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Riprendiamoci la Rete: un ebook sui pericoli di Internet

Riprendiamoci la rete è un ebook realizzato da Arturo Di Corinto, insieme alla Link Campus University  rivolto alle nuove generazioni che frequentano la Rete e che devono convivere con hacker, cybersecurity, bitcoin, dark web e privacy.

Quali sono le cose da non fare mai in rete:

1. Far finta di essere qualcun altro perché questo può configurare la sostituzione di persona o il furto d’identità, comportamenti gravi perseguibili per legge, anche se lo si fa per gioco.

2. Cyberbullismo e trolling. Infastidire una persona attraverso email ripetute è stalking, parlare male di qualcuno su Twitter è diffamazione, commentare in maniera offensiva un post su Facebook, intimidire un compagno di classe nel gruppo WhatsApp della scuola, viene considerato cyberbullismo. Le parole sono pietre.

3. Revenge porn. Quando si condividono o si postano online le foto di nudo dei propri ex per ridicolizzarli e vendicarsi di un rapporto finito male, il fenomeno prende il nome di “Revenge porn”, il “porno vendicativo”. Immagini o video diffusi senza consenso, anche in gruppi chiusi, generano ansia e vergogna in chi ne è vittima, perciò porta a molte accuse, anche di carattere penale: dallo stalking alle molestie sessuali. È stato il caso di Tiziana Cantone, la trentunenne suicidatasi a causa della gogna mediatica a cui è stata sottoposta dopo la diffusione dei materiali erotici che la riguardavano.

4. Hate speech. Incitare alla violenza, fomentare l’odio verso “i diversi”, minoranze sessuali, religiose o etniche, si configura come hate speech, il linguaggio dell’odio e può sfociare in quelli che sono definiti hate crimes, che possono comportare vendette materiali. Fomentatori d’odio online sono stati ad esempio quelli che chiedevano la morte di Italo D’Elisa, il vastese colpevole di aver travolto una giovane sposa in un incidente stradale, morte poi sopraggiunta per la vendetta del marito.

Riprendiamoci la rete propone dieci regole d’oro da osservare.

1. Proteggere i propri account con password lunghe e complesse: mai e poi mai usare i nomi di senso compiuto, nomi di parenti, figli, animali domestici, personaggi famosi e città.

2. Cambiare costantemente le proprie password di accesso a pc, telefoni, social network, posta elettronica; usare un password manager e implementare l’autenticazione a due fattori.

3. Non usare mailbox gratuite, ma servizi di email a pagamento.

4. Non usare mai l’email privata nel lavoro e viceversa. Con pochi euro all’anno è possibile avere un indirizzo di posta elettronico sicuro che non sia associato al vostro nome o al vostro lavoro.

5. Mantenere il proprio sistema operativo sempre aggiornato: gli aggiornamenti colmano falle di sicurezza e ripuliscono i dispositivi da file potenzialmente dannosi.

6. Installare un antivirus, meglio se a pagamento.

7. Fare continui backup dei propri dati e conservarli su memorie non connesse in rete e in luoghi sicuri.

8. Duplicare i file importanti su cui state lavorando e se sono “molto” importanti crittografarli.

9. Non aprire le email di sconosciuti e soprattutto non aprire i file a essi allegati prima di fare una verifica sul mittente.

10. Non accettare file inviati in chat o via Sms e in ogni caso prima di aprirli scansionarli con un antivirus.


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Digitale

VIEW Conference festeggia i suoi 25 anni con una super edizione 2024

Il meglio della cultura dell’intrattenimento digitale italiano e internazionale arriva a Torino, dal 14 al 19 ottobre 2024, con VIEW Conference 2024 in occasione del suo venticinquesimo anniversario, per festeggiare con uno palinsesto di ospiti pluripremiati e premi Oscar provenienti da tutto il mondo in un ricco programma dal vivo di talk, presentazioni, workshop, panel e masterclass.

L’evento parte il via lunedì 14 ottobre in Piazza del Mestieri (via Jacopo Durandi 10) e prosegue con l’opening in programma martedì 15 ottobre alle ore 10, nella storica sede del Cinema IDEAL Cityplex (Corso Beccaria 4), per terminare da giovedì 17 fino a sabato 19 ottobre, nell’avvenieristica sede delle OGR Torino (Corso Castelfidardo 22). Una cinque giorni in lingua inglese, al fianco dei migliori professionisti del settore, leader di pensiero, studenti ed appassionati che si riuniscono per celebrare le frontiere e gli ultimi sviluppi nel campo dell’animazione digitale. Il settore che più rappresenta il futuro del cinema dei prossimi anni è a Torino. Non solo effetti visivi, ma anche avanguardia nel campo della narrazione, produzione virtuale, computer grafica, media interattivi e immersivi, realtà virtuale, metaverso, intelligenza artificiale, rendering e molto altro ancora.

Ospiti della 25ª edizione saranno i migliori protagonisti al mondo del settore fra: registi, sceneggiatori, scrittori e produttori oltreché professionisti nel campo degli ultimi sviluppi tecnologici e artistici applicati all’industria creativa, a partire dai migliori film al cinema fino al circuito blockbuster, passando anche dal mondo dell’arte e delle nuove frontiere dell’AI.

Tra loro, chiamati a raccontare la propria esperienza di regista, scrittore e produttore, il pluripremiato Jonathan Nolan di Fallout, Fede Alvarez il pluripremiato sceneggiatore/regista in tema live action di Alien: Romulus ed il regista di Inside Out 2, Kelsey Mann, che si unisce alla rosa dei prestigiosi registi presenti a VIEW Conference 2024.

Fra le anteprime attese nelle sale di tutti i cinema italiani That Christmas, che vedrà ospite di VIEW Conference il suo regista Simon Otto (Cinema Ideal, Sala 1, mercoledì 16 ottobre ore 11.30) e Wallas and Gromit con Will Becher Supervising Animator and Stop-Motion Lead, Aardman (OGR, venerdì 18 ottobre ore 10:15).

Attesi speaker d’eccezione tra cui Ramsey Naito, presidente Paramount, Nickelodeon e Paul Lambert, Dune Part 2 (Talk, OGR, venerdì 18 ottobre ore 17:45) e il Premio Oscar Swen Gillberg VFX Supervisor, Deadpool & Wolverine.


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Parla Pavel Durov dopo il suo arresto: le affermazioni di alcuni media secondo cui Telegram sarebbe una sorta di paradiso anarchico sono assolutamente false

Dopo il suo recente arresto a Parigi Pavel Durov ha scritto un messaggio a tutti gli utenti di Telegram attraverso il suo canale in cui per la prima volta descrive direttamente la sua posizione sui fatti che lo riguardano e che riguardano Telegram.

Grazie a tutti per il vostro supporto e affetto! Lo scorso mese sono stato interrogato dalla polizia per 4 giorni dopo essere arrivato a Parigi. Mi è stato detto che potrei essere personalmente responsabile dell’uso illegale di Telegram da parte di altre persone, perché le autorità francesi non hanno ricevuto risposte da Telegram.

Questo è stato sorprendente per diverse ragioni:

  1. Telegram ha un rappresentante ufficiale nell’UE che accetta e risponde alle richieste dell’UE. Il suo indirizzo email è stato pubblicamente disponibile per chiunque nell’UE che abbia cercato su Google “indirizzo Telegram UE per le forze dell’ordine”.
  2. Le autorità francesi avevano numerosi modi per contattarmi e chiedere assistenza. Come cittadino francese, ero un ospite frequente al consolato francese a Dubai. Un po’ di tempo fa, quando mi è stato chiesto, ho personalmente aiutato a stabilire una linea diretta con Telegram per affrontare la minaccia del terrorismo in Francia.
  3. Se un paese non è soddisfatto di un servizio internet, la prassi consolidata è quella di avviare un’azione legale contro il servizio stesso. Utilizzare leggi dell’era pre-smartphone per accusare un CEO di crimini commessi da terze parti sulla piattaforma che gestisce è un approccio fuorviante. Costruire tecnologia è già abbastanza difficile così com’è. Nessun innovatore costruirà mai nuovi strumenti sapendo che potrebbe essere personalmente ritenuto responsabile per un possibile abuso di tali strumenti.

Stabilire il giusto equilibrio tra privacy e sicurezza non è facile. Bisogna conciliare le leggi sulla privacy con i requisiti delle forze dell’ordine, e le leggi locali con quelle dell’UE. Bisogna tenere conto delle limitazioni tecnologiche. Come piattaforma, vuoi che i tuoi processi siano coerenti a livello globale, garantendo allo stesso tempo che non vengano abusati in paesi con uno stato di diritto debole. Ci siamo impegnati a collaborare con i regolatori per trovare il giusto equilibrio. Sì, ci teniamo ai nostri principi: la nostra esperienza è plasmata dalla nostra missione di proteggere i nostri utenti nei regimi autoritari. Ma siamo sempre stati aperti al dialogo.

A volte non riusciamo a trovare un accordo con il regolatore di un paese sull’equilibrio giusto tra privacy e sicurezza. In questi casi, siamo pronti a lasciare quel paese. Lo abbiamo fatto molte volte. Quando la Russia ci ha chiesto di consegnare le “chiavi di crittografia” per consentire la sorveglianza, abbiamo rifiutato — e Telegram è stato bandito in Russia. Quando l’Iran ci ha chiesto di bloccare i canali dei manifestanti pacifici, abbiamo rifiutato — e Telegram è stato bandito in Iran. Siamo pronti a lasciare i mercati che non sono compatibili con i nostri principi, perché non lo facciamo per soldi. Siamo guidati dall’intenzione di fare del bene e difendere i diritti fondamentali delle persone, specialmente nei luoghi dove questi diritti vengono violati.

Tutto ciò non significa che Telegram sia perfetto. Anche il fatto che le autorità possano essere confuse su dove inviare le richieste è qualcosa che dovremmo migliorare. Ma le affermazioni di alcuni media secondo cui Telegram sarebbe una sorta di paradiso anarchico sono assolutamente false. Ogni giorno rimuoviamo milioni di post e canali dannosi. Pubblichiamo rapporti di trasparenza giornalieri (come questo o questo). Abbiamo linee dirette con ONG per gestire più rapidamente le richieste di moderazione urgenti.

Tuttavia, sentiamo voci che dicono che non è abbastanza. L’aumento improvviso del numero di utenti di Telegram a 950 milioni ha causato dolori di crescita che hanno reso più facile per i criminali abusare della nostra piattaforma. È per questo che ho fatto del miglioramento significativo in questo ambito il mio obiettivo personale. Abbiamo già iniziato questo processo internamente e condividerò presto maggiori dettagli sui nostri progressi.

Spero che gli eventi di agosto porteranno a rendere Telegram — e l’intero settore dei social network — più sicuro e più forte. Grazie ancora per il vostro affetto e i vostri meme!


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Digitale

Meta ha chiuso Crowdtangle strumento per il monitoraggio dei social media. Le proteste e le richieste di Mozilla Foundation e Commissione Europea

Come annunciato a marzo Meta ha chiuso CrowdTangle, un noto strumento per il monitoraggio dei social media e la trasparenza che ha permesso a giornalisti e ricercatori di monitorare i social network e di rilevare la diffusione di disinformazione, ha chiuso i battenti il 14 agosto 2024.

Facebook aveva acquisito CrowdTangle nel novembre 2016 per una cifra non nota, ma molto importante

L’azienda americana sostiene che CrowdTangle sarà sostituita da una nuova Libreria di contenuti e Api, che costringerà ricercatori e organizzazioni di richiedere l’accesso per ottenere i dati dell’azienda.

L’annuncio ha suscitato le proteste della Mozilla Foundation e altre 140 organizzazioni della società civile, che sostengono che il nuovo sistema di Meta non avrebbe gran parte delle funzionalità di CrowdTangle e chiedono a Meta di mantenere attivo lo strumento almeno fino al gennaio 2025 ovvero dopo le elezioni americane.

Anche la Commissione Europea ha inviato a Meta  una richiesta di informazioni ai sensi del Digital Services Act (DSA) dopo la chiusura di CrowdTangle. La Commissione chiede a Meta di fornire maggiori informazioni sulle misure adottate per ottemperare ai propri obblighi di consentire ai ricercatori di accedere ai dati accessibili al pubblico sull’interfaccia online di Facebook e Instagram, come richiesto dal DSA, e sui suoi piani per aggiornare le sue funzionalità di monitoraggio del discorso elettorale e civico. La Commissione Europea richiede informazioni sulla libreria di contenuti e sull’interfaccia di programmazione delle applicazioni (API) di Meta, inclusi i loro criteri di ammissibilità, il processo di candidatura, i dati a cui è possibile accedere e le funzionalità.

Meta deve fornire le informazioni richieste entro il 6 settembre 2024. Sulla base della valutazione delle risposte, la Commissione determinerà i passaggi successivi, che potrebbero includere misure provvisorie e decisioni di non conformità.


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