Sostenibilità
I Vincitori del ventiduesimo Festival Cinemabiente

l 22° Festival CinemAmbiente si è concluso mercoledì 5 giugno (Giornata mondiale dell’ambiente), con la cerimonia di premiazione dei film vincitori nelle diverse sezioni competitive.
All’evento sono intervenuti il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che ha premiato i giovanissimi vincitori del Concorso nazionale Scuole CinemAmbiente Junior, e la sindaca di Torino Chiara Appendino.
I vincitori di Cinemambiene 2019
Grazie a tutto il pubblico per aver seguito con entusiasmo questa edizione del festival. All’anno prossimo! #CA22 #GreenGeneration pic.twitter.com/Bi9sNbpdq0
— CinemAmbiente Environmental Film Festival (@Cinemambiente) June 5, 2019
Premio del pubblico IREN – Main sponsor di CinemAmbiente assegnato a Anthropocene: The Human Epoch di Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier, Edward Burtynsky (Canada 2018, 87’).
Premio Asja.energy al miglior documentario internazionale assegnato a The Burning Field di Justin Weinrich (USA 2019, 72’) dalla giuria composta da Roberto Della Seta, Richard O’Barry, Fabio Pusterla e Silvana Silvestri, José Vieira Mendes, con la seguente motivazione: Un film che unisce il disastro ecologico di una delle più grandi discariche di rifiuti elettronici al mondo alla normalità quotidiana dell’inferno libera da compiacimenti estetici.
Premio SMAT al miglior documentario One Hour assegnato a Messaggi dalla fine del mondo di Matteo Born (Svizzera 2018, 52’) dalla giuria composta da Eroll Bilibani, Anca Caramelea, Patrizia La Trecchia, con la seguente motivazione: Ad un avvincente viaggio visivo che incoraggia le giovani generazioni a mobilitarsi e a comunicare il cambiamento climatico nel momento in cui succede.
Premio Ricrea al miglior documentario italiano assegnato a Il sorriso del gatto di Mario Brenta e Karine De Villers (Italia 2018, 60’) dalla giuria composta da Marco Fratoddi, Michela Miletto ed Enrico Verra, con la seguente motivazione: Uno sguardo capace d’indagare la complessità del presente e le contraddizioni delle realtà urbane attraverso un utilizzo poetico della cinepresa e del linguaggio cinematografico.
La giuria ha assegnato inoltre una menzione speciale a Controcorrente di Claudia Carotenuto e Daniele Giustozzi (Italia 2019, 90’) con la seguente motivazione: Per la capacità di trasformare un viaggio in una missione di conoscenze intorno ad alcune tematiche cruciali per la nostra epoca e in particolare per le nuove generazioni.
Premio Barricalla “Stefano Susca” per il miglior cortometraggio internazionale assegnato a All Inclusive di Corina Schwingruber Ilić (Svizzera 2018, 10’) dalla giuria composta da Heinz Hermanns, Sarah Momesso e Massimiliano Pontillo, con la seguente motivazione: Un film che in pochi minuti illustra un viaggio da sogno su una nave da crociera, rivelando la vacua realtà del business dell’intrattenimento.
La giuria ha assegnato inoltre una menzione speciale a Scenes from a Dry City di François Verster & Simon Wood (Sud Africa 2018, 13’) con la seguente motivazione: Un film di particolare incisività visiva che ci conduce dal micro al macrocosmo, mostrando il crescente problema della penuria d’acqua a Città del Capo visto da diverse prospettive.
Menzione speciale Regione Piemonte “Valorizzazione del paesaggio” (per il film che meglio testimonia le possibili connessioni tra ambiente e paesaggio) assegnata ad A Simple Life di Myrto Papadogeorgou e Robert Harding Pittman (Grecia 2018, 17’13”).
Menzione speciale Legambiente (per il film che meglio rappresenta l’ambiente come risorsa) assegnata a The Climate Limbo di Francesco Ferri e Paolo Caselli (Italia 2019, 40’17”) con la seguente motivazione: La scelta di raccontare l’emergenza contemporanea sul doppio binario dell’analisi scientifica e dell’ecologia umana si sposa perfettamente con l’impostazione operativa di Legambiente. È con piacere che decidiamo di premiare il lavoro di Francesco Ferri e Paolo Caselli perché ne condividiamo l’approccio, ma soprattutto riconosciamo l’urgenza di agire contro i cambiamenti climatici, di tradurre in azione l’Accordo di Parigi, di intraprendere un impegno concreto e tempestivo sulle procedure di tutela giuridica dei migranti climatici.
Menzione speciale WWF (per il film che meglio rappresenta le istanze di conservazione delle specie e della biodiversità) assegnata a The Last Male on Earth di Floor Van Der Meulen (Paesi Bassi, Belgio, Germania 2019, 72’) e per l’impegno dell’autore nella difesa della biodiversità a #SaveGorillas Dzanga Sangha di Chef Rubio (Italia 2018, 13’23”).
Menzione speciale Cooperativa Arcobaleno “Ambiente e società” (per il film che meglio coniuga i temi ambientali con la dimensione sociale) assegnata a Breakpoint. A Counter-history of Progress di Jean-Robert Viallet (Francia 2018, 98’), con la seguente motivazione: Un lungo viaggio, come sfogliare un vecchio sussidiario dove tutto viene riletto, raccontato, e spiegato con garbo e puntualità.
Riconoscimenti speciali:
Premio Movies Save the Planet a James Balog.
Premio letterario Le Ghiande di CinemAmbiente a Fabio Pusterla.
In attesa dei dati definitivi, l’affluenza di pubblico si profila analoga a quella degli ultimi due anni (attestatasi a 15.000 presenze complessive), in cui il Festival aveva già raggiunto il proprio limite strutturale relativamente alla disponibilità delle sale, al budget complessivo e alle possibilità di programmazione. La crescita è stata significativa, invece, dove sussisteva ancora margine di espansione, ossia nel programma riservato alle Scuole di CinemAmbiente Junior, che, alla sola sua seconda edizione, ha sfiorato le novemila presenze.
Tra le proposte del Festival rivolte a tutto il pubblico, il più alto indice di gradimento è stato registrato dalla nuova sezione panoramica “Inventing Tomorrow” – dedicata all’esplorazione del nostro possibile futuro alla luce delle nuove conquiste della scienza e della tecnologia o dell’evoluzione di tendenze già in atto, proposta l’anno scorso in forma sperimentale e ampliata in quest’edizione – che ha registrato un costante sold out a tutte le proiezioni.
«Il nostro pubblico si conferma, nuovamente, molto sensibile al dibattito internazionale in materia di sostenibilità, di nuovi modelli di sviluppo, del mondo che ci aspetta domani: ovvero proprio i temi cari alla Green Generation a cui quest’edizione era dedicata – commenta il direttore del Festival Gaetano Capizzi, che esprime molta soddisfazione per il risultato di quest’anno, e non solo per i numeri – In quest’edizione, ancor più che in passato, il Festival è stato quello che auspichiamo possa essere sempre di più in futuro: un crocevia dove si incontrano molteplici voci ed esperienze dell’ambientalismo nazionale e internazionale, dove possono comunicare e collaborare mondi in apparenza lontani. Quest’anno non si è instaurato un contatto solo tra il pubblico e i registi e gli artisti presenti, ma anche tra molti altri soggetti diversi – realtà educative, aziende virtuose, enti e istituzioni – che speriamo possa sempre più dare vita a progetti condivisi, a scelte culturali e politiche coerenti con la tutela e la sostenibilità ambientale».
A sorpresa il @minambienteIT @SergioCosta_min e la sindaca di #Torino @c_appendino premiano @Gaetano_Capizzi #CA22 #closingceremony pic.twitter.com/cYIuaeTERF
— CinemAmbiente Environmental Film Festival (@Cinemambiente) June 5, 2019
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Eventi
Dal 14 al 16 marzo a Fiera Milano Rho la nuova edizione di Fa’ la cosa giusta!

Dal 14 al 16 marzo si svolge a Fiera Milano Rho la nuova edizione di Fa’ la cosa giusta!, la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili.
Il filo rosso dell’edizionec 2025 è “Il gusto della fiducia” con 300 incontri per tutte le età nel programma culturale e 400 stand nelle 4 nuove aree tematiche Cura e Benessere, Sapori e Saperi, Cultura e Partecipazione, Viaggio e Fiera dei Grandi Cammini il tutto quest’anno a ingresso gratuito.
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Idrogeno
La fine di Nikola Corporation la startup che voleva realizzare i camion a idrogeno

Nikola Corporation, che era stata presentata come la Tesla dei camion elettrici a idrogeno ha presentato istanza volontaria di fallimento ai sensi del Chapter 11 delle legge americana.
Nikola Corporation, era stata fondata nel 2014 con l’ambizioso obiettivo di rivoluzionare il settore dell’autotrasporto attraverso l’introduzione di camion elettrici e a idrogeno a zero emissioni.
Nel 2016, viene presentato il primo veicolo, il camion a idrogeno Nikola One, che raccoglie pre-ordini per un valore dichiarato di 14 miliardi di dollari. Nonostante le promesse, il Nikola One rimane un prototipo e viene successivamente rimpiazzato dai modelli Nikola Two e Nikola Tre.
Il 4 giugno 2020, Nikola si quota in borsa, beneficiando dell’ondata di speculazione finanziaria che ha caratterizzato l’anno della pandemia di COVID-19. Il valore delle azioni dell’azienda sale rapidamente, raggiungendo una capitalizzazione di mercato di 29 miliardi di dollari, nonostante l’assenza di un prodotto commercializzato.
Pochi mesi dopo la quotazione, l’agenzia Hindenburg Research pubblica un’analisi che mette in discussione la validità delle tecnologie e delle affermazioni di Nikola. Il report accusa Nikola di aver simulato il funzionamento del suo camion a idrogeno in un video di presentazione, facendolo scorrere in discesa anziché utilizzare un propulsore funzionante. Le accuse di Hindenburg Research provocano un crollo del titolo Nikola in borsa e un grave danno all’immagine dell’azienda.
In seguito alle indagini della Corte di Giustizia statunitense, il fondatore di Nikola viene accusato di frode e finisce in carcere nel 2021. L’azienda dichiara di voler rispettare la tabella di marcia e di concentrarsi sulla consegna di veicoli elettrici Nikola Tre entro la fine dell’anno.
Nel 2022, Nikola avvia la commercializzazione del Nikola Tre in versione elettrica, prodotto nello stabilimento di Coolidge, Arizona. Un anno dopo, due esemplari del Nikola Tre prendono fuoco a causa di problemi al pacco batterie. L’azienda è costretta a richiamare tutti gli esemplari in commercio e a sospendere la produzione di camion elettrici.
Con una liquidità di soli 47 milioni di dollari e un titolo azionario crollato del 98% in 12 mesi, Nikola è stata ostretta ad avviare la procedura di Chapter 11, mettendo all’asta i propri beni per rimborsare i creditori.
Nel maggio 2023, Iveco aveva messo fine alla joint venture con Nikola per lo sviluppo di camion elettrici e a idrogeno, rilevando la partecipazione europea e ottenendo la licenza per l’uso del software sviluppato in comune. La separazione era costata a Iveco un impatto negativo di 44 milioni di euro, ma si rivelò una mossa strategica per evitare ulteriori perdite.
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Ambiente
E’ morto a 90 anni Fulco Pratesi , fondatore del WWF Italia di cui è stato a lungo presidente

E’ morto a Roma a 90 anni Fulco Pratesi : architetto, giornalista, autore, disegnatore, fondatore del Wwf Italia di cui è stato a lungo presidente.
Il WWF Italia piange la scomparsa del suo padre fondatore e si stringe con commozione alla famiglia Pratesi. La moglie Fabrizia si era spenta meno di 5 mesi fa, il 4 ottobre 2024 Fulco Pratesi lascia 4 figli, 6 nipoti e una pronipote. Grazie a Fulco Pratesi l’ecologia è entrata nelle case degli italiani, il suo amore smisurato per la natura ha avviato una vera e propria rivoluzione culturale da cui è nato il movimento ambientalista italiano.
Conoscere, amare e difendere la natura. Queste tre semplici regole ci aiuteranno a vivere in armonia
https://www.youtube.com/watch?v=9hg41_d9Z8A&feature=youtu.be
Il ricordo di Fulco Pratesi dal WWF Italia
Fulco Pratesi, nato a Roma nel 1934 e presto sfollato nella prima infanzia con la famiglia nella proprietà di campagna nel viterbese, è entrato presto a contatto con la natura. Fin da piccolissimo s’innamorò degli animali e del disegno. Dopo un’infatuazione giovanile per la caccia, convertì il suo interesse per la natura e gli animali nella conservazione. La sua seconda vita iniziò nel 1963, nelle foreste dell’Anatolia, in Turchia, dove si era recato a caccia. Gli si parò di fronte un’orsa con tre piccoli. Fu un incontro “folgorante” come lui stesso lo ha definito tante volte. Un incontro che gli fece cambiare totalmente prospettiva. Tornato in Italia, vendette il fucile e acquistò una macchina fotografica. Presto, si convertì all’amore incondizionato per tutte le forme viventi e decise di impegnarsi per la conservazione, tanto da abbandonare la professione di architetto. Saputo della nascita del World Wildlife fund in Svizzera, li contattò per far nascere la sezione italiana. “Ma dovrà trovare lei i soldi necessari al progetto” fu la risposta. Con famiglia e già 4 figli, non era facile. Riuniti alcuni amici illuminati nel suo studio di architetto, nacque nel 1966 il WWF Italia, con pochi soldi e tanto entusiasmo. Entusiasmo che è rimasto sempre stato il suo tratto distintivo fino agli ultimi giorni della sua vita.
Fondamentale il suo contributo alla definizione e approvazione di leggi fondamentali per la tutela della natura italiana, dalla della legge 157 sulla fauna a quella sui parchi del 1991. Ma il suo orgoglio più grande erano le oltre 100 Oasi del WWF che amava e conosceva una per una. Fulco Pratesi ha reso migliore il nostro Paese per tutti questi motivi e tanti altri, a cominciare dalla grande vocazione alla divulgazione: storico collaboratore del Corriere della Sera, ha pubblicato una dozzina di libri e curato decine di pubblicazioni anche per ragazzi, trasmettendo la sua grande passione per piante e animali a milioni di italiani attraverso testi accattivanti e disegni dal tratto unico. Ha viaggiato in tutto il mondo, dall’India all’America latina, e tutti i suoi incontri con la natura sono documentati nei suoi inseparabili taccuini.
Seppe fare quello che solo i grandi sanno fare: trasformare un sogno per pochi (la protezione della natura in Italia, la tutela di animali allora braccati come lupi e orsi) in una realtà consolidata. Con un vero e proprio atto di coraggio, con pochi soldi in cassa (i primi soci si erano autotassati), la prima azione del neonato WWF Italia fu quella di acquisire i diritti di caccia della laguna di Burano, dando il via alla nascita dell’Oasi di protezione e del “modello Oasi”, che contraddistingue il WWF Italia dagli altri WWF nel mondo. Oggi le aree gestite o di proprietà sono oltre 100 e proteggono circa 27.000 ettari di natura. Fondamentale è stato anche il suo contributo alla nascita del sistema dei Parchi nazionali, attraverso studi, piani e la spinta all’approvazione della legge quadro sulle aree protette del 1991. Sempre, gettando il cuore oltre l’ostacolo: come quando, nel 1985, l’Associazione raccolse oltre 600 milioni di lire – con un vero e proprio crowdfunding ante litteram – per l’acquisto dell’area di Monte Arcosu, con l’obiettivo di salvare il cervo sardo dal bracconaggio e dall’estinzione.
La sua vita racconta la storia della nostra Associazione. Proverbiali le sue battaglie contro la caccia (per impedire ai cacciatori di entrare nei fondi privati), che lo portarono a ricevere insulti e minacce. Ma anche per la salvaguardia delle creature marine, dai cetacei alla foca monaca, dalle reti spadare. Aveva una grande passione per i piccoli uccelli e per gli ambienti di palude, considerati malsani dai più e invece visti da Fulco, giustamente, come ecosistemi ricchissimi di biodiversità. Da tutelare. In natura passava ore a osservare gli uccelli e a comporre i primi schizzi per i suoi acquerelli. “Se considereremo la natura e il nostro Pianeta come un posto da conquistare e dominare, allora sarà la nostra fine” ha ripetuto nell’ultima intervista.
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