda, in particolare per la serie di ARTE Agnès de ci de là Varda (2011).
Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 18.30
Ragazzi irresponsabili
di Ezio Maisto (Italia 2020,48’)
Per molti giovani italiani Greta Thunberg è un simbolo ma, soprattutto, un’assunzione di responsabilità, consapevoli che il vero cambiamento si realizzi attraverso gesti quotidiani. Chi sono questi ragazzi che sulle orme della giovane attivista svedese, animano i Fridays For Future nelle piazze e nelle scuole? Quali sono i loro valori, obiettivi e contraddizioni? Ispirandosi alla dura accusa di Greta rivolta all’immobilismo dei suoi coetanei, riportata in modo provocatorio nel titolo, il documentario si affida alle numerose testimonianze dirette, dalla sensibilità ambientalista del quattordicenne David all’impegno di non produrre rifiuti della ventunenne Roberta, per comporre un insieme di ritratti che ci aiuta a cogliere le caratteristiche di un movimento in crescita nelle sue forme e azioni.
Ezio Maisto debutta nella regia con il corto western La Currybonara (2010) che ottiene numerosi riconoscimenti e viene trasmesso dalla RAI. Seguono I frutti sperati (2012), More than This (2014) e Goodby, a True Story (2017). Firma la sceneggiatura della web serie Oltre le pietre (2013) e di alcuni episodi della serie TV Distretto di polizia.
Al termine della proiezione incontro con il regista, gli attivisti di Friday For Future Torino, Diego Finelli, Banca Etica, e Lorena Di Maria, Italia che cambia
Cinema Massimo – Sala Soldati – ore 19.00
Animal Image
di Perttu Saksa (Finlandia 2019, 29’)
Un insolito viaggio nel paesaggio selvaggio del Nord, che prende ispirazione dal testo dello scrittore e fotografo naturalista Heikki Willamo. Visione evocativa dell’antico rapporto dell’uomo con la sua preda, accompagnata dall’immersiva colonna sonora dei jazzisti Verneri Pohjola e Mika Kallio.
Perttu Saksa, fotografo e artista visivo, espone le sue opere in gallerie e musei di tutta Europa. La sua ricerca si concentra sull’aspetto naturalistico e Animal Image è il suo primo documentario.
a seguire
66 Metres – Rising Sea Levels
di Max Mönch, Alexander Lahl (Germania 2019, 52’)
Di quanto si innalzerà il livello dei mari nel prossimo futuro? Le stime che solo pochi anni fa sembravano remote o fonte di eccessivi allarmismi, appartengono ora al dominio delle possibilità. Mentre si prevede che nel 2100 le coste del Pianeta avranno un aspetto diverso da quello attuale, una questione cruciale su cui i biologi marini stanno dibattendo riguarda la sorte della Groenlandia e dell’Antartide. Nell’analizzare l’impatto globale del fenomeno la ricerca sta ampliando il campo di indagine, dimostrandosi più che mai decisiva per capire quali misure i governi dovranno adottare. Quando dovremo pensare di evacuare le aree costiere perché il costo della protezione non sarà più proporzionale a ciò che va tutelato? Un processo, questo, già iniziato in paesi come la Gran Bretagna.
Max Mönch, compiuti gli studi in Storia, Scienze politiche e Sociologia, scrive per la stampa, il cinema e la televisione. Realizza documentari per i canali ZDF e ARTE. Tra i suoi film: Plastic – The Real Seamonster (2013), Ocean’s Monopoly (2016), co-regia con Alexander Lahl, e Kings in Paradise (2016).
Alexander Lahl si specializza in Studi culturali a Berlino, Breslavia e Francoforte. Regista e giornalista freelance, realizza documentari per la televisione. Il cortometraggio Kaputt, realizzato con Volker Schlecht, viene selezionato in concorso alla Berlinale e al Sundance Film Festival 2016.
Cinema Massimo – Sala Rondolino – ore 19.15
The Campaign against the Climate
di Mads Ellesøe (Danimarca/Finlandia/Norvegia/Svizzera/Belgio 2020, 52’)
Alla fine degli anni Ottanta, il mondo forse sembrava pronto ad agire contro il cambiamento climatico. Lo stesso Georg W.H. Bush aveva dichiarato nel 1988 che il “White House Effect” avrebbe gestito il “Green House Effect”. Evidentemente qualcosa non andò per il verso giusto. Partendo da questa considerazione, il film indaga la questione legata al ruolo di quegli esperti e scienziati che allora si dimostrarono scettici rispetto alle allarmanti previsioni, giungendo a negare fermamente l’esistenza del problema del riscaldamento globale nel dibattito pubblico. Ne emerge uno scenario di corruzione finanziaria in cui il potere delle maggiori compagnie petrolifere è stato in grado di insabbiare per oltre trent’anni una scomoda verità.
Mads Ellesøe unisce la sua attività di giornalista a quella di regista realizzando documentari d’indagine girati in tutto il mondo e trasmessi da numerose emittenti televisive. I suoi film ottengono numerosi riconoscimenti, tra i più recenti ricordiamo The Child Soldier’s New Job (2016) e The Men who plundered Europe (2018).
Al termine della proiezione incontro online con il regista
Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 21.00
Il punto di Luca Mercalli
a seguire
Rebuilding Paradise
di Ron Howard (USA 2020, 95’)
All’alba dell’8 novembre 2018, nel Nord della California, la scintilla di una linea di trasmissione, favorita dalle eccezionali condizioni di aridità legate ai cambiamenti climatici, si trasforma rapidamente in una devastante tempesta di fuoco. In un solo giorno la città di Paradise, ai piedi della Sierra Nevada, viene quasi totalmente ridotta in cenere, coinvolta in uno dei più letali incendi della storia degli Stati Uniti. Nell’affrontare i danni, le perdite e il dolore, i residenti si raccolgono in un legame più forte, malgrado il bisogno di speranza sia sfidato da continue avversità. Girato nell’arco di un anno, il documentario ci conduce nel vivo di una comunità resiliente e maggiormente consapevole, pronta a ridefinire le priorità sulla salvaguardia dell’ambiente e del tessuto sociale per la ricostruzione di un nuovo Paradiso.
Ron Howard, attore, sceneggiatore, produttore e regista. La sua lunga e prolifica carriera ottiene importanti riconoscimenti, tra cui il Premio Oscar con A Beautiful Mind (2001), due nomination per Frost/Nixon (2008) e diversi Golden Globe, Emmy Award e Grammy Award. Tra i più noti registi contemporanei, è anche autore di numerosi progetti televisivi di grande successo.
Al termine della proiezione incontro online con Michelle John e Steve “Woody” Culleton, protagonisti del film
Cinema Massimo – Sala Rondolino e Sala Soldati – ore 21.00
Rebuilding Paradise
di Ron Howard (USA 2020, 95’)


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Rapporto Rifiuti Urbani  2024 dell’ISPRA: crescono i rifiuti insieme con la differenziata

Giovedì 11 dicembre è stata presentata l’ edizione 2024 del Rapporto Rifiuti Urbani  dell’ISPRA. La diretta streaming. (altro…)


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Il 9 dicembre è la giornata mondiale contro la corruzione

Il 9 dicembre è la giornata mondiale contro la corruzione.  La corruzione è un fenomeno sociale, politico ed economico che colpisce tutti i paesi, minando le istituzioni e lo stato di diritto, distorcendo i mercati e i processi elettorali. In definitiva, questo fenomeno priva i cittadini di diritti fondamentali e rallenta lo sviluppo economico.

La corruzione crea un circolo vizioso che impoverisce sempre più i paesi dove il problema è endemico. Tra le conseguenze: gli investimenti stranieri leciti vengono scoraggiati e le piccole imprese nazionali non riescono a superare l’ostacolo dei cosìdetti “costi di avviamento”. In molti paesi la credibilità e la fiducia dei cittadini nel governo viene minata principalmente dalla corruzione, che alimenta anche forme di estremismo e divisioni sociali.

Il 31 ottobre 2003, l’Assemblea Generale dell’ONU, in risposta al crescente fenomeno della corruzione e alla minaccia che rappresenta per la stabilità e la sicurezza, ha adottato la Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione (United Nations Convention against Corruption). La Convenzione mira a promuovere un approccio globale e multisettoriale per prevenire e combattere il fenomeno. Questo anche in considerazione della sua dimensione transnazionale. La Convenzione, entrata in vigore nel dicembre 2005, è uno degli strumenti più innovativi ed è il primo strumento giuridico vincolante nella lotta contro la corruzione. Essa prevede misure di prevenzione e la criminalizzazione delle principali forme di corruzione. Crea una piattaforma comune che rafforza la collaborazione tra la polizia e la magistratura per l’arresto e l’estradizione dei colpevoli.

La Convenzione prevede misure finalizzate al recupero dei patrimoni trafugati, le prime nella loro specificità, che obbligano i paesi a restituire capitali o beni – ottenuti attraverso atti di corruzione – al paese ai quali sono stati sottratti.

L’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC) fu incaricato dall’Assemblea Generale di svolgere funzioni di segretariato del principale organo decisionale della Convenzione: la Conferenza degli Stati Parte della Convenzione (Risoluzione 58/4).

Tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti nell’ Agenda 2030, l’obiettivo 16 “Pace, giustizia e istituzioni forti”, fa particolare riferimento alla necessità di ridurre la corruzione e gli abusi di potere come uno dei traguardi da raggiungere entro il 2030. Tuttavia, il raggiungimento di questo obiettivo richiede misure efficaci e istituzioni inclusive, responsabili e trasparenti. Le istituzioni sane, capaci di far fronte alla criminalità, catalizzano il cambiamento positivo delle società.

Per promuovere la campagna della giornata internazionale, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) e UNODC hanno sviluppato lo strumento Uniti contro la corruzione per lo sviluppo, la pace e la sicurezza. Indirizzato a tutti i settori delle società, esso indica misure concrete attraverso le quali combattere la corruzione.


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Un corso di formazione per giornaliste e giornalisti per raccontare la cooperazione internazionale

Il 5 dicembre 2024 a Palazzo Venturi, via Verdi 25 (Aula M) dalle 14 alle 16 – ma fruibile anche a distanza – si terrà il corso “Raccontare la Cooperazione internazionale”. L’evento di formazione è promosso dal Master in Giornalismo ‘Giorgio Bocca’, con il patrocinio di Ucsi Piemonte in collaborazione con Plan Italia ET.S. e il Consorzio Ong Piemontesi, organizzato nell’ambito del Progetto “Cooperazione: mettiamola in Agenda! – Giovani e territori per l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo sostenibile”, finanziato da AICS – Agenzia Italiana Cooperazione allo Sviluppo, del quale capofila è Focsiv – Volontari nel mondo ETS.

Lo scopo è quello di rilanciare la cultura, il valore e lo strumento della cooperazione internazionale per uno sviluppo sostenibile, volgendo la sua attenzione, in particolare, verso cittadinanza, e soprattutto le persone più giovani, le e gli studenti, il corpo docente, la politica e, non ultimi, i e le giornaliste. Attraverso la condivisione di dati, analisi, storie ed esperienze, l’obiettivo della formazione è quello di accrescere la conoscenza sul settore da parte dei media e degli operatori della comunicazione nel trattare il tema della cooperazione, in modo da contribuire a costruire un’opinione pubblica più informata e consapevole.

Nell’ambito del progetto è stato realizzato un Media kit su come raccontare la cooperazione internazionale scaricabile gratuitamente .


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