Massa Critica
La gita di fine anno diventa virtuale a Torino con Skype in the Classroom
Torino City Lab, laboratorio di innovazione aperto e diffuso della Città di Torino e Microsoft Italia trasformano la gita di fine anno delle scuole in una visita completamente virtuale: attraverso ‘Skype in the Classroom, la piattaforma digitale di Microsoft che, facendo leva sullo strumento della videochiamata, è in grado di mettere in contatto esperti di tutto il mondo con studenti e insegnanti.
Sono già numerose le realtà locali che hanno aderito al progetto e che sono pronte ad accogliere virtualmente le classi di tutta Italia: prima fra tutte, gli Orti Generali, che offrono già da diverse settimane percorsi e didattica a distanza ad hoc per scuole primarie e secondarie di primo grado. Dalla prossima settimana, sarà possibile organizzare visite anche nelle strutture di Fondazione Torino Musei (Palazzo Madama, Mao-Museo di Arte Orientale e Gam-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea) e al Museo Nazionale del Cinema.
Con una semplice connessione internet, studenti e insegnanti possono infatti collegarsi in videoconferenza, tramite Teams, con un esperto per imparare, interagire e condividere contenuti e attività didattiche, vivendo un’esperienza di scambio e dialogo all’avanguardia, in attesa di poter tornare realmente a vivere e toccare con mano quanto visto su schermo, non appena sarà possibile. Alla pagina web dedicata le classi hanno la possibilità di fare richiesta e prenotare una visita.
“È evidente che, in tempi di normalità, una visita virtuale non può mai sostituirsi a un momento formativo così importante come quello della gita scolastica di fine anno ma, in una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo, può senz’altro contribuire a garantire continuità nel percorso di studi dei nostri ragazzi, integrandosi con la didattica a distanza intrapresa dalle scuole in tutta Italia. In questo momento di crisi sanitaria docenti e dirigenti scolastici in tutto il Paese hanno compreso i vantaggi del digitale: dobbiamo fare tesoro di quanto imparato in questi mesi per gettare le basi di una didattica che potrà risultare efficace anche a emergenza finita. La contaminazione tra fisico e digitale è molto utile per il trasferimento di competenze e apre a nuovi scenari. Con le gite virtuali per esempio si potrà accedere a luoghi lontani, penso a musei di fama mondiale, siti di interesse storico e culturale difficilmente raggiungibili con una visita in presenza perché troppo distanti o costosi. Si tratta di ripensare alla didattica tradizionale, dove fisico e digitale si integrano a beneficio degli studenti e dell’intero Paese”, ha commentato Elvira Carzaniga, Direttore della Divisione Education di Microsoft Italia.
Tre le ‘scuole pioniere’ che hanno testato la prima offerta di ‘tele-gita’ a tema ambientale ‘Orti Generali’ (un parco di agricoltura urbana alla porta Sud della Città): l’Istituto Comprensivo Martin Luther King di Grugliasco, l’Istituto Comprensivo Centro Storico di Moncalieri e l’Istituto Comprensivo Sandro Pertini di Torino. Entro la chiusura dell’anno scolastico ben 20 classi avranno partecipato al progetto.
“Didatticamente e simbolicamente la gita è il momento più particolare dell’anno scolastico – afferma Vito Ferro docente della classe quarta della scuola primaria I.C. Martin Luther King di Grugliasco – È l’occasione di visitare un luogo nuovo, di fare esperienza diretta di tante nozioni apprese in aula, è la possibilità per bambini e docenti, di divertirsi insieme sperimentando il gusto del viaggio, della scoperta, della novità. Una delle conseguenze più nefaste dell’emergenza è stata quella di costringerci ad annullare la gita programmata all’inizio dell’anno, attesa con tanta trepidazione. Siamo stati perciò molto fortunati – continua il docente – a poter sperimentare per primi la ‘gita virtuale’ negli Orti Generali. Abbiamo aderito alla proposta con immediato entusiasmo, consci che dopo settimane complicate di didattica a distanza questo momento potesse rappresentare per i piccoli uno spazio di distensione e di ‘normalità’ di cui avevano davvero bisogno. L’esperienza è stata più che positiva, il collegamento buono, il percorso interessante, la guida preparata e simpatica e i bambini, stimolati nel modo giusto, hanno partecipato tutti con curiosità.”
“Le iniziative rivolte alle scuole sono state sin da subito una delle priorità della campagna Torino City Love di cui Microsoft è uno dei testimonial principali – dichiara Marco Pironti, Assessore all’Innovazione della Città di Torino -. Digitalizzare e rendere fruibile in modi nuovi un’esperienza come la gita è una delle frontiere dell’innovazione e grazie a ‘Skype in the classroom’ siamo stati la prima Città in Italia a sperimentarlo. L’emergenza covid-19 ci ha consentito di utilizzare al meglio la tecnologia e mi auguro, visto l’interesse suscitato, che l’approccio possa trovare anche altre applicazioni in ambiti adiacenti alla scuola e alla cultura come ad esempio a quello del turismo”.
“Sono orgogliosa che sia proprio Torino a realizzare, per la prima volta, un hub per l’arte, la cultura e i saperi del territorio con il coinvolgimento di musei cittadini e di realtà educative come gli ‘Orti Generali’, con l’intento di offrire ai bambini, ai ragazzi e ai loro insegnanti, una gita di fine anno trasformata in una visita virtuale digitale – sottolinea Antonietta Di Martino, Assessore all’Istruzione della Città di Torino -. Un progetto dedicato all’innovazione in campo educativo che propone soluzioni per la didattica a distanza e nuovi ambienti di apprendimento in cui gli studenti potranno scoprire tesori artistici e culturali e sperimentare, grazie all’interattività, le loro conoscenze. È un’opportunità per conoscere realtà e luoghi da rivisitare e riscoprire di persona”.
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Donne
Se io non voglio, tu non puoi – Se tu non vuoi io non posso – Contro la violenza sulle donne per il 25 novembre
In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza sulle Donne, la Fondazione Una Nessuna Centomila lancia una campagna per ribadire se necessario che il consenso non è una concessione, è un diritto.
Ogni giorno troppe donne si sentono giudicate, colpevolizzate o abbandonate di fronte alla violenza subita.
Quante volte si è cercato di giustificare uno stupro con frasi come “Perché non ha reagito?” o “Ma come eri vestita?”
Un “NO” deve essere ascoltato.
Il silenzio NON è un assenso
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Arte
Giorgio de Chirico precursore del Surrealismo: una mostra a cent’anni dalla nascita del movimento
In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino dedica una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.
Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. In quanto tale, l’esposizione intende evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).
Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, nella mostra viene esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.
Breton, che scoprì la pittura metafisica di de Chirico nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline. Mentre de Chirico e gli Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923-1924, Breton e de Chirico si incontrarono per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. In quell’anno, si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray al Bureau de recherches surréalistes (ottobre 1924), scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto di Breton.
Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un vero e proprio conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).
In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante tale periodo (1921-1928), dimostrano l’esatto contrario da quanto articolato da Breton. In tale ottica, il visitatore troverà in mostra una ricca selezione di
opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921-1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Esempi presenti in mostra includono i magnifici Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).
Come accertato, il pittore si accostò al Classicismo in maniera evidente dal 1919 al 1925: lo si evince dalla formidabile Lucrezia, 1921 circa, dall’Autoritratto con la madre, 1922, e dall’Autoritratto, 1925 – la prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano – dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura italiana del Quattrocento. L’elemento della sua continuità dell’opera metafisica degli anni Dieci, da lungo denominata come una “metafisica continua”, è illustrata, ad esempio, da Natura morta con cocomero e corazza, 1922, L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922, o La mia camera nell’Olimpo, 1927, dove, in un’atmosfera fantastica ed enigmatica, compaiono, uno accanto all’altro, oggetti accostati apparentemente in maniera casuale. Oppure i Facitori di Trofei (1926-1928), una chiara evoluzione del primo periodo metafisico di de Chirico, in cui convivono elementi del passato e del presente: figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico, fusi insieme da tre personaggi-manichino intenti nella costruzione dell’iconico “totem-trofeo”. Inoltre, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.
Nonostante le polemiche dei Surrealisti, in primis quelle di Breton, questo avvicinamento al Classicismo non impedì al critico francese di commissionare a de Chirico delle repliche di opere del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come Natura morta con selvaggina (il bicchiere di vino), 1923, e Ulisse (Autoritratto), 1924, entrambi esposti in mostra. La presenza di questi dipinti (già collezione Éluard) evidenzia la conflittualità tra la critica surrealista verso le opere degli anni Venti di de Chirico e tale realtà poco conosciuta.
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Difesa Ambiente
Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino | Convegno il 13 novembre all’Unione Culturale
Il 13 novembre 2024 alle ore 18, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli Torino (via Cesare Battisti 4/a), è in programma il convegno dal titolo “Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino”. (altro…)
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