Massa Critica
Torna Nontiscordardimé – Operazione scuole pulite 2018
Il 16 e il 17 marzo torna in tutta Italia l’appuntamento con Nontiscordardimé – Operazione scuole pulite, la campagna annuale di Legambiente dedicata alla qualità e vivibilità degli edifici scolastici e giunta quest’anno alla ventesima edizione. Un compleanno speciale che l’associazione ambientalista festeggerà con il mondo della scuola e con tutti coloro che parteciperanno al week-end di Nontiscordardimé all’insegna della cittadinanza attiva, del volontariato ambientale e dell’impegno sociale. Anche quest’anno protagonisti indiscussi della due giorni di Legambiente saranno ragazzi, bambini, insegnanti, volontari e genitori che si daranno da fare per rendere le scuole più belle e accoglienti attraverso piccoli lavori di riqualificazione: come rinfrescare le pareti di classi e corridoi, abbellire con piante e fiori i cortili, ripensare la sistemazione delle aule e degli spazi comuni. Oltre a migliorare la qualità della vita nelle scuole, la campagna di Legambiente si pone tra gli altri obiettivi quello di avviare un confronto sui temi ambientali, far crescere il senso civico e la consapevolezza di appartenere ad una comunità scolastica dove il contributo creativo di ognuno è prezioso. E in questi venti anni Nontiscordardimé – Operazione scuole pulite ha coinvolto in tutta la Penisola ben 12.984 istituti scolastici, 121.763 classi e 2.456.239 ragazzi dimostrando come il mondo della scuola sia attivo e interessato a questa iniziativa. Allo stesso tempo la campagna di Legambiente vuole anche essere un modo per far presente alle istituzioni le carenze e i problemi degli edifici scolastici, troppo spesso vecchi e poco sicuri, e ribadire l’importanza e l’urgenza della messa in sicurezza e la riqualificazione antisismica ed energetica delle scuole.
“Con Nontiscordardimé – spiega Vanessa Pallucchi, Responsabile nazionale scuola e formazione Legambiente – da vent’anni diamo vita ad una vera e propria operazione di coesione della comunità scolastica riducendo anche le distanze tra genitori e insegnanti, tra ragazzi e adulti. Siamo ben felici della grande partecipazione che abbiamo registrato in questi venti anni e dei risultati ottenuti visto che in diverse scuole sono stati realizzati lavori di riqualificazione, come ad esempio il ritinteggiare le pareti o realizzare piccoli orti urbani nei cortili, e soprattutto l’aver contribuito alla percezione della scuola come bene comune. Allo stesso tempo – aggiunge la Pallucchi – però chiediamo che sul fronte dell’edilizia scolastica si compiano passi importanti: stando agli ultimi dati di Ecosistema scuola, il 43,8% degli edifici dei comuni capoluogo necessita di manutenzione urgente. Oltre il 41% degli edifici scolastici si trova in zona sismica 1 e 2, cioè a rischio di terremoti fortissimi o forti; e il 43% di questi risale a prima del 1976, e cioè a prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica. Per questo è urgente prevedere la messa in sicurezza degli edifici, la riqualificazione antisismica ed energetica delle scuole, non più rimandabile, e che si apra un tavolo di lavoro e confronto che coinvolga anche insegnanti, studenti e genitori”.
Tra i vari eventi in programma, l’evento di punta sarà il 16 marzo a Napoli dove, dalle ore 10.30 alle 12.30, gli alunni dell’Istituto Comprensivo Radice Sanzio Ammaturo plesso S. Francesco realizzeranno nel corso della giornata, insieme ai volontari e ai responsabili di Legambiente Campania, un murales e la piantumazione di piante nel giardino scolastico. Se le previsioni meteo saranno favorevoli, il 17 marzo nella Capitale la scuola d’infanzia (via Schupfer) vedrà impegnati oltre a bambini, genitori e volontari, anche alcuni nonni carabinieri in pensione. In caso di maltempo l’iniziativa verrà posticipata di qualche giorno. A Ostia a darsi da fare saranno anche gli alunni dell’Istituto Comprensivo Via mar dei caraibi che insieme ad insegnanti e volontari si adopereranno per la riqualificazione di aule e spazi comuni interni (pittura e piccola manutenzione varia) ed esterni.
Piccoli lavori di ritinteggiatura e pulizia in cortile, piantumazione di piante e semina degli ortaggi si faranno all’Istituto comprensivo Sanremo Ponente. A Sora (FR), il 17 marzo, all’Istituto secondario Cesare Baronio si parlerà dell’importanza della corretta gestione dei rifiuti e poi verranno risistemati e ripuliti alcuni locali. Il 16 e 17 marzo giornata di volontariato ambientale anche a Valmontone (RM) alla scuola dell’infanzia di via dei Torrioni, dove genitori e personale scolastico saranno impegnati nel riqualificare una vecchia aula usata come magazzino per poterla utilizzare per attività laboratoriali. Inoltre verrà abbellita l’entrata della scuola con delle fioriere. Lavori di riqualificazione e manutenzione delle classi e degli spazi comuni, il 16 e 17 marzo, anche all’Istituto Comprensivo Portella della Ginestra a Vittoria (RG). Non sarà da meno anche la Scuola Morosini-Manara di Milano, dove negli anni passati sono state tinteggiate 16 aule e per questa edizione di Nontiscordardimé volontari, genitori, insegnanti e studenti nei due giorni di campagna imbiancheranno i corridoi, l’androne principale, le scale che portano al primo ed al secondo piano dell’edificio scolastico. Ci sarà anche l’istituto Comprensivo Lucatelli di Tolentino (MC) che sabato 17 marzo coinvolgerà cinque classi per ripulire il cortile della scuola, piantumare ortaggi e piante aromatiche e sistemare la biblioteca dell’istituto.
A testimoniare la forza e il successo di Nontiscordardimé sono anche le tante e belle storie di cittadinanza attiva che in questi anni hanno portato un’ondata di cambiamento e di colore: come ad esempio quella dell’Istituto Comprensivo “Rossella Casini” a Scandicci (Fi) che lo scorso anno ha dato il via ad un lavoro di ritinteggiatura delle pareti realizzando un murales, che ritrae una giungla con gli animali esotici, ispirandosi ai quadri del pittore francese Henry Rousseau. E quest’anno per l’edizione 2018 continuerà il lavoro.
Oppure c’è la storia della scuola primaria Renzo Pezzani, in zona Corvetto, periferia sud di Milano – raccontata da Paola Corsi – dove nel 2014 volontari, studenti, insegnanti e genitori hanno ritinteggiato 18 aule dell’edificio. L’anno dopo sono stati ridipinti di azzurro due piani di corridoio e parte dei bagni, e poi anno dopo anno sono state fatti in occasione della campagne di Legambiente interventi mirati per rendere più sempre più accogliente la scuola. Per passare all’esperienza dell’Istituto di istruzione di secondo grado ProfAgri, a Salerno, che con tra i tanti interventi realizzati nell’ambito della campagna di Legambiente ha ridipinto la facciata della scuola, trasformandola in un muro verde grazie all’installazione di una serie di piante. Quest’ultime due storie sono state ben raccontate dal mensile di Legambiente La Nuova Ecologia di marzo, insieme a quella della scuola materna dell’infanzia Gioacchino Gesmundo, nel quartiere collatino di Roma.
Infine torna anche per quest’edizione di Nontiscordardimé il concorso “La scuola in un click!” che si rivolge a tutte le scuole che hanno aderito alla giornata di volontariato. Le classi e le scuole e che vogliono raccontare attraverso le immagini più significative cosa è successo durante la giornata, dovranno inviare il materiale richiesto al seguente indirizzo email: [email protected]. I tre migliori reportage verranno premiati con un kit per la lettura. Scadenza concorso 30 aprile 2018. Per info e per scaricare il regolamento, il modulo di adesione e la liberatoria: https://www.legambientescuolaformazione.it/
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Arte
Giorgio de Chirico precursore del Surrealismo: una mostra a cent’anni dalla nascita del movimento
In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino dedica una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.
Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. In quanto tale, l’esposizione intende evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).
Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, nella mostra viene esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.
Breton, che scoprì la pittura metafisica di de Chirico nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline. Mentre de Chirico e gli Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923-1924, Breton e de Chirico si incontrarono per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. In quell’anno, si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray al Bureau de recherches surréalistes (ottobre 1924), scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto di Breton.
Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un vero e proprio conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).
In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante tale periodo (1921-1928), dimostrano l’esatto contrario da quanto articolato da Breton. In tale ottica, il visitatore troverà in mostra una ricca selezione di
opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921-1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Esempi presenti in mostra includono i magnifici Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).
Come accertato, il pittore si accostò al Classicismo in maniera evidente dal 1919 al 1925: lo si evince dalla formidabile Lucrezia, 1921 circa, dall’Autoritratto con la madre, 1922, e dall’Autoritratto, 1925 – la prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano – dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura italiana del Quattrocento. L’elemento della sua continuità dell’opera metafisica degli anni Dieci, da lungo denominata come una “metafisica continua”, è illustrata, ad esempio, da Natura morta con cocomero e corazza, 1922, L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922, o La mia camera nell’Olimpo, 1927, dove, in un’atmosfera fantastica ed enigmatica, compaiono, uno accanto all’altro, oggetti accostati apparentemente in maniera casuale. Oppure i Facitori di Trofei (1926-1928), una chiara evoluzione del primo periodo metafisico di de Chirico, in cui convivono elementi del passato e del presente: figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico, fusi insieme da tre personaggi-manichino intenti nella costruzione dell’iconico “totem-trofeo”. Inoltre, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.
Nonostante le polemiche dei Surrealisti, in primis quelle di Breton, questo avvicinamento al Classicismo non impedì al critico francese di commissionare a de Chirico delle repliche di opere del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come Natura morta con selvaggina (il bicchiere di vino), 1923, e Ulisse (Autoritratto), 1924, entrambi esposti in mostra. La presenza di questi dipinti (già collezione Éluard) evidenzia la conflittualità tra la critica surrealista verso le opere degli anni Venti di de Chirico e tale realtà poco conosciuta.
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Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino | Convegno il 13 novembre all’Unione Culturale
Il 13 novembre 2024 alle ore 18, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli Torino (via Cesare Battisti 4/a), è in programma il convegno dal titolo “Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino”. (altro…)
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Torino, a trent’anni dall’alluvione del Tanaro un dibattito sulla pianificazione e gestione dei rischi climatici
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