Innovazione
IANG, la startup nata durante il Coronavirus da ex studenti del Politecnico di Torino

Non si sono lasciati sopraffare dall’emergenza i fondatori della startup IANG: si sono rimboccati le maniche e durante il periodo del lock down hanno ideato e sviluppato una piattaforma per liberi professionisti.
Il progetto Startup nasce durante il periodo dell’emergenza Covid
Nonostante la Startup sia nata durante questo periodo emergenziale, il gruppo di architetti, che vanta più di 12 mila fan su Facebook, si è associato ben 5 anni fa per unire le forze in un mondo del lavoro sempre più competitivo e creare una community. Prima di arrivare alla piattaforma IANG ci sono voluti anni di test e di studio.
IANG( www.theiang.com) nasce dalla volontà di diffondere un messaggio, una convinzione, degli ideali prima di poter proporre degli strumenti concreti per il miglioramento della situazione attuale. E’ per questo che, prima della IANG startup, si sono voluti concentrare sulla IANG “community”.
Partire dalle persone per creare un nuovo “umanesimo lavorativo” sposando le idee dell’impresa sociale. Sono questi gli ideali che hanno portato il gruppo ad un progetto più ambizioso: IANG, Light on. Una piattaforma per professionisti creativi che unisce visibilità, assistenza e collaborazioni in un posto unico.
“Abbiamo deciso di partire dai professionisti proprio perché pensiamo che siano la categoria più in difficoltà in questo momento storico e inoltre, essendo anche noi liberi professionisti, avevamo il vantaggio di poter comprendere i loro problemi e bisogno.”

IANG
Cosa vi ha spinti a lanciarla ora durante il Covid19?
Come spesso si dice i momenti più critici sono anche quelli dove è possibile scovare delle opportunità. Il progetto IANG e la volontà di pubblicarlo fanno parte del passato, sono diversi anni che ci stiamo lavorando ma il periodo buio del Covid19 e le ripercussioni che ha avuto e che sta ancora approntando ci hanno spinto a decidere di cominciare proprio adesso per poter essere, come dice il nostro payoff, una luce in mezzo a questa oscurità. Nasciamo per le persone e quindi ci sembrava incoerente non dare il nostro segnale più forte proprio quando la difficoltà era maggiore.
Cosa consigliereste a giovani che vogliono mettersi in proprio?
Pensare, prepararsi e cercare dei compagni di viaggio. Prima di prendere una decisione del genere si deve approfondire la conoscenza di noi stessi, delle nostre attitudini, delle nostre conoscenze e competenze e, perché no, possibilità economiche poiché l’investimento nel primo periodo rischia di essere sempre oneroso.
Una volta giunti alla conclusione che si è decisi ad affrontare questo viaggio c’è da acquisire ciò che ci manca, o migliorare ciò che deve essere migliorato. Bisogna essere carichi e forti mentalmente per affrontare gli ostacoli e le difficoltà che al 100% si presenteranno. Entra qui in gioco l’ultimo consiglio, ma forse il più importante: cercare dei compagni di viaggio.
Quanto è importante la squadra?
Se da soli è dura, in compagnia tutto può diventare un po’ più sopportabile: le ansie sono divise, le responsabilità sono divise così come le delusioni e i successi. Condividere un’esperienza del genere con persone che rispettiamo ed ammiriamo può annichilire tutti gli aspetti negativi mettendo in risalto quelli positivi.
I Soci IANG
Matteo Panciatici, livornese e classe 1990, architetto e Project Manager. Durante gli studi è lui a coinvolgere tutti i ragazzi che ora sono i cofondatori del progetto THINK IANG.
Riccardo Piovano, Chierese, classe 1991 anche lui architetto. Da sempre appassionato per l’edilizia e la tecnologia, ha trovato una passione molto profonda per il concetto di sostenibilità coltivata durante i suoi studi e la sua esperienza lavorativa.
Nicolò Pascale,Valdostano, classe 1988, architetto. Durante gli studi conosce Matteo e Riccardo con i quali sviluppa le basi di THINK IANG.
Sofia Carpinteri, Bolognese, classe 1992. Architetto e Bim Specialist. La sua vena artistica e la sua passione per la grafica e l’illustrazione fanno di lei una componente importantissima per THINK IANG di cui cura tutti gli aspetti grafici.
Jacopo Giunta Valdostano, classe 1985. Avvocato civilista in esperto in Legaltech, Information Security e Data Protection. Nuovo componente del gruppo, rappresenta il tassello mancante per completare il mosaico professionale del team IANG.
Laurent Blanc
Valdostano, classe 1983. Ingegnere e Ultimo arrivato del team IANG, spinto dalla curiosità che lo contraddistingue e dalla ricerca di nuovi stimoli, ha da subito abbracciato con grande entusiasmo il progetto.
La Startup di successo in america
In america è arrivata alla quotazione la Startup Fiverr: anche questa piattaforma accoglie migliaia di esperti free lance che vanno dagli hacker ai Podcaster. La Gig economy genererà nel 2020 8 miliardi di fatturato, ma è destinato ad aumentare.
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Idrogeno
La fine di Nikola Corporation la startup che voleva realizzare i camion a idrogeno

Nikola Corporation, che era stata presentata come la Tesla dei camion elettrici a idrogeno ha presentato istanza volontaria di fallimento ai sensi del Chapter 11 delle legge americana.
Nikola Corporation, era stata fondata nel 2014 con l’ambizioso obiettivo di rivoluzionare il settore dell’autotrasporto attraverso l’introduzione di camion elettrici e a idrogeno a zero emissioni.
Nel 2016, viene presentato il primo veicolo, il camion a idrogeno Nikola One, che raccoglie pre-ordini per un valore dichiarato di 14 miliardi di dollari. Nonostante le promesse, il Nikola One rimane un prototipo e viene successivamente rimpiazzato dai modelli Nikola Two e Nikola Tre.
Il 4 giugno 2020, Nikola si quota in borsa, beneficiando dell’ondata di speculazione finanziaria che ha caratterizzato l’anno della pandemia di COVID-19. Il valore delle azioni dell’azienda sale rapidamente, raggiungendo una capitalizzazione di mercato di 29 miliardi di dollari, nonostante l’assenza di un prodotto commercializzato.
Pochi mesi dopo la quotazione, l’agenzia Hindenburg Research pubblica un’analisi che mette in discussione la validità delle tecnologie e delle affermazioni di Nikola. Il report accusa Nikola di aver simulato il funzionamento del suo camion a idrogeno in un video di presentazione, facendolo scorrere in discesa anziché utilizzare un propulsore funzionante. Le accuse di Hindenburg Research provocano un crollo del titolo Nikola in borsa e un grave danno all’immagine dell’azienda.
In seguito alle indagini della Corte di Giustizia statunitense, il fondatore di Nikola viene accusato di frode e finisce in carcere nel 2021. L’azienda dichiara di voler rispettare la tabella di marcia e di concentrarsi sulla consegna di veicoli elettrici Nikola Tre entro la fine dell’anno.
Nel 2022, Nikola avvia la commercializzazione del Nikola Tre in versione elettrica, prodotto nello stabilimento di Coolidge, Arizona. Un anno dopo, due esemplari del Nikola Tre prendono fuoco a causa di problemi al pacco batterie. L’azienda è costretta a richiamare tutti gli esemplari in commercio e a sospendere la produzione di camion elettrici.
Con una liquidità di soli 47 milioni di dollari e un titolo azionario crollato del 98% in 12 mesi, Nikola è stata ostretta ad avviare la procedura di Chapter 11, mettendo all’asta i propri beni per rimborsare i creditori.
Nel maggio 2023, Iveco aveva messo fine alla joint venture con Nikola per lo sviluppo di camion elettrici e a idrogeno, rilevando la partecipazione europea e ottenendo la licenza per l’uso del software sviluppato in comune. La separazione era costata a Iveco un impatto negativo di 44 milioni di euro, ma si rivelò una mossa strategica per evitare ulteriori perdite.
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Idrogeno
Parte la sperimentazione in Lombardia dei treni a Idrogeno e della loro logistica

Entreranno in servizio nel giro di un anno i 14 treni a idrogeno sulla linea ferroviaria lombarda non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo, progettati da Alstom, che andranno a sostituire gli attuali treni a gasolio e potranno percorrere fino a 600 chilometri con un pieno, rilasciando nell’aria solo vapore acqueo.
È stato inaugurato a Rovato, in provincia di Brescia, l’impianto per la manutenzione e il rifornimento dei convogli che verranno gestiti da Trenord, mentre altri tre siti sono in fase di costruzione e serviranno a produrre e stoccare l’idrogeno.
I treni verranno alimentati da veicoli provvisti di grandi bombole con pressione a 500 bar. I tempi di rifornimento variano tra 30 e 60 minuti, grazie a un sistema mobile che non necessita di compressione e stoccaggi fissi ad alta pressione.
Sul primo dei 14 treni acquistati attraverso i finanziamenti di Regione Lombardia, arrivato lo scorso 23 gennaio, sono in corso i test e le attività di collaudo necessari per l’avvio del servizio commerciale, previsto entro il primo semestre del 2026. L’impianto di Rovato, realizzato da Ferrovienord, sarà, in Italia, il primo deposito specificatamente progettato e realizzato per la manutenzione dei treni a idrogeno nonché il primo impianto per il rifornimento di idrogeno per i treni.
L’entrata in servizio commerciale dei treni a idrogeno in Valcamonica, lungo la linea non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo di Ferrovienord su cui il servizio è gestito da Trenord, fa parte del progetto H2iseO, che mira a realizzare la prima Hydrogen Valley italiana nel territorio bresciano. Promosso da FNM, Ferrovienord e Trenord, il progetto H2iseO ha l’obiettivo di sviluppare in Valcamonica una filiera economica e industriale dell’idrogeno, a partire dal settore della mobilità, avviare la conversione energetica del territorio, contribuire alla decarbonizzazione di una parte significativa del trasporto pubblico locale. Si tratta di un progetto altamente innovativo, che prevede:
- messa in servizio di 14 nuovi treni ad idrogeno in sostituzione dell’intera flotta diesel oggi circolante;
- realizzazione di 3 impianti di produzione di idrogeno rinnovabile senza emissioni di CO2 a Iseo (mediante tecnologia Steam Reforming del biometano, con energia elettrica rinnovabile e cattura della CO2), ad Edolo e a Brescia (mediante tecnologia a elettrolisi partendo da energia elettrica da fonte rinnovabile);
- realizzazione di 4 impianti di rifornimento di idrogeno a Rovato (destinato principalmente alle attività di messa in servizio e successivamente alle fasi di manutenzione dei treni) e a Iseo, Edolo e Brescia (dotati di stoccaggio e destinati a rifornire i treni nel corso del servizio commerciale);
- realizzazione di un impianto di deposito e manutenzione dei treni a Rovato, specificatamente progettato e realizzato per treni a idrogeno;
- adeguamento tecnico e infrastrutturale delle stazioni interessate dal servizio dei nuovi treni.
Nell’impianto di Rovato sono presenti:
- cinque binari di sosta dei treni all’aperto;
- un impianto di manutenzione treni dotato di due binari al chiuso per la manutenzione (attrezzati per l’accesso al treno tramite fossa di visita e tramite passerelle aeree), un binario coperto all’aperto per il lavaggio dei treni, carroponte, calacarrelli, magazzini, armadi per lo stoccaggio delle batterie di ricambio dei treni, colonnine per la connessione dei treni alla rete elettrica e zona uffici e servizi per il personale;
- un impianto di rifornimento dei treni a idrogeno, attrezzato con dispenser per erogare idrogeno alla pressione di 350 bar e baia per ricovero del carro bombolaio, nonché di impianto di flussaggio e inertizzazione (utile per lo svuotamento dei serbatoi dell’idrogeno del treno quando previsto ai fini manutentivi).
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In Evidenza
Verso la Notte europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori 2025: seminari per giornalisti su fisica quantistica e scienza della sicurezza

In preparazione della prossima edizione della Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori, che si terrà a settembre, NET, in collaborazione con Stampa Romana, propone un ciclo di seminari formativi sui principali temi della scienza e della ricerca italiana. I primi due appuntamenti sono previsti per il 14 febbraio 2025 e il 14 marzo 2025 dalle 10:00 alle 13:00. (altro…)
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