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Clima

Strike for Climate: i giovani di tutta Europa manifestano il 15 marzo per difendere il clima e il loro futuro

Continuano le manifestazioni di giovani in Europa e nel mondo per chiedere alla politica di agire in fretta contro il cambiamento climatico. Si è trattato del settimo giovedì di seguito che accade, con manifestazioni che si stanno moltiplicando in tutta Europa. A guidarle c’è l’attivista svedese di 16 anni Greta Thunberg, che con la sua protesta sta ispirando moltissimo giovani di tutto il mondo.

Greta Thunberg, non usa mezzi termini per parlare davanti ai presidenti delle istituzioni europee e agli esperti arrivati a Bruxelles per l’incontro con la società civile. “Le persone ci dicono sempre che sperano tanto che i giovani riusciranno a salvare il mondo. Ma non possiamo, semplicemente perché non c’è abbastanza tempo per permetterci di crescere e prendere in mano la situazione .Sappiamo che molti politici non vogliono parlare con noi. Bene, nemmeno noi vogliamo parlare con loro. Ma chiediamo loro di parlare con gli scienziati e di ascoltarli, perché noi stiamo solo ripetendo quello che stanno dicendo da decenni. Non abbiamo altri manifesti da difendere, ascoltare la scienza è la nostra richiesta. Le persone ci dicono sempre che sperano tanto che i giovani riusciranno a salvare il mondo. Ma non possiamo, semplicemente perché non c’è abbastanza tempo per permetterci di crescere e prendere in mano la situazione”.

Greta Thunberg che ha parlato dal palco alla Cop24 e a Davos in difesa del clima, ha mosso le coscienze di centinaia di migliaia di studenti in tutto il mondo in un movimento che ha deciso di far sentire la propria voce sotto diverse sigle come SchoolStrike4Climate o o fridaysforfuture.

Anche in Italia tutti i venerdì studenti in varie città stanno scioperando da scuola per manifestare davanti ai palazzi istituzionali. Il movimento si sta organizzando a Milano, Pisa, Torino, Roma, Brescia, Genova, Taranto, Bari, Napoli, Como, Udine.

Youth for Climate ha annunciato una giornata globale di sciopero, azione e manifestazione in 38 paesi venerdì 15 marzo che si chiamerà Global Strike for Future, una protesta per chiedere azioni concrete contro il cambiamento climatico.

Il movimento ha quattro richieste fondamentali: il governo deve dichiarare l’emergenza climatica; informare il pubblico sulla gravità della situazione climatica; riformare il curriculum scolastico nazionale per includere la crisi ecologica; abbassare l’età del voto a 16 anni.

Trecento scienziati hanno chiesto uno sciopero globale per il clima il prossimo 15 marzo: “È diventato un imperativo morale e politico per coloro che possiedono una conoscenza per accompagnare e incoraggiare questa mobilitazione della gioventù, per cercare con essa risposte progressive ed efficaci alle sfide che ora ci troviamo di fronte “, hanno scritto in una lettera aperta pubblicata, tra gli altri, dai quotidiani belgi Le Soir e De Morgen.

I firmatari spiegano che hanno provato di tutto, documenti scientifici, lobby, organizzazioni ma non è servito a nulla. Per gli scienziati, il divario non è mai stato più profondo tra “quelli che decidono la direzione da prendere, e coloro che soffrono le decisioni del primo nel non vedere l’erosione fisica e biologica di tutto ciò che è intorno a noi “.

Anche Luca Mercalli è sceso in campo per sostenere la mobilitazione studentesca e in un video sollecita e invita tutti a unirsi alla protesta.


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Ambiente

Scrivo da un paese che non esiste: il sito che racconta l’impatto del cambiamento climatico in Italia

E’ online il sito Il Clima sta cambiando che contiene i reportage realizzati dal progetto Scrivo da un paese che non esiste , viaggio nell’Italia del cambiamento climatico. Scrivo da un paese che non esiste è un progetto di quality giornalism realizzato da ANSO l’Associazione Nazionale della Stampa Online, finanziato da Google News Initiative, che raccoglie le voci delle testate locali per raccontare l’impatto del cambiamento climatico in ogni angolo d’Italia.

Un mosaico di inchieste, reportage e storie che, pezzo dopo pezzo, compongono un’immagine inedita e allarmante del nostro Paese. Insieme con i lavori di tutti i giornali che troveranno spazio, link e visibilità nel sito del progetto, è previsto un prodotto finale. Sarà un docufilm: “Il Clima sta cambiando” sintesi dei video girati nei vari territori italiani.


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Acqua

A Valencia un disastro climatico porta 95 morti e dispersi imprecisati. E’ il più grande disastro naturale in Spagna

L’alluvione che ha colpito Valencia nel 2024 è stata un evento climatico di proporzioni drammatiche, causata dal passaggio di un fenomeno DANA (Depresión Aislada en Niveles Altos), noto in spagnolo come Gota Fria che ha riversato nella regione una quantità di pioggia senza precedenti.

In meno di 8 ore, si sono accumulati circa 445 millimetri di pioggia, una quantità che solitamente si raccoglie in un intero anno. Questo fenomeno ha trasformato le strade in fiumi, bloccato numerosi trasporti e causato vasti danni strutturali, con interruzioni nelle linee ferroviarie ad alta velocità e nella viabilità locale. I voli sono stati deviati e diverse aree risultano isolate o difficilmente raggiungibili.

Le immagini dell’alluvione mostrano scenari devastanti, con veicoli sommersi, edifici allagati e campi agricoli completamente devastati. La priorità attuale è il recupero dei dispersi e il ristabilimento dei collegamenti essenziali, mentre le previsioni meteorologiche mantengono un rischio di ulteriori precipitazioni nei giorni seguenti, aggravando ulteriormente la situazione​

La disastrosa alluvione che ha colpito la provincia di Valencia nel pomeriggio-sera di ieri, martedì 29 ottobre, è stata innescata da una serie di nubifragi autorigeneranti sviluppatisi all’interno della medesima depressione che nello scorso weekend aveva interessato il Nord-Ovest italiano con eventi alluvionali tra Savona e Genova, in Valle Bormida e in Toscana, e che poi, ormai isolata dal flusso perturbato principale delle medie latitudini (cut-off) è andata a localizzarsi intorno a Gibilterra. Il drammatico bilancio dell’evento è in continua evoluzione, per ora sono accertati 70 morti, ma i dispersi sono a decine.

Secondo AEMET, l’agenzia statale di meteorologia della Spagna, la precipitazione più intensa è stata registrata a Chiva, nell’entroterra 35 km a Ovest della costa di Valencia, con ben 491,2 mm in otto ore (pari alla media di un anno!), di cui 160 in un’ora. Si tratta di un valore tra i più elevati storicamente noti in Europa e nel bacino del Mediterraneo, all’incirca del medesimo ordine di grandezza dei 472 mm caduti in un tempo tuttavia ancora più breve (6 ore) il 25 ottobre 2011 a Brugnato (La Spezia), responsabili dell’alluvione delle Cinque Terre e della Val di Vara, e dei 496 mm piovuti sempre in 6 ore il 4 ottobre 2021 a Montenotte Inferiore (Savona), attuale record italiano su tale intervallo orario (precipitazioni tuttavia avvenute in territori mediamente abituati a ricevere e smaltire il triplo della pioggia annua di Valencia). Sono quantità che nessun territorio, anche se correttamente (e giustamente) manutenuto, può sopportare senza gravi conseguenze.

D’altra parte la Comunità Valenzana non è nuova a questo tipo di episodi, essendo anzi tra le zone maggiormente propense allo sviluppo di violenti nubifragi autorigeneranti in Europa e in tutto il bacino del Mediterraneo, insieme alla Catalogna, al Midi francese (dove si parla di épisodes cévenols o méditerranéens) e alla Liguria, trovandosi alle spalle di un mare caldo che dispensa enormi quantità di energia e vapore acqueo per lo sviluppo dei sistemi temporaleschi, con la complicità di fattori orografici e dinamici locali. Un altro evento drammatico avvenne proprio a Valencia il 14 ottobre 1957 causando almeno 81 vittime per il violento straripamento del fiume Turia che attraversava la città, e di cui – a seguito dell’episodio – venne deciso lo spostamento dell’alveo di 3 km, a sud dell’area metropolitana, dove si trova attualmente.

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Clima

Il mese di giugno 2024 è stato il più caldo mai registrato a livello globale

Il mese di giugno 2024 è stato il più caldo mai registrato a livello globale, secondo il programma europeo per il clima Copernicus. (altro…)


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