Digitale
Le tecnologie che hanno permesso lo spettacolo dei droni a Torino per San Giovanni : i droni Shooting Star di Intel e le sperimentazioni del 5G della RAI
Le per le celebrazioni di San Giovanni a Torino si è passati da due anni dai fuochi artificiali alle coreografie con i droni luminosi di Intel. Si è passati dai 200 droni dell’edizione 2018 ai 302 per il 2019. I quadricotteri di Intel sono dotati di led luminosi grazie ai quali hanno disegnato figure nel cielo notturno sopra Piazza Vittorio Veneto. Il costo dello show è stato di circa 700 mila euro senza oneri per il Comune, dato che il budget è interamente coperto dagli sponsor.
La base di questi spettacoli sono i droni Shooting Star di Intel, il primo drone al mondo sviluppato per volare in formazioni di centinaia e centinaia di esemplari per creare giochi di luci e colori nel cielo. I droni sono completamente autonomi nel loro volo, ma controllati attraverso un computer da un singolo operatore che li fa agire in sciame.
I droni Intel sono costruiti principalmente per essere sicuri e economici. Ogni esemplare pesa 280 grammi, in ordine di volo come un pallone per pallavolo. Le dimensioni sono 384 x 384 x 93 millimetri e le eliche sono da 6 pollici.
Lo scafo è in schiuma poliuretanica e non contiene viti, che potrebbero colpire i presenti nel caso in cui dovesse cadere sugli spettatori. Le eliche sono protette da efficaci gabbie protettive. Il drone è progettato per volare in ogni tempo, quindi è anche a prova di pioggia e può sotenere venti fino a 36 km/h. La velocità operativa in formazione è poco più di 10 km/h. con un autonomia di 20 minuti, adeguata per uno spettacolo. Le luci a LED ad alta potenza integrate nel quadricottero possono creare 4 miliardi di tonalità di colori diversi.
Grazie agli algoritmi sviluppati dall’Intel per automatizzare la creazione delle coreografie il software calcola automaticamente quanti droni saranno necessari per realizzare le coreografie o le immagini richieste progettando calcola la posizione individuale di ogni macchina e generando la rotta per disegnare il percorso voluto ne cielo. Prima del decollo, il software verifica il percorso disegnato di coreografi, controlando che la batteria di ogni drone sia sufficiente per portare a termine lo show, che nessun drone finisca in una zona d’ombra GPS, che le rotte non si intersechino in modo pericoloso.
Per lo spettacolo dei droni 2019 il Centro Ricerche Rai ha sperimentato la prima trasmissione in Italia di immagini in alta definizione in modalità 5G broadcast. uesta tecnologia di broadcasting consente di sfruttare la velocità e la bassa latenza del 5G per trasmettere immagini, in modo particolare, nel corso di manifestazioni ed eventi che interessano ampie platee, veicolando riprese con risoluzioni fino a 8K, HDR, realtà virtuale e aumentata, e contenuti video a 360°.
La trasmissione è stata completamente affidata al Centro Ricerche Rai che ha utilizzato il trasmettitore RaiWay di Torino Eremo e ha diffuso le immagini in piazza su due grandi maxischermi. Presso il Museo della Radio Rai di via Verdi, la tecnologia 5G broadcast è stata mostrata a un gruppo di studenti e docenti del Politecnico di Torino, che hanno seguito l’evento sui propri smartphone grazie a un’app in tecnologia WiFi multicast realizzata da Global Invacom e a un ricevitore sperimentale sviluppato insieme all’Università di Braunschweig.
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Digitale
Intersections raduna a Milano il mondo del marketing, della comunicazione e della creatività
Dall’unione di IAB Forum e IF! Italians Festival nasce Intersections, il più grande evento in Italia dedicato al mondo del marketing, della comunicazione e della creatività che si svolge a Allianz Mico a Milano il 29 ec 30 ottobre 2024.
IAB Italia, ADCI e UNA hanno deciso di realizzare il primo grande evento sistemico per rispondere in modo compatto all’evoluzione e alle sfide della industry in questo particolare momento storico, guidato anche dalla grande discontinuità dell’Intelligenza Artificiale.
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Digitale
Google è monopolista secondo il Dipartimento di giustizia USA. Ora potrebbe esserci il suo spezzatino
Un documento presentato al giudice federale degli USA Amit Mehta ha portato alla decisione di sanzionare Google per attività monopolistiche. La causa, promossa dal Dipartimento di Giustizia (DOJ) e diversi stati, sostiene che Google abbia usato il proprio potere di mercato in modo anticompetitivo, impedendo ad altre aziende di competere nel settore della ricerca online e dei servizi digitali.
Il giudice Mehta ha valutato le prove contro Google riguardo a vari accordi esclusivi con produttori di dispositivi e sviluppatori di browser che garantiscono a Google di essere il motore di ricerca predefinito su milioni di dispositivi. Questa esclusività ha reso quasi impossibile per i rivali ottenere una significativa quota di mercato, contribuendo a consolidare il monopolio di Google. Il DOJ, insieme agli avvocati generali di diversi stati, ha contestato che Google abbia illegalmente monopolizzato il mercato della ricerca e della pubblicità online attraverso accordi con aziende come Apple e Samsung per mantenere il proprio motore di ricerca come opzione predefinita su diversi dispositivi.
Il cuore dell’accusa riguarda gli “accordi esclusivi” di Google, che hanno portato all’accumulo di circa il 90% delle ricerche online e all’88% del mercato della pubblicità testuale, ostacolando i concorrenti dal punto di vista degli investimenti e dell’innovazione. Il DOJ ha dimostrato che Google paga ingenti somme per diventare il motore di ricerca predefinito, ad esempio su dispositivi Apple, scoraggiando il cambiamento di provider da parte degli utenti e limitando le scelte disponibili al consumatore.
La sentenza non prevede danni economici, ma un’ingiunzione che potrebbe includere misure per impedire a Google di continuare accordi esclusivi di default o addirittura obbligare l’azienda a separare il business della ricerca da altre operazioni come Android e Chrome.
Questo caso rappresenta un passo storico per l’antitrust negli Stati Uniti, simile al processo Microsoft degli anni ‘90, e potrebbe aprire la strada a nuove regolamentazioni per altri giganti della tecnologia, tra cui Apple e Amazon, anch’essi sotto scrutinio legale per pratiche anti-competitive.
Un team legale specializzato del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ), affiancato da esperti in regolamentazione antitrust e tecnologia, sta lavorando a una serie di raccomandazioni per il giudice federale Amit Mehta. La proposta del DOJ include sia rimedi comportamentali che strutturali per affrontare l’impatto monopolistico di Google. I rimedi in valutazione spaziano da restrizioni su accordi preinstallati con produttori di dispositivi, all’accesso dei concorrenti ai dati di ricerca, fino alla potenziale separazione di parti dell’azienda per ripristinare la concorrenza nel settore dividendo Chrome, Google Play Store e il sistema operativo mobile Android dal search.
Questa prima versione delinea una serie di strade per la riforma, tra cui l’obbligo per Google di rendere accessibili i dati e i modelli di programmazione utilizzati per generare risultati tramite il suo motore di ricerca. Il Dipartimento di Giustizia sta anche valutando la possibilità di chiedere al giudice di vietare a Google di utilizzare o conservare i dati che si rifiuta di condividere con società terze.
Google ha dichiarato che intende appellarsi alla decisione, sottolineando che le accuse ignorano i benefici offerti ai consumatori dal loro motore di ricerca. Le fasi successive del processo potrebbero determinare cambiamenti significativi non solo per Google ma per l’intera industria tecnologica, influenzando l’accessibilità e la concorrenza nei mercati digitali anche in Europa e negli altri continenti.
Negli ultimi dieci anni, Google ha accumulato 8,25 miliardi di euro di multe dalle istituzioni antitrust dell’Unione europea che riguardano tra gli altri il suo sistema operativo mobile Android e il servizio pubblicitario AdSense.
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Digitale
Sabato 26 Ottobre 2024 torna il Linux Day
Sabato 26 Ottobre 2024 torna il Linux Day: la principale manifestazione italiana dedicata al software libero, la cultura aperta ed alla condivisione promosso da Italian Linux Society e supportato da GARR.
Il Linux Day nasce nel 2001 come appuntamento annuale per riunire le forze di tutte le persone attiviste nel movimento del software libero, dell’open source, ed in particolare di Linux. Proponiamo una rete di eventi decentralizzati in tutta Italia, organizzati autonomamente da gruppi di persone volontarie e appassionate. È il più grande evento italiano sul tema con migliaia di visitatori. L’accesso al Linux Day è libero e gratuito.
Il Linux Day di Torino si svolge al Collegio degli Artigianelli in Corso Palestro 14 nel pomeriggio di Sabato 26 Ottobre.
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