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Massa Critica

In occasione della Climate Week, Italian Climate Network promuove la campagna #SiamoTuttiGretini

Lunedì 23 settembre Greta Thunberg sarà a New York per il Climate Summit. Dall’agosto 2018, quando decise di scioperare da scuola e sedersi sotto il Parlamento svedese, le azioni promosse dalla giovane attivista hanno avuto grande risonanza. A livello globale nel primo sciopero mondiale del 15 marzo 2018 le conversazioni green online hanno registrato il secondo picco dopo quelle relative alla decisione del Presidente americano Donald Trump di ritirare gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi siglato nel 2015.
Per questo è proprio attraverso una campagna social che l’associazione Italian Climate Network ha deciso di invitare tutti a essere vicino a Greta e a metterci la faccia.

Il meccanismo è molto semplice, basta scattarsi un selfie con la scritta GRETINO o GRETINA, pubblicarlo sui social inserendo l’hashtag #SiamoTuttiGretini e invitare i propri contatti a fare lo stesso. La pagina web siamotuttigretini.com dedicata all’operazione spiega il progetto e contien un video manifesto per fare awareness sul cambiamento climatico e una gallery dei selfie. La campagna partirà ufficialmente venerdì 20 alle ore 18.00.

Personaggi famosi, volti televisivi e influencer hanno aderito come invito ai propri seguaci a fare lo stesso, tra questi: Elio di Elio e le Storie Tese, Il Terzo Segreto di Satira, Ilaria Fratoni e Stefania Andriola di Meteo.it, Judith Jacquet di Icona Clima, Luca Perri Rai Scuola, Filippo Thiery Geo-Rai3, Massimo Polidoro Segretario Nazionale CICAP, Isabella Eleodori di Radio Monte Carlo, Max e Tobia di Radio Freccia – RTL e Vic di Radio Deejay.

“#SiamoTuttiGretini è una campagna di sensibilizzazione sulla crisi climatica in risposta agli attacchi dei negazionisti verso Greta Thunberg, una figura diventata simbolo del Cambiamento Climatico e alle conseguenze che esso avrà su tutti gli aspetti delle nostre vite – dichiara Serena Giacomin, Presidente di Italian Climate Network – I negazionisti del cambiamento climatico sono ancora tanti e hanno preso di mira Greta, arrivando a definirla #gretina. Noi vogliamo ribaltare il significato di questo insulto, per coinvolgere quante più persone possibili in una campagna di solidarietà e sensibilizzazione sui temi ambientali.”
Il tema ambientale deve entrare a far parte del dibattito pubblico perché riguarda tutti da vicino e non è più un argomento che può essere trascurato e sottovalutato.

Italian Climate Network è un’associazione di cittadini, aziende e associazioni impegnati nel risolvere la Crisi Climatica e assicurare all’Italia un futuro sostenibile. Lavoriamo per costruire un movimento esteso e incisivo, che porti a cambiamenti positivi nella società, per la trasformazione verso un’economia e un modello energetico a basso contenuto di CO2. Cerchiamo di collaborare con un gruppo diversificato di soggetti che sia il più ampio possibile, dalle aziende private ai singoli, dalle organizzazioni no profit e gruppi locali alle autorità pubbliche: crediamo che ciò che ci accomuna sia più importante di ciò che ci divide e che la nostra società necessiti delle idee e dell’impegno di ognuno per promuovere il cambiamento di cui abbiamo bisogno.


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Arte

Giorgio de Chirico precursore del Surrealismo: una mostra a cent’anni dalla nascita del movimento

In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino dedica una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.

Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. In quanto tale, l’esposizione intende evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).

Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, nella mostra viene esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.

Breton, che scoprì la pittura metafisica di de Chirico nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline. Mentre de Chirico e gli Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923-1924, Breton e de Chirico si incontrarono per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. In quell’anno, si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray al Bureau de recherches surréalistes (ottobre 1924), scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto di Breton.

Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un vero e proprio conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).

In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante tale periodo (1921-1928), dimostrano l’esatto contrario da quanto articolato da Breton. In tale ottica, il visitatore troverà in mostra una ricca selezione di
opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921-1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Esempi presenti in mostra includono i magnifici Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).

Come accertato, il pittore si accostò al Classicismo in maniera evidente dal 1919 al 1925: lo si evince dalla formidabile Lucrezia, 1921 circa, dall’Autoritratto con la madre, 1922, e dall’Autoritratto, 1925 – la prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano – dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura italiana del Quattrocento. L’elemento della sua continuità dell’opera metafisica degli anni Dieci, da lungo denominata come una “metafisica continua”, è illustrata, ad esempio, da Natura morta con cocomero e corazza, 1922, L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922, o La mia camera nell’Olimpo, 1927, dove, in un’atmosfera fantastica ed enigmatica, compaiono, uno accanto all’altro, oggetti accostati apparentemente in maniera casuale. Oppure i Facitori di Trofei (1926-1928), una chiara evoluzione del primo periodo metafisico di de Chirico, in cui convivono elementi del passato e del presente: figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico, fusi insieme da tre personaggi-manichino intenti nella costruzione dell’iconico “totem-trofeo”. Inoltre, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.

Nonostante le polemiche dei Surrealisti, in primis quelle di Breton, questo avvicinamento al Classicismo non impedì al critico francese di commissionare a de Chirico delle repliche di opere del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come Natura morta con selvaggina (il bicchiere di vino), 1923, e Ulisse (Autoritratto), 1924, entrambi esposti in mostra. La presenza di questi dipinti (già collezione Éluard) evidenzia la conflittualità tra la critica surrealista verso le opere degli anni Venti di de Chirico e tale realtà poco conosciuta.


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Difesa Ambiente

Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino | Convegno il 13 novembre all’Unione Culturale

Il 13 novembre 2024 alle ore 18, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli Torino (via Cesare Battisti 4/a), è in programma il convegno dal titolo “Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino”. (altro…)


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Acqua

Torino, a trent’anni dall’alluvione del Tanaro un dibattito sulla pianificazione e gestione dei rischi climatici

A Torino, Palazzo Madama ospiterà una nuova edizione del River Café sul Po, un evento che, a trent’anni dalla drammatica alluvione del Tanaro, riunirà cittadini ed esperti per un confronto sui temi della pianificazione territoriale e della gestione dei rischi legati ai cambiamenti climatici. L’incontro è organizzato nell’ambito del progetto europeo LIFE CLIMAX PO, dedicato all’adattamento del distretto del fiume Po al clima che cambia.

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