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Assegnate le Spighe Verdi a 46 località rurali in Italia

FEE Italia – Foundation for Environmental Education e Confagricoltura hanno annunciato Le Spighe Verdi 2020 per i Comuni rurali. L’iter procedurale, certificato ISO 9001-2015, ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla Commissione di Valutazione realizzato da diversi Enti istituzionali come il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; il Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo; il Comando Unità Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri; l’ISPRA; il CNR e Confagricoltura.

In tutto 46© potranno fregiarsi, in questa quarta edizione, del riconoscimento Spighe Verdi 2020. Le Spighe Verdi 2020 sono state assegnate in 13 Regioni. Le due Regioni con il maggior numero di riconoscimenti sono Marche e Toscana, con 6 località. Per le Marche: Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano e Numana; per la Toscana: Castellina in Chianti, Massa Marittima, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole e Bibbona. Con 5 località seguono la Campania: Agropoli, Ascea, Massa Lubrense, Positano, Pisciotta; il Lazio: Canale Monterano, Gaeta, Pontinia, Rivodutri, Roccagorga; il Piemonte: Monforte d’Alba, Pralormo, Santo Stefano Belbo, Canelli e Volpedo; la Puglia: Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno, Ostuni. Vantano tre località l’Abruzzo (Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Tortoreto), la Calabria (Santa Maria del Cedro, Sellia, Trebisacce) e il Veneto (Caorle, Montagnana, Porto Tolle), mentre per l’Umbria ricevono il riconoscimento Montefalco e Todi. Vi è un Comune rurale Spiga Verde in Liguria (Lavagna), in Lombardia (Sant’Alessio con Vialone) e in Sicilia (Ragusa).

 

Spighe Verdi”  un programma FEE, pensato per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità per essere un efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione. Affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’Amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole, alla sua realizzazione.

Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema “Spighe Verdi”, FEE Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità. Alcuni indicatori presi in considerazione sono stati: la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità per tutti senza limitazioni. Questi sono solo alcuni degli indicatori che guidano il programma e che saranno suscettibili di variazioni, in un’ottica di miglioramento continuo e di massimo coinvolgimento dei Comuni italiani.

L’agricoltura ha un ruolo prioritario nel programma “Spighe Verdi”, poiché è qui che deve avvenire la vera rivoluzione culturale. Da questa necessità nasce la collaborazione tra FEE Italia e Confagricoltura, già impegnata su questo fronte con il progetto EcoCloud al quale si ispirano molti degli indicatori selezionati.

“Anche quest’anno il trend si conferma positivo, sono 46 i Comuni che hanno ottenuto le Spighe Verdi, rispetto ai 42 dell’anno precedente – ha detto Claudio Mazza presidente della FEE Italia -, una crescita che evidenzia la sempre maggiore attenzione che i Comuni rurali pongono alla gestione del territorio in chiave sostenibile. La fedeltà alla propria identità locale, alla propria ruralità, insieme alla capacità di innovarsi e guardare al futuro, rappresenta senza dubbio un punto di forza dei Comuni Spighe Verdi. Sempre più centri rurali italiani guardano al programma Spighe Verdi come a una possibilità concreta di crescere e migliorarsi per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi, in termini di eccellenza per quanto riguarda l’ambiente, l’agricoltura e quindi la qualità della vita, – continua Mazza – coinvolgendo e rendendo protagonista la comunità locale e la vocazione agricola del proprio territorio”.

“Le realtà virtuose delle aree rurali italiane premiate oggi con Spighe Verdi – ha sottolineato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura – sono un riconoscimento importante per il nostro Paese che contribuisce anche a rafforzare l’immagine e​ la visibilità dell’agricoltura. La pluriennale collaborazione con Fee Italia e le numerose adesioni hanno confermato che il rilancio dell’economia nazionale, soprattutto in questa fase di ripartenza, passa proprio attraverso i comuni e i piccoli borghi, un vero patrimonio italiano, nel quale le attività agricole sono centrali. Mi inorgoglisce che, attraverso questo programma, venga anche certificato il valore del lavoro degli agricoltori. Sono loro che, attraverso le loro attività innovative e sempre più attente alla sostenibilità, la cura e presidio del territorio, hanno contribuito nel corso degli anni ad assicurare una corretta gestione ambientale, riuscendo a conservare e valorizzare questi territori come attrazione turistica, culturale ed enogastronomica”.

“Raggiungere il riconoscimento del Programma Spighe Verdi – ha dichiarato Flaminia Santarelli, Direttore Generale del Turismo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo – è un momento importante per un Comune. Viene premiata infatti una scelta forte di gestione del territorio, in una cornice di sostenibilità e in una prospettiva di conservazione del paesaggio, cha va fino alla corretta gestione dei rifiuti e al miglioramento dell’arredo urbano. Viene premiato un percorso di condivisione, dove tutti diventano soggetti attivi e forte è il contributo dell’agricoltura locale e delle produzioni agroalimentari di qualità. Sono questi elementi che ci vedono in forte condivisione e in totale sintonia con il lavoro che stiamo portando avanti come Ministero”.

 

 

FEE Foundation fon Environmental Education, fondata nel 1981, è un’organizzazione internazionale non governativa e no-profit con sede in Danimarca. Agisce a livello mondiale attraverso la propria organizzazione ed è attualmente presente in 77 Paesi nei cinque Continenti. Riconosciuta dall’UNESCO come leader mondiale nel campo dell’educazione ambientale e dello sviluppo sostenibile. L’obiettivo principale dei programmi FEE è la diffusione delle buone pratiche per la sostenibilità ambientale, attraverso molteplici attività di educazione e formazione in particolare all’interno delle scuole di ogni ordine e grado. La FEE ha sottoscritto nel marzo del 2003 un Protocollo d’Intesa di partnership globale con il Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) e nel febbraio del 2007 ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa con l’UNWTO l’Organizzazione Mondiale del Turismo (di cui è anche membro affiliato). La FEE Italia, costituita nel 1987, gestisce a livello nazionale i programmi: Bandiere Blu, Eco-Schools, Young Reporters for Environment, Learning About Forest e Green Key.

 

Confagricoltura è l’organizzazione di rappresentanza e tutela dell’impresa agricola italiana. Riconosce nell’imprenditore agricolo il protagonista della produzione e persegue lo sviluppo economico, tecnologico e sociale dell’agricoltura e delle imprese agricole. La presenza di Confagricoltura nel territorio nazionale si concretizza, in modo capillare, attraverso le Federazioni regionali (19), le Unioni provinciali (95), gli uffici di zona e le delegazioni comunali (2.143). Confagricoltura considera la sostenibilità ambientale non solo uno degli elementi fondamentali per la qualità della vita nei territori rurali ma anche dello sviluppo sociale ed economico dei territori rurali, in particolare nelle aree interne del Paese. Nel campo della sostenibilità ambientale Confagricoltura ha sviluppato assieme alle imprese agricole associate il programma EcoCloud, dedicato alle buone pratiche sostenibili che le aziende aderenti al progetto confederale “Produttività e Sostenibilità delle imprese agricole” mettono in atto al loro interno attraverso buone pratiche legate alla sostenibilità in ambito economico, ambientale e sociale.


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Agricoltura

Una guida allo sviluppo rurale in Piemonte 2023-2027

Dal 1° gennaio 2023 è partita la nuova programmazione della Politica Agricola Comune (PAC). Il piano strategico nazionale dell’Italia, dal valore di 37 miliardi di euro, è stato approvato dalla Commissione Europea e grandi somme di tale piano saranno dedicate agli obiettivi climatici e ambientali, agli ecoschemi e ai giovani agricoltori.

La Rrgione Piemonte ha pubbllicato una guida a disposizione degli agricoltori piemontesi.

La programmazione 2023-2027 avrà una durata di cinque anni. La PAC ha tradizionalmente tre obiettivi generali, uno economico relativo alla competitività delle aziende e alla creazione di filiere agroalimentari, uno ambientale dedicato alla sostenibilità e alla conservazione delle risorse naturali e uno sociale riguardante l’ingresso dei giovani in agricoltura e lo sviluppo delle comunità nelle zone rurali.

Nella PAC 2023-2027 ogni obiettivo generale è suddiviso in 3 obiettivi specifici, come indicato nella figura sottostante. É inoltre presente un decimo obiettivo, trasversale, dedicato alla costruzione di sistemi di conoscenza e innovazione tra mondo della ricerca, attori privati e pubblici.

Nella programmazione precedente la Commissione Europea aveva previsto due strumenti per l’attuazione della PAC: il “Primo Pilastro” (aiuti diretti e interventi settoriali) e il “Secondo Pilastro” (misure di sviluppo rurale) gestito prevalentemente dalle singole Regioni attraverso i PSR (Programmi di sviluppo rurale).

Nel nuovo ciclo, è invece previsto un unico strumento di attuazione di livello nazionale, il Piano strategico della PAC (PSP), che comprende sia il Primo, sia il Secondo pilastro e che include tutti gli interventi sui territori. Anche se non esisteranno più i PSR regionali, ogni Regione ha definito un Complemento regionale per lo sviluppo rurale 2023-2027 (CSR), che rappresenta lo strumento attuativo a livello locale della strategia nazionale. Il CSR del Piemonte avrà una dotazione finanziaria di 750 milioni di euro e attiverà 49 interventi all’interno di otto ambiti indicati dai diversi colori in questa guida.

Altre informazioni utili sono reperibili alla apgina dello Sviluppo Rurale in Piemonte, e alla rivista Quaderni dell Agricoltura online.


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Agricoltura

Parte il primo programma di accelerazione di LaGemma Venture con un investimento di 1,7 milioni di euro per agricoltura , alimentare e economia circolare

La Gemma Venture , società d’investimenti nata nel marzo 2024 con l’obiettivo di creare un hub di innovazione e di crescita con sede in provincia di Cuneo, ha annunciato l’investimento di 1,7 milioni di euro in 11 realtà selezionate, che partecipano al suo primo programma di accelerazione AGRIFOOD24 focalizzato su agricoltura, filiera alimentare, alimentazione ed economia circolare e realizzato in collaborazione con SocialFare – Centro per l’Innovazione Sociale.

Secondo la Direttrice Wilma Tesio

Le startup selezionate sono realtà con possibilità di crescita e sviluppo che, attraverso questo percorso e grazie alle nostre risorse investite, potranno accrescere al meglio il loro potenziale.
LaGemma Venture con un investimento, per questa prima annualità, di 1,7 milioni di euro, punta non solo a fornire supporto finanziario, ma anche mentoring strategico e percorsi di crescita alle startup e realtà selezionate. Sono con noi partner d’eccellenza quali SocialFare, le aziende e le istituzioni del nostro territorio, un team di tecnici ed esperti, professionisti provenienti da imprese e organizzazioni che sono un indispensabile supporto per i nuovi imprenditori. LaGemma Venture punta a generare non solo crescita economica, ma anche sociale e ha scelto di farlo investendo in 2 realtà imprenditoriali particolarmente attive proprio nel sociale.

Il programma di accelerazione, iniziato il 13 gennaio, si svolgerà nella nuova sede operativa di LaGemma Venture, all’interno di Spazi per l’Italia, nella sede centrale delle Poste di Cuneo e si concluderà il 20 maggio con l’Investor Day.

Dopo un processo di selezione che ha valutato le 70 candidature ricevute, queste sono le realtà in cui LaGemma Venture ha scelto di investire che si distinguono per l’offerta di prodotti o servizi innovativi nell’ambito dell’Agrifood, capaci di generare un impatto sociale e ambientale positivo concreto:

● Kelpeat S.r.l. (Piemonte): startup che produce snack e alimenti a base di alghe con l’obiettivo di promuovere la biodiversità sia in natura sia in tavola.

● Agree Net S.r.l. (Piemonte): startup che progetta soluzioni innovative che, attraverso biomateriali attivi e biodegradabili, si propongono di aumentare la durata di conservazione di alimenti freschi e ridurre gli sprechi.

● Aqua Farm S.r.l. Società Benefit (Piemonte): startup che realizza impianti di acquaponica, una tecnica che combina l’acquacoltura con la coltivazione idroponica, creando un sistema integrato che consente di ridurre l’uso di risorse naturali, offrendo alimenti freschi, sani e a filiera corta.

● RedMoringa S.r.l. (Piemonte): startup che produce e commercializza integratori, cosmetici naturali, oltre a prodotti per animali a base di moringa oleifera, con un approccio etico alla produzione, per migliorare la salute.

● Vortex S.r.l. (Piemonte): startup che attraverso tecnologie brevettate valorizza i sottoprodotti dell’industria agroalimentare, trasformandoli in ingredienti di alta qualità certificati da economia circolare. Tra le loro principali linee di produzione ci sono i cosmetici Naste Beauty, oltre a prodotti impiegabili in ambito food e pet food.

● 8pari (Piemonte): realtà nascente dall’attività educativa agricola di Progetto Emmaus – attivo da 25 anni nell’inclusione sociale nelle zone di Alba, Bra, Langhe e Roero – produce vini di qualità attraverso l’inserimento lavorativo di persone fragili (persone con disabilità, disturbo della salute mentale, rifugiati).

● Mondo Pane S.r.l. (Piemonte): realtà che opera nell’ambito dell’economia carceraria impiegando persone delle case circondariali nella realizzazione di prodotti da forno artigianali di alta qualità, con l’obiettivo di venderli ad aziende dei settori Ho.Re.Ca. e Food Service.

● NuHpro (Emilia-Romagna): startup che punta a migliorare la qualità di vita delle persone, sviluppando prodotti alimentari per prevenire e trattare diabete, problemi intestinali e intolleranze al lattosio.

● Nutras S.r.l. (Marche): con un approccio lean, la startup sviluppa integratori alimentari e un kit dal design pratico per averli sempre con sé, per migliorare il benessere delle persone che soffrono di intolleranze alimentari, in particolare al lattosio, o problemi di digestione.

● PlantVoice S.r.l. Società Benefit (Trentino-Alto Adige): startup che, attraverso un innovativo innesto intelligente, monitora in tempo reale la salute delle piante da frutto analizzando la linfa. Un sistema avanzato che consente di ridurre gli sprechi, migliorare l’efficienza produttiva e la sostenibilità agricola.

● Sylfib S.r.l. Società Benefit (Lombardia): startup specializzata nella lavorazione delle fibre naturali, con un focus particolare sulla macerazione delle fibre liberiane. Promuove un modello industriale circolare e rispettoso dell’ambiente, con applicazioni nei settori tessile, edile, cartario e dei materiali compositi.


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Cibo

A Torino il suo Incontro nazionale della Rete Italiana Politiche Locali del Cibo

La Rete Italiana Politiche Locali del Cibo organizza il suo  VIII Incontro nazionale il 30 e 31 gennaio a Torino insieme all’Università degli Studi di Torino

Il programma degli eventi


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