Massa Critica
Earthink Festival 2019 dal 19 al 21 settembre presso Housing Giulia a Torino
Da giovedì 19 e fino a domenica 22 settembre 2019 nella sede di Housing Giulia in via Francesco Cigna 14/L a Torino, si svolge l’ottava edizione di Earthink Festival, la prima rassegna in Italia dedicata alle espressioni artistiche attente al tema dell’eco-sostenibilità e dei beni comuni.
Earthink Festival nasce da un’iniziativa di Serena Bavo dell’Associazione Culturale Tékhné con l’idea di diffondere, attraverso la cultura e le arti performative, dei progetti mirati alla salvaguardia e alla cura del pianeta e dell’ambiente in cui viviamo, promuovendo la sensibilità e le buone pratiche a tutela del nostro eco sistema.
CHANGE NOW! è il claim di questa ottava edizione a ribadire l’importanza dell’impegno di ognuno e come richiamo all’azione urgente della popolazione per un cambio di visioni e prospettive, che possano porsi a contributo della tutela del nostro Pianeta.
L’obiettivo principale del Festival, diretto per questa ottava edizione da Serena Bavo è quindi quello di offrire, un evento accessibile, sostenibile e che possa stimolare azioni positive.
http://bit.ly/ETHF19
La programmazione delle quattro giornate di Festival, che per questa edizione raccoglie la sfida della promozione di una crescita intelligente, sostenibile e solidale (in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, adottando e divulgando i 17 SDG’s, con particolare attenzione al Goal13: lotta contro il cambiamento climatico), avrà carattere multidisciplinare con un’attenzione particolare rivolta ai giovani.
Per il secondo anno consecutivo l’ottava edizione di Earthink Festival sarà ospitata nello spazio della residenza HOUSING GIULIA di via Cigna 14/L a Torino, parte del Distretto Sociale Barolo. Housing Giulia rappresenta una nuova sfida dell’housing sociale, frutto della progettualità dell’Opera Barolo e dell’impresa sociale Co-Abitare. Un progetto di residenzialità temporanea innovativo. Un esempio di “mixitè” capace di coniugare la risposta ai diversificati bisogni abitativi con la proposta di eventi culturali ed artistici aperti alla cittadinanza.
EarthinK Festival è un evento organizzato ed ideato da Associazione Culturale Tékhné con la direzione artistica di Serena Bavo.
Primo appuntamento in apertura del festival, giovedì 19 settembre alle ore 19,00 con l’aperitivo inaugurale per proseguire alle 19.30 con il Concerto per pianoforte e violoncello ad opera di Fantini – Mosca. Saranno eseguiti due capolavori del repertorio per violoncello e pianoforte, la quinta sonata di Beethoven op. 102 n. 2 e la sonata di Shostakovich op.40.
La stessa sera alle 21.00 l’evento speciale site specific per Earthink Festival 2019 a cura dell’artista Sara Conforti
13600hz CONCERT FOR SEWING MACHINES (2013-2019) – 10th Edition [Twelve] – Follow the Yellow Brick Road.
L’evento, su prenotazione a posti limitato è un progetto di Sara Conforti che vede come Guest Artist Stefano Bertoli nell’esecuzione Live Electronics. In collaborazione con il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, 13600hz CONCERT FOR SEWING MACHINES è il decimo Tableau Vivant liberamente ispirato al Goal12 dell’Agenda 2030 e declinato sui distruttivi impatti ambientali e sociali del Fast Fashion.
A seguire, introdotti da Serena Bavo, dialogano con i pubblico:
Catterina Seia, Fondazione Fitzcarraldo – Fortunato D’Amico, Giornalista e Docente Politecnico di Milano – Anna Pironti e Paola Zanini, Dipartimento Educazione Castello di Rivoli – Giovanni Ferrero, Presidente ISMEL – Giusi Diana, Curatrice e Giornalista.
Venerdì 20 Settembre 2019 la manifestazione apre alle 17.00 con un talk dedicato al Giornalismo Ambientale.
Novajo e la Federazione Italiana Media Ambientali propongono all’interno di ETHF19 un momento di formazione per giornalisti sul tema attuale della comunicazione ambientale.
Alle 18.15 ad inaugurare il pomeriggio dedicato alle scuole e al GOAL4 con la proiezione del video della performance “Coloriamo il futuro” realizzata la scorsa primavera da Tékhné con gli alunni della scuola Elementare Parini in occasione del Festival dello sviluppo sostenibile di ASVIS per il progetto I LUOGHI DEL BELLO.
A seguire alle 18.45 Vernissage della mostra Pater – Capsule Collection, un progetto artistico inclusivo inserito nel PON Alternanza scuola-lavoro 2018/2019 – IIS Romolo Zerboni – Indirizzo Sistema Moda – Torino a cura di Sara Conforti. Un progetto che coniuga storytelling e pratica artistica, etica ed estetica, al fine di connettere cultura e produzione, didattica e cura, territorio e responsabilità sociale.
Sempre Venerdì 20 Settembre dalle 19.30 Proiezione del documentario Plastic River | Cinema
Di: Manuel Camia in collaborazione con Associazione Chora. Plastic River è un documentario incentrato sull’impegno annuale di Tiberio, un ragazzo che a bordo del suo kayak risale i laghi e fiumi lombardi ripulendoli dai sempre più frequenti rifiuti di plastica, che introduce il Talk La cultura come enzima per le buone pratiche durante il quale dialogheranno con il pubblico Franco Borgogno, Giornalista e Comunicatore Scientifico Ambientale – Manuel Camia, Regista – Silvia Ricci, Comuni Virtuosi.
La serata TEATRALE di Earhink Festival apre alle 21.15 con IL SETTIMO CONTINENTE de La ribalta Teatro
Lo spettacolo (vincitore del bando Earthink Festival 2018) è una grottesca caricatura del mondo nel 2019 e probabilmente un qualcosa di molto simile a come sarà in futuro. “L’oceano è grande perché non respinge nessun fiume”. Partendo da questo detto cinese, la pièce teatrale si svolge come una guida turistica dedicata al Pacific Trash Vortex. Il Settimo Continente, mondo di sola plastica, che viene raccontato e rappresentato sulla scena dagli attori come un luogo di fantasia, come lo erano le città di Calvino, o i paesi di Rodari.
Chiude la serata di VENERDI’ 20 Settembre 2019 22.30 AfterShow: gli artisti incontrano il pubblico, un format innovativo di avvicinamento dei giovani al teatro, un’intervista agli artisti che partecipano a Earthink Festival 2019, una possibilità di raccontarsi e raccontare, in un contesto ironico e informale. Il Talk è un progetto di Tekhnè condotto da Davide Rossi (già autore di Lercio e LE IENE). Il format sarà in replica per ospitare gli artisti di ETHF19 anche sabato 21 e domenica 22 Settembre.
Sabato 21 settembre due sono gli APPUNTAMENTI DEDICATI AL TEATRO in programma rispettivamente alle ore 18 con PRINCIPESSOMATICA spettacolo per bambini e famiglie, selezionato da bando Earthink Festival 2018, di e con: Frola, Tomatis, Volpatto, Pansa, Tessiore.
Di malattie psicosomatiche ne soffrono tutti, persino le principesse, esseri apparentemente eroici che vivono situazioni apparentemente favolose! Invece le nostre tre principesse soffrono di malanni strani, dei quali non riescono a identificare la causa. La necessità le costringe ad andare a fondo, a cercare di capire sé stesse, per stare bene.
Alle ore 21.30 il secondo appuntamento con il TEATRO: ABBATTITOR BLUES di e con Luigi Ciotta che con questa nuova produzione chiude la Trilogia dell’Abbondanza. Unendo circo, teatro fisico e comicità, Luigi Ciotta porta all’attenzione dello spettatore un tema caldo dei nostri tempi: il maltrattamento degli animali negli allevamenti intensivi e il rapporto ambivalente con la carne. Tema centrale è l’uomo, con le sue contraddizioni e debolezze nell’affrontare i sentimenti più oscuri della sua anima, della sua parte più bestiale.
Spazio nella giornata anche ai laboratori e ai progetti speciali tutti naturalmente dedicati all’ambiente.
Si comincia presto con alle 9.00 il consueto appuntamento di Social Eating La Colazione di Sara un progetto di Sara Piva ospite per il secondo anno a ETHF19 che introduce in programma alle 10.00 il TALK Sulle tracce di Ecate: riflessioni tra etica e ambiente a cura della Cooperativa ASTRA.
Modera: Katia Venturi, Giornalista | Intervengono: Pietro Landra, Geriatria – Loris Ribero, Avvocato – Giorgio Gallo, Architetto – Roberto Martin, Cooperativa Astra.
Il pomeriggio di SABATO 21 SETTEMBRE apre alle 15.00 con il Laboratorio Facciamo l’Agridetergente! a cura di: Brillor.
Un laboratorio esperienziale adatto ai bambini di tutte le età (0-99 anni). Il partecipante viene guidato alla realizzazione dell’ Agridetergente Tuttofare: dalla scelta della pianta e la sua trasformazione, al confezionamento del prodotto finito.
Alle 16.00 un doppio appuntamento dedicato al territorio che ospita ETHF19 con la Proiezione dello Spot Change Now!
realizzato in collaborazione con gli alunni della scuola Media Statale E. Morelli da Tékhné per il Progetto I LUOGHI DEL BELLO e l’annuncio della scuola vincitrice del Contest lanciato da Tèkhnè per la realizzazione del progetto artistico Live Street Art Painting.
Alle 18.15 Tékhné che con Earthink Festival è da sempre attenta alle nuove generazioni, ospita e organizza l’incontro “Dai metodi innovativi alla partecipazione attiva”
Un incontro con i nuovi movimenti e le Associazioni del mondo Culturale Ambientalista giovanile. Intervengono rappresentanti del Movimento Fridays For Future Torino – Extinction Rebellion Torino – Associazione GreenTO – Pietro Sodano, AIESEC Italia.
L’ultima giornata di ETHF19, DOMENICA 22 Settembre 2019, si apre alle 09.00 con La Colazione di Sara
Progetto di Social Eating, per proseguire con alle 11,00 lo spettacolo TEATRALE Niko e l’onda energetica. Spettacolo Multimediale di Teatro Ragazzi sulle Energie Rinnovabili, della compagnia PINDARICA che vede nella doppia veste di autori e attori Paolo Arlenghi e Matteo Cionini.
Una favola moderna che parla di responsabilità ambientale e di energie rinnovabili in un modo coinvolgente, divertente ed emozionante. Una storia avvincente di crescita e consapevolezza, raccontata con un linguaggio scenico innovativo ed appassionante, soprattutto per i bambini.
Sempre alle 11,00 l’incontro informale “Aspettando il pranzo dei vicini: teorizzando la pratica “
Dibattito a cura dell’Impresa sociale Co-abitare, con diverse realtà e i loro progetti: Distretto Sociale Barolo e la coprogettazione ComuniCare, Cooperativa Giuliano Accomazzi s.c.s – DaCapo, Cooperativa Esserci s.c.s – Ceste di rapa e la Cooperativa Etica nel Sole sul tema dell’energia rinnovabile. La festa dei vicini con il suo pranzo condiviso è un evento esemplificativo di economia circolare con la creazione di relazioni, condivisione di risorse e di spazi che impattano su una comunità.
Alle 12.30 Earthink Festival incontra la festa dei vicini – Pranzo condiviso
In occasione della sedicesima edizione del Neighbours’ Day, Housing Giulia e Tékhné ospitano il pranzo dei vicini in un luogo in cui l’abitare, le relazioni, l’arte e la storia delle persone si fondono dando vita a un luogo nuovo.
Il pomeriggio dell’ultima giornata dell’ottava edizione di Earthink Festival apre alle ore 15,30 con la presentazione degli spettacoli selezionati dal bando EARTHINK FESTIVAL 2019 – Dal 2016 il festival promuove un bando di produzione per le arti della scena. La partecipazione è gratuita e possono partecipare alla selezione artisti e compagnie di teatro, le cui opere abbiano come soggetto i temi portanti di Earthink In questi anni i vincitori, grazie alla collaborazione con Gené5, oltre al premio in denaro per lo sviluppo delle opere, hanno potuto godere di una settimana di residenza creativa. Per il secondo anno grazie alla rinnovata collaborazione anche con la Fondazione Piemonte dal Vivo, lo spettacolo vincitore sarà inserito nella programmazione di una realtà piemontese.
Gli studi selezionati per la terza edizione del PREMIO EARTHINK FESTIVAL 2019 sono:
LA MISERICORDIA DEI 20 di e con Gianpiero Pumo e Emanuela Caruso
L’IMPOLLINATORE di Giovanni Guidelli
THE DAY BEFORE di Fabio Marchisio
THE TERRIFYING BAG di Donatella Lessio
In contemporanea, durante il pomeriggio verrà realizzato il progetto Live Street Art Painting!
Un progetto di: Tékhné in collaborazione con Fijodor Benzo, Street Artist di fama internazionale sarà protagonista del momento conclusivo del Contest dedicato alle scuole del territorio, invitate ad elaborare un proprio pensiero intorno al tema centrale di Earthink Festival 2019 #ChangeNow! Fijodor, infatti dipingerà, in una performance live, il pensiero più innovativo vincitore del Contest Street Art Painting.
In Chiusura dell’ Ottava edizione di Earthink Festival alle ore 18.15 con Concerto di Mattia Martinengo e gli Psiconauti.
Mattia Martinengo e gli Psiconauti è una band composta da Giovanni Bindi, Manuele Incerpi e Fabio Conte – nascono nel 2018 a Torino, dando vita a un progetto dalle molteplici sonorità, sviluppate sulla base delle precedenti collaborazioni tra i quattro musicisti e sui loro differenti e variegati background musicali.
Alle 19.00 verrà premiato lo spettacolo vincitore del bando Earthink Festival 2019 e del nuovo progetto SGARDI SUL FUTURO attivato in collaborazione con il Green Office dell’università di Torino.
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Arte
Giorgio de Chirico precursore del Surrealismo: una mostra a cent’anni dalla nascita del movimento
In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino dedica una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.
Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. In quanto tale, l’esposizione intende evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).
Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, nella mostra viene esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.
Breton, che scoprì la pittura metafisica di de Chirico nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline. Mentre de Chirico e gli Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923-1924, Breton e de Chirico si incontrarono per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. In quell’anno, si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray al Bureau de recherches surréalistes (ottobre 1924), scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto di Breton.
Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un vero e proprio conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).
In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante tale periodo (1921-1928), dimostrano l’esatto contrario da quanto articolato da Breton. In tale ottica, il visitatore troverà in mostra una ricca selezione di
opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921-1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Esempi presenti in mostra includono i magnifici Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).
Come accertato, il pittore si accostò al Classicismo in maniera evidente dal 1919 al 1925: lo si evince dalla formidabile Lucrezia, 1921 circa, dall’Autoritratto con la madre, 1922, e dall’Autoritratto, 1925 – la prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano – dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura italiana del Quattrocento. L’elemento della sua continuità dell’opera metafisica degli anni Dieci, da lungo denominata come una “metafisica continua”, è illustrata, ad esempio, da Natura morta con cocomero e corazza, 1922, L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922, o La mia camera nell’Olimpo, 1927, dove, in un’atmosfera fantastica ed enigmatica, compaiono, uno accanto all’altro, oggetti accostati apparentemente in maniera casuale. Oppure i Facitori di Trofei (1926-1928), una chiara evoluzione del primo periodo metafisico di de Chirico, in cui convivono elementi del passato e del presente: figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico, fusi insieme da tre personaggi-manichino intenti nella costruzione dell’iconico “totem-trofeo”. Inoltre, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.
Nonostante le polemiche dei Surrealisti, in primis quelle di Breton, questo avvicinamento al Classicismo non impedì al critico francese di commissionare a de Chirico delle repliche di opere del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come Natura morta con selvaggina (il bicchiere di vino), 1923, e Ulisse (Autoritratto), 1924, entrambi esposti in mostra. La presenza di questi dipinti (già collezione Éluard) evidenzia la conflittualità tra la critica surrealista verso le opere degli anni Venti di de Chirico e tale realtà poco conosciuta.
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