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M.EMO.RAI, l’intelligenza artificiale che monitora le emozioni dei telespettatori sui social media

Venerdì 22 novembre, alle ore 12.00, presso la Control Room ICT Rai (Via Cavalli 6, Torino) è stato presentato alla stampa il Progetto M.EMO.RAI., una piattaforma sull’Intelligenza Artificiale sviluppata da un gruppo di ricerca del Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino e dalla Direzione ICT della Rai, che permette di monitorare e analizzare le emozioni, i conflitti, i dibattiti e le passioni dei telespettatori sui social media.

Sono intervenuti Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino, Massimo Rosso, Direttore ICT Rai, Guido Boella, Direttore del Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino e Viviana Patti, Docente del Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino e Responsabile Scientifica del Progetto M.EMO.RAI.

Il progetto M.EMO.RAI combina l’analisi dei dati provenienti dai canali Auditel e Twitter, introduce per i dati social una ricerca più approfondita sulle emozioni spontanee espresse dal pubblico e coglie sfumature diverse come paura, rabbia, commozione, gioia e odio, e fenomeni più difficili da analizzare ma pervasivi come l’ironia. La misura delle emozioni viene elaborata da un motore intelligente, linguisticamente informato basato su reti neurali. Questa piattaforma analizza una grande mole di dati (social big data) combinando una raffinata ricerca testuale dei commenti, all’analisi della rete sociale emergente tra gli utenti Twitter che animano il dibattito online a partire dalle trasmissioni.

Tradizionalmente invece, la valutazione del gradimento sui programmi televisivi viene basata su dati forniti da Auditel, l’organismo di controllo che misura ogni giorno le performance editoriali e pubblicitarie della televisione italiana. Negli ultimi tempi, a questa valutazione si affiancano il monitoraggio e l’analisi dei commenti dei telespettatori sui canali social, in particolare Twitter, con specifico riguardo al sentiment generico espresso (positivo, negativo o neutro); al momento però non vengono considerate le emozioni sollecitate dalle trasmissioni andate in onda e le dinamiche sociali di comunità che si generano intorno al dibattito vivo e quotidiano online.

M.EMO.RAI, sperimentata su un campione di programmi televisivi, permetterà di sviluppare un innovativo modello di previsione del gradimento, soprattutto legato a nuove trasmissioni e proposte RAI. In base ai risultati, la Direzione ICT di RAI, tramuterà in servizio IT quanto realizzato, in modo da consentirne l’utilizzo da parte degli esperti di marketing e da altre figure interne, per monitorare a livello statistico e in dettaglio le reazioni degli spettatori in tempo reale. Il servizio IT fornirà misure quantitative del contenuto emotivo prodotto sui social media, oltre ad indicatori aggiuntivi relativi al contenuto dei discorsi online, eventuali fenomeni di linguaggio abusivo e di odio, ironia e sarcasmo.
Per mettere a punto M.EMO.RAI, i ricercatori hanno fatto ricorso a metodi e algoritmi di analisi di Intelligenza Artificiale per il riconoscimento automatico di emozioni, ironia e linguaggio offensivo e per l’analisi di reti complesse, mutuati dalla linguistica computazionale e dalla computational social science.

Il Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino ha una solida tradizione di ricerca nell’area dell’intelligenza artificiale che si occupa del linguaggio umano. Il gruppo di ricercatori che lavora a M.EMO.RAI, composto da Viviana Patti e Marco Aldinucci (Responsabili Scientifici), Ruggero Pensa, Giancarlo Ruffo, Valerio Basile e Livio Bioglio, ha maturato esperienza in diversi progetti dove l’applicazione di tecniche di analisi automatica ai testi estratti da social media permette di rilevare la presenza di varie sfaccettature delle opinioni e dei contenuti emotivi.

La Direzione ICT di Rai vanta un’importante competenza nella raccolta, organizzazione e trattamento dei dati di ascolto – sia tradizionali, sia social – nonché nella fornitura di analisi specifiche quotidianamente utilizzate dalle Direzioni editoriali e di Marketing dell’Azienda.

Anche grazie ai recenti risultati ottenuti dai ricercatori UniTo nel campo della classificazione di tweet in italiano, sarà possibile realizzare il modello predittivo per le emozioni e per le altre dimensioni applicando tecniche di machine learning supervisionato basate su reti neurali. Parte dello sviluppo del software di analisi automatica e della validazione dei risultati sarà effettuata sulla piattaforma HPC4AI del Dipartimento di Informatica di UniTo, il nuovo centro di super calcolo, dedicato all’Intelligenza Artificiale.

“L’accordo tra Università e RAI è solo un esempio delle molte collaborazioni in atto fra accademia e industria sul territorio Piemontese” dichiara il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna. “La necessità di diffondere competenze e una cultura dell’Intelligenza Artificiale presso le imprese può essere un’occasione per trasformare queste collaborazioni in un’occasione di sviluppo per la nostra regione”.

“Il Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino ha una lunga tradizione sul tema Intelligenza Artificiale che parte dagli anni ’70” aggiunge il Direttore del Dipartimento di Informatica Guido Boella. “Attualmente alcune decine di docenti e giovani ricercatori spaziano da temi come l’analisi del linguaggio naturale all’apprendimento automatico all’analisi automatica delle immagini, con un
approccio interdisciplinare che coinvolge colleghi di medicina, giurisprudenza, filosofia, umanisti e non solo”.

Sul punto, il Direttore ICT della Rai, Massimo Rosso, osserva che “la TV come tale è rimasta sostanzialmente uguale a sé stessa da quando è nata fino agli ’90; in seguito si è riscontrato un cambiamento epocale: da Broadcaster tradizionale a Media Company, quindi a Digital Media Company. Gli attuali competitor non sono più solo i classici “televisivi” ma anche le piattaforme OTT che diffondono contenuti audiovisivi. In questo scenario l’Information & Communication Technology rappresenta un elemento strategico e fondamentale e la Direzione ICT Rai, dalla sua sede di Torino, è uno dei protagonisti della trasformazione”. Ha aggiunto poi che “a fianco al ruolo classico di motore di efficientamento dei processi amministrativi e gestionali, la Direzione ICT ha creato un’infrastruttura abilitante nella quale TV, Radio e Web sperimentano un’integrazione. Un’infrastruttura basilare per affrontare la seconda fase della trasformazione: la valorizzazione del dato. La Direzione ICT raccoglie, ad esempio, le comunicazioni dai Social Network correlabili agli eventi televisivi e le elabora tramite sistemi di intelligenza artificiale. In tal modo, è in grado di interpretare con maggior precisione e più nel dettaglio il gradimento dei telespettatori e fornisce un supporto straordinario per il Marketing che si occupa dell’offerta di contenuti. I comportamenti possono essere modificati per produrre maggior valore, solo se vengono cambiati gli strumenti utilizzati: ecco perché le attuali tecnologie offrono possibilità straordinarie.”


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Intersections raduna a Milano il mondo del marketing, della comunicazione e della creatività

Dall’unione di IAB Forum e IF! Italians Festival nasce Intersections, il più grande evento in Italia dedicato al mondo del marketing, della comunicazione e della creatività che si svolge a Allianz Mico a Milano il 29 ec 30 ottobre 2024.

IAB Italia, ADCI e UNA hanno deciso di realizzare il primo grande evento sistemico per rispondere in modo compatto all’evoluzione e alle sfide della industry in questo particolare momento storico, guidato anche dalla grande discontinuità dell’Intelligenza Artificiale.


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Google è monopolista secondo il Dipartimento di giustizia USA. Ora potrebbe esserci il suo spezzatino

Un documento presentato al giudice federale degli USA Amit Mehta ha portato alla decisione di sanzionare Google per attività monopolistiche. La causa, promossa dal Dipartimento di Giustizia (DOJ) e diversi stati, sostiene che Google abbia usato il proprio potere di mercato in modo anticompetitivo, impedendo ad altre aziende di competere nel settore della ricerca online e dei servizi digitali.

Il giudice Mehta ha valutato le prove contro Google riguardo a vari accordi esclusivi con produttori di dispositivi e sviluppatori di browser che garantiscono a Google di essere il motore di ricerca predefinito su milioni di dispositivi. Questa esclusività ha reso quasi impossibile per i rivali ottenere una significativa quota di mercato, contribuendo a consolidare il monopolio di Google. Il DOJ, insieme agli avvocati generali di diversi stati, ha contestato che Google abbia illegalmente monopolizzato il mercato della ricerca e della pubblicità online attraverso accordi con aziende come Apple e Samsung per mantenere il proprio motore di ricerca come opzione predefinita su diversi dispositivi.

Il cuore dell’accusa riguarda gli “accordi esclusivi” di Google, che hanno portato all’accumulo di circa il 90% delle ricerche online e all’88% del mercato della pubblicità testuale, ostacolando i concorrenti dal punto di vista degli investimenti e dell’innovazione. Il DOJ ha dimostrato che Google paga ingenti somme per diventare il motore di ricerca predefinito, ad esempio su dispositivi Apple, scoraggiando il cambiamento di provider da parte degli utenti e limitando le scelte disponibili al consumatore.

La sentenza non prevede danni economici, ma un’ingiunzione che potrebbe includere misure per impedire a Google di continuare accordi esclusivi di default o addirittura obbligare l’azienda a separare il business della ricerca da altre operazioni come Android e Chrome.

Questo caso rappresenta un passo storico per l’antitrust negli Stati Uniti, simile al processo Microsoft degli anni ‘90, e potrebbe aprire la strada a nuove regolamentazioni per altri giganti della tecnologia, tra cui Apple e Amazon, anch’essi sotto scrutinio legale per pratiche anti-competitive.

Il Governo ha raccomandato che Google deve cambiare il suo modello per riaprire il mercato dei motori di ricerca e dei servizi digitali alla concorrenza con possibili cambiamenti strutturali, un termine che molti osservatori intendono con una scissione ovvero con uno spezzatino.

Un team legale specializzato del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ), affiancato da esperti in regolamentazione antitrust e tecnologia, sta lavorando a una serie di raccomandazioni per il giudice federale Amit Mehta. La proposta del DOJ include sia rimedi comportamentali che strutturali per affrontare l’impatto monopolistico di Google. I rimedi in valutazione spaziano da restrizioni su accordi preinstallati con produttori di dispositivi, all’accesso dei concorrenti ai dati di ricerca, fino alla potenziale separazione di parti dell’azienda per ripristinare la concorrenza nel settore dividendo Chrome, Google Play Store e il sistema operativo mobile Android dal search.

Questa prima versione delinea una serie di strade per la riforma, tra cui l’obbligo per Google di rendere accessibili i dati e i modelli di programmazione utilizzati per generare risultati tramite il suo motore di ricerca. Il Dipartimento di Giustizia sta anche valutando la possibilità di chiedere al giudice di vietare a Google di utilizzare o conservare i dati che si rifiuta di condividere con società terze.

Google ha dichiarato che intende appellarsi alla decisione, sottolineando che le accuse ignorano i benefici offerti ai consumatori dal loro motore di ricerca. Le fasi successive del processo potrebbero determinare cambiamenti significativi non solo per Google ma per l’intera industria tecnologica, influenzando l’accessibilità e la concorrenza nei mercati digitali anche in Europa e negli altri continenti.

Negli ultimi dieci anni, Google ha accumulato 8,25 miliardi di euro di multe dalle istituzioni antitrust dell’Unione europea che  riguardano tra gli altri il suo sistema operativo mobile Android e il servizio pubblicitario AdSense.


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Sabato 26 Ottobre 2024 torna il Linux Day

Sabato 26 Ottobre 2024 torna il Linux Day: la principale manifestazione italiana dedicata al software libero, la cultura aperta ed alla condivisione promosso da Italian Linux Society e supportato da GARR.

Il Linux Day nasce nel 2001 come appuntamento annuale per riunire le forze di tutte le persone attiviste nel movimento del software libero, dell’open source, ed in particolare di Linux. Proponiamo una rete di eventi decentralizzati in tutta Italia, organizzati autonomamente da gruppi di persone volontarie e appassionate. È il più grande evento italiano sul tema con migliaia di visitatori.  L’accesso al Linux Day è libero e gratuito.

Il Linux Day di Torino si svolge al  Collegio degli Artigianelli  in Corso Palestro 14 nel pomeriggio di Sabato 26 Ottobre.


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