Acqua
La Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Piemonte: preoccupa sempre la qualità dell’aria
Arpa e Regione Piemonte hanno presentato la Relazione sullo Stato dell’Ambiente 2019.”Lo stato della qualità dell’aria in piemonte è analogo a quello delle altre regioni del bacino padano. Negli ultimi anni dei dodici inquinanti per i quali la normativa stabilisce dei valori di riferimento sette rispettano ampiamente i limiti mentre cinque – pm10, pm2,5, biossido di azoto, ozono e benzo(a)pirene superano uno o più limiti in una o più aree del territorio regionale – sottolinea il direttore generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto – E’ giusto specificare che per i pm10 e per i pm2,5 negli ultimi anni si è assistito ad una diminuzione complessiva sia della media annuale che del numero di giorni di superamento del limite giornaliero”.
I dati presentati, integrati con molti altri, costituiscono la base della conoscenza su cui si fonda il processo di costruzione della strategia regionale per lo sviluppo sostenibile che il Piemonte ha già avviato. Lo stato di salute dell’ambiente in Piemonte attraverso le quattro grandi tematiche – clima, aria, acqua e territorio
Clima
Temperature Il 2018 in Piemonte è stato il secondo anno più caldo degli ultimi 61 anni, con un’anomalia termica media di circa +1,6 °C rispetto alla climatologia del periodo 1971-2000.
Precipitazioni
Nel 2018 è stato importante l’apporto delle precipitazioni che, con circa 1.400 mm medi sulla regione, posizionano il 2018 come il 5° anno più piovoso degli ultimi 61, con un surplus pluviometrico del 32% rispetto alla norma 1971-2000.
L’andamento delle precipitazioni nevose è stato generalmente superiore alla media soprattutto per quanto riguarda la prima parte dell’anno.
Aria
PM10 Nel 2018, quasi il 32% delle stazioni ha superato il limite giornaliero di 50µg/m3; limite da non superarsi per più di 35 giorni all’anno.
Nel periodo compreso tra gennaio e maggio 2019, il numero di stazioni che ha superato il limite giornaliero è poco più del 19%.
Sempre per il PM10, il 2018 è stato il 1° anno in cui il valore limite della media annuale, pari a 40 µg/m3 è stato rispettato in tutto il Piemonte.
PM 2,5
Nel 2018 il valore limite (25 μg/m3 come media annuale) non è stato superato in nessun punto di misura.
NO2 biossido di azoto
Nel 2018 la percentuale di stazioni della rete regionale che hanno superato il valore limite annuo per la protezione della salute umana (40 μg/m3) è pari al 5,77% (3 stazioni superanti: Torino – Consolata, Collegno – Francia, Torino – Rebaudengo).
Nel periodo compreso tra gennaio e maggio 2019 nessuna stazione ha superato il limite.
OZONO Il 75% delle stazioni presenti sulla rete regionale ha superato il valore obiettivo di 120µg/mc da non superarsi per più di 25 giorni all’anno
Benzo(a)pirene
Nel 2018 il valore obiettivo non è stato superato in nessuna stazione della rete regionale. Si tratta però dell’unico inquinante che, in alcuni punti di misura, mostra un andamento temporale in controtendenza, con un aumento delle concentrazioni negli ultimi anni
Acqua
Acque superficiali
Il 32% dei fiumi ha uno stato ecologico buono considerando i dati del triennio 2014-2016.
Il 72% ha uno stato chimico buono secondo i rilevamenti effettuati nel 2018.
Per tutti i corsi d’acqua analizzati la portata media mensile del 2018 è sempre stata al di sopra della media storica.
Le analisi effettuate per i laghi rilevano che il 100% delle acque è balneabile.
Acque sotterranee il 73% delle falde superficiali ha uno stato buono mentre il restante 27% ha uno stato scarso.
Leggermente migliore la situazione delle falde profonde dove l’80% ha uno stato buono e il restante 20% uno stato scarso.
Territorio
Consumo di suolo Quasi il 6,9% della superficie regionale viene consumata, pari a oltre 175 mila ettari, rispetto alla media nazionale del 7,6%.
Rischi naturali Oltre il 68% dei comuni è a rischio frane, pari a 801 comuni che interessano oltre 23 mila abitanti (0,5% della popolazione).
Per il rischio alluvioni è il 90% dei comuni ad essere coinvolto, ovvero 1073 comuni e oltre 156 mila abitanti (3,6% della popolazione).
Certificazioni In tutto il territorio regionale le organizzazioni certificate emas sono 63. Il piemonte si classifica al sesto posto in italia.Le aziende piemontesi che realizzano prodotti o servizi con certificazioni ecolabel sono 19, di cui 4 strutture turistiche. Il piemonte si classifica al quinto posto in italia
Siti Contaminati Attualmente i siti contaminati censiti sull’intero territorio regionale sono 1.777, di cui 839 con procedimento attivo e 938 conclusi. La provincia di Torino possiede da sola quasi la metà dei siti presenti in banca dati, anche se è necessario leggere tale dato in rapporto all’estensione, alla concentrazione e alla qualità delle attività insediate; seguono le province di Novara e Alessandria.
Energia Il 18,6% dell’energia consumata deriva da fonti rinnovabili. Ciò significa che è già stato superato l’obiettivo del 15% fissato al 2020 dal sistema burden sharing nazionale ovvero la suddivisione delle quote nazionali fissata dalle Strategie europee.
Radiazioni non ionizzanti Si riscontra un aumento del 2% della densità media per gli impianti di telefonia nelle province di Alessandria, Cuneo, Novara e Torino, mentre per le altre province si è registrata una tendenza alla stabilizzazione o lieve diminuzione.
In generale è stata rilevato un aumento della dose alla popolazione nella fascia compresa tra 0.5-3 V/M
Radiazioni ionizzanti La dose annuale di radiazioni alla popolazione, rispetto al limite di 1 mSv/anno è di 2,743 mSv/anno di cui solo lo 0,099 mSv/anno è dovuto alla radioattività artificiale.
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Acqua
Torino, a trent’anni dall’alluvione del Tanaro un dibattito sulla pianificazione e gestione dei rischi climatici
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Acqua
A Valencia un disastro climatico porta 95 morti e dispersi imprecisati. E’ il più grande disastro naturale in Spagna
L’alluvione che ha colpito Valencia nel 2024 è stata un evento climatico di proporzioni drammatiche, causata dal passaggio di un fenomeno DANA (Depresión Aislada en Niveles Altos), noto in spagnolo come Gota Fria che ha riversato nella regione una quantità di pioggia senza precedenti.
In meno di 8 ore, si sono accumulati circa 445 millimetri di pioggia, una quantità che solitamente si raccoglie in un intero anno. Questo fenomeno ha trasformato le strade in fiumi, bloccato numerosi trasporti e causato vasti danni strutturali, con interruzioni nelle linee ferroviarie ad alta velocità e nella viabilità locale. I voli sono stati deviati e diverse aree risultano isolate o difficilmente raggiungibili.
Le immagini dell’alluvione mostrano scenari devastanti, con veicoli sommersi, edifici allagati e campi agricoli completamente devastati. La priorità attuale è il recupero dei dispersi e il ristabilimento dei collegamenti essenziali, mentre le previsioni meteorologiche mantengono un rischio di ulteriori precipitazioni nei giorni seguenti, aggravando ulteriormente la situazione
La disastrosa alluvione che ha colpito la provincia di Valencia nel pomeriggio-sera di ieri, martedì 29 ottobre, è stata innescata da una serie di nubifragi autorigeneranti sviluppatisi all’interno della medesima depressione che nello scorso weekend aveva interessato il Nord-Ovest italiano con eventi alluvionali tra Savona e Genova, in Valle Bormida e in Toscana, e che poi, ormai isolata dal flusso perturbato principale delle medie latitudini (cut-off) è andata a localizzarsi intorno a Gibilterra. Il drammatico bilancio dell’evento è in continua evoluzione, per ora sono accertati 70 morti, ma i dispersi sono a decine.Secondo AEMET, l’agenzia statale di meteorologia della Spagna, la precipitazione più intensa è stata registrata a Chiva, nell’entroterra 35 km a Ovest della costa di Valencia, con ben 491,2 mm in otto ore (pari alla media di un anno!), di cui 160 in un’ora. Si tratta di un valore tra i più elevati storicamente noti in Europa e nel bacino del Mediterraneo, all’incirca del medesimo ordine di grandezza dei 472 mm caduti in un tempo tuttavia ancora più breve (6 ore) il 25 ottobre 2011 a Brugnato (La Spezia), responsabili dell’alluvione delle Cinque Terre e della Val di Vara, e dei 496 mm piovuti sempre in 6 ore il 4 ottobre 2021 a Montenotte Inferiore (Savona), attuale record italiano su tale intervallo orario (precipitazioni tuttavia avvenute in territori mediamente abituati a ricevere e smaltire il triplo della pioggia annua di Valencia). Sono quantità che nessun territorio, anche se correttamente (e giustamente) manutenuto, può sopportare senza gravi conseguenze.
D’altra parte la Comunità Valenzana non è nuova a questo tipo di episodi, essendo anzi tra le zone maggiormente propense allo sviluppo di violenti nubifragi autorigeneranti in Europa e in tutto il bacino del Mediterraneo, insieme alla Catalogna, al Midi francese (dove si parla di épisodes cévenols o méditerranéens) e alla Liguria, trovandosi alle spalle di un mare caldo che dispensa enormi quantità di energia e vapore acqueo per lo sviluppo dei sistemi temporaleschi, con la complicità di fattori orografici e dinamici locali. Un altro evento drammatico avvenne proprio a Valencia il 14 ottobre 1957 causando almeno 81 vittime per il violento straripamento del fiume Turia che attraversava la città, e di cui – a seguito dell’episodio – venne deciso lo spostamento dell’alveo di 3 km, a sud dell’area metropolitana, dove si trova attualmente.
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Acqua
Terra Madre Salone del Gusto 2024: We Are Nature dal 26 al 30 settembre a Torino, Parco Dora
Torna Terra Madre Salone del Gusto 2024: We Are Nature dal 26 al 30 settembre a Torino, Parco Dora per individuare una nuova prospettiva che metta gli esseri umani dentro la natura, come parte del tutto.
Questo percorso è il frutto delle riflessioni che Slow Food ha avviato e condiviso a livello italiano e internazionale con la rete di soci, produttori e artigiani, cuochi, pastori e pescatori, istituzioni, realtà della società civile e partner in quasi 40 anni di storia dell’associazione (1986 nascita di Slow Food Italia) e in 20 anni di Terra Madre (2004 la prima edizione).
Il sito presenta il programma e un primo catalogo di espositori del Mercato e una prima tranche del programma di conferenze, Laboratori del Gusto e Appuntamenti a Tavola. A questi si aggiungono nei prossimi mesi molte altre presentazioni e degustazioni, e poi gli appuntamenti organizzati negli spazi dei partner e delle istituzion, e gli eventi Off organizzati in città cui possono contribuire con le proprie proposte circoscrizioni, associazioni, enti culturali e ricreativi.
Centrale, tra le tematiche, la riflessione sulle principali questioni di attualità – come la crisi climatica, il ruolo delle multinazionali nel sistema alimentare, la giustizia lungo la filiera del cibo, il futuro delle aree interne e delle terre alte, la concreta possibilità di nutrire l’umanità attraverso modelli agricoli che rispettino la natura -, grazie ai contributi di nomi di fama internazionale e alle testimonianze di attivisti e produttori.
Ad accogliere le persone in visita alla manifestazione i 3 mila delegati da 120 Paesi e gli oltre 600 espositori del Mercato italiano e internazionale. Tra questi sono circa 180 i Presìdi Slow Food che partecipano dall’Italia e dall’estero, un terzo in più rispetto a due anni fa. Tra le novità di quest’anno, l’ingresso riservato a buyer, operatori del settore, giornalisti e soci Slow Food dall’Italia e dall’estero – giovedì 26 dalle 10 alle 15 – che possono così visitare il Mercato e conoscere gli espositori in anteprima.
Organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte, con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, del Ministero del Turismo e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Italian Trade Agency, la 15esima edizione della più importante manifestazione internazionale dedicata al cibo buono, pulito e giusto per tutte e tutti e alle politiche alimentari pone l’accento sulla necessità di una nuova relazione con la natura, attraverso il cibo, l’elemento più potente che ci riconduce alla terra, scegliendo come claim We Are Nature.
L’edizione 2024 di Terra Madre Salone del Gusto è resa possibile grazie a istituzioni e realtà private che a oggi hanno già confermato il loro supporto, tra questi citiamo i Main Partner: Camera di Commercio di Torino, Demeter, Iren, Lavazza Group, Pastificio Di Martino, Quality Beer Academy, Reale Mutua, UniCredit. Gli Inkind Partner: Acqua S.Bernardo, BBBell, Bormioli Luigi, Coop, Liebherr, Consorzio del Parmigiano Reggiano. I Green Partner: Anemotech, Cuki, GTT, Guillin Italia Spa, Planet Smart City, Ricrea e Tucano. Gli Area Partner: Environment Park, Fondazione Fossano Musica, FSC Italia, Gruppo ASA, Renault, Ricola e Sebach. Gli hospitality Partner: Federalberghi Torino, Terre Reali del Piemonte e Turismo Alpmed. Il sostegno di Consulta delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e della Liguria, Fondazione Compagnia di SanPaolo, Fondazione CRT. Partner culturale è l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale. Mobility Partner è Bus Company.
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