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Massa Critica

Sabato 7 marzo a Torino l’Assemblea popolare #meno50 per dimezzare le emissioni nell’area metropolitana

Sabato 7 marzo, dalle 9.30 alle 18, un gruppo di associazioni per la tutela della salute e dell’ambiente organizza l’Assemblea popolare “Torino #meno50”, un momento strutturato di approfondimento e di dibattito con il coinvolgimento di 12 docenti universitari, ricercatori e ricercatrici, aperta a cittadini e istituzioni, il cui obiettivo è di elaborare proposte concrete per raggiungere il dimezzamento delle emissioni inquinanti in atmosfera entro il più breve tempo possibile.

Torino si è confermata nel 2019 come la città con l’aria più inquinata d’Italia, un primato che purtroppo ha avuto per ben sette volte negli ultimi dieci anni per un totale di oltre mille giorni di aria insalubre. Mentre il problema diviene evidente nel periodo invernale, perché le condizioni climatiche favoriscono l’accumulo degli inquinanti e il superamento dei limiti per il particolato fine, durante l’estate è l’ozono a superare i valori raccomandati per la tutela della salute.

Nonostante l’evidenza scientifica della gravità degli effetti dell’inquinamento atmosferico sia sempre più palese, e su ciò vi siano ripetute “denunce” di scienziati e medici, le amministrazioni preposte continuano a non prendere le decisioni necessarie a risolvere il problema. Non solo, nella nostra Regione la nuova Giunta ha avviato una serie di iniziative politiche volte a smantellare anche le deboli e insufficienti risposte che sono state messe in campo finora.

La Città di Torino ha approvato la dichiarazione di emergenza climatica nel luglio del 2019, ma a ciò non ha fatto seguire alcun piano di intervento o atto concreto.
La Regione Piemonte ha approvato un Piano Regionale della Qualità dell’aria che permetterà, se applicato completamente, di ridurre le emissioni di gas climalteranti per un modesto 15% al 2030. Recentemente la Regione, inoltre, ha approvato una dichiarazione di emergenza climatica il cui contenuto è nello spirito e nella lettera contrario a quanto richiesto durante gli scioperi per il clima tenuti nel corso del 2019.

L’esperienza delle Assemblee civiche può dare un contributo fondamentale e imprescindibile per far emergere soluzioni fondate sulla adesione e approvazione di parti importanti e rappresentative della cittadinanza.
L’evento è per ora organizzato dalle associazioni Bike Pride Fiab Torino, Casa Comune, Comitato Torino Respira, Ecoborgo Campidoglio, Extinction Rebellion, Fridays For Future, GreenTO, Greentoso, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, Ordine dei Medici e Odontoiatri Torino, UNICEF Torino, ma l’invito a farsi promotori del dibattito è rivolto a tutte le realtà del territorio interessate e impegnate per la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente.

Dopo un momento in plenaria con gli interventi degli esperti, l’assemblea, aperta ad un massimo di 150 persone, previa iscrizione, si dividerà in gruppi di discussione con facilitatori professionisti utilizzando il metodo del “world café”.
L’Assemblea popolare Antismog sarà un momento strutturato e guidato nell’approfondimento e nel dibattito sui temi legati alle fonti di emissione, al cambiamento climatico, agli effetti sulla salute, ai trasporti, alla mobilità ciclabile e pedonale, al ciclo dei rifiuti, ma anche al cambiamento culturale, alla comunicazione e alla governance.

La giornata di sabato 7 marzo inizierà alle 9.30 con interventi tecnici di esperti, docenti e ricercatori degli atenei torinesi, in plenaria, e, nel pomeriggio, un momento di discussione attraverso tavoli di lavoro facilitati che avranno il compito di formulare delle proposte.
I gruppi di discussione saranno accompagnati da facilitatori professionisti utilizzando il metodo del “world café”, per ricreare l’ambientazione accogliente di un caffè, per permettere creatività e libertà di condivisione di idee e proposte.
Infine, le risultanze saranno presentate in sessione plenaria per essere approvate dall’Assemblea. Il lavoro dei Tavoli sarà assistito da consulenti legali, economisti e ingegneri esperti nelle tematiche di interesse.
La partecipazione all’Assemblea sarà aperta, per motivi di capienza, a un massimo di 150 iscritti, previa registrazione.
Ai partecipanti sarà richiesto di condividere l’obiettivo “Torino #meno50” e di leggere i contributi che saranno predisposti in anticipo dai relatori.
Sarà inoltre richiesto a tutti i partecipanti di rispettare il regolamento dell’Assemblea Popolare che sarà finalizzato al raggiungimento del suo obiettivo costitutivo: tra questi l’uso di un linguaggio appropriato, rispetto e cortesia verso gli altri partecipanti, la ricerca del consenso e l’ascolto attivo.
Per partecipare:
La registrazione online è obbligatoria su: http://assembleapopolare.it/
Le iscrizioni verranno accettate in ordine cronologico fino a esaurimento dei posti disponibili.
All’atto della registrazione è richiesto il versamento di un contributo di 3 euro.
Sarà possibile prenotare un buffet vegetariano presso Off Topic al prezzo di 8 euro


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Arte

Giorgio de Chirico precursore del Surrealismo: una mostra a cent’anni dalla nascita del movimento

In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino dedica una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.

Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. In quanto tale, l’esposizione intende evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).

Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, nella mostra viene esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.

Breton, che scoprì la pittura metafisica di de Chirico nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline. Mentre de Chirico e gli Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923-1924, Breton e de Chirico si incontrarono per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. In quell’anno, si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray al Bureau de recherches surréalistes (ottobre 1924), scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto di Breton.

Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un vero e proprio conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).

In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante tale periodo (1921-1928), dimostrano l’esatto contrario da quanto articolato da Breton. In tale ottica, il visitatore troverà in mostra una ricca selezione di
opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921-1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Esempi presenti in mostra includono i magnifici Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).

Come accertato, il pittore si accostò al Classicismo in maniera evidente dal 1919 al 1925: lo si evince dalla formidabile Lucrezia, 1921 circa, dall’Autoritratto con la madre, 1922, e dall’Autoritratto, 1925 – la prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano – dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura italiana del Quattrocento. L’elemento della sua continuità dell’opera metafisica degli anni Dieci, da lungo denominata come una “metafisica continua”, è illustrata, ad esempio, da Natura morta con cocomero e corazza, 1922, L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922, o La mia camera nell’Olimpo, 1927, dove, in un’atmosfera fantastica ed enigmatica, compaiono, uno accanto all’altro, oggetti accostati apparentemente in maniera casuale. Oppure i Facitori di Trofei (1926-1928), una chiara evoluzione del primo periodo metafisico di de Chirico, in cui convivono elementi del passato e del presente: figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico, fusi insieme da tre personaggi-manichino intenti nella costruzione dell’iconico “totem-trofeo”. Inoltre, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.

Nonostante le polemiche dei Surrealisti, in primis quelle di Breton, questo avvicinamento al Classicismo non impedì al critico francese di commissionare a de Chirico delle repliche di opere del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come Natura morta con selvaggina (il bicchiere di vino), 1923, e Ulisse (Autoritratto), 1924, entrambi esposti in mostra. La presenza di questi dipinti (già collezione Éluard) evidenzia la conflittualità tra la critica surrealista verso le opere degli anni Venti di de Chirico e tale realtà poco conosciuta.


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Difesa Ambiente

Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino | Convegno il 13 novembre all’Unione Culturale

Il 13 novembre 2024 alle ore 18, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli Torino (via Cesare Battisti 4/a), è in programma il convegno dal titolo “Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino”. (altro…)


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Acqua

Torino, a trent’anni dall’alluvione del Tanaro un dibattito sulla pianificazione e gestione dei rischi climatici

A Torino, Palazzo Madama ospiterà una nuova edizione del River Café sul Po, un evento che, a trent’anni dalla drammatica alluvione del Tanaro, riunirà cittadini ed esperti per un confronto sui temi della pianificazione territoriale e della gestione dei rischi legati ai cambiamenti climatici. L’incontro è organizzato nell’ambito del progetto europeo LIFE CLIMAX PO, dedicato all’adattamento del distretto del fiume Po al clima che cambia.

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