Innovazione
Parte da Torino il primo fondo Venture Capital biotech
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Nell’immaginario collettivo la capitale finanziaria in Italia è Milano, eppure, finalmente, sembrano aprirsi buone opportunità anche per Torino: Pietro Puglisi e Ciro Spedaliere han scelto di far nascere ai piedi delle Alpi Claris Ventures, un fondo di Venture Capital specializzato in biotecnologie.
L’obiettivo è supportare farmaci per malattie rare
Il progetto è sicuramente ambizioso, ma è proprio ciò che serve in un momento dove bisogna osare. Claris Biotech I finanzierà lo sviluppo di farmaci destinati a curare patologie come le malattie rare e del sistema immunitario, dell’apparato polmonare e alcuni tipi di tumore.
Claris Ventures Sgr, avrà la sede nel capoluogo piemontese e ha già annunciato il primo closing del fondo Claris Biotech I, sottoscritto per 30 milioni e sostenuto da investitori istituzionali come Cdp Venture Sgr per conto di FOF VenturItaly e Compagnia di San Paolo, Ersel e ulteriori investitori privati e family office.
«Il terreno è molto fertile, abbiamo vita facile nel trovare nuove iniziative supportati dal Molecular biotechnology center dell’università di Torino. Quello che mancava era proprio il passaggio successivo, ovvero come trasformare il risultato di una ricerca spesso soltanto accademica in una vera e propria società che faccia sviluppo e quindi cerchi di portare un farmaco all’evidenza clinica che poi permette di autorizzarlo e metterlo in commercio», ha raccontato al quotidiano La Stampa Pietro Puglisi, uno dei due fondatori.
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Claris Venture
Claris Venture investirà in società italiane
Nei prossimi anni Claris vuole creare un portafoglio di una decina di investimenti in società italiane o nella ricerca di scienziati italiani all’estero che però abbiano un forte legame con il nostro Paese.
«Spesso capita di avere rapporti con ottimi ricercatori che lavorano in altre università e con cui si voglia decidere di creare una società qui in Italia per sviluppare una loro ricerca. Praticamente individuiamo le ricerche e le aiutiamo a diventare azienda. Lo step successivo alla creazione del portafoglio – sottolinea Puglisi – sarà aiutarle a raggiungere obiettivi di sviluppo clinico. Quindi vogliamo sviluppare dei farmaci efficaci che trasformino la vita del paziente in aree terapeutiche che hanno un clinical need fortissimo». Claris Ventures cercherà di fare round di investimento da 5-15 milioni di euro, al fine di fornire il capitale necessario a raggiungere un proof-of-concept clinico e poter conseguentemente supportare opportunità di quotazione o trade-sale delle società partecipate. «Lavoriamo a cavallo tra ricerca, finanza e industria farmaceutica. Comprendere le logiche di mondi così diversi è fondamentale per individuare la giusta direzione di sviluppo», aggiunge sempre al quotidiano La Stampa Ciro Spedaliere, cofondatore di Claris Ventures.
Spedaliere e Puglisi sono riusciti a coinvolgere una delle più longeve istituzioni finanziarie piemontesi come la Compagnia di San Paolo e italiane come il nuovo fondo, fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle nel 2018, Cdp Venture Capital Sgr – Fondo Nazionale Innovazione. Possiamo dire Torino possa diventare una nuova capitale tecnologica e, perchè no, Finanziaria.
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Idrogeno
La fine di Nikola Corporation la startup che voleva realizzare i camion a idrogeno
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Nikola Corporation, che era stata presentata come la Tesla dei camion elettrici a idrogeno ha presentato istanza volontaria di fallimento ai sensi del Chapter 11 delle legge americana.
Nikola Corporation, era stata fondata nel 2014 con l’ambizioso obiettivo di rivoluzionare il settore dell’autotrasporto attraverso l’introduzione di camion elettrici e a idrogeno a zero emissioni.
Nel 2016, viene presentato il primo veicolo, il camion a idrogeno Nikola One, che raccoglie pre-ordini per un valore dichiarato di 14 miliardi di dollari. Nonostante le promesse, il Nikola One rimane un prototipo e viene successivamente rimpiazzato dai modelli Nikola Two e Nikola Tre.
Il 4 giugno 2020, Nikola si quota in borsa, beneficiando dell’ondata di speculazione finanziaria che ha caratterizzato l’anno della pandemia di COVID-19. Il valore delle azioni dell’azienda sale rapidamente, raggiungendo una capitalizzazione di mercato di 29 miliardi di dollari, nonostante l’assenza di un prodotto commercializzato.
Pochi mesi dopo la quotazione, l’agenzia Hindenburg Research pubblica un’analisi che mette in discussione la validità delle tecnologie e delle affermazioni di Nikola. Il report accusa Nikola di aver simulato il funzionamento del suo camion a idrogeno in un video di presentazione, facendolo scorrere in discesa anziché utilizzare un propulsore funzionante. Le accuse di Hindenburg Research provocano un crollo del titolo Nikola in borsa e un grave danno all’immagine dell’azienda.
In seguito alle indagini della Corte di Giustizia statunitense, il fondatore di Nikola viene accusato di frode e finisce in carcere nel 2021. L’azienda dichiara di voler rispettare la tabella di marcia e di concentrarsi sulla consegna di veicoli elettrici Nikola Tre entro la fine dell’anno.
Nel 2022, Nikola avvia la commercializzazione del Nikola Tre in versione elettrica, prodotto nello stabilimento di Coolidge, Arizona. Un anno dopo, due esemplari del Nikola Tre prendono fuoco a causa di problemi al pacco batterie. L’azienda è costretta a richiamare tutti gli esemplari in commercio e a sospendere la produzione di camion elettrici.
Con una liquidità di soli 47 milioni di dollari e un titolo azionario crollato del 98% in 12 mesi, Nikola è stata ostretta ad avviare la procedura di Chapter 11, mettendo all’asta i propri beni per rimborsare i creditori.
Nel maggio 2023, Iveco aveva messo fine alla joint venture con Nikola per lo sviluppo di camion elettrici e a idrogeno, rilevando la partecipazione europea e ottenendo la licenza per l’uso del software sviluppato in comune. La separazione era costata a Iveco un impatto negativo di 44 milioni di euro, ma si rivelò una mossa strategica per evitare ulteriori perdite.
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Idrogeno
Parte la sperimentazione in Lombardia dei treni a Idrogeno e della loro logistica
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Entreranno in servizio nel giro di un anno i 14 treni a idrogeno sulla linea ferroviaria lombarda non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo, progettati da Alstom, che andranno a sostituire gli attuali treni a gasolio e potranno percorrere fino a 600 chilometri con un pieno, rilasciando nell’aria solo vapore acqueo.
È stato inaugurato a Rovato, in provincia di Brescia, l’impianto per la manutenzione e il rifornimento dei convogli che verranno gestiti da Trenord, mentre altri tre siti sono in fase di costruzione e serviranno a produrre e stoccare l’idrogeno.
I treni verranno alimentati da veicoli provvisti di grandi bombole con pressione a 500 bar. I tempi di rifornimento variano tra 30 e 60 minuti, grazie a un sistema mobile che non necessita di compressione e stoccaggi fissi ad alta pressione.
Sul primo dei 14 treni acquistati attraverso i finanziamenti di Regione Lombardia, arrivato lo scorso 23 gennaio, sono in corso i test e le attività di collaudo necessari per l’avvio del servizio commerciale, previsto entro il primo semestre del 2026. L’impianto di Rovato, realizzato da Ferrovienord, sarà, in Italia, il primo deposito specificatamente progettato e realizzato per la manutenzione dei treni a idrogeno nonché il primo impianto per il rifornimento di idrogeno per i treni.
L’entrata in servizio commerciale dei treni a idrogeno in Valcamonica, lungo la linea non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo di Ferrovienord su cui il servizio è gestito da Trenord, fa parte del progetto H2iseO, che mira a realizzare la prima Hydrogen Valley italiana nel territorio bresciano. Promosso da FNM, Ferrovienord e Trenord, il progetto H2iseO ha l’obiettivo di sviluppare in Valcamonica una filiera economica e industriale dell’idrogeno, a partire dal settore della mobilità, avviare la conversione energetica del territorio, contribuire alla decarbonizzazione di una parte significativa del trasporto pubblico locale. Si tratta di un progetto altamente innovativo, che prevede:
- messa in servizio di 14 nuovi treni ad idrogeno in sostituzione dell’intera flotta diesel oggi circolante;
- realizzazione di 3 impianti di produzione di idrogeno rinnovabile senza emissioni di CO2 a Iseo (mediante tecnologia Steam Reforming del biometano, con energia elettrica rinnovabile e cattura della CO2), ad Edolo e a Brescia (mediante tecnologia a elettrolisi partendo da energia elettrica da fonte rinnovabile);
- realizzazione di 4 impianti di rifornimento di idrogeno a Rovato (destinato principalmente alle attività di messa in servizio e successivamente alle fasi di manutenzione dei treni) e a Iseo, Edolo e Brescia (dotati di stoccaggio e destinati a rifornire i treni nel corso del servizio commerciale);
- realizzazione di un impianto di deposito e manutenzione dei treni a Rovato, specificatamente progettato e realizzato per treni a idrogeno;
- adeguamento tecnico e infrastrutturale delle stazioni interessate dal servizio dei nuovi treni.
Nell’impianto di Rovato sono presenti:
- cinque binari di sosta dei treni all’aperto;
- un impianto di manutenzione treni dotato di due binari al chiuso per la manutenzione (attrezzati per l’accesso al treno tramite fossa di visita e tramite passerelle aeree), un binario coperto all’aperto per il lavaggio dei treni, carroponte, calacarrelli, magazzini, armadi per lo stoccaggio delle batterie di ricambio dei treni, colonnine per la connessione dei treni alla rete elettrica e zona uffici e servizi per il personale;
- un impianto di rifornimento dei treni a idrogeno, attrezzato con dispenser per erogare idrogeno alla pressione di 350 bar e baia per ricovero del carro bombolaio, nonché di impianto di flussaggio e inertizzazione (utile per lo svuotamento dei serbatoi dell’idrogeno del treno quando previsto ai fini manutentivi).
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In Evidenza
Verso la Notte europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori 2025: seminari per giornalisti su fisica quantistica e scienza della sicurezza
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In preparazione della prossima edizione della Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori, che si terrà a settembre, NET, in collaborazione con Stampa Romana, propone un ciclo di seminari formativi sui principali temi della scienza e della ricerca italiana. I primi due appuntamenti sono previsti per il 14 febbraio 2025 e il 14 marzo 2025 dalle 10:00 alle 13:00. (altro…)
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