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Massa Critica

Aperte le candidature per la sedicesima edizione della Start Cup Piemonte Valle d’Aosta

Sono aperte le candidature per la sedicesima edizione della Start Cup Piemonte Valle d’Aosta, la competizione promossa nell’ambito del PNI – Premio Nazionale per l’Innovazione dedicata a progetti, idee e aziende che vogliono trovare spazio nel mondo dell’imprenditoria.
È possibile candidarsi alla prima fase, il Concorso delle Idee, entro il 22 giugno, mentre per la Business Plan Competition c’è tempo fino al 23 luglio. Tra le novità anche la menzione speciale “Covid-19” rivolta al miglior progetto che offra soluzioni a crisi sanitarie determinate dalla diffusione di un’epidemia di virus.

Start Cup Piemonte Valle d’Aosta èla Business Plan competition finalizzata a favorire la nascita di startup innovative promossa dagli incubatori I3P, Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, 2i3T Incubatore di Imprese dell’Università degli Studi di Torino, Enne3 Incubatore di Impresa del Polo di Innovazione di Novara.

Organizzata nell’ambito del PNI – Premio Nazionale per l’Innovazione promosso da PNICube, la Start Cup Piemonte Valle d’Aosta si articola come sempre in due tappe, il Concorso delle Idee (Fase I) e la Business Plan Competition (Fase II), cui si può partecipare gratuitamente presentando un’idea di impresa oppure un progetto imprenditoriale che, indipendentemente dallo stadio di sviluppo, siano frutto del lavoro di un singolo o di un gruppo di individui e finalizzati alla nascita di una startup innovativa. Sostenendo la nascita di startup innovative e ad alto contenuto di conoscenza, la Start Cup intende diffondere la cultura dell’innovazione a livello locale e promuovere lo sviluppo economico del territorio piemontese e valdostano.

La Fase I, il “Concorso delle Idee”, premia le migliori idee imprenditoriali in servizi, attività gratuite di supporto e consulenza erogate dagli Incubatori di impresa, finalizzati alla stesura del business plan. L’idea d’impresa può essere presentata entro il 22 giugno 2019 (ore 18.00) tramite il sito www.startcup-piemonte-vda.it.

La Fase II, ovvero la Business Plan Competition è quella che invece dà accesso alla selezione finale e ai premi. Ad essa possono accedere tutti, anche se non sono rientrati nella prima selezione e anche se non hanno presentato un’idea alla Fase I. Per partecipare alla Fase II del concorso, la Business Plan Competition, è necessario invece presentare non oltre il 23 luglio 2019 (ore 18.00) tramite il sito www.startcup-piemonte-vda.it un Business Plan che descriva un progetto imprenditoriale.

Possono partecipare, individualmente o in gruppo, tutti gli aspiranti imprenditori maggiorenni, compresi universitari e strutturati di atenei e centri di ricerca (studenti universitari, laureati, dottorandi o PhD di ricerca, assegnisti o borsisti di ricerca, professori strutturati) ed i titolari di imprese appena avviate. Ad essere ammessi alla competizione sono le idee e i progetti imprenditoriali che fanno riferimento alle categorie di gara: Industrial, Life Science, ICT, Cleantech & Energy, Turismo e Industria Culturale e Creativa. Le idee presentate alla Fase I e i progetti imprenditoriali presentati alla Fase II devono, indipendentemente dallo stadio di sviluppo, essere frutto del lavoro originale di un singolo o di un gruppo ed essere finalizzati alla nascita di una startup innovativa.

Entro il mese di ottobre saranno decretati i migliori progetti di startup partecipanti alla Business Plan Competition (Fase II) che riceveranno premi in denaro e menzioni speciali, attribuiti con il supporto di una Giuria composta da imprenditori, venture capitalist e business angel. Il montepremi complessivo è del valore di oltre 40.000 euro, erogato in denaro e servizi.

Al primo classificato andrà un premio di 7.500 euro, al secondo di 5.000, al terzo di 2.500. Ai primi sei progetti sarà inoltre riconosciuto il premio di 1.000 euro ciascuno per l’iscrizione al PNI 2020, Premio Nazionale per l’Innovazione, la “coppa dei campioni” tra i progetti di impresa vincitori delle Start Cup regionali che è prevista a Bologna il 26 e 27 Novembre 2020.

Confermati i premi speciali promossi da Sponsor interessati a contribuire concretamente allo sviluppo dell’innovazione: Regione Autonoma Valle d’Aosta, tesa allo sviluppo imprenditoriale sul territorio, assegna il Premio Valle d’Aosta di 7.500 euro al miglior Business Plan che insedi l’impresa nella Pèpiniéres d’Entreprises di Aosta o di Pont Saint Martin; Fondazione CRC, attenta ad interventi rivolti a competitività e sviluppo sostenibile, assegna il Premio Cuneo di 7.500 euro al miglior Business Plan che insedi l’impresa nella Provincia di Cuneo.

Novità di questa edizione è il Premio Metroconsult del valore indicativo di 6.000 euro destinato al miglior Business Plan con caratteristiche di proprietà intellettuale, erogato sotto forma di servizi di consulenza in tema di tutela di marchi, brevetti, design, copyright offerto da Metroconsult, società specializzata in servizi di consulenza in materia di proprietà intellettuale, interessata a contribuire concretamente allo sviluppo dell’innovazione.

Tra le novità anche la menzione speciale “Covid-19”, rivolta al miglior progetto che offra soluzioni in caso di crisi sanitarie determinate dalla diffusione di un’epidemia di virus tramite prodotti o servizi innovativi destinati alla tutela della salute umana, alla prevenzione, alla gestione delle emergenze, dei dati e delle informazioni, alla ripresa economica e al rafforzamento del sistema sanitario. Infine viene introdotta la menzione “Open innovation / Spin Off Industriali” dedicata al miglior progetto riguardante prodotti e/o servizi innovativi derivanti da un’attività di Ricerca condotta in collaborazione tra un’impresa e un Ateneo Piemontese.
Confermate infine le due menzioni speciali destinate al miglior progetto di “Pari Opportunità” finalizzato a promuovere il principio delle pari opportunità e l’imprenditorialità femminile, e al miglior progetto di “Innovazione Sociale”.


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Arte

Giorgio de Chirico precursore del Surrealismo: una mostra a cent’anni dalla nascita del movimento

In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino dedica una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.

Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. In quanto tale, l’esposizione intende evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).

Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, nella mostra viene esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.

Breton, che scoprì la pittura metafisica di de Chirico nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline. Mentre de Chirico e gli Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923-1924, Breton e de Chirico si incontrarono per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. In quell’anno, si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray al Bureau de recherches surréalistes (ottobre 1924), scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto di Breton.

Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un vero e proprio conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).

In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante tale periodo (1921-1928), dimostrano l’esatto contrario da quanto articolato da Breton. In tale ottica, il visitatore troverà in mostra una ricca selezione di
opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921-1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Esempi presenti in mostra includono i magnifici Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).

Come accertato, il pittore si accostò al Classicismo in maniera evidente dal 1919 al 1925: lo si evince dalla formidabile Lucrezia, 1921 circa, dall’Autoritratto con la madre, 1922, e dall’Autoritratto, 1925 – la prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano – dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura italiana del Quattrocento. L’elemento della sua continuità dell’opera metafisica degli anni Dieci, da lungo denominata come una “metafisica continua”, è illustrata, ad esempio, da Natura morta con cocomero e corazza, 1922, L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922, o La mia camera nell’Olimpo, 1927, dove, in un’atmosfera fantastica ed enigmatica, compaiono, uno accanto all’altro, oggetti accostati apparentemente in maniera casuale. Oppure i Facitori di Trofei (1926-1928), una chiara evoluzione del primo periodo metafisico di de Chirico, in cui convivono elementi del passato e del presente: figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico, fusi insieme da tre personaggi-manichino intenti nella costruzione dell’iconico “totem-trofeo”. Inoltre, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.

Nonostante le polemiche dei Surrealisti, in primis quelle di Breton, questo avvicinamento al Classicismo non impedì al critico francese di commissionare a de Chirico delle repliche di opere del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come Natura morta con selvaggina (il bicchiere di vino), 1923, e Ulisse (Autoritratto), 1924, entrambi esposti in mostra. La presenza di questi dipinti (già collezione Éluard) evidenzia la conflittualità tra la critica surrealista verso le opere degli anni Venti di de Chirico e tale realtà poco conosciuta.


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Difesa Ambiente

Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino | Convegno il 13 novembre all’Unione Culturale

Il 13 novembre 2024 alle ore 18, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli Torino (via Cesare Battisti 4/a), è in programma il convegno dal titolo “Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino”. (altro…)


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Acqua

Torino, a trent’anni dall’alluvione del Tanaro un dibattito sulla pianificazione e gestione dei rischi climatici

A Torino, Palazzo Madama ospiterà una nuova edizione del River Café sul Po, un evento che, a trent’anni dalla drammatica alluvione del Tanaro, riunirà cittadini ed esperti per un confronto sui temi della pianificazione territoriale e della gestione dei rischi legati ai cambiamenti climatici. L’incontro è organizzato nell’ambito del progetto europeo LIFE CLIMAX PO, dedicato all’adattamento del distretto del fiume Po al clima che cambia.

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